Ritrovo
Pov James
-Ricapitolando, chi viene?- mi chiese Sirius, arrivati in spiaggia.
Era il primo di Luglio, e io avevo organizzato una giornata al mare con tutti; sfortunatamente però alcuni erano già in vacanza con le famiglie e non potevano venire.
-Remus, Mary, Alice e Marlene. Dovrebbero arrivare a momenti- risposi.
-Ragazzi!- urlò una voce familiare alle nostre spalle, che riconobbi come quella di Alice. Ci girammo di scatto e d'un tratto Marlene, con la delicatezza di una principessa, saltò addosso a Sirius, che si sbilanciò, cadendo nella sabbia con Lene tra le sue braccia.
Alice invece venne ad abbracciare me, ovviamente con più calma.
-Oh mi sei mancata, piccola combina guai!- disse Sirius a Marlene, alzandosi sorridente. Se lo merita un affetto del genere, dopo aver passato giorni rinchiuso in casa con la sua famiglia che lo disprezza. Anche se lui non vuole ammetterlo, so che quella ragazza è, e sarà sempre, la sua ancora.
-Ehi, e io chi sono? Il vicino della porta accanto?- dissi, fingendomi offeso. Lene mi guardò e abbracciò anche me, mentre Alice andò a salutare Sirius.
Dopo un po' arrivarono anche Remus e Mary.
-Allora, cosa mi raccontate? Com'è andato questo mese?- chiese ai miei amici.
-Io ho passato tutto il tempo con Frank, e siamo anche andati una settimana a Parigi!!- urlò Alice, con gli occhi a cuore.
-Wow! Io ho aggiustato il mio skate e mio fratello mi ha insegnato i trucchi del mestiere, ora ci so andare benissimo!- disse fiera Marlene.
-Ah, ora si spiegano tutte quelle sbucciature al ginocchio- disse Remus -io invece sono andato a trovare Doe per farle compagnia ed aiutarla in casa...è partita per la montagna proprio ieri con suo padre e il suo fratellino-
-Io ho passato la maggior parte delle mie giornate a poltrire sul divano e a leggere, mangiando come se non ci fosse un domani.- concluse Mary, soddisfatta delle sue giornate poco produttive.
-Beh, davvero interessante- commentò James -che ne dite di un giro sugli scogli?-
Furono tutti d'accordo
Pov Marlene
-Sirius...mollami, ce la faccio da sola!- dissi frustata, cercando di liberarmi invano dalla sua presa al mio polso.
-Non ci penso neanche, Mckinnon! Non dopo quella volta- rispose, deciso.
-Intendi quando 2 anni fa scivolò sbattendo contro uno scoglio e procurandosi un taglio dietro la testa?- chiese Alice, mentre saltava di scoglio in scoglio stile Heidi sulle nuvole.
-Esattamente, non vorrei che ricapitasse. Questa volta potrebbe anche rimetterci la vita-
-Sei esagerato...non è più capitato niente del genere, non serve che mi tieni come se fossi una bambina- dissi, apprezzando però la sua preoccupazione.
-Io non c'ero quella volta, cosa successe dopo?- chiese Remus, curioso.
-I genitori della Evans la portarono in un ospedale babbano, e dopo 3 giorni uscì- rispose James, vago -prendemmo tutti un'enorme spavento; Lene sanguinò molto e divenne pallidissima. Abbiamo pensato che stesse per morire, infondo eravamo solo dei ragazzini-
-A dire il vero c'è mancato poco- disse Sirius, stringendo la presa.
Lui e il suo spirito materno...
-Eccoci- disse Mary, una volta giunti alla fine degli scogli.
-Ottimo. Chi si tuffa?- chiese Sir, eccitato. Si preoccupa che io possa scivolare e poi chiede chi si tuffa dagli scogli senza sapere cosa c'è sotto? Sirius Balck, signori: la coerenza fatta persona.
-Scherzi vero? Se ci sono scogli sul fondo ci ammazziamo tutti!- disse Remus, scrutando il fondale.
-Non ci sono, vengo sempre qui. Basta un bel tuffo a bomba e non rischi di tranciarti un piede- ghignò James.
Alla fine ci convinse e ci tuffammo tutti. Restammo a galla almeno due ore, parlando e schizzandoci con l'acqua, senza renderci conto che il cielo si stava annuvolando e che non prometteva nulla di buono.
Infatti cominciò a piovere.
-Ma come diavolo abbiamo fatto a non accorgercene, porco Salazar!- urlò Sirius, incitando tutti a nuotare fino a riva. Sarebbe stato assai pericoloso salire sugli scogli bagnati.
Almeno ci siamo tuffati con i vestiti addosso.
Charlus Potter, il padre di James, venne a prenderci con la materializzazione e andammo tutti a casa sua, dove ci accolse la moglie, Dorea, una donna bella ed estremamente gentile.
-Sirius! Marlene! Remus! Che piacere vedervi!- esclamò, sorridente, mente ci fece entrare in casa.
-Mamma, loro sono Alice Prewett e Mary Mcdonald- presentò James, indicando le ragazze, leggermente in imbarazzo.
-Piacere di conoscervi, care- sorrise Dorea, stringendole la mano.
-Piacere nostro- risposero.
-Siete tutti bagnati, e fuori il tempo peggiora, non posso lasciarvi andare a casa in queste condizioni.- disse, guardandoci uno ad uno.
-Potrebbero dormire qua per questa notte- propose James.
