Dance In The Dark
2 Marzo, il filtro pare aver funzionato:
A quanto sembra, mia madre ha appena perso per sempre i suoi poteri magici, e alla buon'ora, ci aggiungerei, visto che spesso e volentieri li usava per farmi del male.
Il mio fratellino, per ora, non ci sta facendo disperare più di tanto, ma il vero problema è che mio padre non riesce quasi a tenerlo in braccio o a passare qualche momento con lui, perchè mia madre sta incollata a quel poverino come una mosca con le piante carnivore. E questo non è un bene.
Nel frattempo però Tonya ha analizzato il terzo ricordo, tra quelli estratti illegalmente da mia madre, e anche un'altra mia certezza si è frantumata in mille pezzi.
La storia della mia vita è completamente sbagliata, e ora sta solo a me ricomporla e scoprire la verità... ma vi racconto meglio, sedetevi comodə.
Stamattina Ziggo mi ha svegliato, miagolandomi nelle orecchie, e l'orario sul mio cellulare spiegava tutto: erano quasi le nove, e lui reclamava la sua colazione.
-Dimmi, che cosa vuoi?
-Meow...
-Tonno e vongole in scatola? Va bene, va bene... fammi alzare, ok? Che succede di là?
-Meow, meow!
-Tris si è svegliato un'ora fa e sta facendo uscire di testa tutti? Oh, madonna... ora la ammazzo, mia madre...
-Meooooooowwww...
-Lascia perdere. Andiamo giù, va'...-
Il mio fratellino non voleva saperne di restare in cameretta, per mangiare, voleva stare in un posto dove c'era gente, per vedere qualche faccia che fosse diversa da quella di mia mamma, solo che lei si rifiutava di andare di là "perchè il bambino ha bisogno di tranquillità e pace, e qui non ce ne sta".
Intanto, quando sono arrivata in cucina, Gona e sua madre avevano entrambe i tappi per le orecchie, e se li sono levati subito, non appena mi hanno visto.
-Ha smesso?- mi ha domandato Gona, mettendomi davanti un cupcake alla menta e un cappuccino caldo.
-Boh, io non ho sentito nulla. Secondo me sì, altrimenti...
-Altvimenti gli vifilavo il bevevone che davo a te, chèrie, quando evi piccolà e fine della stovia- ha sbottato Azalea- scusa, ma règine, ma ta mère è diventata insoppovtabile vevamente.
-Non me lo dire. Per fortuna che di notte quel bimbetto dorme, sennò sai che due coglioni?
-Io non ho mai rotto, di notte, vero mamma?
-Non, chèrie. Tu evi una bimba silenziosà, gvazie a Covdelia. Comunquè, Tamsin non appena sentè un minimò di piantò, pvende il piccolò e lo allattà, piuttosto che lo cambià, o lo fà addovmentave.
-E mio padre? Riesce a starle dietro?
-Ecco, questo è il pvoblema. Theus non viesce quasi a teneve in bvaccio Tvis, ma non parce que non ne sià capacè, mais parce que tua madve non glielo fa toccave-
Ho quasi sputato il cappuccino che stavo bevendo.
Cosa stracazzo significava che mio padre a momenti non poteva quasi passare un minuto soltanto con suo figlio?
Mi stava salendo un istinto criminale talmente potente, che in confronto quello che aveva Bucky Barnes, nei confronti di Steve Rogers in "Captain America And The Winter Soldier" era solo una semplice arrabbiatura.
Sono tornata in camera, per vestirmi e sistemarmi, trattenendo il più possibile la furia, nei confronti di mia mamma.
E io che credevo che una volta nato il bambino, lei si sarebbe data una regolata... avrei dovuto starmi zitta.
Quell'abito verde di Michael Kors era rintanato in un angolo, della mia cabina armadio, e non appena l'ho indossato, ho capito anche il perchè: aveva uno scollo abbastanza profondo, benchè sottile, e mi serviva il mio busto mimetico, per ricoprire almeno un po' di quel vuoto.
