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2 Gennaio 2021, rieccoci qua:
Ben ritrovatə, per la terza e ultima volta!
Per chi fosse nuovo nell'ambiente... io sono Mallory Règine, per voi Mal, sovrana di Dystopia, il regno eterno rivale della famosissima Centopia, che molti di voi conosceranno bene, e che per un certo periodo di tempo è stata purtroppo la mia prigione dorata. Ovviamente non sono da sola su questo trono, c'è anche mia moglie, la regina consorte Gargona (che però preferisce continuare ad essere a capo dell'esercito reale, d'altronde lo è da tutta la vita, che fai, le dai torto?).
La storia della nostra famiglia è leggermente complicata:
Io ho mio padre, Theus, che ho salvato io stessa da una maledizione che lo aveva trasformato in un serpente, e il mio fratellino, Tristan, detto Tris, di quasi due anni, ed è lui la parte complicata di questa storia, tutto grazie a quella stronza galattica di mia madre, che se io credevo fosse un mostro, è perchè ancora non avevo visto nulla.
Gona invece ha solo sua madre, Azalea, ormai definitivamente promossa a chef reale, e sul serio, l'avessi avuta io una mamma così, che tra le mille faccende trova sempre il tempo di ridere, scherzare e parlare con me. Ma non ho avuto questa fortuna, purtroppo per me.
Se volete ulteriori delucidazioni, leggete i precedenti due libri, grazie per l'attenzione.
Dicevamo? Ah sì. Ieri non sono riuscita a scrivere, mi dispiace, ho avuto moltissimo da fare... è stato un capodanno assurdo a dir poco.
E non parlo solo del fatto che tra una settimana ci sarà un nuovo processo contro mia madre, dato che abbiamo ricomposto la pozione d'amore illegale che lei ha usato su papà... ma anche perchè Tris ha avuto un piccolo incidente con le stelline di capodanno. Aspettate, ricomincio da capo, che è meglio:
Stamattina, quando mi sono svegliata, ho notato che il vetro della finestra era ghiacciato, e il davanzale era ricoperto di neve. Aveva nevicato tutta notte, e a giudicare da quanto era scuro il cielo, c'erano ottime probabilità che riprendesse più tardi.
Sono corsa in cucina, attirata dal profumo dei muffin red velvet di Azalea, appena sfornati, accompagnati dal caffè con panna. E ho dedotto che non doveva essere tardi... ecco, appunto, l'orologio blu della cucina segnava le otto e un quarto.
-Bonjour, ma règine. Tvis come sta?
-Non lo so, ma spero meglio. Ieri quella stellina gli ha bruciato mezza mano, e ha pianto per ore.
-Doveva sventolavla, non tenevla fevma. E quando si stava esauvendo, doveva spegnevla. Invece si è distvatto...
-E per fortuna non è una roba grave- ha esclamato la rossa, entrando in cucina- tuo padre si è preso un colpo, poverino...
-È il minimo. Ma ora? Tutto bene?
-Io sì, lui un po' meno- ha mormorato lei, dandomi un bacio.
Quando si comporta così, fa proprio la figura della bastarda... ma nonostante tutto, la amo da morire.
-Oggi non dobbiamo mica vederci con il signor inchinateviamestupidimortali?
-Purtroppo sì. Ieri sera mi ha scritto che ha un piano per iniziare a conquistare silenziosamente nuove zone di Centopia, fino poi a circondare il palazzo degli elfi e attaccarlo. Dice di avere un sacco di armi a disposizione, che le gnappette crolleranno in men che non si dica, e blablabla... io non so se credergli o meno.
-Mmmm... è un piano troppo semplice. E poi, da che mondo e mondo gli elfi si arrendono senza combattere? Le armi non li intimidiscono, e lo sappiamo. Giusto, Mal tesoro?-
Non ho risposto subito, siccome il mio cervello era temporeamente occupato a sbobinare un'infinita sequela di scempiaggini riguardo il piano di Loki. Che, come al solito, non teneva mai conto di eventuali imprevisti, quando progettava un attacco a qualcuno.
Sono tornata in camera, per prepararmi: faceva un freddo allucinante, ma è giusto così, mi stupirei del contrario... e nella mia cabina armadio mi aspettava una jumpsuit viola, cucita da Azalea in persona.
