~Capitolo 17~
Dopo un'altra mezz'ora buona di incessante cammino, il mio stomaco decise di destarsi e reclamare ciò che gli spettava. A pensarci bene non ero mai stata così tanto tempo senza cibarmi; qualche volta mi capitava di digiunare come protesta contro le regole di mio padre, ma a poco serviva e smisi subito. Profondi brontolii echeggiarono per la foresta e i miei accompagnatori ne furono divertiti.
《Noto che qui qualcuno ha una fame da lupi!》rise Storm girandosi verso di me 《Sei fortunata, alla locanda della nostra gilda fanno ottimi manicaretti.》
《Marinano la carne con erbe aromatiche che ci fanno raccogliere nelle nostre missioni.》 aggiunse Rain 《La cuoca ci fa sempre porzioni più abbondanti come ricompensa》 batte' il palmo sulla sacca che portava a tracolla.
《Che noi apprezziamo molto》 continuò Storm a gran voce.
《Tu fin troppo》 lo rimproverò Rain lanciando un'occhiata alla sua pancia. Sono molto simpatici, una coppia meravigliosa, pensai sorridendo.
Arrivammo finalmente all'imbocco del villaggio, il sole era ormai quasi calato e fioche luci illuminavano le strade.
《Eccoci arrivati》annunciò Storm e proseguimmo verso la locanda tanto inneggiata. Ci accolse una rumorosa folla e un tripudio di pietanze. C'era un forte vociare, erano tutti allegri e alquanto sbronzi, il tutto accompagnato da un liuto di sottofondo: un bardo stava cantando le lodi di qualche prode avventuriero. Ci facemmo largo tra la baldoria e arrivammo finalmente al bancone.
《Oggi niente taglia》spiegò Storm all'oste con tono sconfitto.
《Niente che un buon pasto non possa aggiustare》rispose l'oste allegro, dando una pacca sulla spalla a Storm che subito rinsavì.
《Allora per noi il solito》 sorrise.
《E per la ragazza?》 si sporse curioso verso di me. Mi guardai intorno confusa e deglutii imbarazzata.
《Lo stesso anche per lei》intervenne Sun appoggiandomi una mano sulla spalla e si allontanò verso un tavolo libero, subito lo seguii e lo fermai per il braccio.
《Non ho denaro con me》 ammisi intimorita chinando il capo.
《Non preoccuparti, avrai modo di guadagnarti denari tuoi, per ora offrono gli Impetus》 sorrise amabilmente. Lo guardai grata e i miei occhi si commossero alla vista di quel gesto altruistico e affettuoso. Ci raggiunsero gli altri compagni e si sedettero prima di noi; Mi misi alla sinistra di Rain e alla mia sinistra, con mia silente gioia, si sedette Sun. Dopo pochi minuti arrivarono le nostre pietanze dai fumi irresistibili, osservai il mio piatto con ammirazione e mi ci fiondai sopra il più educatamente possibile, resistendo al divorare quelle carni con le mani; ma poi vidi i miei compagni mangiare liberamente, sbrodolandosi e crogiolandosi nel sapore intenso e sugoso di quella bontà, riguardai il mio piatto e mi ricordai di essere finalmente libera, libera dai canoni, dagli oneri, dalla discrezione e così afferrai quella carne e la divorai in segno della mia libertà rivendicata. Fu il gesto più soddisfacente della mia vita. E' così che ci si sente ad essere liberi? Ne voglio di più!
Mangiammo e bevemmo sereni e allegri, godendoci ogni boccone come fosse l'ultimo. Assaggiai la birra con cautela, avevo paura dell'effetto che avrebbe potuto farmi e non volevo rovinare tutto con qualche gesto o discorso non volontario. Temevo gli effetti inibitori di quella bevanda, ma a mio malgrado mi piaceva molto e bevvi l'intero boccale in poco tempo senza accorgermene.
《Beh! La nobile ci sa fare!》 Esclamò Ice. La guardai scossa. Nobile?! Come lo sa? Ho detto o fatto qualcosa che l'ha insospettita? Oh no, che sciocca sono stata! Sicuramente hanno capito tutto e mi stanno tenendo qui per chiedere un riscatto! Indietreggiai con la sedia e mi guardai intorno disorientata in cerca di una via di fuga. Mi guardarono interdetti.
《Che succede?》chiese Sun confuso.
《N-non sono n-nobile, c-cosa ve lo fa c-credere!》risposi ansiosa.
《Dai vestiti non si direbbe》spiegò Ice con tono indifferente. I vestiti?! Beh si ha senso, ho sicuramente attirato parecchio l'attenzione del bosco, ora si spiega...
Lanciai un sospiro di sollievo e mi riavvicinai alla tavola e cercai di far finta di niente per sviare la conversazione.
《Però adesso siamo curiosi! Da dove vieni signorina?》Storm si sporse verso di me, continuando a masticare un pezzo di carne.
《Da un villaggio al confine dei boschi》 mi limitai a dire.
《Questo lo avevamo capito.》 sorrise Rain 《Domanda scontata》 si rivolse verso Storm. 《Cosa cerchi di preciso in questo villaggio?》
《Bhe, sinceramente non ho una meta precisa》 confessai. 《Volevo semplicemente esplorare qualche villaggio da sola, imparare usanze e assaggiare cibi nuovi》. Non sembrarono convinti o soddisfatti dalla mia risposta ma lasciarono correre, avevano altro per la testa in quel momento; infatti continuarono a farsi servire birra trasportati dalle ballate del bardo. Dopo poco, Storm iniziò a raccontarmi con particolare enfasi alcune delle loro avventure. Non sapeva quanto mi stava rendendo felice e sempre più convinta di voler intraprendere quel percorso di vita. Mi sentivo scorrere quel desidero nelle vene. Ebbi vergogna di ripeterlo, non volevo essere derisa, lo vedevo io stessa che all'apparenza potevo sembrare una fragile ragazza, ma volevo provarci, fare finalmente qualcosa che avevo scelto da sola. Essere padrona della mia vita.
Storm continuava a raccontare delle belve che avevano ucciso, della gloria che avevano provato una volta riscosso quelle taglie e attirato la gioia dei cittadini finalmente liberi da quei pericoli. Mi spiegò anche come funzionasse il mondo delle gilde, delle gerarchie, i pagamenti, e Rain gli ricordava anche dei tanti rischi che si corrono seguendo quello stile di vita.
《Vivere di taglie non è così facile e soddisfacente come lo sta osannando Storm》 intervenne Rain 《Quando beve tende a dimenticare i rischi che si corrono, bisogna fare prima tanta esperienza, noi ormai abbiamo un nome, ma ci è voluto tanto per conquistarlo》e iniziò a raccontare di quando erano giovani e sprovveduti, scappati insieme dal loro villaggio per vivere di avventure. Passarono molti giorni nei boschi, infreddoliti e affamati ma poi la gilda li accolse e gli insegnò a combattere e procacciarsi il cibo da soli e da lì scoprirono il gusto della caccia, del rischio, delle battaglie faccia a faccia contro bestie mai viste.
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