I Wish I Hated You 🩸

27 Marzo, mannaggia a te:

Ma tu guarda quell'idiota con le corna se doveva intrufolarsi nella biblioteca del palazzo degli elfi per rubare un libro sullo scettro di diamante... avrebbe rischiato di farsi sgamare, e per cosa poi? Per un tomo spesso due pollici che risaliva al Settecento! Quindi era un libro antico e poco affidabile, ma almeno ho scoperto che gli elfi hanno costruito questo affare maledetto e hanno basato su di lui la vita di ogni essere vivente di Centopia.

Ok, ripartiamo da capo:
Anche se stamattina era sabato, un esemplare di Tris selvatico era piombato in camera mia, per svegliarmi, cercando malamente di salire sul mio letto.
-Buongiorno fufino. Com'è che sono le otto e mezzo, e tu hai tutta questa energia?
-Io felice. Papà e io pacco gochi.
-Ah, ti porta al parco giochi dove sta il circo? Hai capito papino...
-Papà soppesa te.
-Ha una sorpresa per me? No vabbè, adoro. Vieni, che così vado anche a far colazione-

L'ho tirato su da terra, e siamo tornati in cucina, dove Gona mi stava aspettando, insieme a mio padre, e ad Azalea, impegnata a preparare il caffè (rigorosamente con panna).

-Bonjour ma règine, i cupcake agli agvumi sono pvonti e già a tavolà. Dammi due secondì che finiscò le cafè.
-Vai con comodo. Gona, cos'è quella faccia?
-No, nulla... il bimbetto ha preso l'abitudine di farti da sveglia?
-Mi sa proprio di sì. Però almeno sa essere educato e discreto... vero papà?
-Esatto. Non ringraziarmi, tesoro mio luccicoso. E non ringraziarmi nemmeno per il regalo che ti ho lasciato nella cabina armadio. Mi è costato venti minuti di contrattazione, da Vestiaire Collective, ma posso comunque definirlo un colpo da maestro, modestamente-

Ok, cosa aveva arraffato? Era qualcosa di introvabile e prezioso? Probabilmente sì, ma non volevo pensarci, al momento, ero troppo impegnata a gustarmi il mio cupcake.

-Mal tesoro, è oggi lo shooting di Delilah? Dove ci ha chiesto di assisterla?
-Sì, è oggi. Ci troviamo alle dieci al palazzo delle ombre e poi la loro carrozza alata ci porterà là, allo studio fotografico di Vanity Fair. Vogliono averla in copertina.
-Quale studio? Sarà mica quello dell'altra volta?
-No, è un altro. E, notiziona, Loki non verrà con lei. Vuole solo noi due.
-Grazie a Fiona, finalmente la lascia un po' respirare! Vuoi sapere invece com'è andata dagli avvocati reali, visto che non me l'hai mai chiesto?-

Ho finito di sorseggiare il caffè, e ho drizzato le orecchie.
-Quando hanno aperto la boccetta, con la pozione, sono rimasti disgustati per quanta cannabis ci fosse.
-Ti credo, ne aveva messa una quantità assurda!
-L'hanno chiusa nella cassaforte e ci hanno ricordato che manca ancora una pozione, quella che ha usato su di te.
-Mi sa che stavolta ci vorrà un po' di più...
-Mamma, hai sbirciato se sul libretto di Tamsin ci fosse anche la pozione con cui drogava Mal?-

Silenzio e ricci biondi che si scuotevano.
-Non, ma fille. Devo ancova guavdave. Ma se anche in questà vicetta non c'è il titolò, savà molto difficilè capive a cosa sevviva. E pevchè l'avesse vifilatà a Règine.
-Intanto che cercate, io comincio a prepararmi, sennò la principessa rischia di tardare al suo appuntamento. A dopo-
Sono tornata di corsa in camera, dove mi attendeva la sorpresa di papà, impacchettata nella mia cabina armadio.

