Electric Touch
15 Giugno, abbiamo sentito di nuovo Frigga:
La defunta regina di Asgard ci ha portato un paio di novità molto interessanti sullo scettro, tra cui il come debellare la maledizione ("ma dovrà essere fatto a tempo debito, non prima di aver inserito la perla verde, azzurra e blu"). Era un processo diviso in tre parti, dunque doveva essere qualcosa di lungo e complicato da realizzare.
Prima che qualcuno possa anche solo minimamente pensare che nello scorso cap io abbia fatto del bodyshaming a mia madre da giovane, beh, vi sbagliate di grosso: mi sono sentita insultare per una vita intera, con la scusante del "sei troppo magra e non hai forme", da una che era esattamente come me, ma ha scelto di riempirsi di silicone per crearsi le forme esagerate che aveva. È ridicolo, no?
Ne ho parlato anche con Tonya, durante la mia seduta settimanale, e anche lei ha concordato con me, in fondo siamo (purtroppo) figlie della stessa madre narcisista, da cui però non abbiamo ereditato praticamente nulla. E Tonya ha aggiunto altri punti all'accusa infinita che propineremo agli avvocati reali. Ora vediamo un po' cosa succederà con la creaturina, se nascerà, non nascerà e a chi la affideremo, nel caso dovesse venire al mondo.
Riparto da capo, però, o vi perdete.
Quando mi sono alzata, stamattina, stava diluviando, e avvertivo perfettamente il suono delle gocce sul vetro della finestra.
Tris mi aspettava in cucina, dove stava facendo colazione, insieme a papà, e ho dedotto che non doveva essere così tardi.
-Bonjour ma règine. La cvostata con lo zabaionè è appena uscità dal fovno. Se aspetti qualchè minutò, è pvonto anchè le cafè.
-Azalea sei veramente pazzesca, fattelo dire.
-Mercì, Règine. Tvis, cosa c'è?
-Io caffè.
-No, non puoi, piccolo mio- lo ha rimproverato papà- lo sai bene, il caffè non è per i bambini. Tu hai il latte e cioccolato.
-Mal cioccolato?
-La cioccolata è buona d'inverno- ho risposto, ridacchiando.
-Nonna, io torta?
-Hai già fattò la tua colazionè, mon petit. La tovta è pev tua sovella, e la sua mogliettinà, quando si decidevà a venive su-
Manco a farlo apposta, che Gona è comparsa alla porta della cucina, dirigendosi subito da me, per baciarmi.
-Temevo avessi già cominciato a mangiare, Mal tesoro.
-Ma va, ti pare?
-Ecco brava, vedo che hai imparato.
-Comunque qualcuno voleva assaggiare la crostata allo zabaione al tuo posto.
-Chi, il bimbetto? Ehi, lo sai che lo zabaione è una crema fatta con un liquore? Non la puoi mangiare, mi dispiace-
Tris ha finto di offendersi e ha guardato mio padre, che gli ha risposto con un sorriso e un abbraccio, per tirarlo su dal seggiolone:
-Avrai un dolcetto tutto per te domani, tranquillo. Anzi, no, aspetta, oggi devo portarti al parco acquatico con i tuoi amichetti, giusto?
-Sì, papà, è oggi. Tu lo accompagni solo, giusto?
-Esatto, ci sono già tre mamme, che hanno organizzato tutto e otto bambini, ci manco solo io. E poi... non vorrei che scoprissero che sono stato un serpente per venticinque anni-
Beh, aveva ragione, in fondo... alcuni segreti non devono essere scoperti in nessun modo, perchè potrebbero rovinarti la vita. E al contrario, ci sono segreti che devono essere rivelati, perchè potrebbero salvarti la vita. Tipo quello che è saltato fuori riguardo mia madre. E qui ho bisogno dell'aiuto di Tonya, dato che, comunque, è la mia sorellastra.
Nella mia cabina armadio mi aspettava un abito fucsia e rosso che non avevo mai visto prima, e poi ho intuito essere un regalo di mio padre, fregato chissà da dove. Quel paio di Jimmy Choo non credo di averlo mai messo, vi prego non chiedetemi come mai. Gli orecchini e il diadema, invece, erano parte della mia sterminata collezione da parecchio tempo, ma in ogni caso erano perfetti con il vestito di oggi.
