Sarà stato il destino?

-Ragazzi che ne dite se andiamo a mangiare qualcosa per inaugurare l'arrivo di Lara?

Solo Giorgia poteva fare una richiesta del genere e per quanto avrei voluto evitare questa cosa gli altri hanno accettato tranne Nick e Amanda dicendo di avere degli impegni e conoscendolo posso immaginare i loro "impegni". Appena finito di lavorare chiudiamo il locale per tornare a casa e prepararci per stasera ed io come una stupida stamattina mi sono vestita leggera ed ora fuori fa un po' freddo assurdo  e mentre io, Nathan e Giorgia ci avviamo verso casa, lui da vero gentiluomo se ne accorge e mi presta la sua felpa ed io accetto volentieri anche se ogni volta che fa un gesto carino nei miei confronti guardo Giorgia per vedere la sua faccia, e immagino di doverle assolutamente parlare. Tra una chiacchiera e l'altra sono arrivata a casa e non ho restituito la felpa a Nathan.

– Ehi, tesoro di chi è quella felpa? Mamma vedi proprio tutto! Comunque è di un collega, avevo freddo e me l'ha prestata.

– Che ragazzo gentile, stasera che farai?

-Giorgia ha proposto di mangiare qualcosa insieme quindi tra un po' esco, anche se sono un po' stanca ma lei ha insistito nel vederci.

– Com'è andata? 

-Bene il lavoro è tanto, ma i ragazzi sono molto simpatici ma purtroppo ci lavora anche Nick e nel solo pronunciare quel maledetto nome mi viene spontaneo roteare gli occhi e mamma si mette a ridere.

E cosa hai intenzione di fare a riguardo?

– Niente mamma, alla fine ci conviverò, non mi farò condizionare dalla sua presenza.

Dopo queste chiacchiere con la mamma salgo in camera per decidere cosa indossare, sono dubbiosa. Vorrei farmi carina ma non troppo, vorrei truccarmi ma senza fare la figura di quella che se la tira. Non so proprio cosa mettermi ma poi penso a Giorgia e so che se litigassimo per colpa di un ragazzo ci starei malissimo quindi preferisco indossare uno dei miei vestitini a fiori per essere un po' casual con un paio di sandali con un po' di tacco, metto giusto u n po' di mascara con un po' di ombretto color nude e del gloss per idratare le mie labbra e non dare troppo nell'occhio. Si dice cosi vero?

Pochi minuti dopo arriva Giorgia e andiamo verso il locale che lei ha scelto. Che hai in mano?

- Oh è la felpa di Nathan, gliela riporto. A proposito, volevo parlarti di lui. Ho l'impressione che ti piaccia e se è così basta dirmelo, non voglio litigare con te per colpa sua.

E mentre io le parlo chiaramente lei si mette a ridere negando il tutto, come se fosse una cosa assurda. 

– Lara, non mi metto a farmi spezzare il cuore, io voglio divertirmi e poi l'hai visto? Lui non starebbe mai con me.

 -Quindi è questo il punto, pensi di non meritarlo?

- Lara basta parlarne, non mi interessa e basta. Se ti piace fai pure ma attenta, sai quanto i ragazzi ti hanno fatto soffrire!

E inevitabilmente questa frase mi fa pensare e fa male, fa male sapere che ogni persona che ho amato mi abbia spezzato il cuore, mi abbia delusa, mi abbia fatta sentire stupida ed io come sempre ci casco  nell'amore.  Arriviamo al pub, Nathan e gli altri due ragazzi sono già lì così prima che mi dimentichi vado a ringraziare Nathan per la gentilezza e gli ritorno la felpa.

– Ehi, che succede qui? Tu non avevi un impegno Nick?

-Si ma mi sono liberato per te, non sei contenta? E con quella faccia che si ritrova da sbruffone si mette a fare il simpatico per essere al centro dell'attenzione come sempre, e Nathan infastidito va a sedersi e io lo seguo. Dopo aver mangiato, Nathan va al bancone per bere un caffè e Nick si mette vicino a me. 