Non mi ricordo se avevo già indossato qualcosa di Schiaparelli, ma nel dubbio... quell'abito risaliva al 1939, ed era comunque favoloso. La retina sullo scollo per fortuna era abbastanza fitta e non si vedeva il busto sotto, ma dovevo comunque stare attenta che gli orecchini non ci si incastrassero. La corona poi... volevamo parlarne? Tra mini teschi e puntali altissimi, sarebbe entrata di diritto tra i miei diademi preferiti.

Ora, skincare con Glow Recipe (sto adorando quei prodotti), e poi passiamo al trucco, che mi pareva semplice, come combinazione di colori... vabbè vediamo.

Intanto, primer occhi di Mulac e partiamo dall'arancione "Art Deco", pescato dalla palette Fade Into Hue di Colourpop. L'ho sfumato con dei brillantini sempre arancioni, chiamati "So Precious" a cui ho aggiunto, all'interno dell'occhio, dei glitter dorati in tubetto di Lamel. Oh, ora posso dire che brillo... ma manca ancora qualcosa, per creare la parte nera di questo look. Tipo un eyeliner, ma mentre stavo rovistando nel cassetto, qualcuno ha bussato alla porta:

-Papà, cosa c'è?
-Volevo vederti con la sorpresa addosso... ti piace?
-Sì, è meravigliosa. Tu ora esci con Tris?
-Già, andiamo al parco giochi, ci sono i suoi amici là. Tu invece oggi sei dalla principessa timida?
-Non è timida papà, anzi, sa farsi valere eccome. Ha solo... un disturbo che ancora non sono riuscita a identificare. A volte la sua ansia diventa ingestibile, e non riesce a parlare. Però, quando si tratta di mettere a tacere il suo fidanzato, non ha mezzi termini-

Mentre parlavo, ho tracciato due righe perfette di eyeliner, oggi firmato Charlotte Tilbury, e passato il mascara Hella Thicc di Fenty per un paio di volte sulle ciglia.
-Non so di cosa potrebbe trattarsi, tesoro mio prezioso, prova a chiedere a Tonya. In fondo, sta curando anche la principessa, no?
-Già. Ma non credo me lo dirà. Sai, il segreto della terapista...
-Capisco. Senti, io torno giù, sennò tuo fratello inizia a frignare e tanti saluti-
Mi ha abbracciato e lasciato qualcosa tra le mani, che ho scoperto essere una nuova tinta labbra di KVD, di quelle che stanno su da sole. Stesso colore del mio abito.
Dove l'aveva rubata, non lo so. Ma di sicuro lo avrei ringraziato più tardi.

Doccia di spray fissante Hydra Matte di Revolution Pro, l'unico e il solo, et voilà, potevo ritornare da Gona. Ero certa che la giornata di oggi sarebbe stata più facile da affrontare, senza Loki di mezzo... ma mi è bastata qualche ora per rimangiarmi tutto. Porca di quella puttana di quella puttana di quella puttana... perchè quel cretino non è capace di starsene buono?
Aiuto...

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Siamo comparse davanti al cancello del palazzo delle ombre poco prima delle dieci, e Delilah ci stava già aspettando, sulla sua carrozza volante.

-Ciao, ragazze. Vi dispiace se tengo la carrozza scoperta? C'è un bel sole oggi...
-Fai pure, l'importante è che non passiamo vicino agli alberi, o se c'è qualche albero troppo carico di fiori, e quindi troppo profumato potrei cominciare a starnutire come una mitragliatrice. Sai, l'allergia...
-Oh, no, allora tengo chiuso. Non voglio farti stare male. Possiamo partire-

La carrozza, guidata dal comando vocale di Deli, si è subito sollevata in aria, destinazione studio fotografico di Vanity Fair.
-Lunedì esce il nuovo numero, e hanno bisogno di me, per l'editoriale della settimana. Il tema è "stravaganza primaverile", e hanno coinvolto quattro brand italiani: Ferragamo, Moschino e Cavalli, per gli abiti, mentre per gli accessori se ne occuperà Prada. Avrei bisogno di una mano nel backstage, sapete, per indossare i vestiti e truccarmi-
Silenzio perplesso, da parte di Gona, almeno.

