Invisible Chains

12 Luglio, è più difficile del previsto:

Non bastava la scoperta di una nuova arma elfica di cui nessuno aveva sentito parlare, prima di oggi, ma il programma di allenamento per Dax sembra essere totalmente inutile!
Si ostina a voler sempre andare in missione da solo, e puntualmente non porta mai indietro una sega nulla.
Come è successo oggi ad esempio... sì, ora vi racconto.

Partiamo da ieri pomeriggio, nella sala macchine.
Stavo svolgendo delle meticolose ricerche sulla nuova arma degli elfi, il cuore di Centopia, mentre milioni di domande mi frullavano nella testa: se esisteva da sempre, come mai nessuno si ricordava della sua esistenza, in quest'isola? Perchè è saltato fuori proprio ora, dopo che io ho attaccato il palazzo e ucciso i sovrani? Cosa hanno intenzione di combinare quei maledettissimi elfetti?
Ok, Mal, basta così!

Ad un tratto, Gona è entrata di corsa nella stanza:
-Vediamo se ci azzecco: Dax è tornato a mani vuote.
-Azzeccato. È stato a Valfiorita, dove tu avevi segnalato il primo pezzo di cuore...
-... e immagino ne abbia combinata qualcuna delle sue. Vado a chiederglielo di persona-
Mi sono alzata dalla sedia, ho preso per mano la rossa e mi sono avviata nella sala del trono, dove l'insettaccio mi aspettava, avvolto in una sostanza strana. Pareva... gelatina?!

Una volta accomodata sul trono, con Gona accanto a me, e Ziggo sul bracciolo (sì, è sempre con me), ho cominciato l'interrogatorio:
-Tu adesso mi spieghi cosa diavolo è successo a Valfiorita. Perchè mi sembra di capire che le mie lezioni di spionaggio non ti siano servite a un cazzo.
-Maestà... gli elfi... io...
-Gli elfi cosa?
-Non usano più le luci d'acqua, siccome hanno capito che non mi fanno nessun effetto... hanno caricato i bracciali con questa robaccia qui, e non riesco mai ad evitarla.
-A te non servono delle lezioni di spionaggio. Ti servono delle lezioni di combattimento generale, perchè da quello che mi stai raccontando, tu non sei in grado di respingere un attacco!-

Dax ha abbassato lo sguardo, consapevole di aver fatto una minchiata apocalittica:
-Ah, dimenticavo... i pezzi di cuore sono al palazzo degli elfi, tutti e due nella sala dei tesori. Se volete rubarli, maestà...
-Certo che li ruberò. E li rimpiazzerò con dei falsi creati a regola d'arte. Non riusciranno più a distinguerli.
-Mal... e dei pezzi originali che ne facciamo?- mi ha domandato Gona, mentre Dax abbandonava la sala- per evitare che vengano a cercarli, poi...
-Ci penserò. Inizio a prelevare questi due-

Quella sera stessa è filato tutto liscio.
Travestita da Widow Witch, così avevo soprannominato la mia maschera nera, mi sono intrufolata a palazzo e rubato i primi due pezzi del cuore di Centopia, sostituendoli con i miei falsi.
Nessuno mi aveva visto o sentito, e avevo cancellato ogni possibile traccia che avrei potuto lasciare.
E andiamo!

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Stamattina ho faticato molto a svegliarmi.
Dovevo aver avuto un incubo, perchè mi faceva male la testa, avevo gli occhi umidi e la pelle d'oca...

Probabilmente c'entrava il fatto che da quando ero tornata a Centopia, non avevo ricevuto nemmeno un messaggio da parte di mio padre. Come procedevano le cose con mamma? La memoria era tornata? Loro erano felici come prima?
AAAAAAAHHHHH!

-Mal? Che ti succede?- mi ha domandato Gona, sedendosi accanto a me, con un bicchiere di cappuccino al caramello in mano- ti ho sentito urlare...
-Mi succede che sto di merda.
-Hai avuto qualche incubo?
-Già. Mio padre non mi ha ancora contattato, da quando siamo qui. Vuol dire che la situazione non è cambiata, e perciò mia madre continua a non ricordarsi di me...
-No, questo non è possibile.
-Invece sì. Ha pur sempre passato ventitrè anni nel limbo-

Ho ceduto e sono scoppiata in lacrime, tra le braccia di Gona.
Stavo cominciando a pentirmi di aver salvato mia mamma, era tornata sì, ma la sua memoria era un casino e avevo paura che rimanesse tale. Non chiedevo molto, solo riavere mamma con me, così come mi aveva lasciato.
A quanto pareva, però, la richiesta era stata esaudita a metà.
E la metà assente mi stava distruggendo.

-Mal, se conosco bene Polytheus, ti chiamerà quando meno te lo aspetti. Si è sempre comportato così.
-Beh... hai ragione.
-Adesso ti alzi, ti sistemi, e vieni al pensatoio, che Lord Drakon vuole aggiornamenti.
-Magnifico. Dammi due minuti-
E in due precisissimi minuti ero pronta.
Chi come me?
Ok, scusate, hahahahahaha...