Anche quelle scarpe di Versace non penso di averle mai messe, e qui il perchè non me lo saprei spiegare, non chiedetemelo, stessa cosa per quel diadema argentato coi diamanti.
Dopo la consueta skincare e un velo di primer occhi di Milk Makeup, ho cercato disperatamente una palette che avesse gli stessi toni di verde del mio abito, e non essendoci riuscita, ho puntato sulla Chocolate Sprinkles e il suo verde "sprinkles", che più o meno ricordava quello del vestito.
Eyeliner jetsetter di LA Girl, mascara No Panda Eyes di Catrice (sperando che mantenga fede al suo nome), e quella tinta labbra nuova di Mesauda, la Sublimatte rossa. Spray fissante Pineapple a volontà ed ero pronta, sia per la giornata in generale, ma soprattutto per affrontare i capricci di mia madre.
E fidatevi, se riesco a zittirla, voglio una statua in giardino.
Quando sono entrata in camera dei miei, mio padre è corso ad abbracciarmi, con un'espressione esasperata in volto.
-Mamma è di là, nella cameretta di Tris- ha sospirato- si è appena addormentato. Dopo mezz'ora di pianto, perchè voleva andare di là in salotto e tua madre continuava a insistere che invece doveva restare qui. Mi sta venendo da piangere a me, adesso... perchè non riesco a coccolarlo, a fargli il bagno, a cambiarlo... niente di niente!
-E con me, ci riuscivi?
-A coccolarti sì. A fare il resto, no, perchè tua madre voleva sempre occuparsi di tutto. Sembrerà che questo bambino non abbia un padre, di questo passo... è nato da una settimana, e in una settimana ha visto sempre e solo lei-
Papà ha tirato su col naso ed è scoppiato a piangere in silenzio, sedendosi sul letto, insieme a me.
-D'accordo, papà, ascoltami: devi importi e togliere del tempo a mamma, per rimanere col bimbetto. Perchè lei non te lo lascerà, si è capito.
-Il bello è che non è nemmeno stanca, di tutto questo casino, anzi, quasi si diverte.
-Pensa che fare la mamma sia l'unica cosa per cui una donna debba vivere. Io ho lottato fin dal primo giorno della mia vita, per avere ciò che volevo, per essere ciò che volevo. Lei è stata viziata e non ha mai mosso un muscolo, tanto il suo obiettivo era sposarsi e sfornare figli, no? Bene, che impari che non è così per tutte, soprattutto per me-
Mio padre mi ha sorriso, asciugandosi le lacrime.
-Ed è per questo che ringrazio il multiverso di avere una figlia così, come sei tu. Pensa se fossi stata la copia sputata di tua madre, sarei impazzito. E non in senso buono, ovvio.
-E invece... invece sono più simile a te.
-Fin troppo simile, tesoro- ci ha interrotti mamma, uscendo dalla cameretta di Tris.
Eccoci, è finita la pace. Purtroppo.
-Beh? Come procedono le cose?- l'ho schernita- papà mi ha detto che quasi non riesce a coccolare suo figlio, per quanto tu gli stai appiccicato.
-Sono la madre, ha bisogno di me, ci credo che passo tanto tempo con lui. E non potrei essere più felice.
-Passi fin troppo tempo con lui, lo stai iper proteggendo e ha solo una settimana di vita. Ti devo per caso ricordare come è nato Tris? Quale illegalità hai commesso, solo per realizzare questo tuo "sogno"?
-Lui è stato voluto e desiderato da entrambi, piantala con questa storiella, piccolina.
-Ha! Ma chi credi di fregare?! Sei una bugiarda di merda.
-Mal ha ragione, devi smetterla di mentire- ha sibilato mio padre- lei sta crollando, a causa della quantità abnorme di bugie su cui hai costruito la sua vita, e non voglio che anche a mio figlio accada la stessa cosa!-
Silenzio teso e minaccioso.
