Slut!🩸
4 Marzo, POSSO URLARE?
Io vi giuro che sono sull'orlo dell'esaurimento.
Oggi, dopo essere stata tutta mattina a fare ricerche sullo scettro di diamante e sulle sette perle leggendarie, mi ha chiamato il capo delle guardie della torre, spiegandomi che mia madre voleva assolutamente parlarmi: ebbene... mi ha chiesto di essere liberata per il giorno del suo compleanno, di tornare a casa e non essere più processata per nessun motivo.
Secondo voi, quando ho chiaramente rifiutato, come può aver reagito? Ecco...
Ripartiamo da capo, ok?
Stamattina, un tuono ha smosso le pareti della mia camera, segno che un temporale coi fiocchi stava sferzando l'isola. Bel modo di cominiciare marzo, ho pensato, tra me e me, mentre mi alzavo dal letto e prendevo il cellulare dal comodino. Otto e un quarto... Tris doveva essere in salotto a giocare, dopo aver fatto il cambio pannolino. E ci ho azzeccato, eccolo lì, infatti:
-Buongiorno fufino. Lo vedi che mi alzo anche da sola, senza che tu vieni a strillarmi "bu", nell'orecchio?
-Io paura toni.
-Eppure non stai piangendo disperato come al solito. Stai iniziando a capire?
-Papà- ha esclamato lui, facendolo immediatamente comparire nella stanza.
-Ben svegliata, tesoro mio splendente. Cosa aveva da farfugliare lui?
-A quanto pare gli sta passando la paura del temporale. Oh, finalmente...
-Magari perchè non stava guardando la finestra. Forse è quello l'unico modo per aiutarlo un minimo... in ogni caso, corriamo all'asilo, prima che la situazione peggiori. A dopo-
Sono entrata in cucina, per la colazione, e ho subito intravisto dei cupcake purple velvet sul bancone, quelli con il cassis e le more. Più una bella tazza di latte macchiato.
-Bonjour, ma règine. Attenta, sono très chaud, non li toccave!
-Oh, d'accordo. Inizio a sedermi, allora. Tanto, ora che... ah, no.
-Stavi già per addentare una di quelle delizie?- ha sogghignato Gona- o per una volta ti eri semplicemente accomodata, e mi stavi aspettando?
-La seconda che hai detto. Buongiorno anche a te, bastardona- ho riso, dopo averla baciata.
Madre santa, quando imparerà ad arrivare a colazione in orario, sparerò coriandoli... ma fino ad allora mi limiterò a pigliarla per il culo. Ehi, è sempre mia moglie, in fondo, dovrò alternare i "ti amo" alle battute sarcastiche, no?
-Oggi mi aspetta una mattinata intera con il signor fingodinonessereinnamorato, per scoprire di più sullo scettro, ma anche sulle sette perle leggendarie, che mi serviranno per rendere il suo potere illimitato. Ma vorrei saperne di più anche su questa maledizione e su quanto sia pericolosa... dai, non credo possa portare addirittura alla morte.
-Ho come l'impressione che ti fai aspettative troppo basse, su certe cose, Mal tesoro- mi ha mormorato Gona, mentre finiva il suo cupcake- e se veramente dovessi... no, non voglio nemmeno pensarci. Resto con te, nel pensatoio. Ok?
-Ok, ci sto. Beh, almeno tieni a bada il caro semidio-
E giù a ridere, davanti agli occhi abbastanza basiti di Azalea.
-Vedete di tovnave inteve pev pvanzo, chèries. Faccio una tempuva con il sugavello (è un pesce, tvanquille) e gli scampì, con i pomodovini giallì-
Alla faccia della premessa... quasi quasi quando finisce di piovere vado in giardino a lucidarle la statua, che dite?
Oggi ho deciso di puntare sul cobalto, con questo abito nuovo di Missoni, che è letteralmente un'anteprima della sfilata primaverile di domenica. Devo ammettere che è comodissimo e nemmeno troppo leggero, perfetto per la primavera, glielo riferirò quando andrò al Vogue Studio...
Gli stivaletti arrivavano dal grande magazzino Macy's, dove non ci sono brand di lusso, ma brand meno noti, che tutti possono permettersi. Gli orecchini... beh, vogliamo parlarne? Erano della collezione floreale di Bulgari, che risaliva a minimo due anni fa, e ora la stavano svendendo, per far spazio quella nuova. Il diadema non ve lo presento, era già parte del mio guardaroba...
