Can't Be Tamed
6 Settembre 2010, ricomincio da me
Mi sento incredibilmente sollevata. Come se avessi appena cliccato il tasto "ricomincia da capo" della mia vita.
Forse ho trovato il mio posto nel mondo. Ma lasciate che vi racconti:
È partito tutto tre giorni fa, quando al quarto tentativo di fuga da palazzo, mio padre mi ha chiamato nella sala del trono.
Mi sono vestita con la prima cosa capitata sotto mano e sono scesa di sotto. Non mettevo piede fuori da quel buco di camera da sei mesi, ormai, da quando ho per sbaglio fatto esplodere un albero, in giardino.
Sono arrivata nella sala del trono, carica di rabbia, davanti ai miei, senza parlare.
-Quattro tentativi di fuga! In un periodo come questo! Sei totalmente impazzita, vero?- ha sbottato mio padre- per quale motivo ti abbiamo impedito di uscire da palazzo secondo te? Perchè la gente ha paura di te, ha paura che tu possa ferirli!
-E comunque, da adesso, se vuoi uscire devi avvisarci- ha rincarato mia madre- là fuori può succederti di tutto!
-Potresti perderti, potresti farti male, potresti... incontrare qualcuno di poco raccomandabile! Capisci?-
Non ce l'ho più fatta, e sono scoppiata, davanti a loro, a cui si era aggiunto mio fratello.
-Io qui dentro mi sento in trappola, come se non riuscissi più a respirare! Ed è solo e unicamente colpa vostra! Sapete perchè? Perchè mi avete sempre trattato come se fossi un mostro!
-Ehi, questo non è vero!- ha esclamato Mo- è che... insomma...
-Avete paura di me, perchè sono diversa! E al posto di aiutarmi, fingevate che non esistessi! Bravi, così si fa, complimenti.
-Sei nostra figlia, non ti faremmo mai tutto questo- ha detto mia madre- cosa ti prende? Si può sapere?
-Cosa mi prende? Mi prende che mi sono rotta il cazzo di stare qui, in una famiglia che mi ha rovinato la vita! Per questo voglio andarmene, per questo non voglio più vedere le vostre facce di merda! Mi fate schifo, voi elfi, la vostra ignoranza e i vostri fottuti pregiudizi!-
Ho fatto per marciare verso l'uscita, ma mio padre si è alzato dal trono, furioso:
-Ragazzina, tu da qui non esci. Non permetterò che la tua follia distrugga il mio regno!
-Non me ne frega un cazzo del regno, io voglio essere libera!
-Ah, è così? Bene, considerati bandita dal cratere degli elfi! E disconosciuta, come figlia!-
Non aspettavo altro: sono corsa fuori dal palazzo e mi sono trasformata in una cortina di fumo nero, per volare il più lontano possibile da quel postaccio.
E stavolta nessuno ha tentato di riacchiapparmi.
Ci ero riuscita. Ero finalmente fuggita da quella prigione dorata.
Sono atterrata in mezzo alla foresta e ho continuato a correre più veloce che potevo, verso la parte nord dell'isola, quella che dicono essere un mezzo deserto.
Mi sono fermata all'entrata di un boschetto, o meglio, un fu boschetto.
Dovevo pur scaricare la rabbia, in qualche modo, e presa da un raptus, ho preso a congelare e bruciare tutto ciò che trovavo accanto a me, mentre cantavo:
🎶 But all of my pieces are jagged
If you can understand this
We can make some magic
I'm wrong like that
I wanna fly
I wanna drive
I wanna go
I wanna be a part of something I don't know
And if you try to hold me back I might explode
Baby, by now you should know
I can't be tamed
I can't be tamed
I can't be blamed
I can't can't
I can't be tamed
I can't be changed
I can't be tamed
I can't be, can't be tamed 🎶
Non mi ero accorta di avere anche degli spettatori, perchè quando ho smesso di cantare, alcuni strani ometti mi stavano fissando, come ipnotizzati.
Avevano tutti una parrucca dorata, piena di perline, e una tuta nera, con alcune decorazioni dorati, e delle unghie finte, oltre ad un trucco vistoso.
Chi erano? E cosa volevano da me?
Hanno iniziato a parlare tra loro, a gesti, siccome non avevano voce. Moooolto strano...
Ho provato a tradurre i loro gesti, grazie all'auricolare invisibile, ed è saltato fuori questo messaggio:
"Dobbiamo chiamare il generale?"
Generale? Cosa? Ma di che parlavano?
Facevano parte di un esercito? A chi apparteneva quell'esercito?
Avevo troppe domande per la testa, e improvvisamente una voce stridula le ha interrotte, tutte insieme.
-Allora? Cosa succede qui? Perchè siete immobili come stoccafissi? Perchè non attaccat...-
Tra gli strani ometti, si era fatta strada una ragazza, poco più grande di me, a occhio, dalla pelle perlacea, lunghi capelli neri, con qualche ciocca dorata, legati in due trecce, un lungo abito rosso e due pesanti bracciali d'oro.
