Higher Love
4 Settembre, che situazione orrenda:
No, raga, non è uno scherzo, qui si peggiora su tutta la linea.
Ho passato un'estate di merda, ma questa non è una novità... anche se sono a Dystopia e non esistono sole e caldo, sono comunque stata molto male psicologicamente. E come mai?
Beh, tanto per cominciare, non ho ancora avuto il coraggio di affrontare Drakon e chiedergli di cambiare la legge originale sui matrimoni, perchè mio padre sta soffrendo più di quando era stato maledetto da Ade e si era ritrovato con un corpo da serpente, e mia madre... beh, negli ultimi due giorni la vedo stranamente calma. E quando è calma mi fa paura.
So che sta tramando la sua prossima mossa per rovinarmi, e devo anticiparla, prima che la bomba scoppi.
Ok, ricomincio da capo, mettetevi comodə.
Mi sono svegliata col miagolio di Ziggo nelle orecchie, segno che erano probabilmente le nove passate e lui reclamava la colazione. E ci ho azzeccato:
-Sì, tranquillo, adesso mi alzo. Che ti do?
-Meeeeeooooowwww...
-Vuoi provare la bustina di tacchino in salsa?
-Meow, meow!
-Ok, dammi un secondo. Ehi, lo senti questo profumo?
-Meow!!!
-Allora corriamo giù. Ziggo, aspettami!-
A quanto pareva, in cucina c'era una fetta di zuccotto rosso alla crema di lamponi che mi attendeva, accanto ad una mega tazza di caffè. E quindi meglio affrettarsi, prima che la delizia in questione sparisca...
-Bonjour ma règine- mi ha mormorato Azalea, sorridente- spevo che questo zuccottò ti piaccia... è la pvima volta che lo pvepavo.
-Sicuro sarà buonissimo.
-Ascoltamì... sono leggevmente pveoccupata pev tuo padve... hai notatò che Tamsin non sta vompendo i boccinì a nessunò? Nemmenò a lui...
-Stai sospettando che... no, non ci devo pensare, o mi rovino la giornata. Oggi devo assolutamente strigliare quel cornuto di Drakon, che continua a nascondermi le cose, soprattutto i testi delle leggi antiche.
-E io resterò al tuo fianco, Mal tesoro- mi ha interrotto la rossa, abbracciandomi da dietro e stampandomi un bacio sul collo.
Meno male che avevo già finito lo zuccotto, altrimenti mi sarebbe cascato sulla vestaglia...
-Hai finito di farmi infartare mentre sto mangiando?- ho ridacchiato, sorseggiando il caffè.
-Scusami, streghetta del mio cuore, la prossima volta ti avviso, così non scassi più. Mamma, posso...
-Una fettinà puve a te, cevto chèrie. Cafè?
-Se c'è ancora sì. Stavate dicendo?
-Tamsin è stvanamente mansuetà in questì ultimi giovni. E Theus è pavecchio tevvovizzatò. Ho molta pauva pev lui-
Gona ha sospirato e roteato gli occhi:
-Vi giuro, su tutto il multiverso, che se dovesse saltare fuori che quella deficiente è incinta per davvero, io la faccio internare all'ospedale psichiatrico che sta vicino alle fu lande velenose. Perchè significherebbe che ha davvero abusato di Theus, drogandolo e forzandolo a... scusa Mal, tesoro, non volevo...
-Tranquilla, sto bene...- ho bofonchiato, cercando di non strozzarmi col caffè.
-Uh, per fortuna. Senti, vai subito da tuo padre... almeno chiarisci i dubbi che hai. Ti aspetto davanti al pensatoio, ok?-
Ho annuito, e le ho dato un bacio sulla tempia, prima di fiondarmi in camera, o meglio, nella mia cabina armadio.
Siamo a settembre e l'autunno è alle porte, quindi potevo già tornare agli abiti midi e ai collant neri... ma non solo.
Non avevo mai indossato un abito di Pucci, perchè li avevo sempre trovati troppo confusionari e difficili da abbinare ad un makeup. Poi però ho trovato quel vestito anni sessanta, sepolto in un baule e... ci stava, sì. Non era il mio genere, ma ci stava.
