Choose Your Side

19 Maggio, ho rincontrato Polytheus:

Sono davvero arrivata a ferire colui che credo essere il mio vero padre, solo per una fottuta lettera?
Beh, purtroppo sì.
Panthea e l'H.E.L.L mi stanno rovinando lentamente e internamente... ho fatto cose che nemmeno lontanamente credevo di fare.
Ma aspettate, ripartiamo dall'inizio.

È cominciato tutto dieci giorni fa, quando ho chiamato Percy, col bracciale magico, e gli ho chiesto di passarmi suo fratello Charlie, perchè avevamo un piccolo problema coi draghi.
-Ehi, tu devi essere Mal. Piacere, io sono Charlie, Percy mi ha parlato molto di te.
-Oh... fantastico. Ho davvero bisogno del tuo aiuto.
-Dimmi pure.
-La mia capa è furiosa, perchè i draghi scarseggiano e le caverne dove solitamente andavamo a prenderli sono vuote. Hai per caso delle uova di drago non troppo costose da mandarmi?-

Sapevo che avesse risposto di no, Panthea mi avrebbe appeso al pennone, incatenata come un pacco esplosivo.
Ma fortunatamente non sarebbe successo.

-Ho giusto una ventina di Neri delle Ebridi nati da poco. Due giorni e te li mando.
-Due... giorni? Oh, va benissimo. Grazie mille-

Volete sapere come è finita?
Che i draghi nuovi sono arrivati a destinazione esattamente due giorni dopo e, inoltre, mi sono accorta che sputano fuoco e possono volare anche per lunghe distanze.
E la stronza non ha aperto bocca.
Boom! Uno a zero per la folle strega dai capelli blu!

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Ieri sera, prima di dormire, Gona mi ha fatto una domanda che mi ha lasciato senza fiato.
-Mal... ascolta... ma se un giorno, io volessi baciarti, come reagiresti?
-Guarda che qualche bacio me lo dai già, scema- ho sorriso.
-No, io intendevo... se un giorno volessi baciare quelle tue labbra rosso sangue, come reagiresti? Mi ricambieresti, o ti tireresti indietro?-
Ho notato che, sebbene fosse buio, i suoi occhi luccicavano.
E io non sapevo assolutamente cosa rispondere.

Volevo davvero provare quel brivido, quella sensazione di scambiare, tramite un bacio, il mio respiro e la mia anima con la persona che amavo, ma allo stesso tempo avevo una fifa blu di essere ammazzata per questo. Eravamo ancora sotto il controllo di una dittatrice sempre più bastarda e senza cuore.

-Gona, io...
-Sì? Vuoi pensarci ancora?
-Ehm... ecco vedi... io... -
Sono scoppiata a piangere e ho nascosto la testa sotto il cuscino.
-Cosa c'è?- mi ha chiesto Gona, accarezzandomi la testa.
-Non voglio morire, per essermi innamorata di te.
-Nemmeno io. È per questo che dobbiamo uccidere miss maschera... per essere finalmente libere.
-E dopo dove andremo? L'E-FIELD non si è ancora fatto vivo...
-Allora devi tornare da Polytheus e chiedergli che fine ha fatto la lettera che doveva mandare. Ma stai attenta a non farti sgamare dalla cogliona mascherata-

Ci siamo strette in un abbraccio, più forte del solito.
Vogliamo essere libere di iniziare e vivere la nostra storia d'amore, senza avere addosso la paura che qualcuno possa piantarci un coltello nella schiena.
Chiediamo troppo?
Ovviamente no!

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Stamattina, quando mi sono alzata, ho trovato Gona ad aspettarmi, seduta davanti alla specchiera.
-Ottime notizie: il mostro è senza voce, tossisce da far paura e non vuole vedere nessuno. Quindi oggi niente allenamenti nella stanza rossa, tesoro.
-Davvero?- ho quasi strillato, felice.
-Già... mica stavi cercando di scoprire qualcosa dal suo passato?
-Sì, infatti. Sapere che ha lavorato per la strega più pericolosa del mondo magico mi ha fatto venire voglia di cavare fuori tutto il resto. Mi assisterai, vero?
-Ma certo- mi ha mormorato lei, accarezzandomi il mento.