Adesso skincare, e poi dovevo pensare a che trucco creare, perchè avevo due colori abbastanza simili tra loro, bisognava trovare la giusta via di mezzo, per non far sì che uscisse un pasticcio. Che fare?
Mentre pensavo a cosa usare, ho sistemato prima le sopracciglia con il gel trasparente di Wycon, e ho spalmato un dito di primer occhi di Elf sulle palpebre, dopodichè ho frugato nel mio cassetto dei prodotti occhi, per farmi venire un'idea. E mi è capitata sotto mano la Cupid Arrow rossa di Nabla, che ha anche il nome di uno dei miei frutti preferiti, il dragonfruit. Perchè non inventare uno smokey eye rosso e fucsia, dunque?
Ho usato la palette di BH " Tokyo" che ho dovuto letteralmente dissotterrare dal cassetto per quanto era finita in fondo, visto che aveva due colori perfettamente adatti a completare il mio smokey: il rosso "Tokyo Tower" e il fucsia brillantinato "Ueno Park". Ho aggiunto anche un pizzico di glitter in gel di Danessa Myricks, che non facevano mai male.
Poi, eyeliner di Rem Beauty, mascara Call Me Queen di Essence, e una combo labbra sempre rossa, con la matita Everlasting numero 3 di Kiko, e la tinta labbra Lady Balls di Too Faced. Ok, era più scura, ma che mi frega, mi piaceva lo stesso.
Super doccia di spray fissante Mocha di Revolution, e potevo dirigermi da Tonya, per la nostra seduta settimanale. Spero che lei sia pronta ad ascoltare quello che ho da raccontarle...
Per fortuna Tonya era già in studio e stava solamente riordinando il suo archivio.
Mi sono subito accomodata sulla poltrona e ho iniziato il racconto, trattenendo la rabbia.
Non starei qua a trascrivervi il discorso, se avete letto il capitolo precedente, già lo sapete.
-Stai scherzando, vero? Tutte quelle prese per il culo... quando in realtà lei era uguale a te, e si è rifatta tutta, in peggio?-
Questa è stata la prima frase che mi ha rivolto, dopo aver sentito tutto quello che avevo da dire.
-Magari stessi scherzando. Ho ancora le immagini impresse in testa, e non vogliono andarsene.
-Omiodio, è più grave di quello che credevo allora. Devo estrarti il ricordo e scaricarlo nel pensatoio.
-Aspetta, prima volevo farti leggere questa-
Le ho allungato la lista delle accuse che volevo fare a nostra madre, al nuovo processo, e Tonya è rimasta immobile a leggere, per qualche minuto, sgranando sempre di più gli occhi.
-Un attimo... ma la mamma non è di nuovo incinta?
-Purtroppo. Ma spero che non arrivi a termine, o sto processo sarà nel duemilamai.
-È ancora in carcere, però. Sei sicura che non la rilascino, per via di questa cosa?
-Adesso che ci penso, ho dato l'ordine di levarle quell'ammasso di cellule da dentro, e farla sterilizzare. Così almeno non ci saranno altri imprevisti. E il processo potrà essere riprogrammato senza troppi ritardi.
-Punizione brutale, ma giusta. Quel poveretto con cui è andata ha perso lavoro e reputazione, a causa sua. Sua, di mamma, ovvio. Secondo me lei non si ricorda manco il nome, del tipo-
Ho sospirato e ho ripreso il foglio.
-L'accusa più grave, però, è la strage delle detenute. Devi essere completamente pazza per uccidere sette donne che non hanno esultato all'annuncio della tua gravidanza.
-Sette su nove, poi... le altre due invece?
-Sono scappate via non appena la stronza ha iniziato a dare di matto. E poi, hanno chiesto di farsi trasferire in un istituto, pur di non rimanere lì un secondo di più.
-Beh, non avevano tutti i torti. Allora, vuoi ancora che io ti estragga quei ricordi dalla testa?-
Ho annuito, cercando di non piangere per l'esaurimento, e mi sono sdraiata sul lettino, chiudendo gli occhi.