Ora, skincare, ed estraiamo cinque cose con cui comporre il makeup: primer occhi di Astra, palette Carnival Interstellar di Bperfect, l'unica con l'esatto colore del mio abito, (si chiamava Pluto, ricordate? Ecco, ho usato lui e Space Race, un grigio coi brillantini), eyeliner di Kylie (speriamo bene), mascara di Kiko della collezione Sicilian Notes (spettacolare) e per gli occhi siamo a posto. Per le labbra, invece... fatemi rovistare un attimo che qua è tutto un casino (colpa mia)...
Ok ci sono: matita labbra love triangle di Elf, colore mauve e tinta labbra matte allure di Sheglam, colore momojo (sì, è un nome orribile, lo so, ma è comunque un nude freddo). Per finire, maxi spruzzata di spray fissante Goddess Glow di Revolution Pro, una delle poche certezze della mia vita, e possiamo dirigerci al pensatoio. Sì, insomma, quanto potrà essere difficile sopportare Drakon per una mattinata intera?
Gona mi ha raggiunto subito, prima ancora che il semidio spuntasse fuori dalla piscina luminosa. Una cosa è certa, ormai, lui non è mai stato figlio di Loki, e lo sapevamo già... assomigliava in un modo impressionante alla madre, Medusa, ma ancora non riuscivamo a capire chi fosse il padre... ci sono migliaia di dei, nell'olimpo, e non solo, con chi è andata Medusa, per cornificare Loki?
Vabbè, non è il caso di chiederselo ora...
-Ah, ci siete tutte e due oggi. Vi stavo aspettando.
-Come no, ci dobbiamo pure credere. Dai, su, vai al sodo, Drakon, ce l'avrai un libro che parla dello scettro o delle perle, o no?
-Certo mia regina, devo solo... tirarlo giù dallo scaffale. Di qua-
Lui si è diretto verso la sua mini libreria personale, facendoci cenno di seguirlo e quando sono passata davanti alla luce della lampada, lui ha spalancato gli occhi, e stava per aprire la bocca, ma si è limitato a deglutire e a girarsi verso lo scaffale. Gona ha trattenuto un bestemmione per un soffio, e ha roteato gli occhi, come a soffocare quello che stava per dire. Ok, non è cambiato assolutamente nulla.
-Scettro di diamante, scettro di diamante... oh, eccolo. So che magari non sarà aggiornato e voi avrete di certo trovato molte più informazioni su internet, ma i libri saranno sempre fonte di certezze, almeno, per quanto riguarda me.
-A dire la verità, internet non era stato così esaustivo sullo scettro. E nemmeno sulle perle- ho puntualizzato- è quasi come... se nessuno avesse mai studiato a dovere questo aggeggio.
-E lo faremo noi, ora, cara Mal. Dammi solo un attimo che cerco la pagina...-
Gona mi ha preso un attimo da parte, approfittando della distrazione di Drakon, per sussurrarmi:
-Senti, io non lo reggo, ne ho già piene le balle. Vado di là in laboratorio, se hai bisogno, mandami un segnale.
-Va bene, va bene. Se arrivo sclerata a pranzo, saprai il perchè.
-Tranquilla, ti capiamo. A dopo-
Mi ha baciato di sfuggita ed è uscita di corsa dal pensatoio.
Ok... ce la posso, anzi, ce la devo fare.
-Mal, mi segui?
-Purtroppo sì. Dimmi.
-Lo scettro di diamante è nascosto in una grotta irrintracciabile, con un drone normale, e infatti tu ne hai ordinato uno a raggi epsilon, mi sbaglio?
-No, è giusto, vai avanti.
-Devi oltrepassare cinque ostacoli, prima di accedere alla stanza dello scettro. Primo, un plotone di duemila guardie armate...
-Se sono guardie elfiche, le polverizzo in mezzo secondo. Non hanno poteri, non hanno un cazzo di nulla, cosa possono farmi? Graffiarmi con una lancia? Che poi manco tagliano quelle lance.
-Adoro la tua sicurezza, te l'ho mai fatto presente?-
No. E onestamente non mi importava.
-Secondo ostacolo, una cascata di liane spesse come le grate delle celle sotterranee.
-Le fai saltare in aria, con una sana bombarda maxima, e alla via così. Mi pare ovvio.
-Se lo dici tu... terzo step, un cerchio di fuoco che si allarga e si stringe.
-Uno? Me ne sarei aspettati minimo una decina... sono proprio mollaccioni, oh.
-Vabbè. Quarto step... una distesa di fiori carnivori.
