Capitolo 2
Il buio cela ogni nemico, lo nasconde e camuffa la sua presenza agli occhi del malcapitato che viene preso di mira.
Così i servitori di Zara si muovono; dietro ogni angolo si appostano e osservano noi residenti poco propensi a riconoscerla come sovrana.
<<Luke, i seguaci della strega ti stanno con il fiato sul collo! Questa tua assidua visita alla cella di Zachary porterà solo guai. Lui porterà guai.>> zio Will mi cammina affianco e sussurra a denti stretti le sue preoccupazioni.
Mi guardo attorno, attento a non essere udito da presenze indesiderate.
<<Un tempo, tu stesso, ti fidasti di questo demone...>> sospiro, <<non sono uno sprovveduto. So quel che faccio.>> velocizzo il passo e lo distanzio, deviando a destra e imboccando il corridoio che porta ai sotterranei.
<<Sei tale e quale a tua madre...>> lo sento borbottare in lontananza.
"No, si sbaglia. Mia madre è fuggita davanti agli ostacoli senza guardarsi indietro; io, almeno, provo ad affrontarli."
La candela che ho nella mano destra mi permette di vedere quel che c'è ad un palmo dal mio naso, non oltre. Allungo un po' il braccio per gettar luce sugli scalini marci e scendo con non poca difficoltà.
Il piatto colmo di cibo, in equilibrio precario sul palmo della mano sinistra, è la ragione che mi porta nuovamente alle celle: un nuovo membro è entrato a far parte della famiglia dei reclusi.
Come in mostra, sfilano una dietro l'altra le prigioni di ferro arrugginite, colme di prigionieri. Solo una appare vuota: "dov'è quello stolto?"
Molti allungano le dita ossute e mi chiamano, sporgendo gli arti superiori oltre le sbarre; reclamano attenzione, un aiuto per fuggire, ma non ho le chiavi della loro libertà.
<<Ragazzo, che ci fai qui a quest'ora?>> il vecchio Brath, seduto nel suo piccolo e tetro spazio, si rivolge a me con il solito calore nella voce.
Mostro la razione di cibo che ho con me, <<Per il nuovo arrivato.>> specifico.
<<Ah,>> si gratta la folta barba bianca e si solleva sulle sue minuscole gambe, <<comunque è una ragazza.>> mi strizza l'occhio e mi fa cenno di avvicinarmi.
Eseguo e lo raggiungo. Il mio metro e ottanta buono sovrasta i suoi cinquanta centimetri; gli elfi del bosco non hanno vita semplice a causa della loro statura e sono innocui, ma questo non ha impedito agli uomini di Zara di catturare il loro re.
<<Dicono sia molto bella...>> mormora, portandosi le dita paffute al lato delle labbra.
Ridacchio divertito, <<Oh, grazie per la soffiata.>>
<<È una huntress, Luke. Una di quelle con i coglioni!>> socchiude le mani in un semi pugno, proprio a ricreare una forma sferica, che raddoppiata prende l'unico significato possibile: un rafforzo mimato delle sue parole.
<<Perché Zara l'ha catturata?>> corrugo la fronte, incuriosito dalla notizia.
"Non comprendo a cosa possa servirle una cacciatrice. Sono varie le razze che custodisce nelle sue segrete; il suo scopo è riuscire a governare tutte le creature sovrannaturali di Respite Town, quindi far prigionieri coloro che si ribellano è più che ovvio per il suo cervello malato. Gli hunter, però, non appartengono a questo territorio, vivono in quelli limitrofi. Non si sa molto sul loro conto."
<<Non so il motivo preciso, ragazzo. Quel che ho sentito sull'accaduto è pressoché insignificante.>>
<<Cioè?>>
I suoi piccoli occhi scuri s'illuminano al sol pensiero di potermi raccontare qualcosa di sua esclusiva conoscenza; del resto qui sotto non c'è poi molto di cui parlare.
Si schiarisce la voce, <<So che si è intrufolata nelle vicinanze della zona residenziale, dove vi abitano i Groover. Credo volesse fare fuori proprio uno di loro... i tirapiedi della strega l'hanno catturata e portata qui. Non erano da quelle parti per pura casualità, questo è certo.>>
<<I Groover dici...>>
<<Sì. Quegli orchi rozzi e barbari sono le prede che gli hunter preferiscono...>> mormora serio. <<A parte gli scherzi, giovanotto, stai attento ora che ti avvicini a lei; sono esseri pericolosi. Stai in guardia.>>
Sospiro e sollevo il capo verso l'alto, <<Ci sarà qualcosa a questo mondo da cui non dovrò difendermi?>> rivolgo la domanda principalmente a me stesso, sfogando ad alta voce i miei pensieri.
"Non posso fidarmi più di nessuno."
<<Brath,>> rivolgo lo sguardo verso la gabbia di Zachary, <<sai dove lo hanno portato?>>
L'elfo comprende all'istante a chi mi riferisco e scuote il capo con vigore.
Si spolvera il suo abito di foglie verdi con leggere pacche e torna a parlarmi, <<In realtà non mi ero nemmeno accorto della sua assenza; quel demone è alquanto silenzioso, non apre mai bocca, solo quando vieni a fargli visita tu mi ricordo della sua esistenza.>>
<<Forse io potrei darti le risposte che cerchi... ripeto, forse.>> una voce cantalenante fa capolino da una delle celle più internate del luogo, posta nell'angolo finale e leggermente isolata dal resto.
Brath salta sul posto per lo spavento. Volgo lo sguardo in quel punto buio; il cozzare delle catene sul pavimento mi segnala che la direzione è giusta. Lì risiede la huntress.
<<Ah, sì?>> dal punto in cui mi trovo intravedo le fini mani di lei circondare le sbarre con seducenti gesti.
<<Avvicinati e lo scoprirai. Sei qui per portarmi del cibo, no?>>
Brath mi guarda spaurito e goffamente indietreggia, tornando nel suo spazio di riposo.
Rido, <<Se hai sentito tutto perché sei intervenuta solo ora nella conversazione?>>
<<Nah... e rovinarmi subito il divertimento?>>
Inarco un sopracciglio, <<Divertimento?>> avanzo di qualche passo verso la prigioniera.
Porto davanti al volto la candela, per poter inquadrare il volto della huntress.
Trovo due occhi scuri e intensi a scrutarmi, mi studiano con lentezza, quasi a volersi accertare la mia posizione.
Schiocca la lingua contro il palato, l'espressione trasuda delusione, <<Sei un cazzo di umano.>>
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