Nuove tentazioni


Vorrei uccidermi a volte, vorrei odiarmi per tutte quelle volte che mi convinco di vedere la mia realtà per sentire meno dolore per tutto ciò che mi manca. Ogni piccolo dolore, mi porta sempre a ritrovarmi qui, tra me e i miei pensieri tanto da non rendermi conto di quanto abbia camminato e di quanto mi sia allontanata da casa. E mi piace credere che sia colpa del destino, che mi fa perdere l'orientamento per farmi sentirmi più sola, per punirmi per le mie azioni che continuamente commetto senza riflettere come dovrei.


-Hai deciso per caso di perderti per non tornare domani a lavoro? - sono così concentrata dai miei pensieri tanto da non accorgermi del rumore di una macchina che si è fermata proprio di fronte a me e per mia sfortuna mi ritrovo davanti l'unica persona che in questo momento non vorrei vedere e tanto meno sentire.

- Ora mi segui anche?

No, sono uscito dal lavoro e stavo facendo un giro. Sali, vieni con me.

- No grazie, e poi ora devo tornare a casa.

-Non fare la preziosa, a momenti potrebbe piovere e ti bagnerai tutta. E per quanto mi dia fastidio ammetterlo ha ragione, potrebbe piovere a momenti d è meglio evitare di ammalarmi. Così mi affretto a salire in macchina e non mi dà neanche tempo di sedermi che inizia a rompere obbligandomi a mettere la cintura

- Si lo so, la cintura! E appena parte lo vedo fare quel suo accenno di sorriso che mi faceva impazzire una volta, mentre dalla finestra si nota pian piano sempre più il sole che scompare per far spazio a queste brutte nuvole ma nonostante ciò l'aria è calda.

- Perché sorridi? Gli chiedo per infastidirlo

- Perché ogni volta che ti vedo mi vengono in mente tutti quei momenti nostri in cui amavo prenderti in giro perché sai essere così distratta da far ridere senza nemmeno accorgertene.

E a queste parole per quanto volessi replicare per non dargliela vinta sono rimasta in silenzio. Resto in silenzio guardando dal finestrino la bellezza degli alberi lungo la strada sentendone anche l'odore che mi ricorda tanto mia nonna, quando da piccola mi portava con sé nei boschi a raccogliere i funghi e per quanto non mi piacesse mangiarli ci andavo comunque per sentire il silenzio dei boschi e quella sensazione di pace che la natura sa darti.

-Allora dove andiamo?

-Manca poco, ora vedrai. E pochi secondi dopo davanti a noi si intravede un piccolo laghetto che conoscevo da piccola quando andavo in giro con la mia bicicletta e arrivavo sempre fino a qui.

- Ci eri mai venuta qui'? Io l'ho scoperto da poco e ogni volta che voglio godermi un po' di pace vengo qui, e poi il tramonto rende tutto più affascinante anche se ora non si vede ma ci sei tu ed è ancora meglio.

-Capisco. Non è che ci porti le ragazze qui? Gli dico per prenderlo in giro anche se sono anche un po' curiosa in realtà

- No stupida, sei la prima che ho portato qui. Vieni sediamoci . E prima che mi obblighi a sedermi, mi siedo accanto a lui di mia volontà guardando il panorama che è sempre meraviglioso come anni fa, gli alberi attorno, le farfalle e le coccinelle sui fiori e il tramonto che sta arrivando lentamente che anche se si nota poco è sempre meraviglioso.Ma ad interrompere questo momento magico c'è lui che ha avuto una brillante idea.

- Ehi, facciamoci un bagno, così vestiti, l'acqua sarà ancora buona, dai non farti pregare.

-No, . Il bagno te lo farai da solo, non ho intenzione di bagnarmi. E non ho neanche fatto in tempo a finire la frase che mi sento cadere dall'alto piccole gocce sul mio viso e mi rendo conto che si sta mettendo a piovere. E mentre sono distratta dalla pioggia mi trascina in acqua.

-Dai ci tuffiamo in acqua e andiamo via, tanto ormai ti stai bagnando comunque. E così alla fine ci buttiamo in acqua senza pensarci troppo e per quanto dopo so che me ne pentirò sicuramente, essere qui con la pioggia, dentro in un laghetto a fare un bagno con i vestiti addosso e Daniele vicino mi fa venire un brivido alla schiena e una strana sensazione di piacere che non sentivo da tanto. Lui con i capelli bagnati, di fronte a me e le gocce che gli cadono lungo in viso rendono tutta questa situazione un po' imbarazzante e come se non bastasse ho addosso a me ho giusto una maglietta bianca che ora che è bagnata si intravede il mio reggiseno e questo rende tutto ancora più imbarazzante così prima che diventi tutta rossa mi giro per uscire dall'acqua ma la sua mano mi blocca.

- Aspetta un secondo, resta qualche secondo con me, così. E non me lo faccio ripetere due volte, e mi rimetto di fronte a lui mentre la pioggia aumenta ed io inizio a tremare perché il freddo inizia a farsi sentire .E lui accorgendosi del mio imbarazzo si avvicina ancora di più a me non distogliendo mai lo sguardo dai miei occhi che sono immobilizzati completamente nel guardarlo come se fossa la prima volta

- Sei ancora più bella quando sei imbarazzata, fai quel mezzo sorriso per non far vedere l'agitazione ma io so sempre cosa senti e anche se non dovremmo, anche se è sbagliato io non riesco a non fare questo-.

Si catapulta sulle mie labbra con tale violenza da spiazzare ogni parte del mio corpo e tremo, ma non più per il freddo, ma per la sensazione che mi provocano le sue labbra sulle mie ed io non riesco a non volerlo per quanto so che dopo me ne pentirò amaramente, ma ogni piccola cellula del mio corpo vuole questo bacio , vuole lui. E sento di poter continuare a baciarlo per minuti e ore, queste labbra, le sue labbra sono come quella droga che uno non dovrebbe mai provare perché sa di non poterne farne a meno. E per quanto desideri baciarlo ancora e ancora lo blocco e gli dico che è proprio ora di andare.


Ci affrettiamo ad uscire dall'acqua per salire in macchina e ci asciughiamo un po' con una coperta che aveva in macchina perché siamo alquanto zuppi e senza perdere tempo fa partire la macchina prima che questo tempo peggiori ancora di più, e mentre ritorniamo non riesco a guardarlo per quanto sia in imbarazzo e nonostante lui se ne sia accorto per la seconda volta decide di prendere la mia mano e baciarla ed io sono così piena di tutte queste sensazioni da non capire più niente, mi provoca un brivido lungo tutto il corpo tanto da sentirmi eccitata anche solo per le sue labbra sulla mia mano. Mi riporta davanti a casa e prima che lui possa dire qualsiasi cosa riguardo di quello che è appena successo me ne sgaiattolo fuori salutandolo con un ciao e andando via il più presto possibile. Sono tentata nel girarmi mentre apro la porta ma non reggerei il suo sguardo sapendo che lui mi sta guardando così chiudo entro in casa e chiudo la porta dietro a me, e per quanto l'abbai lasciato andare pochi secondi fa il mio pensiero va subito a lui e come una stupida mi metto a sorridere come una bambina.

-Lara perché sorridi così? E al suono della sua voce ritorno in me e vede Nathan seduto al tavolo vicino a mia madre.

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