-La mia allergia sta già dicendo " distruggili".
-Sei allergica anche alle piante carnivore?
-Quelle là sono profumatissime, me le ricordo. Tirerò fuori il caro antistaminico.
-L'ultimo step è il più duro... per accedere alla stanza dello scettro, devi sacrificare, nel fossato di stelle, una persona che prima amavi e ora non riesci più a vedere.
-Tipo te?-
Silenzio macabro.
Ero davvero arrivata al punto di odiare Drakon così tanto, da volerlo lanciare in un fosso?
A quanto sembrava, sì.
Drakon, però, ha finto di non sentirmi, e ha voltato qualche pagina, prima di arrivare al capitolo sulle sette perle leggendarie.
-Le sette perle simboleggiano le sette caratteristiche che uniscono gli elfi e plasmano i loro caratteri. Ogni perla, poi, ha un preciso colore.
-Sarebbero?
-Rosa, perla dell'amicizia. Rosso, perla dell'amore... cos'è quella faccia, Mal? Non ti piacciono gli abbinamenti?
-Scontatissimi. E anche un po' banali. Ok, vai avanti.
-Arancione, perla dell'empatia. Giallo, perla dell'onestà. E questi mi sembrano meno scontati... verde, perla dell'altruismo. Azzurro, perla del coraggio. Blu, perla della gentilezza. La perla viola, quella incastonata nello scettro, è la perla dell'equilibrio e serve a far funzionare tutto il macchinario.
-Le perle saranno nascoste chissà dove poi... dovremo farci il culo cubico, per farle saltare fuori tutte, sicuro come l'oro-
Drakon ha girato altre tre pagine ed è arrivato al temutissimo capitolo che parlava della maledizione dello scettro.
-Va debellata assolutamente prima di aver inserito la perla blu, o chiunque lo avrà in mano, verrà ucciso da una scossa fortissima, è peggio di un taser mischiato ad un terremoto. Moriresti in meno di un minuto.
-Ma cos'è, una sorta di punizione per chi ruba lo scettro?
-Penso proprio di sì.
-Allora gli elfi non lo hanno mai usato, e lo custodiscono tipo cimelio. Sennò non si spiega.
-Esatto. Se riesci a contattare qualcuno esperto di maledizioni di questo calibro, saresti già un passo avanti. Io non posso aiutarti, essendo stato vittima di una maledizione per quasi un millennio, che dici?
-Lo so che ti sembrerà strano, ma hai incredibilmente ragione. Perciò ti saluto, e vado a pranzo, dopodichè cercherò anche questo esperto di maledizioni. Addio-
Non ha nemmeno provato a trattenermi... oh, ma magari è rinsavito davvero. O no?
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Quel pomeriggio, poi, ho sperimentato la più grande umiliazione della mia vita, che batteva il concetto stesso di "umiliazione". Vi racconto meglio:
Mi ero appena installata in poltrona, con le cuffie, e il nuovo numero di Vogue dedicato all'imminente sfilata di primavera, ma non ho fatto in tempo a leggere l'introduzione, che Gona mi ha interrotto con la sua solita finta tosse:
-Mal tesoro... mi ha telefonato il capo guardiano della torre sullo scoglio, e ho una pessima notizia per te.
-Resto seduta, allora. Vai, spara.
-Tua madre vuole parlarti, non so per quale motivo. Ha espressamente chiesto di te. Io al tuo posto la manderei in culo, se devo proprio...
-E se magari volesse confessare?
-Non ne ho idea. Quindi? Riferisco che arrivi tra un quarto d'ora, più o meno?-
Ho annuito, togliendomi le cuffie e rimettendo il giornale nella cesta. Cosa mai potrebbe accadere, Mal, tua madre sta in una cella di massima sicurezza, sorvegliata da due guardie, che cazzo potrà mai dirti di così urgente?
Mi sono teletrasportata alla torre, dove un secondino mi ha condotto dritta alla cella di mia madre, in cima, isolata, come era giusto che fosse, e lì ho trovato il capo guardiano, Barney Pathkoum (non spaventatevi per il cognome, ha origini birmane), ad attendermi, con un'espressione a metà tra il terrorizzato e l'allibito.
-Buon pomeriggio, maestà. Meno male che siete qua... la prigioniera sta sfasando.
-Le posso cortesemente chiedere un favore, signor Pathkoum?
-Assolutamente, ogni vostro ordine verrà eseguito.