-Ti stai buttando su Nathan ora? O stai cercando di farmi ingelosire dato che mi hai visto con Amanda? 

-Nick fai sul serio? Guarda che non mi interessa niente più di te e poi ti conosco, tu ti butti su tutte, che si chiami Amanda o Valentina, l'importante è conquistarle no?

– Non cambiare discorso lo so cosa provi ancora per me, l'ho sentito quella sera in cui sei arrivata, ti conosco abbastanza da conoscere le tue labbra e i tuoi respiri e so che avresti voluto rimanere lì sdraiata accanto a me. Io e te ci desideriamo ancora e tu lo sai. Nathan certo, è un bravo ragazzo ma nessuno ti potrà dare ciò che abbiamo vissuto noi

E mentre fa il suo discorso persuasivo mi sta vicinissimo e sento le sue dita sotto il tavolo cercare la mie e senza doverci pensare tanto sento il bisogno di alzarmi improvvisamente per evitare di ricadere nei ricordi, in quei ricordi che mi potrebbero soffocare per quanto sia vulnerabile in questo esatto momento così mi alzo ed esco fuori.

Esco fuori e cerco di respirare lentamente, ho il cuore a mille e mi è presa l'ansia e mi vengono in mente tante di quelle cose, tutte quelle cose belle che vedevo in lui, tutti quei particolari che lo rendevano il mio Nick, il mio amore folle per cui avrei scalato una montagna per renderlo felice fino a quando non ha messo fine a tutto spezzando ogni parte di me. Ho tutti questi pensieri e quell'ansia forte che lui sa provocarmi sempre. All'improvviso però arriva Nathan a soccorrermi dai miei pensieri, come lo chiamassi, come se mi capisse.

-Ehi che fai qui?

- Avevo bisogno di un po' d'aria fresca, e tu?

– Ti ho letteralmente vista volare fuori e ho pensato di venire a vedere se avevi bisogno di me. E poi  mi sorride ed è come se ogni cosa sparisse quando mi guarda ed è tutto così confuso nella mia testa.

-Nathan sei davvero molto carino con me, che ne dici se mi accompagni a casa? Sono davvero stanca e domani è un altro giorno. 

-Si mi piacerebbe tanto. Così mentre ci incamminiamo verso casa mia,  mi viene in mente Giorgia, così gli mando un messaggio per avvisarla.

-Stasera il cielo è pieno di stelle, amavo passeggiare sempre la sera prima di andare via da qui. Amavo questo silenzio che mi faceva sentire in pace col mondo nonostante tutto.

– Siamo malinconiche stasera?

- Forse un po' si, scusami ti prego. A proposito ma tu dove abiti? Non vorrei farti andare troppo lontano per colpa mia.

-No tranquilla io abito vicino a te, proprio a due case dopo.

Ah sì? E da quanto abiti qui? Conoscevo un ragazzo che abitava lì tanti anni fa. E nel esatto momento in cui pronuncio queste parole mi rendo conto di quanto sia stupida a no ricordarmi di lui. 

- Oh Dio, sei Nathan Weldon, sono così in imbarazzo. Come ho fatto a non riconoscerti?C siamo conosciuti quando sei venuto a casa mia a cenare con i tuoi quando siete arrivati qui. 

-Ah allora ti ricordi? Esatto, e tu da quel giorno mi hai sempre evitato a scuola se ricordi. 

-Non ti evitavo, semplicemente ... 

- Semplicemente?

- Vuoi la verità? Il punto è che tu eri bellissimo anche allora e non ti ho mai più parlato perché mi piacevi e io non ti meritavo, poi avevi tutte le ragazze ai tuoi piedi e quindi non lo so, mi vergognavo. 

-Ma cosa dici, tu sei bellissima, e per me eri bella anche anni fa, e ho creduto di non starti simpatico. Quando ti ho vista mi sei piaciuta da subito e quando sei tornata ho pensato che fosse stato il destino a farci rincontrare, tu non credi?

"Il destino, quella cosa in cui ho sempre creduto tanto,

quella cosa che mi ha portata ad amare chi non dovevo,

quella cosa che mi ha fatta soffrire tanto."

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