Ho sorriso, completamente rossa in faccia.
-Cosa vuoi fare?- le ho chiesto, mentre mi stringeva a sè.
-Quello che ti ho detto ieri. Ci hai pensato, dunque?
-Beh, sì. E...
-Aspetta un attimo. Da quando sei più alta di me?-

L'abbraccio si è subito sciolto, così come l'atmosfera romantica attorno a noi.
Ho sospirato, per non scoppiare a ridere.
-Gona, sono sempre stata più alta di te. Ma lo sono anche senza i tacchi, ti ricordo.
-Mi stai dicendo che dovrò alzarmi sulle punte, per arrivare alla tua bocca e così baciarti?
-Mmmm... sì-
E giù a ridere.

Siccome non avevo gli allenamenti, ho portato Gona nella sala macchine, per aggiornarla sull'argomento "il passato della scema con la maschera".
Avevo segnato tutte le mie scoperte su un foglio di carta, nascosto appositamente sotto il portapenne:
1) Prima di conoscere Georgiana, Panthea aveva collaborato con un tale di nome Tom Riddle, che voleva mettere insieme un esercito di maghi oscuri e "purificare" la razza magica, imbrattata dai babbani (chi era sto idiota? Perchè gli mancava qualche rotella, sicuro).
2) da quando era scappata di casa, Panthea aveva ucciso circa 200 persone, e tra i tanti babbani, o maghi e streghe mezzosangue o nati babbani, che lei tanto odiava, c'erano due maghi purosangue.

Il mio dubbio stava per essere confermato, a quanto pare.
-Gona... e se Panthea fosse la prima figlia della regina Belvina? Ci sono troppe coincidenze tra lei e quell'Athena.
-Stai pensando anche tu ciò che penso io allora. Cioè che Panthea non è Panthea, ma Athena Burke sotto un altro nome.
-E come fai a saperlo?
-Io ho sempre vissuto al castello. E da quando sono nata, ci sono stati due funerali reali, rispettivamente del re Walter, che ha preceduto Panthea, e del sergente Delphinus. Lui e mio padre erano molto amici, e lo aiutò a nascondere la mia esistenza al resto della corte.
-Quindi... Panthea ha ucciso i suoi fratelli?
-Esatto. E qui c'è scritto che il suo vero nome era davvero Athena, lo ha cambiato in Panthea per sfuggire agli auror dopo che abbandonò la Karaton. E non solo: prima di incontrare la matta, Panthea aveva lavorato per conto di un certo Tom Riddle, poi ucciso dalla Karaton. Questa pagina dice tutto, Mal-

Si stava riferendo alla scheda aperta sul mio monitor, davanti al suo naso.
E tutto ciò che era saltato fuori in quelle due orette, ha fondato tutti i miei sospetti.
Panthea sarà anche una mangiamorte pentita, ma restava comunque una cazzo di criminale, disposta ad ammazzare chiunque la infastidisse o le si opponesse, anche i suoi stessi fratelli. Era veramente agghiacciante.
E se non l'avessimo fermata, avremmo fatto la stessa fine di quei due poveri innocenti.
Dovevamo agire, e anche in fretta!

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Nel pomeriggio, ci siamo dirette al palazzo degli elfi, per cercare di riacchiappare Onchao, l'unicorno dorato, visto che quando stava con le altre gnappette, non c'era verso di avvicinarsi a lui.
Questa volta magari nessuno l'avrebbe tenuto d'occhio, e avremmo avuto più possibilità.

Ci siamo fermati qualche chilometro prima, per osservare meglio la situazione e pianificare l'attacco.
E, onestamente, non poteva presentarsi un'occasione migliore:
La cupola acquatica era fuori uso, Onchao era in giardino a scorrazzare libero, e gli elfi erano tutti impegnati in chissà quale strana attività, vedendo che correvano di qua e di là.