Gli stivaletti paillettati di Valentino mi erano stati regalati da papà, dopo una lunga contrattazione poco legale nel retro del magazzino di Vestiaire Collective, che stava facendo le pulizie di fine anno. Il diadema e gli orecchini erano invece un regalo della mia amata mogliettina, che anche questa volta ha dimostrato di conoscermi meglio di qualunque altra persona.
Mi sono seduta alla specchiera, per la skincare mattutina, e ad un tratto, qualcuno ha bussato alla porta:
-Ciao papà, Tris sta meglio?- l'ho salutato, dopo averlo abbracciato.
-Per fortuna sì. Rosalìe gli ha fasciato la mano ferita... e deve fare degli impacchi alla mentuccia lenitiva due volte al giorno. Meno male che sei riuscita a levargli la stellina, sennò si bruciacchiava pure il vestito, e lì erano dolori.
-La prossima volta ricordami di non comprarle, ok?
-Vabbè, tesoro mio splendente, non pensiamoci più, il peggio è passato. Hai bisogno che ti passi le cose?-
Con mia grandissima fortuna, papà ha capito subito cosa volevo, e ho composto il mio look partendo dal primer occhi "honey" di Urban Decay, nuovo arrivato, due viola della palette Exotic Flavours di Ucanbe (il viola più scuro, e i glitter viola, più chiari), eyeliner dip shiny di Mesauda, mascara Precious Rituals di Kiko (mai aperto prima, e lo avevo lì da sei mesi) e tinta labbra nera di 3ina, pure quella mai provata, però ne avevo sentito parlare bene e me la sono fatta regalare per natale da Violetta. Per finire, doccia di spray fissante al mango di Milani, et voilà, ero pronta per sopportare i deliri del dio dell'inganno. Aiuto...
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Abbiamo bussato alla porta dell'appartamento reale dei Deliloki poco prima delle dieci e già mi aspettavo di ricevere un'altra lamentela del tipo "siete ancora in anticipo, non vi faccio entrare", invece no, questa volta è stata Delilah ad aprire. Indossava la sua solita vestaglia nera morbida, con sotto un abito di seta blu elettrico.
-Eccovi qua, vi stavo aspettando... Lo è ancora a sistemarsi i capelli, nella sua personalissima "cabina di bellezza", così la chiama lui...
-Porca vacca, siamo alle solite...- ha sbuffato la rossa, roteando gli occhi.
-Già. Ma se iniziamo a sederci? Che se stiamo qua ad aspettarlo, addio. Che avete fatto ieri per capodanno?-
Breve silenzio imbarazzato.
-Niente di che, abbiamo solo acceso le stelline prima di cena. Perchè capodanno, nel nostro regno, non è considerata una festa nazionale- le ho spiegato- si può celebrare o no, dipende se ti va o meno. A noi non va.
-Qui invece si festeggia. Ma i fuochi d'artificio sono vietati, sapete? Infastidiscono gli animali.
-A proposito di animali...- ho sospirato, ripensando a Ziggo e a tutti i capodanni che aveva passato a nascondersi tra le coperte, perchè i fuochi lo terrorizzavano.
-Cos'hai, Mal tesoro?- mi ha sussurrato la rossa, dandomi un bacio, sullo zigomo- ti manca il tuo gatto?
-Sì... ne vorrei adottare un altro, e crescerlo io. Come se fosse... un figlio o figlia. Deli, potresti farlo anche tu, in fondo gli animali sono parte della famiglia.
-Sarebbe una buona idea, ma... ti dispiace se ti chiedo di andare a chiamare Lo? Così gliela propongo. Se non possiamo avere un figlio... possiamo almeno adottare un animaletto-
Mi sono alzata dal tavolo, nascondendo un brontolio rabbioso, perchè quando mai quella diva egocentrica di Loki si presenta subito agli appuntamenti...
E infatti l'ho trovato ancora nella stanza indicata da Deli, con una bottiglia gialla in mano. Che ho dedotto essere lacca super forte, di un brand che purtroppo testa sugli animali.
-Davvero?- mi ha domandato lui, quando gliel'ho fatto notare.
-Purtroppo sì. A Dystopia, questi prodotti sono proibiti, non li abbiamo nemmeno. Come te la sei pro...
-Mia regina, sono spiacente, ma questo è il mio regno, e di conseguenza ho regole diverse. Cerca di capire, ok? In ogni caso questo brand è in trattativa per diventare crueltyfree.