Le scarpe di Michael Kors e il diadema di perle hanno smorzato quell'accumulo di colori e guardandomi allo specchio, non mi sono coperta gli occhi, come era già accaduto altre volte.
Ora però arrivava il difficile: creare un makeup che avesse dentro tutti quei colori, o almeno la maggior parte.
Dopo aver sistemato sulle palpebre il mio adorato primer occhi, ho dissotterrato dall'ultimo cassetto della mia scrivania una palette di cui avevo quasi dimenticato l'esistenza (ed era ancora impacchettata, per dirvi), ovvero la 42 Bright Matte di BeautyBay. Non riesco davvero a spiegarmi il motivo per cui non l'avevo mai nemmeno aperta, visti i colori meravigliosi che stavano al suo interno. Sarò cretina?
In ogni caso, con cinque colori e un buon pennello per sfumare, è uscito fuori un trucco niente male, davvero. L'ho completato con due righe di eyeliner Jetsetter (una delle poche cose buone fatte da L.A Girl) e due passate di mascara What The Fake di Essence, che credevo di aver perso, invece no, era ancora lì.
Quando però ho aperto il cassetto delle tinte labbra, per cercare la mia amata Miss America, la tinta rossa di Huda Beauty, ho notato che nello specchio era riflesso un esemplare di Gargona Hygeia, con la mia tinta labbra in mano.
-L'avevi lasciata lì, in bella vista sulla scrivania.
-Oddio grazie... ma che cazzo mi prende oggi?
-Sei mentalmente distrutta. Te l'ha detto pure Tonya, ieri... non puoi continuare in questo modo, Mal-
Mi sono quasi sparata una dose massiccia di spray fissante Matte Magic addosso, ascoltando quelle parole...
Aveva ragione, però: Tonya mi aveva consigliato di non dare corda a tutto ciò che mi circonda, soprattutto se sono le boiate nucleari di mia madre.
Però al momento avevo una cosa più importante a cui pensare: il cambiamento della legge originale di Dystopia, specie quei due articoli che riguardavano il matrimonio.
Mi sono presentata nella sala del pensatoio, carica di rabbia, e ho trovato Drakon seduto sul bordo della piscina, che mi fissava col suo solito sguardo adorante (e parecchio fastidioso):
-Mal... mi stai cercando, per caso?
-Secondo te? Ovvio. Sono qui per discutere di una delle leggi che tu hai scritto quando hai fondato questo regno. Quelle che interessano l'annullamento di un matrimonio combinato.
-E cosa c'entra con te, mia cara? Ancora non sei sposata e...
-No, non ti azzardare. Devo salvare mio padre, è stato vittima di una violenza. Quella legge è l'unico ostacolo da abbattere-
Drakon si è alzato e ha materializzato un'enorme pergamena dorata, dove erano incisi i venti articoli della legge originale di Dystopia, datata anno 1100. Avrei voluto far notare al semidio che essendo passati quei novecento e qualcosa anni, sarebbe stato il caso di cambiare qualcosa, ma lui era già partito in quarta:
-Dunque... gli articoli incriminati, a tuo parere, sono il numero sette e il numero otto. Te li leggo o...
-So fare da sola, grazie. Il numero sette lo si potrebbe modificare in "se uno dei due piccioncini rifiuta di sposare la sua metà, il matrimonio è annullato e non potrà riavere luogo fino a quando i due non avranno chiarito la situazione"?-
Silenzio riflessivo.
-Sì, lo so, questa pergamena contiene la base di tutto, le fondamenta del regno di Dystopia e tu ci sei molto affezionato, ma se ti sto chiedendo di cambiarla, è perchè prima di tutto sono passati secoli da quando l'hai scritta, e in secondo luogo, ci sarebbe una certa persona che se non la blocco e non mando in fumo i suoi piani, rovina sia me che il mio regno. Hai afferrato il concetto o no?!-
Ero sul punto di avere una crisi di pianto, e ho tentato in ogni modo di trattenermi, ma non ci sono riuscita e mi sono accasciata sul bordo della piscina luminosa.
-Mal... ascoltami, non posso cambiare la legge.