-Mal è super esperta di queste cose, lo sai. Ma io? Come potrei aiutarti?
-Potresti... darmi una mano con gli abiti anche tu. E anche se mi vedete con solo busto e body addosso, tra un cambio e l'altro, non avrei paura.
-Perchè, ti è successo qualcosa?- le ho chiesto, prima che la carrozza iniziasse la sua discesa e poi si fermasse, nel parcheggio dello studio.
Cazzo. Cosa mi stava nascondendo ora?

Non sono riuscita a domandarglielo subito, visto che la direttrice dello studio era arrivata di corsa ad accogliere Delilah, "la sua modella preferita". Ma esattamente, quando pensava di iniziare a farsi valere anche come principessa (e in futuro persino come regina)? Aveva paura che Loki le rubasse la scena? Che il popolo non la accettasse? Cosa la spaventava, di preciso?

Nel camerino di Delilah la aspettavano i tre abiti che avrebbe dovuto indossare per lo shooting, numerati da uno a tre: il primo, di Ferragamo, aveva delle maniche che parevano le conchigliette di pasta che Azalea usava spesso per la pasta al forno, la preferita di Tris (e non solo). Quello di Cavalli, verde e bianco, se l'avessi indossato io mi sarebbe stato di merda, ma sicuramente a Delilah sarebbe andato da dio.

L'ultimo, di Moschino, era il più particolare e scollato dei tre, io avrei avuto una gran paura a metterlo, ma per fortuna Deli era abituata e come se non bastasse, tutti e tre i corpetti erano stati rinforzati con dei busti anti mal di schiena, per evitare che la modella si sentisse male. E brave le stiliste di Vanity...
Sulla specchiera c'era una beautybox, firmata Pinalli, quindi significava che all'interno si trovavano prodotti di un certo livello. E manco a dirlo, la scatola era divisa in tre scomparti: base, occhi e labbra.

-Base con Nabla, occhi con Mesauda, labbra con Mulac. Continua il filone della moda italiana?
-Sì. Anche se mi sono accorta che manca... ah, no, eccolo. Temevo non avessero messo il primer occhi o lo spray fissante.
-Ci stanno, ci stanno. Devo prima truccarti o prima aiutarti ad infilare l'abito?
-Va sempre prima il trucco- ha sorriso Deli, accomodandosi sulla poltroncina.

Gona, nel frattempo, si stava studiando attentamente i tre vestiti, facendosi una classifica mentale dal più al meno orrendo, secondo il suo cervello.
Io nel frattempo, stavo improvvisando un look super luccicoso per Delilah, con il materiale che mi avevano dato (mi sono accorta che Nabla non mi aveva messo nè un blush nè un illuminante e li ho rimediati dalla mia borsa, erano della collezione Green Me di Kiko, chissene frega, mica se ne sarebbero accorti).
E alla fine... ammetto che era uscito qualcosa di spettacolare. Io non avrei mai ricreato questo look su di me, ma... su Deli era tutt'altra cosa.

-Ricordami, quale devo tirare giù per primo? Quello blu?- ha domandato Gona alla principessa, non appena si è alzata dalla poltrona- ceh, questo qua?
-Sì, di Ferragamo. Mi dareste una mano con le maniche?-
Eccoci. E come ti sbagli?
Se pesco quel deficiente che ha ideato questo modello di abito, che pare essere stato scolpito con gli avanzi dei pacchi di pasta della mia dispensa...

La mia invidia nei confronti di Deli, in quel momento, è schizzata alle stelle: magari avessi io tutta questa confidenza col mio corpo, da rimanere in body e busto davanti a due amiche...
-Ci vedo male, o qui c'è un segno rosso?
-Qui dove, Gona?
-Eh, dove? Guardati allo specchio-
L'ho fissata, assolutamente scioccata, e in effetti sì, c'erano due segni di mani che spuntavano dal busto.