-D'accordo. Ora saresti così gentile da muoverti e raggiungerci di là? Devo parlarti di una cosa molto importante.
-Tipo?
-Il tuo "piano di conquista", caro il mio cretino laccato-
Silenzio scioccato e spruzzata di lacca.
-Non ti pare di aver programmato il tutto un po' a cazzo?
-E cosa avrei combinato, di grazia?
-Mah, fammici pensare... stai tremendamente sottovalutando i nostri avversari, che non solo sono delle teste dure, ma non si fanno minimamente intimidire dalle armi. Vieni di là che ne discutiamo, muoviti-
Lui mi ha fissato per un paio di secondi e poi ha annuito, seguendomi fino in cucina.
-Alla buon'ora, signor mifacciosempreattendere- l'ha perculato Gona con uno dei suoi sorrisetti perfidi in faccia-
Loki ha finto di non sentirla e si è diretto da Delilah, a cui ha lasciato una fila di baci tra collo e guance, più una mano in un punto dove, se fossi stata io al posto di Deli, gliela avrei tranciata di netto, senza se e senza ma.
-Scusa la domanda, ma... non ti fa male quando...
-Da una parte ormai sono abituata, Mal. Dall'altra, a volte lo potrebbe evitare- ha sorriso, dandogli una specie di gomitata- io ti amo Lo, ma devi sempre essere così esplicito, anche davanti a loro? Lo sai che le disgusta.
-Perdonatemi, ma il mio cervello va in automatico... di cosa volevate parlarmi?
-Di quel meraviglioso piano di merda che stavi progettando per sottomettere al tuo potere il resto dell'isola- gli ha ricordato la rossa, con una punta di rabbia nella voce.
Loki si è seduto accanto alla sua amata, consapevole che non avessimo tutti i torti, riguardo al suo piano.
-D'accordo, sono stato un perfetto idiota. Quindi cestiniamo questo progetto, e ripartiamo dall'inizio?
-Mi pare ovvio. Avete un laboratorio, un pensatoio, una stanza dove siete sicuri che nessuno possa spiarci e sentire?
-Sì, certo- ha risposto Deli, alzandosi, e facendoci cenno di seguirla- c'è la torre dorata, quella roba altissima che doveva essere una terrazza panoramica e io ho trasformato in un rifugio segreto. Venite?-
Effettivamente, la stanza all'interno della torre era stata sistemata a mo' di laboratorio, e disponeva di un cannocchiale, per osservare ciò che accadeva al di là del confine, dove si estendevano ancora pianure verdi e distese di alberi colorati. Poi c'era un tavolo ultra tecnologico e un monitor molto simile al mio, segno che Loki doveva aver preso spunto dalla mia attrezzatura, per creare la sua.
-Punto primo: per formulare un piano ad hoc, dare un'occhiata a ciò che accade oltre il confine e non fidarsi mai del proprio istinto, giusto Lokes?- ha esordito Deli tirando una frecciatina al suo adorato dio dell'inganno, e scatenando le nostre risate (sottovoce).
-Non ti sarai mica offeso?- ho incalzato, tra una risata e l'altra.
-Mi sono sentito dire cose di gran lunga peggiori- ha replicato lui, avviandosi verso il cannocchiale- ma da lei accetto qualunque cosa, perchè so che non sarà mai una cazzata, ma la pura verità- ha ammesso, baciando la sua principessa.
Siccome sia io che Gona non ci fidavamo affatto di Loki, soprattutto in circostanze come questa, ho deciso di spiare anche io, dal cannocchiale, mentre Gona, insieme a Deli, studiava la mappa, per vedere dove avremmo potuto colpire per primo, senza dare nell'occhio.
-Noti qualcosa di sospetto, Mal?
-Per ora no... però stammi a sentire: le armi, a questi coglioncelli, fanno il solletico. Perchè metti che se ne escono con qualcosa di sovrannaturale, che annulla i nostri incantesimi... abbiamo scatenato l'apocalisse per niente.
-Sono immuni anche alle armi asgardiane e in generale provenienti da un altro universo, o possono stenderli?
-Quello non lo so. Ma se fossi in te, non rischierei. Con questi qua devi avere pronti almeno tre piani di riserva, perchè non sai mai cosa potrebbero combinare-
Breve silenzio riflessivo.
-Amore, hai qualche idea?- gli ha domandato Deli, trafficando con alcune schede, al monitor.