-Cosa?! Ma sei rincretinito?! Vuoi legalizzare un matrimonio a metà e una violenza?!
-Assolutamente no, io...
-No, no, no, e poi mi vieni a dire che non puoi riscrivere due articoli di una legge, che tu stesso hai messo giù! È questo il tuo modo di curarti di me?!
-Ti prego, fammi spiegare...
-Non c'è nulla da spiegare, Drakon. Tu sei ossessionato da me, ma in realtà di me non te n'è mai fregata una minchia, altrimenti avresti almeno modificato una riga di quegli articoli-
Sono uscita dal pensatoio, in lacrime, e ancora più furiosa di prima, e mi sono diretta immediatamente da Tonya.
Spero che lei possa tirarmi un pochino su di morale...
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-Mi riassumete brevemente la discussione, vostra maestà?- mi ha domandato Tonya, un paio di ore e un pranzetto delizioso preparato da Azalea in persona più tardi.
-Drakon è un corrotto di merda, Tonya. Azalea mi ha rivelato che ieri sera mia madre si è introdotta di nascosto nel pensatoio e ha passato sottobanco, a Drakon, i cinquanta euro che tu avevi rifiutato, per mentirmi sulla legge originale.
-In realtà può essere cambiata, vero?
-Certo.
-E perchè secondo voi Drakon ha accettato quella mazzetta? Avete qualche idea?
-No... ma sono sicura che mia madre lo avrà minacciato. Ah, un'altra cosuccia: ho notato che da qualche giorno non beve più il suo solito caffè del dopo pranzo. Non è sospetto?
-Può essere. Non allarmatevi però, d'accordo?
-Ok... magari non ha più voglia di caffè.
-Esatto, maestà, molto bene. Non pensate subito al peggio. Rilassatevi, ascoltate musica, guardate un film con la vostra consorte... distraetevi e non pensate a vostra madre. Chiaro?-
Ho annuito, mi sono alzata per lasciare lo studio e mi sono diretta due piani più sopra, in salotto.
Mi sono sdraiata sul divano e ho acchiappato le mie cuffie senza filo, facendo partire una canzone a caso:
🎶 Think about it, there must be a higher love
Down in the heart or hidden in the stars above
Without it, life is wasted time
Look inside your heart, and I'll look inside mine
Things look so bad everywhere
In this whole world, what is fair?
We walk the line and try to see
Falling behind in what could be, oh
Bring me a higher love
Bring me a higher love, oh
Bring me a higher love
Where's that higher love I keep thinking of?
Bring me higher love, love
Bring me higher love (oh)
Bring me higher love, love
Bring me a higher love 🎶
È un peccato che Whitney non abbia messo a disposizione la versione originale in uno dei suoi album, per tutti... perchè questa canzone è e rimarrà sempre una bomba.
Ho occupato il resto del pomeriggio, guardando Le Follie Dell'Imperatore, uno dei cartoni animati più esilaranti mai creati dalla Disney, con la mia rossa accoccolata al mio fianco, e... mi sono sentita quasi sollevata dai macigni che mi portavo sulla schiena da un paio di mesi.
A cena però, i miei sospetti sono aumentati:
Azalea aveva preparato delle tartare di salmone con l'insalata mista, salsa tzaziki e pane fatto in casa, e ho notato che mia madre non ha toccato per niente la tartare. Zero assoluto.
L'ho vista fiondarsi in cucina per protestare con Azalea, e siccome la porta era aperta, ho sentito ogni parola:
-Ti sei stufata di cucinare, per caso? Da quando mi presenti un piatto crudo?
-Pev tua infovmazione, mia cava, la tavtave è fatta di pesce o cavne cvudi. Se non la volevì, mi avvisavì.
-Ah, ottimo. Sappi che da domani, io sarò a dieta, quindi dovrai sempre cucinare qualcosa di diverso per me.
-Nessun pvoblema. Se posso... pourquoi ti sei messa a dietà?-
Silenzio imbarazzato.