-Oh... ci risiamo... negli ultimi giorni lui aveva particolarmente più voglia del solito e...
-E tu gli dici sempre di sì, per non offenderlo? Deli, io questo non lo accetto. Ne va anche della tua incolumità. Dove siamo, in "Povere Creature"?
-No, non è proprio così. Spesso non facciamo nulla, tipo ieri, ma...
-Ma? Deli non farmi incazzare- ha sibilato la rossa- rischio seriamente di riempirti di schiaffoni il fidanzato, a meno che non voglia sfidarmi a duello.
-Ok, hai vinto. Confesso che lui usa queste come antistress, prima di addormentarsi. E a volte le stringe troppo. Ma io sono talmente stanca che non batto ciglio-
Silenzio pesante. E occhiate rabbiose tra me e Gona. Avessimo avuto Loki davanti al naso, non so chi l'avrebbe steso per prima.

-Quando ti deciderai a parlare e a dirgli quando sta esagerando? Come hai fatto quella volta che ti ha toccato, sempre lì poi, e tu gli hai rifilato una gomitata.
-Lui è... diverso, quando siamo soli. Lo vedo... come se... come se non riuscisse a controllare il suo desiderio e la sua voglia di avermi. È... è una cosa grave?
-SÌ, CAZZO, SÌ CHE È GRAVE, MANNAGGIA A FIONA!- ho strillato, facendo tremare lo specchio davanti a me.
Ma tu guarda se devo ridurmi in questo modo, perchè questa alla sera si trasforma nell'antistress del suo fidanzato...

-Hai ragione, devo trovare il coraggio di parlargli seriamente di questa cosa. Mi aiuterai, Mal? Per favore, almeno così lui si caga sotto e ti ascolta...
-Certo, lo sai.
-Conta anche su di me- ha aggiunto Gona.
L'abbiamo abbracciata entrambe, e le abbiamo sistemato il corpetto sotto l'abito, pronta per andare in scena.
E gli aloni rossi, vi chiederete? Beh, è bastata una spruzzata di profumo Gorgeous Magnolia di Gucci, per farli scomparire.
Si va in scena!

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Quando siamo tornate al palazzo delle ombre, per il pranzo, Loki ci aspettava in cucina, con un bicchiere di succo al mango e pesca in mano.
-Com'è andata amore mio?- ha chiesto a Deli, dopo averla baciata, e senza nemmeno salutarci- hai una faccia esausta...
-Dobbiamo parlarti, caro il mio spaccaballe seriale- si è intromessa Gona, già sulla via dell'incazzatura epica.
-E di cosa? Sono stato via tutta mattina, non vi ho viste fino adesso, non può essere una cosa che riguarda voi.
-No, appunto. Riguarda lei. Mal, diglielo tu, sennò qui finisce molto male-

Ha indicato la principessa, che si era già messa a spignattare con pasta fresca, condimenti e pentole, e dirigeva metà cucina con la magia, mentre lei si dedicava alla restante metà. Ma come cazzo riesce a stare dietro a tutto, da sola? Io ringrazio di avere Azalea, che è una macchina da guerra in cucina, e in tutto quel casino trova anche tempo di ridere e scherzare con noi.

-Sentiamo mia regina, cos'è successo di così importante da...
-Partiamo dal presupposto che a me, di quello che combinate alla sera, non può fregarmene di meno. Però... la tua adorata, oggi, aveva due segni di mani, avrai anche capito dove, perchè l'artefice sei tu. Ma non ti sei accorto che, mentre ti divertivi con questo tuo antistress, lei si stava addormentando e non ti stava dando il consenso a fare sta cosa? Immagino che tu abbia anche stretto la presa di più, vedendo che lei non rispondeva, no?-
Silenzio minaccioso.
Meno male che per questo discorso ci eravamo spostati sul balcone appena fuori dalla sala da pranzo.