Poi un lieve pianto ha scosso la quiete. Probabilmente il mio fratellino si era spaventato e di conseguenza svegliato.
Mia madre stava per scattare verso la culla, quando io l'ho immobilizzata con uno sguardo assassino tendente al fulminante.
-Papà, vai, è la tua occasione- gli ho mormorato, mentre lui entrava nella cameretta.
Ne è uscito poco dopo con un fagotto blu frignante, che alla sola vista di mio padre si è calmato e ha sorriso.
-Guarda guarda... non ci avrei mai scommesso...
-Fallo riaddormentare, papà. Io tra poco ho la seduta quotidiana con Tonya, non posso tardare-
L'ho salutato di sfuggita, e sono corsa giù.
Lui è un padre favoloso, e lo ha dimostrato sia con me, che adesso con Tris.
Il problema è mia madre, che non è in grado di fare la madre, ma lo fa per sentirsi "una donna completa".
Ma vada in culo, lei e sti ideali del piffero.
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Dopo averle brevemente raccontato cos'era accaduto nel corso della mattinata, Tonya ha tirato fuori dalla cassaforte segreta la provetta con il ricordo filtrato e riassemblato.
-Purtroppo vostro padre era completamente all'oscuro dei modi in cui vi trattava vostra madre, in sua assenza. Credetemi, vostra maestà, avete avuto veramente un'esistenza che definire difficile è un insulto a cosa sia la difficoltà.
Non avete avuto una figura materna, che vi volesse bene e vi supportasse nelle vostre scelte, o vi consolasse quando eravate triste. Ciò si è tradotto, ora come ora, in quelle che solitamente vengono definite "mommy issues", e sono degli aspetti che vengono riscontrati a chi, appunto, ha un rapporto complesso con la propria madre-
Ho sospirato, e ho cercato di non piangere.
-E cosa hai riscontrato?
-Vostra madre abusava psicologicamente di voi, era inaffidabile su qualunque cosa vi promettesse e inoltre vi ha iper protetto, non consentendovi di vivere come gli altri bambini. Perchè se non ricordo male, vi ha abbandonata a due anni, con un uomo che non era vostro padre.
-Esatto... e con ciò?
-Ho scoperto il motivo di questo abbandono-
Oh madonna. Adesso sì che mi stavo cagando addosso!
Tonya ha versato il contenuto della fialetta nel suo mini pensatoio e davanti a me si è palesata una scena assurda:
Stavo festeggiando il mio primo compleanno, rigorosamente in braccio a mia madre, quando mai mi mollava, e mio padre stava per scattarmi una foto.
-Tesoro, sorridi un attimo?- mi ha chiesto papà- solo un secondo, poi mangiamo la torta. Tamsin, mia adorata, mettila giù, sulla sedia. Si vede meglio la sua faccia.
-Perchè? Sa a malapena stare seduta, e se cade?
-Mettila giù. Per favore, solo due secondi-
Pur controvoglia, mia mamma mi ha sistemato sul seggiolone, davanti alla torta, e lì, solo lì, ho sorriso, anche se per poco.
Non so cosa sia balenato in testa a quella stronza, in quel momento, ma ha cominciato a tirarmi addosso maledizioni, perchè non volevo mai starle in braccio, e per cui la odiavo, non la riconoscevo in quanto mia madre, e tuttecose.
Ovviamente sono scoppiata a piangere, mentre lei faceva scomparire la torta con uno schiocco di dita.
-Visto che non mi obbedisci, niente festa di compleanno- ha sbraitato, riprendendomi in braccio.
Io faticavo ancora a parlare, ma ho indicato verso mio padre, ancora in lacrime, e lui ha subito capito:
-Perchè questa sceneggiata, Tamsin tesoro? Ti ha dato di volta il cervello?!- ha mormorato, togliendomi dalle braccia di mia madre, e tranquillizzandomi.
-Con me fa i capricci, e con te sta buona. È una presa in giro. Io sono la madre, la persona che l'ha messa al mondo, la più importante della sua vita, perchè mi tratta in quel modo?