Stranamente non ho avvertito alcun dolore, mentre Tonya mi toglieva il ricordo maledetto dalla mente, senza provocarmi il minimo trauma. Era evidente che avesse già ripetuto tantissime volte quel gesto, e fosse diventata talmente abile, da levare i brutti ricordi in assoluto silenzio.
Quando poi mi sono risvegliata, mi sono sentita come se mi avessero liberato di un peso che mi schiacciava da troppo tempo ormai. E fidatevi, non sto scherzando.
-Stai meglio adesso?
-Molto, sì. Tra poco si pranza, mi sa, sono rimasta qua un secolo. Mi dispiace, ma avevo tanto di cui parlare.
-Ma figurati, Mal. Già che ci sono, oggi pomeriggio faccio una visitina agli avvocati reali ed espongo tutte le prove che mi hai dato. Se poi hanno operato la mamma ed è andata a buon fine... magari entro la fine dell'anno dirà addio alla vita.
-Doveva essere spedita all'inferno subito, quando ha inscenato la sua morte la prima volta. Mi sarei risparmiata moltissime sofferenze. E non solo io.
-A sto punto sì. Ma non avresti mai incontrato me, e non avresti mai scoperto che sono la tua sorellastra.
-Vero pure questo. Andiamo su? Sento un profumino...-
E in effetti avevo ragione: Azalea aveva preparato gli gnocchi di patate viola gratinati con fonduta di castelmagno aromatizzata al basilico. Volete favorire? Ma sì, dai...
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Alle tre, io e Gona ci siamo presentate all'appartamento dei Deliloki, per partecipare alla seduta spiritica con Frigga.
Per fortuna, ormai è Delilah che ci apriva sempre la porta, e ci salutava affettuosamente:
-Mi auguro che tu sia pronta psicologicamente Mal, Frigga ha una novità allucinante per te.
-Ha trovato un antidoto alla maledizione dello scettro?
-Non proprio.
-E quindi? Ha dei suggerimenti per debellarla, allora?
-Esatto. Wow, sei splendida oggi. Sei d'accordo con me, Gona?
-Mia moglie è sempre splendida. Tu invece, quale complimento leggermente esplicito hai ricevuto oggi?
-Non mi esprimo, a riguardo, scusate- ha ridacchiato lei.
E ti pareva... quella primadonna inutile non ce la faceva proprio.
Non appena Deli indossava un abito leggermente più scollato del solito, lui partiva in quarta, quinta, sesta, quella che vi pare.
Se arrivava alla settima marcia, combinava danni, almeno, a detta della principessa, ahahahahahaha... scusate.
-Ben arrivate, vostre maestà- ci ha salutato Loki, mentre tentava in malo modo di accendere la sfera verde- mia madre comparirà a momenti. Forse ho capito come funziona questo aggeggio maledetto. Deli, amore, potresti...
-Tranquillo, è tutto collegato giusto. Ora, accendi, e chiamala-
Lo spirito di Frigga si è materializzato all'istante, e ha immediatamente rimproverato suo figlio:
-Sei sempre il solito, Loki. Tu, e il tuo voler fare tutto da solo. Hai qui la tua adorata, più altre due donne che non mi pare siano due scappate di casa, fatti aiutare da loro, no?-
Siamo scoppiate a ridere tutte e tre, senza curarci dello sguardo fulminante che lui ci aveva appena lanciato.
Sei un fesso, quando ti comporti così, deve arrivare a dirtelo tua madre? Fatti due domande prima, no?
Vabbè, torniamo a noi.
-Lascia stare, mamma. Sono circondato da tre meravigliose bastarde, di cui non posso fare a meno, soprattutto di Delilah, ma credo che tu ormai lo sappia.
-Esatto. Vostre maestà, perdonatelo, a volte gli parte il cervello.
-Ormai siamo abituate- ho risposto, trattenendo la voglia di riempire Loki di schiaffoni.
-Qual è la novità che volevate comunicarci?- ha chiesto Gona alla defunta regina, dopo avermi fatto accomodare davanti alla sfera, e aver preso posto accanto a me.
Frigga ha sospirato e ha volteggiato attorno a noi, come fa solitamente un fantasma, mentre ci spiegava cosa aveva scoperto:
-Miei cari, questa maledizione è molto più ostica di quello che credevo. Non si può levare tutta in una volta, in quanto il processo richiede parecchio tempo, fino a sei ore.
