Quando ti voglio... Solo per me - Capitolo 4
L'odio m'accende d'una vampa nuova, questa volta dal cuore fino alla spina dorsale, regalandomi una puntura intensa, seppur breve, e lasciando le mie mani e le gambe a tremare, nervi completamente tesi, davanti a quella visione.
La guardo ancora, quella sgualdrina. La guardo ancora mentre mi fissa beffarda, con un ghigno maledetto stampato su quella sua faccetta di pezza bianca. Non un filo di polvere, su di lei.
Ci tiene tanto, per tenerla così pulita, per prendersi cura di lei così maniacalmente.
"Hai visto stupida? Ti sei arresa, finalmente? Non potrai mai averlo. Mai!"
C'è lei che mi sussurra, con tutta la spocchia e la superiorità che ha in quel cuore di straccio, il risultato della nostra battaglia, che mi comunica ammiccando, sadica, la sua vittoria.
Ti odio Emilie, con tutto il mio cuore.
"Odiami quanto vuoi, cara mia, ma, vedi, tu puoi averlo di certo quando vuoi..."
– smettila –
"... su questo letto o altrove. Potrai sposarlo, potrai farci dei figli, scoparci, farti sbattere come ti piace..."
– smettila stronza –
"...o fare all'amore ogni notte. Non mi interessa. Tanto sai meglio di me che, quando non ci sarai, o sarai di sotto, nella vostra cucina..."
– ti ho detto zitta puttana! –
"...a preparargli la cena, sarà da me che correrà, si chiuderà nel suo studio con me e tornerà a sfregarmi sul suo bozzo. Soli, io e lui, nella nostra alcova proibita, segreta. Tu saprai
– Zitta! –
"... lo saprai ogni volta, ogni volta che lui m'avrà avuta o che io avrò avuto lui, tu lo sentirai, potrai leggerlo nel suo sguardo rilassato, appagato... nel suo sguardo di uomo".
Non resisto più, vorrei sgozzarla lì, sul posto, svuotarla e farla penzolare come un palloncino bucato, giù dal soffitto.
Lì, tra le cosce, anche se solo per poco, pulso ancora.
"E non potrai che accettare in silenzio tutto questo, cara: rassegnati."
E fa pure spallucce al mio sguardo carico di lacrime fatte d'odio, di cristalli di puro furore.
Forse basta fare di nuovo il mio gesto con la mano, stringere gli occhi mentre faccio di no con la testa, per scacciarla via... "Avanti, vattene!"
Eccola lì, invece, che sposta gli occhi dal mio viso al suo sesso, al sesso del mio Amore, nascosto dal lenzuolo.
Ha ragione: quella stronza ha ragione. Lui non sarà mai davvero mio!
A meno che...
a meno che...
a meno che io...
A meno che io non glielo porti via in qualche altro modo.
Ne conosco solo uno, un modo solo. Ma poi non potrei averlo mai più con me.
Dovrei tagliare la gola a lui, nel sonno, mentre non può sentire, vedere, capire nulla. E guardarlo andare via sereno, mentre il letto si fa rosso di sangue, mentre sul lenzuolo si disegna una ragnatela nuova di rubino scarlatto, pesante.
Di certo sarebbe sempre così, perfetto nella sua giovinezza, splendido, in quel rassicurante sonno del dopo orgasmo, in quella luce sognante, con quella brezza della sera, carica di stelle a raffreddare il sangue che inzupperebbe le lenzuola.
No!
Lo perderei.
Se facessi così, lui non sarebbe più qui con me.
Un funerale, una bara da chiudere in faccia al mio Amore... e lui sotto tre metri di terra o peggio in un cassettone di cemento.
Al solo pensiero, lì sotto, avvizzisco, marcisco come marcirebbe lui, sotto terra, nel cassettone, morto, divorato dalle larve, ingiallito, gonfio di gas.
E' allora che, brillante, un'idea mi soffia piano sul collo.
Leggera, calda, come il mio Amore aveva soffiato sul mio orecchio, prima di prendermi con passione, senza fretta, lì sul letto, solo due ore prima.
Quel soffio mi rimanda subito su di giri.
E' solo un pensiero, ne ha la stessa consistenza e velocità.
Ma mi entra in testa, scende nel mio stomaco a dargli energia, potenza, a rivitalizzarlo squassandolo con crampi di fame, per poi sprofondare ancora più in giù, nel mio sesso che si tende per non esplodere, sboccia e si riempie di sangue ed umori, tra le vene e tra le pieghe della pelle.
E' la soluzione: l'avrei sempre con me, sempre dentro di me. Per sempre!
Per sempre lontano da quella puttanella che, invece, costretta a guardarci lì, mentre applicavo alla lettera tutte le istruzioni che stavo iniziando a darmi, morirebbe d'invidia e resterebbe atterrita da tutto l'amore e tutta la passione che il mio pensiero, la mia Idea, porta con sé.
Non può andare in modo diverso, ne sono praticamente certa...
**Nota dell'autore.
Se la lettura è stata una esperienza vera e viva, se hai sentito inquietudine...
Se leggendo sei stato o stata male, perchè questa storia d'amore è riuscita a comunicarti orrore, allora, magari, potresti aver voglia di consigliarla. Mettendola nelle tue liste di lettura per restare aggiornato oppure facendo un po' di passaparola. Potresti aver voglia di farmi sapere che ti è piaciuta regalandomi una stellina. Oppure anche solo un commento.
Grazie mille del tempo che mi hai regalato. E scusa, davvero, se questo amore si è rivelato un orrore diverso da quello che ti aspettavi.
Grazie anche e soprattutto allo staff di @HorrorIT per l'inconsapevole stimolo a recuperare queste due vecchie storie.
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