Extra: spiriti

Molti sono gli spiriti a guidare la fede degli abitanti delle tre Terre e nuovi culti nascono con la stessa velocità di quelli che decadono.

Alanmaeth, spirito della creazione.

Sebbene primo tra gli spiriti, il culto di Alanmaeth conta pochissimi seguaci. Egli pare restio a mostrarsi ai mortali e chi professa di averlo visto, in visione o in sogno, riferisce di come sia impossibile donargli una forma.

Tutte le testimonianze sono concordi nell'affermare la presenza di un lungo mantello formato da galassie e un volto imperscrutabile.

Galadar, spirito della vita e di tutto ciò che cresce.

È raffigurato con tratti tipicamente elfici, anche se ogni persona che professa di averlo visto dona di lui una descrizione diversa. I tratti distintivi rimangono le lunghe orecchie appuntite e i capelli fluenti formati da fili d'erba.

Lo spirito della vita conta numerosissimi adepti in ogni angolo delle tre Terre. Templi a lui dedicati sono stati eretti persino nel Reame Frondoso.

I cultisti di Galadar si prodigano per aiutare il prossimo e disdegnano tutto ciò che è legato alla magia occulta.

Ilimroth, spirito della morte.

Chiamata dai suoi adepti "la Dama dell'Equilibrio", lo spirito della morte è sempre raffigurata come una bellissima giovane donna vestita con abiti a brandelli. La falce e la clessidra sono elementi ricorrenti in ogni visione dei suoi cultisti, tanto che la falce è diventata l'unica arma prediletta dai suoi paladini.

Nelle tre Terre il culto di Ilimroth è ben radicato, forse perché più di una leggenda narra di come la vita sorride più a lungo a chi porta i suoi omaggi alla morte.

Enoder e Minelye, spiriti gemelli dell'oltretomba.

Rispettivamente i custodi dei dannati e dei beati, gli spiriti gemelli regnano sui piani dove le anime mortali dimorano dopo il passaggio della Dama dell'Equilibrio.

Il loro culto è legato a quello della morte e in pochi si professano adepti di uno dei due spiriti gemelli in particolare.

Coloro che li hanno visti, raccontano di Minelye come una donna umana dalle grandi ali bianche piumate, mentre Enoder viene raffigurato in contrapposizione a lei, come un uomo dalle caratteristiche diaboliche e ali da drago.

Meg'golun, spirito del caos.

Sebbene non esista umano, elfo, nano o qualsivoglia creatura sana di mente che si professi adepto del caos, Meg'golun è solito infestare le menti dei mortali per farne propri burattini o per semplice divertimento. Chi è stato abbastanza forte da resistere alla sua influenza racconta di come abbia visto un essere di pura oscurità, turbinante di luci davvero molto simili alle raffigurazioni del mantello di Alanmaeth, e circondato da vortici di nubi in tempesta.

Numerose sono le leggende sulla fine del mondo e la maggior parte fa riferimento a Meg'golun come suo artefice.

Non esistono santuari o templi a lui dedicati, non sotto alla luce del sole.

Varodil, spirito della magia.

Sebbene ben presente su due delle tre Terre, il culto di Varodil è stato proibito nel regno di Reah, anche se gruppi di cultisti nascosti continuano a professare la loro fede con impegno, infrangendo la legge.

Non si hanno iconografie chiare riguardo a lui, poiché si mostra sempre ai suoi cultisti come una figura umanoide incappucciata, intrisa di potere arcano che fluisce attraverso il corpo e le vesti e che va a condensarsi sul suo volto, rendendolo indefinito.

Lo spirito della magia ha il potere di infondere enormi capacità ai suoi adepti più fedeli, per questo non sono rare le lotte interne al suo culto per poter definire chi può fregiarsi del titolo di sommo cultista della fede.

Tra i bistrattatori del suo credo, c'è chi insinua che Varodil si sia legato allo spirito del caos per portare, un giorno, la rovina su tutta Endel.

Serendhien, spirito del cielo e del mare.

Che sia una creatura alata, fatata o dotata di squame e pinne, uno solo sarà il nome a riempire le sue preghiere: Serendhien.

C'è chi la vede come una dama con splendide ali di farfalla e chi, invece, è sicuro di aver parlato con un'incantevole sirena. Pertanto, a oggi non c'è ancora un'iconografia chiara per raffigurarla.

Il suo culto tra gli umani è raro, ma è possibile notare qualche santuario nelle città costiere, poiché a pregare per la sua benevolenza sono soprattutto i mercanti e i marinai.

Ninli, spirito del fuoco e della terra.

Raffigurata sempre come una donna dal corpo di magma incandescente con capelli e occhi di fiamme, Ninli è lo spirito principale pregato dai nani. Suoi santuari si possono trovare sui sentieri di ogni montagna delle tre Terre.

La festività annuale indetta a suo nome è molto sentita anche tra gli umani, poiché si dice che la furia dello spirito del fuoco e della terra possa portare grande sfortuna e disgrazie.

Deladan, spirito dell'amore e della bellezza.

Comunemente adorato da artisti di ogni genere, lo spirito dell'amore viene raffigurato come un uomo sorridente dai lunghi capelli candidi e dal viso pulito. Tutti coloro che lo hanno visto, uomini o donne che fossero, hanno confermato che è impossibile non innamorarsi di lui.

I cultisti di Deladan sono rari, poiché è più comune che il suo nome venga pregato da bardi, pittori, scultori o giovani donne alla ricerca della propria metà.

Ogni grande città umana che si rispetti, però, non può mancare di avere un tempio a lui dedicato, poiché l'ambizione più grande di ogni artista è che le sue opere vengano esposte all'interno di essi e molte persone, soprattutto nobili, tendono a misurare il valore di una città da quanta bellezza sia insita nel suo tempio di Deladan.

Celenwe, spirito degli inganni e della non-vita.

Come per lo spirito del caos, gli adepti di Celenwe si tengono ben nascosti dalla legalità. I suoi templi sono celati, i suoi riti perpetrati tra le ombre.

La Signora degli inganni è adorata principalmente da ladri, assassini e negromanti, ma non è raro sentire il suo nome bisbigliato da chiunque stia per intessere una rete di menzogne.

Celenwe viene descritta come una pallida dama abbigliata di nero, con lunghi artigli, occhi privi di pupilla e labbra carnose, sulle quali si stagliano candidi canini appuntiti.

Sa'shandriel, spirito della follia

Sono davvero pochi quelli che, dopo averla vista, hanno mantenuto la lucidità per riuscire a descriverla. I più non la conoscono, molti ritengono che non sia altro che uno dei tanti falsi spiriti nati dalle leggende.

Non esiste una chiesa di Sa'shandriel, né ci sono persone che professano la sua fede; tuttavia, non è raro che il suo nome venga gridato o sussurrato da tutti coloro che perdono la testa, macchiandosi di reati indicibili in nome della follia.

Rare rappresentazioni la raffigurano come un'elfa dagli occhi chiari e i capelli scuri, abbigliata di un'armatura di cuoio perennemente sporca di sangue, come la sua pelle.

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