-Ti ha detto veramente questo?
-Sì. A volte tu non rispetti il suo spazio e ti prendi il silenzio come se fosse un consenso. Sappi che è violenza anche questa. Cos'hai da dire a tua discolpa?
-Che ho esagerato, e dovevo arrivarci da solo che lei era stanca.
-Bravo, così ti voglio. Se lei alla sera è stanca, piuttosto falle un po' di coccole, senza toccare lì, sennò ti pigli uno schiaffone se vengo ancora a sapere di queste cose. Lei non ha il coraggio di dirtelo, non so perchè, teme di non essere ascoltata. Come mai?
-È una storia lunga, e nemmeno bella. Credo che però sia pronto. Se dopo vuoi sentirla...
-No grazie. Voglio sapere cos'hai combinato stamattina.
-Oh... molto bene. Ti stupirò allora, mia regina-

E alla faccia del "ti stupirò"... una volta finito il pranzo (buonissimo per carità, ma Azalea resta imbattibile), Loki è sparito per qualche secondo nella sua cabina privata e ne è uscito con un libro, spesso due dita, con una copertina dorata e le pagine ingiallite dal tempo.
-Prelevato dalla biblioteca del palazzo degli elfi. Striminzita, come volevasi dimostrare, ma c'era questo volume in bella vista.
-Questo che ci hai portato?- ho domandato io.
-Già. Apritelo, lì dove c'è il segnalibro-

Cosa ci è comparso davanti, indovinate un po'?

Un bellissimo disegno dello scettro di diamante, con tanto di luccichini e arcobaleni.
-Ma... questo libro a che epoca risale?
-Non lo so. Perchè?
-Mi sembra un libro antico. C'era già quando io ero rinchiusa là, e ci sono rimasta per vent'anni, quasi.
-E con questo?
-Hai rubato un tomo antico solo per vedere se gli elfi sapevano qualcosa che noi non sapevamo sullo scettro?
-Sì, esatto. E ripeto: perchè?-

Ho roteato gli occhi, cercando di non mandarlo definitivamente in culo, come avrei voluto fare.
-È scritto completamente in elfico, dovremmo tradurre tutta la pagina, per cavare fuori qualcosa!
-Io non so una parola di elfico. Non pensavo nemmeno esistesse sta lingua, vedete voi...
-Per tua fortuna, signor facciocosesenzariflettere, io ho studiato antiche rune, alla scuola di magia, posso occuparmene io- ha ribattuto Gona, prendendo il libro e alzandosi- e se non vi dispiace, andremmo a casa subito, per lavorarci. Alla prossima, e tu impara a non fare l'avventato, che oggi ti è andata bene, un'altra volta ti beccano-

Ho trattenuto le risate, fino a casa: quando Gona è anche solo leggermente alterata, non le manda a dire a nessuno...

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A casa, mentre Gona si buttava subito sulla traduzione della pagina, io mi occupavo di Tris, che doveva fare il sonnellino di metà pomeriggio, e aveva bisogno di una mia ninnananna:

🎶 Hung all my clothes in the closet you made
Your shoes still in boxes, I send them your way
Hoping life brings you no new pain

I rearrange my memories
I try to rewrite our life

But no matter how I try to (mm)
And no matter how I want to (mm)
And no matter how easy things could be if I did
And no matter how guilty, I still feel saying it
I wish I hated you
I wish that weren't true
Wish there was worse to you
I wish you were worse to me
Yeah, I wish I hated you 🎶

Ariana ha fatto uscire un nuovo album da poco, e questa canzone è veramente una pugnalata: avrei voluto odiare Loki come tutto il resto dell'universo, ma qualcosa invece, me l'ha reso alleato e forse anche amico. Forse.

Capitolo veramente chilometrico, ma dedicato ad una persona speciale, tanto speciale per me, a cui voglio chiedere scusa per un brutto fraintendimento.
A Paris1690 : ti voglio tantissimo bene, grazie per aver creduto in me e in questa saga fin dall'inizio, mi hai regalato un nuovo personaggio (che ricomparirà nel prossimo cap) e mi hai aiutato a trovare altre persone che amassero questa storia tanto quanto me e te 💖💖💖 Maty.

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