-Non vorremmo rimanere bloccate qua tutto il giorno, sai com'è... avremmo anche altro a cui pensare- ha aggiunto Gona- dunque? Hai idee o no?
-Non più, grazie a tua moglie. Mi ha bocciato tutti gli spunti che avevo in mente-
Ghigno malefico da parte della mia strega rossa:
-Ci sarà stato un buon motivo, non credi?
-Sì... abbiamo di fronte un nemico molto più forte di quello che immaginavamo. Quindi... i metodi normali per abbatterlo farebbero tutti fiasco. È questo che mi state dicendo?
-Esatto, caro il mio signor nonsapevodiessereavventato- l'ho canzonato- dunque, se la situazione là fuori non presenta nessuna criticità, potremmo lasciar perdere questo piano, almeno per adesso, perchè come avrete capito, è vietato improvvisare. Chiaro?-
I Deliloki mi hanno inizialmente fissato con l'aria di chi si è sentito sbugiardare in diretta mondiale, ma poi hanno annuito, e siamo ritornati di sotto, in salotto.
-Noi torneremmo a casa- li ho salutati- ho un bimbetto scalmanato di cui prendermi cura e... un altro filtro illegale da ricomporre, per sbarazzarmi definitivamente di mia madre. A proposito, ha tentato di inviare altri video osceni a mio padre, la notte di capodanno, ma grazie alla strega suprema, è stata beccata e isolata nei sotterranei della piattaforma militare.
-Tua madre ha dei seri problemi, lo sai, vero?
-Ma va? Te ne sei accorto ora?
-Aspetta, non avevo finito-
Loki mi ha preso un attimo da parte, lasciando Deli con la Gona:
-Ha dei seri problemi a controllare la voglia di... tu sai cosa. Sennò non mi spiego come mai ogni volta che incontra un uomo, lo seduce e se lo porta a letto. Si comportava così anche quando stava con tuo padre?
-Già. Non lo ha mai amato, eppure gli ha dato due figli-
E tutto sommato la separazione era il minimo, diceva la faccia di Loki, mentre chiudevamo la porta.
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Dopo pranzo avevo intenzione di uscire, ma una nevicata fortissima ha cambiato i miei programmi e ho deciso di piazzarmi sul divano, con tisana al karkadè e coperta puffosa, per guardare "I Wanna Dance With Somebody" il biopic su Whitney Houston.
Tris si è seduto accanto a me, ma ho notato che dopo venti minuti dall'inizio del film, si stava appisolando, così gli ho cantato una ninnananna veloce:
🎶 When I think of home
I think of a place where there's
Love overflowing;
I wish I was home,
I wish I was back there,
With the things I've been knowing.
Wind that makes the tall trees bend into leaning,
Suddenly the snowflakes that fall
Have a meaning.
Sprinkling the scene, makes it all clean.
Maybe there is a chance
For me to go back
Now that I have some direction;
It sure would be nice to be back home,
Where there's love and affection.
And just maybe I can convince time
To slow up.
Giving me enough time in my life to grow up;
Time, please be my friend,and let me start again... 🎶
La mia voce doveva essersi sovrapposta a quella di Whitney, e infatti, quando sono ritornata dall'aver depositato Tris nel suo lettino, ho trovato Gona che mi fissava incantata:
-Adesso mi dici come cazzo fai.
-A fare che?
-A cantare quasi come lei. È impossibile.
-Le voci si erano mischiate. Avrai sentito male. Non sono così brava, non sono una cantante professionista. Ho una voce ipnotica, quello sì-
Lei mi ha sorriso e mi ha stretto a sè, per baciarmi.
-Adesso che ci penso... e se al processo dovessero togliere la custodia di Tris a tua madre, per rifilarla a te?
-Si scatenerebbe un'odissea, è meglio di no.
-Secondo me, lui ti vede come se... come se fossi tu sua madre. O mi sbaglio?
-Magari hai ragione. In fondo è stato sempre con me e papà.
-E allora io spero in quella perdita di custodia-
Tris non mi chiamerà mai "mamma", nemmeno se lo pagassero per farlo. Per lui sarò sempre "Mal" o "sorellona", fine.
Ricominciamo così, con una bomba a mano... ricordatevi di leggere sempre tutto, perchè in questo libro accadranno molte cose, ad ogni capitolo, e se rimanete indietro, rischiate di perdervi e non capire più niente. Me lo promettete? 💜💜💜
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