Non appena ho messo piede nella stanza del pensatoio, Drakon è comparso dalla piscina luminosa e mi ha sorriso.
-Dunque, Mal? Scoperto qualcosa sul cuore di Centopia?
-Sì, e sono abbastanza sconcertata: in pratica questo cuore ha migliaia di anni, e fino a ieri, nessuno, su quest'isola, sapeva che esistesse. L'hanno tirato in ballo, perchè credono che possa respingere, se non disintegrare, il rampicante.
-È ridicolo, non trovate, signore?- ha aggiunto Gona.
-Senza dubbio, sergente Gargona.
-Ho prelevato i primi due pezzi dal palazzo degli elfi, ieri sera.
-Ottimo, ottimo davvero.
-Ah, e poi, Drakon, ho altro da riferirti.
-Prego, Mal... dimmi tutto- ha acconsentito lui, con un luccichio strano negli occhi.

Ero sempre più convinta che la sua cotta per me si stesse intensificando, ma avrei continuato a respingerlo, siccome il mio cuore apparteneva già a un'altra persona, ovvero la rossa, che mi amava, supportava e sosteneva, da sette anni a questa parte.

-Dax... non si sta rivelando un buon assistente. Si ostina a voler andare in missione da solo, e torna sempre a mani vuote. Inoltre, non vuole seguire il programma di allenamento che io stessa ho stilato per lui.
-È vero, questo?
-Verissimo. Parlane pure col diretto interessato.
-Oh, lo farò immediatamente, visto che è appena entrato. Potete andare, intanto-
Qualcosa mi suggeriva che una sfuriata apocalittica stava per abbattersi su Dax, ed era meglio non essere presenti!

Siamo tornate nella sala del trono, dove ho azionato la sfera magica, per controllare ciò che stava accadendo in quel momento in giro per l'isola.
Mi è apparsa subito un'immagine di un piccolo unicorno rosa, col corno dorato, che camminava tutto solo in una foresta.
-Gona... ma non è l'unicorno che abbiamo visto alla grotta della nascita, l'altra volta?
-Eh... che dire... mi sembra proprio di sì.
-Vediamo in quale delle innumerevoli foreste si trova, così andiamo, lo acchiappiamo, e la si chiude lì-

Una pigiata di pulsante, e il geolocalizzatore incastonato nella sfera ha mostrato subito una mappa di Centopia:
un emoji a forma di corona segnalava il castello oscuro, dove ci trovavamo noi, e un'altra a forma di unicorno, segnalava l'omonimo animale, in una foresta poco lontana dal palazzo.
Non ci sarebbe voluto nulla a catturarlo... o no?

-Maestà, scusatemi- mi ha interrotto Dax, proprio mentre spegnevo la sfera- ho appena saputo che c'è un piccolo unicorno indifeso nella foresta, pronto per essere catturato!
-È lo stesso che volevo intrappolare io. E se ti comporti come hai fatto ieri, sappi che potenzierò il tuo programma di allenamento.
-Ohhh, perchè non vi fidate di me? Sono un grande guerriero, vincitore di molte battaglie, non mi serve un allenamento!
-Di battaglie, a Dystopia, ce n'è stata solo una, e tu eri un ragazzino quando è successo, perciò non raccontarmi stronzate, prendi i tuoi quattro compari, mettiti sulle tracce del piccolo unicorno rosa, E NON FARTI RIVEDERE FINO A QUANDO NON LO AVRAI TRA LE TUE ZAMPE, PEZZO DI IDIOTA!-

Silenzio terrorizzato.
Non mi era mai capitato di sgolarmi così tanto per impartire ordini a qualcuno. E se la cosa fosse andata avanti ancora per molto, probabilmente avrei avuto un'altra ricaduta, ed era l'ultima cosa che volevo.

-Prima che mi cacciate a suon di calci, mia regina... Lord Drakon ha insistito perchè usciste fuori dal palazzo e prendeste un po' d'aria. Insieme a Gargona, che tanto ormai...
-Tanto ormai cosa, brutto scarafaggio? Cosa diamine stai insinuando?- ha ribattuto la rossa, già ben avviata verso un'incazzatura epocale.
-Dicevo... tanto ormai sei talmente abituata a stare insieme a sua maestà, che se io ti chiedessi di venire in missione, tu rifiuteresti, per non lasciarla sola!
-Ma come... LEVATI DAI COGLIONI IMMEDIATAMENTE!- ho strillato, prima che Gona potesse rispondere.
Oltre che spaccone, pure irrispettoso. Raddrizzargli il cervello sarà molto più complicato di quello che credevo...

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Ci siamo smaterializzate poco fuori dal castello, e dalla barriera di rampicante oscuro, dove Gona ha lanciato una scommessa a Dax, per fargli pagare la battutina di pochi minuti prima: se lui avesse acchiappato l'unicorno, il suo programma di allenamento sarebbe stato cestinato. Contrariamente, sarebbe stato potenziato e il suddetto Dax obbligato a rispettarlo.
La vendetta è servita, gente!