-Registrate la conversazione tra me e la prigioniera, mi servirà come prova per il prossimo processo, quando avrà luogo-
Lui ha fatto un piccolo inchino e richiamato il secondino che mi aveva accompagnato su, visto che si sarebbe occupato lui della registrazione.
Mi sono avvicinata alle sbarre della cella, e una mano aggressiva in preda al delirio per poco non mi strappava l'abito.
-Che diavolo ti prende? Non mi toccare!
-Sarai tu, il diavolo, semmai. Mi impedisci di vedere mio figlio da quando aveva quattro mesi, ora per colpa tua non saprà nemmeno chi sono! E non sa pronunciare la parola "mamma", sempre per colpa tua! Gli stai impedendo di essere un bambino normale!
-Cosa... no, ma tu non stai bene, no, per niente! Tris ti detestava già da quando lo hai strappato dalle mie braccia la prima volta!
-Non hai perso il vizio di impiastrarti la faccia, vedo. Quando imparerai ad accettarti al naturale, come me? Io non mi sono mai conciata come fai tu.
-Infatti si capisce che sei mezza rifatta, bastarda-
Silenzio pesante, seguito da una risatina perfida (la mia):
-Passiamo alle cose serie, che io avrei altro da fare? Bene. Cosa stra minchia vuoi da me?
-Voglio uscire da questo buco e tornare da mio figlio.
-Neanche per idea.
-Tra poco è il mio compleanno, e vorrei che tu mi facessi questo regalo, visto che da te non ho mai ricevuto nulla.
-Scordatelo. Papà non vuole più vederti. E manco Tris.
-Glielo hai impedito tu, vero? Sono sicura che gli manco.
-Non manchi nemmeno alle pietre del laghetto. E io ti lascerò qui a marcire, fino a quando non confesserai i tuoi crimini contro di me e contro il mio regno-
Non lo avessi mai detto.
Mia madre mi ha fissato per qualche secondo, poi ha buttato le braccia oltre le sbarre e ha tentato di soffocarmi, urlandomi che ero "una lurida troia maledetta che pensa solo a sè stessa", e "mi odia a morte per niente".
Ho temuto veramente di finire in coma per asfissia, ma il signor Pathkoum l'ha colpita con una scossa di taser, per rimetterla a tacere e mi ha aiutato a rialzarmi.
-Sono mortificato, vostra maestà. Porteremo il video incriminato al giudice McDronn, sono sicuro che le allungherà la pena. Tempo che riusciate a trovare altre prove contro di lei.
-Molto bene, signore. Provvedete subito, mi racccomando-
Sono uscita dalla torre e ho notato che, dopo dieci ore di pioggia torrenziale, aveva finalmente smesso. Tuttavia mi sentivo ancora il collo dolorante, e mi stava venendo da piangere: quale persona sana di mente darebbe della troia, il peggiore degli slur misogini, alla propria figlia? Solo lei poteva, bastarda infame.
Mi sono rifugiata in camera, ho rimesso le cuffie e ho iniziato a piangere, il tutto con una canzone in sottofondo che descriveva perfettamente il mio pomeriggio:
🎶 Send the code, he's waiting there
The sticks and stones they throw froze mid-air
Everyone wants him
That was my crime
The wrong place at the right time
And I break down, then he's pullin' me in
In a world of boys, he's a gentleman
Got lovestruck, went straight to my head
Got lovesick, all over my bed
Love to think you'll never forget
We'll pay the price, I guess
But if I'm all dressed up
They might as well be looking at us
If they call me a slut
You know it might be worth it for once
And if I'm gonna be drunk
I might as well be drunk in love
Half asleep
Taking your time
In the tangerine, neon light
This is luxury
You're not saying you're in love with me
But you're going to
Half awake
Taking your chance
It's a big mistake
I said it might blow up in your pretty face
I'm not saying do it anyway
But you're going to 🎶
Quando l'ho raccontato a Gona, è sbiancata, più di quanto non lo fosse stata già.
-Dobbiamo sbrigarci allora con questo filtro di merda. Così io la ammazzo e mi riprendo mio padre, dall'oltretomba.
-Fai solo bene, guarda-
Mi ha abbracciato e baciato a lungo, insistendo di più sul collo, ancora arrossato.
-Vorrei riuscire a guarirti così.. con qualche bacio... ma non sono in grado, Mal tesoro.
-Fidati, lo sei invece, sto già meglio-
E giù a ridere.
Crollo del paradiso a causa delle tante (vostre ma anche mie) bestemmie fra 3, 2, 1... prego, ditemi tutto 💋💋
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