-Cosa? State scherzando?- ho esclamato, sgranando gli occhi.
-Mi dispiace, ma è tutto vero. La maledizione è antica e sconosciuta a chiunque non tratti la magia elfica. Io per fortuna ne so qualcosa.
-Grazie a Cordelia, se non ci foste stata voi...
-Me ne sarei occupato io, sono pur sempre stato suo figlio- si è intromesso il dio dell'inganno, ammiccandomi.
Lì per lì non avevo afferrato cosa significasse, ma poi ho intravisto che mi aveva preso una mano e me l'aveva stretta, sotto il tavolo. L'ho strattonato, per liberarmi, e poi gli ho tirato una scarica elettrica con lo sguardo. Anzi, meglio, ho sfoderato il mio sguardo assassino tendente al truce, quasi come se lo avessi minacciato di ucciderlo se si fosse azzardato a rifarlo.
-Tutto ok, maestà?- mi ha richiamato Frigga.
-Sì, sì, scusatemi. Stavate dicendo?
-Che per scampare alla morte, dovrete affidarvi a me, per togliere la maledizione allo scettro, ma dovremo farlo in tre momenti diversi, prima di infilare le tre perle dai colori freddi.
-Ovvero? Verde, azzurro e blu?
-Proprio così. La prima parte del rituale dovrà essere compiuta prima di incastonare la perla verde dell'altruismo. Vi svelerò tutto a tempo debito.
-Ma sarà un rituale con del sangue di mezzo o no?- ha domandato la rossa- io spero di no, ma conoscendo una buona parte di magia nera...
-Niente sangue mia cara. Ma per questa prima parte, servirà dell'acqua dolce, che vi evochi un ricordo familiare, maestà. Iniziate da ora a cercare, per non ridurvi all'ultimo-
Il lago dove mio padre ha trascorso gran parte della sua vita poteva essere un ottimo punto, per cominciare. D'altronde, gli unici ricordi familiari belli che ho, li ho con lui.
Vedremo se andrà bene... anzi, lo spero.
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Quando Tris è tornato a casa, dopo essere stato all'acqua park, era stanco morto, e alla sera gli ho cantato io la ninnananna:
🎶 All I know is this could either break my heart or bring it back to life
Got a feelin' your electric touch could fill this ghost town up with life
And I want you now, wanna need you forever
In the heat of your electric touch
I was thinking just one time (just one time)
Maybe the stars align (just one time)
And maybe I call you mine
And you won't need space
Or string me along while you decide
And just one time (just one time)
Maybe the moment's right (the moment's right)
It's 8:05 and I see two headlights
All I know is this could either break my heart or bring it back to life
Got a feelin' your electric touch (oh)
All I know is this could either break my heart or bring it back to life
Got a feelin' your electric touch could fill this ghost town up with life
And I want you now, wanna need you forever
In the heat of your electric touch, mmm 🎶
Il vault di Speak Now mi ha regalato tantissime gioie, tra cui uno dei pochi duetti fatti di Taylor in tutta la sua carriera. Ora ne ha in programma altri, ma sono sicura che soddisferà le mie (altissime) aspettative.
Gona mi aspettava già a letto:
-Eccoti qua, Mal tesoro. Si è addormentato, il bimbetto?
-Sì, sì. Ma sai che temo stia davvero iniziando a considerarmi sua madre? O meglio, ci considera le sue madri?
-Non avrei mai immaginato una cosa del genere, in vita mia.
-Cioè?
-Diventare madre, di un bambino che nemmeno è mio.
-Stessa cosa. Ma mi sa che dovremo abituarci.
-E non vorresti un altro gatto?
-Magari sì. Ma al momento, non me la sento ancora.
-Pensaci, secondo me ti farebbe solo bene-
Mi ha fatto segno di avvicinarmi a lei, e ne ha approfittato per baciarmi. Siamo diventate inconsapevolmente madri, non c'è che dire...
Questa settimana ho avuto pochissimo tempo per scrivere, mi dispiace... cercherò di rimediare, ma ho un mese pienissimo 🥺
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