-Gona, facciamo così: cercate di seminare più caos possibile. Io cerco Onchao, e clono il suo corno dorato. Fidati, la cretina mascherata non se ne accorgerà nemmeno.
-Ottimo piano. Avete sentito il sergente, truppa?-
Quasi tutti hanno annuito, e hanno fatto per partire all'attacco, ma io li ho bloccati.
-I bracciali anti luci d'acqua, ragazzi. Continuate a dimenticarvi, poi vi lagnate se vi rimpiccioliscono-
Ok, adesso sì che si poteva attaccare!

Immaginatevi lo shock degli elfi, non appena ci hanno visto fare irruzione al cratere, a cavallo dei Neri Delle Ebridi e non degli pterodattili evoluti. Inizialmente non credevano nemmeno che fossimo noi!
Figuratevi quando hanno realizzato che le luci d'acqua non facevano più effetto... da scassarsi.

-Ma cosa sta succedendo a Gargona?- ha urlato Yuko a Mo- l'avrò colpita una decina di volte, eppure non si restringe!
-Provo io, aspetta- le ha risposto lui, sparando una bolla d'acqua, in direzione della rossa.
Risultato? Lei l'ha respinta con un incantesimo non verbale, buttandoli a terra entrambi.
-Potete tirarmi addosso ciò che vi pare, non mi fate più niente adesso- ha sghignazzato, levitando e immobilizzando ogni cosa che fluttuasse attorno a lei.
Questo sì che è combattere!

Io, nel frattempo, avevo setacciato ogni angolo del giardino, dando fuoco ad ogni albero o cespuglio che avevo davanti, ma di Onchao nessuna traccia.
Probabilmente l'avevano nascosto nel castello, e non potevo entrare, rischiavo di essere beccata.

E le sorprese non erano ancora finite...
Indovinate chi ho intravisto, ad armeggiare con i tubi per la cupola acquatica?
Proprio lui... Polytheus!
Quel deficiente mi doveva qualche spiegazione!

Mi sono nascosta sopra un albero e ho aspettato che scendesse dalla collina, per tendergli un agguato, in stile Natasha Romanoff, come solo io so fare.
Prima, posa da vedova, poi... doppia rotazione e schianto a terra, con conseguente immobilizzazione e puntata di NatGun a mezzo metro dalla faccia del soggetto.
Ero non furiosa, molto di più.

-Mal... cosa ti prende? Perchè mi hai rivoltato come un calzino?
-Dov'è la lettera?! Parla, razza di idiota, parla!
-Quale let...-
Gli ho mollato uno schiaffo potentissimo, in piena faccia, e devo averlo anche graffiato, perchè ho visto un rivolo di sangue scorrere lungo la sua guancia.
In un attimo, però, mi sono sentita una merda: avevo pur sempre ferito una tra le poche persone che mi voleva bene.
Mentre lo liberavo, ho realizzato che più restavo nella stanza rossa, più iniziavo a comportarmi come chi l'aveva ideata.
E ciò mi faceva davvero male.

-Dimmi... che fine... ha fatto... la lettera... per l'E-FIELD.
-Ecco... io l'ho scritta... ma non l'ho mai spedita.
-Perchè?! Te l'ho chiesto più di un mese fa!
-Mi... mi controllano! Gli elfi... sospettano che io collabori con Panthea!
-Ma non è vero un cazzo. Solo perchè hai teso una trappola a Mo e quelle altre due, una volta... che esagerati...
-Ti prometto che non appena ritorno a casa, spedisco immediatamente la lettera. Non dovrete aspettare molto.
-E come posso star certa che non stai sparando boiate? Come quando mi hai detto che sarei tua figlia?-

Silenzio perplesso.

Silenzio interrotto solo da Gona, che è atterrata accanto a me, dopo mezz'ora di combattimento a mezz'aria.
-Andiamo? Non so quanto durerà ancora il pietrificus totalus...
-Arrivo. Polytheus, sai cosa fare.
-Ma certo, mia cara. Non ti deluderò... sarebbe come mancare di rispetto anche a tua madre, sai?
-Già. Ci si vede!-

E dopo oggi, Panthea ha le ore contate.
Moooolto contate!

Rimanete con noi, mi raccomando 💙

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