-Perchè sei tu la prima a farlo. Guarda cos'hai combinato ora!-
Il ricordo si è dissolto lì, e quando Tonya l'ha imbottigliato nuovamente, io ero in un oceano di lacrime.
Mia madre ha sempre voluto distruggermi, soprattutto psicologicamente, per una serie di ragioni che non stavano nè in cielo nè in terra.
E sia papà che quell'altro, Felix, avevano tentato in ogni maniera possibile di allontanarmi da lei, ma senza risultato.
Oggi, purtroppo, la storia rischiava di ripetersi, ma io non lo avrei permesso, e già lo avevo dimostrato stamattina.
-Vostra maestà, posso domandarvi una cosa?
-Dimmi. Tanto ormai...
-Ma vostra madre si è accorta di non avere più i poteri?-
Silenzio scioccato.
Cazzo, è vero, la pozione leva poteri! Me ne stavo completamente scordando!
-Secondo me, no. Infatti oggi l'ho immobilizzata, e lei non ha contrattaccato. Quindi... è andata-
Tonya si è nuovamente avvicinata a me, con un sorriso.
-Maestà, mi permettete?
-Ci tieni proprio?
-Ecco, vedete... ci conosciamo da quasi un anno, e vi vedo letteralmente ogni giorno. Non potremmo entrare più in confidenza? Se a voi va, ovviamente.
-Ti ricordo che potrei sposarmi, tra qualche tempo.
-Non interferirò con la vostra vita sentimentale, maestà, ci mancherebbe altro.
-In ogni caso, devo pensarci. Mi dispiace-
L'ho salutata e sono uscita dallo studio, ripensando alla sua proposta: aveva ragione, ci conoscevamo da un annetto, quasi, ma io non me la sentivo di prendere più di quella confidenza che avevamo già.
Lo so, aspettavate solo questo, ma non ce la faccio, scusate.
☆《☆《☆《☆《☆《☆《☆《☆《☆《☆《☆《☆《☆
Poco dopo, seduta sul divano, canticchiavo per distrarmi da quello che avevo appena scoperto:
🎶 Baby loves to dance in the dark
'Cause when he's looking, she falls apart
Baby loves to dance in the dark
Baby loves to dance in the dark
'Cause when he's looking, she falls apart
Baby loves to dance, loves to dance in the dark
In the dark
She loves to dance in the dark
In the dark
She loves, she loves to dance in the dark
Marilyn, Judy, Sylvia
Tell 'em how you feel, girls
Work your blonde (Jon) Benet Ramsey
We'll haunt like Liberace
Find your freedom in the music
Find your Jesus, find your Kubrick
You will never fall apart Diana, you're still in our hearts
Never let you fall apart
Together, we'll dance in the dark 🎶
Mi sembrava di essere di nuovo sprofondata nel buio, e al posto di riemergere, stavo affondando sempre di più.
Di questo passo, anche il mio probabile matrimonio si allontanava sempre di più.
L'unica che continuava a restare era Gona, che si era appena accomodata accanto a me.
-Mal tesoro... ascoltami, sono disposta anche ad aspettare i secoli, per sposarti. Voglio solo che tu stia bene, sia fisicamente che mentalmente.
-Con mia madre tra le palle, è impossibile.
-Aspettiamo che tuo fratello cresca un po', arrivi almeno ad avere un anno. Pensi di farcela?
-Se tu rimani con me, sì.
-Dove vuoi che vada, streghetta? Secondo te ti lascio sola, in questo momento? Nemmeno se mi puntano una pistola alla tempia, ti amo troppo per mollarti nell'oblio-
Mi ha accarezzato le guance, mi ha tirato a sè e mi ha baciato a lungo, facendomi accantonare per un attimo il trauma che avevo incassato. Per quanto dovrò soffrire così? Per quanto ancora?
Ho cercato di non andarci pesante, spero di non avervi fatto troppo piangere... vi voglio bene, restate con me! 💗
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