~Capitolo 6~
L'indomani, mio padre si presentò poco dopo pranzo. Aveva l'aria dispiaciuta e stanca. Era spossato.
《Padre》 proferii per prima, ero stupita. Credevo non sarebbe venuto.
《Idryll, figlia, è un periodo complicato, tu non devi fare parte di questo mondo》 aveva già iniziato a giustificarsi per il comportamento del giorno prima.
《E di quale mondo dovrei far parte?!》non avevo intenzione di dargli ragione e restare nell'ignoranza.
《Di un mondo migliore, uno in cui puoi essere amata, senza preoccuparti delle persone》il suo sguardo gentile e amorevole era solo un modo per tenermi buona.
《Forse non tutti sono crudeli come immagini, qualcuno potrebbe trovarmi normale, non è detto che tutto il mondo sia così》 pensai a Magnus, lui non si era spaventato, non mi aveva attaccato. Era solo incuriosito.
《Idryll...》
Stava partendo l'ennesima discussione, ormai non facevamo altro, non riusciva più a convincermi a rimanere qui. Avevo finalmente una prova che sarei potuta essere accettata dal mondo. Quando tre tocchi violenti alla porta ci fecero trasalire. Rimasi completamente pietrificata. Chi poteva mai essere? Era troppo presto per la cena.
Guardai mio padre sconvolta. Per caso qualcuno aveva seguito i miei spostamenti notturni e seguita fino a qui per cogliere in flagrante mio padre con me ? Mi feci mille paranoie.
Si avvicinò lentamente alla porta, ma io lo fermai circospetta, scuotendo il capo in senso di disapprovazione.
《Mio re, sono Faustus, il suo consigliere fidato》 proferì la voce fuori la porta, in tono agitato.
Faustus, colui che è stato accanto ai miei genitori durante la gestazione; l'ho visto qualche volta durante la mia infanzia, venina a supervisionare la mia levatrice e faceva le veci di mio padre qualora fosse stato troppo impegnato per venirmi a trovare. Non lo vedevo da anni.
《Avanti》 mio padre lo invitò con tono serio, ma allarmato.
《Mio re, mi scuso per l'intrusione, ma... c'è stato un altro attacco》 spiegò 《forse è il caso di interrogare di nuovo il-》
《Ho capito Faustus》lo interruppe bruscamente mio padre 《discutiamone con il consiglio》
《Si, mio re, vado a convocare gli altri consiglieri》 fece un lieve inchino verso mio padre se ne andò, senza rivolgermi neanche uno sguardo.
《Questioni urgenti mi richiedono》 mi disse mio padre, serio e leggermente agitato.
《si padre, sai dove trovarmi》lo sfidai, ma era troppo distratto per controbattere. Mi salutò frettolosamente ed uscì.
Non vuole che io sappia niente, lo fa in buona fede, lo so, ma così come posso mai crescere? Non vuole rendermi partecipe di cosa accade lì fuori. Dovrò scoprirlo da sola...
Potevo fare una sola cosa perle scoprire qualcosa in più riguardo questa situazione.
Aspettai fino a notte inoltrata ed uscii dalla stanza, non mi sembrava più una cosa così tanto pericolosa, ripercorsi la strada fino alle segrete e camminai lentamente verso la cella del prigioniero. Feci cadere il cappuccio distrattamente sulle spalle, volevo la visuale libera almeno per una volta. Avevo altre priorità al momento.
《Sei tornata per ascoltare il continuo della mia disavventura con quell' orsocivetta?》
Ormai ero arrivata dinanzi la sua cella, mi feci coraggio.
《Non so qui per questo》risposi severa .
《Ma ormai se qui.》 svincolò 《Quindi perchè non ti siedi e ascolti le mie storie?》
Era forse la proposta più bella che qualcuno mi avesse mai fatto, ma ero lì per altri scopi: scoprire cosa stesse succedendo al mio regno.
《No》 risposi 《Dimmi cosa sta succedendo tra Mondre e Nivera》
《Quindi fai parte delle guardie del re...》 scattò in piedi, guardingo 《mi hai mentito, stai cercando di estorcermi informazioni》il suo tono si fece allarmato.
《No...》risposi dispiaciuta 《non volevo allarmarti, mi dispiace,》 mi scusai 《è che non esco molto dal castello e qui i servitori sono tutti allarmati, ma non mi dicono niente》 iniziavo a cavarmela meglio con le bugie, ma non sapevo quanto potesse essere credibile.
《Volevo solo sapere del mio regno.》 ripetei 《Niente che ti possa mettere a disagio o in pericolo》 arrossii leggermente.
《Va bene》rispose in fine, ancora un pochino circospetto, ma più tranquillo. 《Nivera ha scagliato un attacco improvviso alle vostre guarnigioni e adesso stanno battibeccano come facevano i sovrani precedenti》
《E ci sono stati feriti?》
《Ovviamente sono stati saccheggiati alcuni villaggi ai limiti di Mondre, come gesto di avvertimento, quindi credo ci siano state vittime》
《Perché Nivera ha attaccato dal nulla?》
Non rispose, mi guardò in silenzio a braccia conserte.
《Ho capito, scusami》presi parola capendo il suo disagio. Non volevo agitarlo, non volevo assolutamente che pensasse che fossi una spia incaricata di estorcergli informazione. Volevo che si fidasse di me...come un amico.
Non potevo fare niente per il mio regno. Il mio regno non sa che esisto.
《Adesso ti va di raccontarmi dell'orsocivetta?》sdrammatizzai sedendomi difronte lui, poco dopo mi sorrise e fece altrettanto.
《Proprio non riesci a dormire se non ti racconto una storia?!》mi prese in giro ridendo divertito.
Io scossi le spalle e feci un leggero broncio, reggendo il gioco.
《Eravamo rimasti al momento in cui mi trovai da solo davanti quell'impotente creatura. Ebbene, era successo perchè avevo deciso di affrontare una missione da solo per diventare più forte, ma ovviamente fu una mossa stupida, giacché non sapevo affatto che tipo di bestia avrei dovuto affrontare》
《E come hai fatto a sconfiggerla?》 chiesi.
《Sei così tenera》rise intenerito dalla mia espressione così ingenua e curiosa.
《Cosa ho fatto?!》chiesi confusa.
《Niente》 continuò a sorridere e cambiò argomento 《non l'ho affatto sconfitta, sono scappato》 spiegò 《non ero ancora pronto per affrontarla》
《oh, capisco》il mio sguardo entusiasta si spense.
《Speravi in qualcosa di più avvincente?!》 mi chiese sorridendo.
《Effettivamente si》 risposi sinceramente.
《Beh, ma poi mi sono allenato, ho sviluppato nuovi pot-, ehm, sono migliorato con la spada e ho sconfitto bestie peggiori》
Ero talmente presa dai suoi racconti, dal suo modo di porsi e parlarmi che non mi ero accorta di cosa stava omettendo di dirmi.
《Credo tu debba andare》 riprese parola dopo aver passato interi istanti a, semplicemente, guardarci 《tra pochi minuti sorgerà il sole》
《Ehm... si》risposi riacquistando senno della realtà che mi circondava. Mi alzai e rimisi il cappuccio.
Gli rivolsi un timido grazie per la premura.
《Ci vediamo》 disse salutandomi sorridendo.
Io gli sorrisi fugacemente e me andai di corsa. Attraversai i soliti corridoi poco illuminati e tornati nella mia stanza, senza intoppi.
Feci un lungo sospiro e dormii quelle poche ore; ma almeno ero felice, avevo fatto qualcosa di diverso, nuovo...bello.
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