Vedendomi, si era incantata, come se avesse visto una statua di Taylor Swift, e ho potuto osservare che aveva gli occhi azzurrissimi, color ghiaccio.
Credo di essermi incantata anche io, per qualche secondo.
-Ehm... ciao... ehm... non sono qui... per farvi del male, ok? Sono una... prigioniera, evasa dal... palazzo... degli elfi.
-Questa mi è nuova.
-Ti giuro che è così.
-Ma io ti credo, ragazzina, ti credo. Il problema è se ti crederà lei.
-Lei chi?
-Ora lo scoprirai-
La rossa mi ha portato ad uno strano palazzo, verde smeraldo, dalla strana forma, circondato da labirinti sinistri e pieni zeppi di vapori verdi.
-Che è sto odoraccio?- le ho chiesto, mentre salivamo delle scale ripidissime e buie.
-Vapori anti elfi. E dato che tu ne sembri essere immune, deduco che tu non sia un'elfa.
-Infatti sono una strega.
-Uh, anche io. Eccoci qua-
Ero agitatissima, quando siamo giunte davanti alla porta della sala del trono.
-Mi raccomando, non parlare, a meno che lei non ti faccia delle domande. E togliti questo cappuccio, non sei una spia.
Ti terrò la mano, senza farmi vedere, ok?- mi ha sussurrato la ragazza, di cui però ignoravo ancora il nome.
Ma nonostante ciò, sentivo di provare qualcosa di strano per lei. Strano e totalmente nuovo, per me.
Avrei scoperto in seguito di cosa si trattasse... perchè la rossa era entrata nella sala, e io con lei.
Davanti a me, seduta sul trono, c'era una donna (?!) con una maschera bianca e nera, vestita interamente di blu, dalla testa ai piedi, a parte gli stivali a punta, dorati, ma un po rovinati.
Non portava una corona, ma teneva in mano uno scettro verde, con una testa di unicorno incastonata sulla cima, in una mano, e una lunga bacchetta magica nera, nell'altra.
-Ti avevo chiesto di prendermi degli unicorni- ha cominciato- e invece mi porti qui un'elfetta?!
-Vostra Maestà- ha obiettato la rossa, tremando- non è un'elfa... l'ho trovata nel deserto, e mi ha detto di essere una prigioniera evasa dal palazzo degli elfi.
-Interessante. Lasciamela qui, per oggi sorvolerò sul fatto che non hai catturato unicorni. Se provi a ripetermi questo domani... TI FACCIO PULIRE LE SEGRETE DA CIMA A FONDO! E ORA SPARISCI!-
La sua voce era abbastanza roca, nonostante strillasse come se avesse un altoparlante in gola.
-La butterò dalla torre, un giorno o l'altro...- ha sospirato, per poi concentrarsi nuovamente su di me.
La strizza era un po' passata, ma non del tutto. Quella tipa metteva davvero paura.
-Qual è il tuo nome, principessa?- mi ha domandato la regina, stranamente calma.
-Non sono una principessa. Mi chiamo Mallory Régine Crouch, ma voi chiamatemi pure Mal.
-Crouch? Sei una strega purosangue?
-Esatto. Ho perso mia madre quando avevo 2 anni, e mio padre, in preda al dolore, mi ha affidato ai reali di Centopia. Sono scappata da loro, giusto poco fa. Era diventato un incubo stare lì, tra gli elfi che ti prendono per il culo, e i tuoi stessi genitori che non ti cagano di striscio. Se solo potessi... dare una mano a quella ragazza... quella a cui avete urlato addosso poco fa...
-Oh, giusto ciò di cui avevo bisogno! Ultimamente quella piccola ingenua mi sta facendo disperare. Permesso accordato, puoi rimanere. Nei prossimi giorni vedrò di cosa sei capace. È tutto, per adesso-
Ho fatto per andarmene, ma mi sono voltata nuovamente, verso di lei.
-Scusate... non mi avete ancora detto chi siete voi.
-Davvero? Non ti hanno mai parlato di me?
-Ehm... no.
-Io sono Panthea-
L'aveva detto in un modo talmente spettrale che ho ricominciato a tremare, mentre scendevo al piano di sotto, per ritornare dalla rossa, e raccontarle tutto.
-Quindi? Resti qui?
-Beh... sì.
-Fantastico!- ha strillato lei, abbracciandomi, e allontanandosi di scatto, pochi secondi dopo- scusami... non dovevo?
-Ma no, tranquilla... ah, un attimo, tu chi sei?-
Lei mi ha sorriso, schiarendosi la voce.
-Generale Gargona Hygeia, ma chiamami pure Gona, non mi offendo. E tu sei...
-Mal. Abbreviazione di Mallory Règine Crouch-
Ci siamo di nuovo guardate negli occhi, questa volta perdendoci un po' di più.
La mia vita era appena ricominciata.
Cosa ne dite? Andrete avanti a leggere? 💗
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top