Ho controllato che non fossero alberi da frutto o piante fiorite in giro, ma siccome siamo a Centopia, e non si sa mai se salta fuori un fiore a due metri da te, ho preso tre gocce di antistaminico alle foglie di timo nero, preparato appositamente da Azalea e spedito al castello oscuro tramite ologramma di Drakon, con tanto di biglietto audio, che recitava:
"POUR AN ETÈ SANS STAVNUTIVE, MA RÈGINE. FIDATI, FUNZIONEVÀ ALLA GVANDE!
Ps. SALUTAMI MA FILLE, MI VACCOMANDO!"
La conoscevo da due anni appena, eppure le volevo già un mondo di bene.
Va bene, torniamo a noi.

Gona si è seduta sotto un albero, senza fiori nè frutti, e mi ha invitato a sedermi accanto a lei.
Solo che io non avevo voglia di spaccarmi la schiena appoggiandomi al tronco di un albero, perciò mi sono sdraiata in senso opposto, e la mia testa era finita nello spazio tra le due trecce, che ho delicatamente spostato.
-Se la mia testa dovesse iniziare a pesare, batti un colpo.
-Ma figurati, Mal tesoro, non sono mica come te.
-Cosa intendi dire, scusa?
-Niente... non preoccuparti. Almeno ho l'occasione di perdermi seriamente nei tuoi occhi e accarezzarti i capelli- ha concluso, baciandomi la bocca.

Sono talmente abituata a vederla in modalità sergente, testarda, spietata e inarrestabile, che quando se ne esce con queste frasi dolci e zuccherose, quasi mi commuovo.
Ma in fondo... Gona è sempre Gona, non potrei mai amarla se non fosse ciò che è.
E sono certa che anche lei penserebbe lo stesso di me.

Mentre mi rilassavo, coccolata dalla mia rossa, il mio cellulare ha emesso il solito suono della goccia che cade nel mare, segno che mi era arrivato un messaggio.
E guarda, guarda... il mittente era proprio mio padre!
L'ho chiamato subito, e ho scoperto che mia madre stava meglio, aveva ripreso la memoria e non vedeva l'ora di incontrarmi.
Ci siamo dati appuntamento per domani, alla tana sull'isolotto, e già non stavo più nella pelle.
Dopo tanti anni, avrei finalmente conosciuto la mia vera madre, Tamsin, siccome ricordavo poco e nulla di lei, prima che finisse nel limbo.
Ehi, non guardatemi così, ero molto piccola quando accadde! Vi sareste comportati nella stessa maniera, al mio posto!

Siamo tornate al palazzo, dato che il sole iniziava a calare, e mi sono seduta sul trono, aspettando che Dax tornasse (ma anche se non lo faceva, poco mi importava) e ho canticchiato qualcosa, intanto che accarezzavo Ziggo:

🎶 Screaming in my sleep like every night
Keep running, on my way, I can see the light
Got a hundred miles left and I'm feeling like
I might stay alive

I've been trapped in a cage
Sorrow said (Sorrow said) I should stay
But I found beauty in this pain
Gave me strength to break these invisible chains

Woah
Invisible chains
Woah
Invisible chains 🎶

E come sempre, ogni volta che attacco a cantare qualcosa, quando finisco trovo sempre una persona che mi fissa.
In questo caso, la persona in questione era Dax, che oltre alla gelatina, aveva addosso macchie di colore di ogni tipo.
Gona, accanto a me, è scoppiata a ridere.
-Allora Dax? Dov'è l'unicorno rosa? In tasca, per caso?
-Beh... ecco, io...
-Dimmi la verità- l'ho incalzato- non l'hai catturato.
-Quei dannati elfi mi hanno teso una trappola.
-E perchè non sei passato al contrattacco?! Era così difficile imbracciare una bomba fumogena e lanciargliela addosso?!
-No, assolutamente, è che...
-Da domani riprenderai il tuo allenamento, rafforzato, ovvio, e sarai obbligato a rispettarlo. O ti licenzio, e ti esilio su una delle isole selvagge attorno a Dystopia, HAI AFFERRATO?!-

Al posto di rispondere, Dax non ha proprio aperto bocca, e ha preferito ritirarsi in camera sua, perchè aveva capito da sè che la figura di merda appena fatta non si poteva risanare.
Almeno ci era arrivato, ed era un piccolo passo avanti.

Quella sera ho dormito tranquilla, per la prima volta da quando ero ritornata a Centopia. Forse era il pensiero di mia madre, o il fatto che ancora una volta avevo avuto ragione su quell'imbecille di Dax, a farmi dormire tranquilla.

Spero che domani vada tutto alla grande...

Ehi, non provate ad andarvene, che ora arriva il bello... rimanete sintonizzatə 💙

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