Mi aspettavo che a quel punto, mia madre sganciasse una bomba atomica, invece non ha risposto alla domanda, bensì ha cambiato discorso, al solito:
-Se perdessi qualche chiletto, potrò indossare tutti gli abiti che vorrò, e la gente finalmente mi apprezzerà, più della loro regina. Magari vorranno essere rappresentati da una persona normale, al posto di una donna talmente fragile e instabile che addirittura ha bisogno di un'altra donna che le faccia da madre al mio posto. Ma tu pensa... di sicuro mi preferiranno a lei, se dovessi...-
Non ho più resistito e mi sono alzata di scatto da tavola, per andare dritta in camera mia, ma mia madre si è smaterializzata davanti a me, bloccandomi la strada.
Ero incazzata nera, per le sue parole, e per la superiorità con cui le aveva pronunciate. Ora stava veramente esagerando.
Prima tenta di corrompere Tonya, e avendo fallito, va dritta da Lord Drakon e lo intorta, dopo averlo minacciato. Adesso si inventa sta storia della dieta, per apparire più bella davanti alla gente e conquistare la loro fiducia, credendo fermamente che qualcuno le dia retta, specialmente dopo che io l'ho sverniciata alla super conferenza stampa.
-Rimettiti seduta, non hai finito di mangiare, tesoro.
-Invece sì, il mio piatto è vuoto. A differenza del tuo. Adesso mi ripeti le stesse parole che hai spiattellato di fronte alla povera Azalea, e io non mi siedo fino a quando non lo avrai fatto-
Di nuovo lo stesso silenzio imbarazzato.
Toccava girare il dito nella piaga, per farla confessare i suoi crimini, allora...
-Come stracazzo ti è saltato in mente di corrompere Lord Drakon Laufeyson, il fondatore del mio regno, per un tuo capriccio da bimbetta viziata?
-Io non ho corrotto nessuno, piccola mia.
-Ah, adesso neghi pure?! Certo che hai proprio una faccia tosta, ma di quelle più toste del pane tostato che stava a tavola!
-Io sono tosta, sai? Mica solo di faccia.
-Non cambiare discorso. Come hai osato corrompere le due persone che cercano di riparare la mia sanità mentale? Soprattutto la mia terapista!
-Temevo che fossi diventata pazza, tesoro. La presenza di quella donna ne è la conferma.
-Mi sta aiutando alla grande, per la cronaca! Sta facendo ciò che tu avresti dovuto fare, se mi fossi rimasta accanto, per crescermi! Ma tu pensi ed esalti solo te stessa, non ti sei mai curata di me, nè prima nè adesso!-
Gona è corsa ad abbracciarmi immediatamente, seguita da mio padre, e da Azalea.
-Tamsin, mia adorata, ti prego smettila. Mal è anche tua figlia, non solo mia.
-Non ha nulla che ricordi me. Forse qualcosina dell'aspetto, ma neanche tanto. Perciò chiamala come ti pare, ma non è mia figlia. Lo sarà qualcun altro, spero.
-Mamma, cosa diavolo blateri?
-Nulla che tu possa capire-
Ed è uscita dalla stanza, sempre a testa alta, lasciandosi sfuggire uno sbuffo di superiorità.
Cosa intendeva, con quella frase?!
Quella sera ho faticato tantissimo a prendere sonno.
Ero terrorizzata per cosa sarebbe potuto accadere nei giorni successivi, e il comportamento di mamma, soprattutto la storia della dieta, mi allarmava sempre di più.
La rossa, vedendomi sul punto di piangere di nuovo, mi ha stretto a sè, e mi ha baciato più volte sulla bocca, per calmarmi.
Poi mi ha sussurrato:
-Io sono pronta a far internare quella stronza, qui lo dico e qui lo dico, Mal tesoro.
-Aspettiamo qualche giorno e poi vedremo il da farsi. Io comunque sono a tanto così dal perdere anche l'ultimo neutone rimasto ancora intero.
-Fosse facile sbarazzarsi di quella però...
-Dobbiamo liberarcene insieme, Gona. Io da sola non riesco.
-Lo sai che sono e sarò sempre al tuo fianco. Ti amo-
Per fortuna che posso contare su di lei... non so come avrei vissuto, altrimenti. Ti amo anche io, strega rossa.
Preparatevi psicologicamente per il prossimo capitolo, perchè sono sicurissima che mi denunzyerete... vi ho avvisato eh 💙
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