-È quello che pensavo anch'io, non prima di esservi fatti una doccia però. Potreste dirmi gli indirizzi dei vostri genitori per avvisarli via gufo. Per voi va bene?-
-Certo!- rispose subito Sirius, sorridente -tralasciando la lettera ai miei, ovviamente-
-Perché no?- alzai le spalle, guardando Alice e Mary, che annuirono -per noi va bene-
-Se non siamo alcun disturbo...- disse Remus.
-Certo che no! Per noi è sempre un piacere avere amici di mio figlio a casa- sorrise Dorea -bene allora, nel bagno al piano terra andranno le ragazze, in quello al primo piano i ragazzi. Prendete quello di cui avete bisogno, intanto io preparerò i letti.-
Pov Mary
Questa casa è stupenda. È molto grande, piena di vecchi mobili e foto della famiglia Potter. La mamma di James è stata davvero gentile ad ospitarci tutti per la notte, anche se so che dormiremo poco. Marlene uscì dal bagno, con indosso un vecchio pigiama di James composto da pantaloncini gialli e maglietta rossa con disegnato un leone...ogni riferimento a Grifondoro è puramente casuale. A me toccò un pigiama lungo di Dorea e ad Alice un vestito da notte.
-Era ora!- disse Alice -pensavo che saresti stata la più veloce e invece ci hai messo mezz'ora-
-Senti, piccoletta- disse Lene, mentre finiva di farsi una coda alta -tu non hai idea di cosa significhi avere i capelli mossi e mezzi ricci, ci vuole tempo per sciogliere tutti i nodi. Sei liscia, non puoi capire- sbuffò.
-E menomale- rispose l'altra.
-Ragazzeee- ci raggiunse Sirius, con i capelli bagnati, dei pantaloncini da calcio e una canottiera che metteva in risalto i suoi muscoli, sebbene solo quindicenne. Avrebbe fatto sbavare chiunque, lo ammetto.
-Smettila di far casino, Sirius! Ti ricordo che siamo ospiti- lo richiamò Remus, dietro di lui.
-Oh ma cosa vuoi remosuccio, Dorea mi ama- rispose, sorridendo dall'amico e buttando i capelli all'indietro e schizzando d'appertutto.
Quest'ultimo stava per ribattere, ma James, unendosi, lo anticipò -Si, ma questo non ti da il permesso di fare il cane molestatore solo perché ci sono delle ragazze carine in casa, fratello- disse indicandoci con un sorrisino.
-Scusa, ma le uniche donne che entrano in casa mia sembrano più scimmioni mestruati che femmine- rispose, prima di cominciare a imitare probabilmente sua madre in una delle sue sfuriate, mentre James se la rideva di gusto.
-Potreste almeno fingere di essere persone normali, per un pò?- disse Remus, massaggiandosi le tempie.
Noi ragazze restammo in silenzio a guardare la scena, indecise su cosa fare.
-Ragazzi! È pronta la cena!- urlò Dorea dalla cucina.
Mi sedetti in mezzo a Sirius e Marlene. Grosso errore.
Sirius continuava a farmi il solletico mentre bevevo, per farmi ridere e di conseguenza sputare; Marlene invece continuava a palparmi il braccio dicendo di aver bisogno di un antistress, con la scusa del pre-ciclo.
La cena passò tra le continue domande dei genitori di James sulla scuola.
Dopo mezz'ora, non so come, ci ritrovammo tutti in salotto con la musica di sottofondo e Charlus e Dorea che ci stavano insegnando a ballare la salsa cubana a coppie.
Io ero, fortunatamente, con Remus; Marlene con James e la piccola Alice con Sirius.
James e Marlene, del tutto incapaci, stavano cominciando a mischiare vari tipi di danze tra cui il cha cha cha, la danza latino-americana e il lento, non smettendo mai di ridere.
Alice, dopo varie sfuriate a Sirius del tipo "smettila di pestarmi i piedi!" e "devi andare indietro, non avanti!" si arrese guardando il sorriso innocente di Sirius e seguirono l'esempio di James e Marlene.
Non mancarono ovviamente i commenti bastardi del moro sull'altezza dell'amica. Del tipo "ehi Ali, dove sei?" passando le braccia davanti a lui: lei gli arrivava appena a metà pancia.
Io scoprii di essere abbastanza portata per la danza, e stessa cosa Remus.
-Wow Rem! Non sapevo fossi così bravo- gli dissi. -Beh, anche tu non scherzi- sorrise -e comunque, ho visto spesso i miei genitori ballare qualche sera sotto le stelle; mia madre era una ballerina- aggiunse. Charlus e Dorea intanto ci guardavano soddisfatti, contenti che almeno una coppia fosse riuscita a ballare decentemente.
-Cresceranno mai?- gli chiesi, guardando James e Sirius far finta di essere una coppia di innamorati a un ballo romantico e una Marlene fintamente commossa.
Remus sorrise guardando quella scena - Non lo so. Ma certe volte invidio quel loro essere bambini che hanno e non imbarazzarsene-
-Concordo. Più sei bambino e più non pensi ai problemi che ci sono fuori. È come se dicessero "vaffanculo, io mi diverto finché posso"-
Alice cambiò disco, passando alle note dei cari vecchi Beatles, così ci unimmo agli altri a ballare come degli assatanati in discoteca fino all'una, quando il sonno prese il sopravvento. Alice si addormentò sulla poltrona, io sul divano, Remus e James su altre 2 poltrone, Sirius sul tappeto vicino al camino con Marlene, che aveva la testa poggiata sul suo petto.
Marlene e James
Scusate, wattpad mi sta prendendo per il culo e ho avuto dei problemi con la pubblicazione di questo capitolo...
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