Circus

3 Febbraio, il titolo parla da sè:

Non so più cosa inventarmi per convincere mia madre ad adattarsi alla moda del nostro regno.
Mica ha capito che il bianco mi ha creato un trauma non indifferente, che io ho impiegato molti anni a cancellare, ma ora eccolo che è riaffiorato. E non è tutto...
Va bene, riparto da capo.

Stamattina mi avrebbe aspettato la seconda consulenza per l'abito da sposa di mia madre, e io, onestamente, avrei preferito chiudermi nella stanza del pensatoio ed esplorare di nuovo il passato di Panthea, così da cominciare ad incollare insieme i pezzi. Mamma però, esigeva la mia presenza, visto che non poteva rivolgersi a nessun altro.
Che due palle...

Mi sono presentata in camera dei miei ancora in pigiama, vista la totale mancanza di pazienza di mamma. Sì, non ho potuto passare in camera mia a cambiarmi, altrimenti quella mi avrebbe scassato le pluffe all'inverosimile ed erano solo le nove e mezza del mattino.
Se sopravvivo a questa giornata, voglio una statua in giardino. L'ho detto? L'ho detto.

-Buongiorno tesoro- mi ha salutato mamma, con un sorriso stra finto stampato in faccia- quali abiti hai trovato per me?
-Tre che spero ti vadano bene.
-Ora vedrò. Materializzali-
Improvvisamente il suo istinto narcisista si era placato... era forse una delle sue trappole? O magari le ultime minacce l'avevano rimessa in riga?
Spero nella seconda, ma la prima sembra più probabile...

Beh, non sono male, che ne pensate?
Io quasi quasi il secondo abito, quello in alto a destra, lo indosserei per oggi, se mia madre dovesse scartarlo.
Cosa che di sicuro farà, ma shhhh...

-Il primo abito mi sembra il più carino, se proprio non posso indossare nulla di bianco.
-Ti ho già spiegato perchè, non ricominciare.
-Non credo di averti mai fatto vestire di bianco, nè quando sei nata, nè quando hai festeggiato i tuoi primi due compleanni.
Perciò stavolta non puoi incolparmi, piccola mia.
-A parte che io non ti incolpo a cazzo di cane, ma se ti accuso di qualcosa c'è un motivo.
-Come dici tu. Io continuo a pensare che...
-Mamma, non farmi infuriare a quest'ora. E comunque non sei stata tu a traumatizzarmi col bianco, ma quei deficienti a cui sono stata affidata, quando hai deciso di inscenare la tua morte.
-Davvero? Pensavo ti fossi trovata bene...-

L'ho guardata con un'espressione a metà tra l'incredulo e l'incazzato. Ma ho cercato di ricacciare la rabbia dentro di me.
-Non farmene parlare, non adesso almeno. Da quale abito inizi a provare?
-Quello color tiffany, mi sembra il più carino, tra questi tre. Mi dispiace, ma il secondo non è un abito da sposa, e il terzo ha un modello che non mi piace, a essere sincera. Torno subito-
Si è chiusa nel suo camerino personale, per provarsi il vestito, e io ho approfittato, invece, per infilarmi uno dei due abiti bocciati (poi vedrete il risultato, ehehehe...)

E mentre aspettavo, ho notato che sul comodino di mamma, campeggiava in bella vista la boccetta che io le avevo furtivamente sottratto due settimane prima!
Era stata lavata e pulita con cura, e ogni traccia di liquido azzurrino era sparita.
Quando poteva averla ripresa? E soprattutto, come ho fatto io a non accorgermi che l'unico strumento che poteva permettermi di incastrare mamma mi era stato soffiato sotto il naso?

Ho però deciso di restare in silenzio, per il momento, e di terminare la prova abito di mia madre.
-Allora? Lo vedi che questo colore è molto meglio di un banalissimo bianco?
-Uhm... potrei quasi darti ragione.
-In che senso "quasi"?
-Nel senso che quest'abito come colore è perfetto, ma non mi piace il modello, è troppo voluminoso e non riesco quasi a camminare. Purtroppo sono bassa, e questa gonna è ingombrante per le mie gambe.
-D'accordo, te ne cerco uno simile, ma meno pomposo-

Ho rimesso gli abiti nelle loro scatole, e mia madre ha ripreso il discorso, con un tono mieloso più falso di quello di prima :
-Davvero non ti va di raccontarmi quali problemi ti ha dato il bianco, tesoro?
-No. Non mi fido di te, lo sai, vero?
-E perchè? Sono sempre tua mamma...
-Vuoi proprio sapere perchè non mi fido di te? Beh tanto per iniziare, oggi sei particolarmente docile e accondiscente, e mi fai più paura del solito. Ma domani ricomincerai a darmi contro, e ad insultarmi, sicuro.
-Cosa?
-Io ti ho tirato fuori dal limbo, ti ho fatto tornare in vita, e questo è il tuo ringraziamento? Mi fai sentire di merda, mi ripeti costantemente che non sono tua figlia perchè non sono come te, che sono sbagliata e snaturata, e ora neghi tutto, come quando ti ho chiesto cosa somministravi a papà, per non farlo allontanare da te?!-

Silenzio minaccioso. Breve, per carità.
-Mamma... quando ti comporterai come una mamma normale e la smetterai di farmi soffrire, allora forse andremo d'accordo.
-Ma io sono più che normale, non capisco...
-No, che non lo sei. Sto giusto cercando unə terapista, per rimettere in sesto la mia salute mentale, che tu hai disintegrato, e continui a disintegrare. Spero vivamente che una volta sposata, ti sistemi il cervello-

Ho ripreso le scatole degli abiti, e chiuso la porta alle mie spalle, per poi smaterializzarmi in camera mia, far sparire le scatole e rintanarmi nella mia cabina armadio, per vestirmi e rimettermi in ordine, dato che prima non ho avuto tempo.

Questo era uno dei vestiti bocciati da mamma, che ho immediatamente indossato, abbinandoci un collant nero leggero, le medusa aevitas nere lucide di Versace e un diadema argentato, ricoperto di cristalli.
In effetti... anche in azzurro non sto male... che dite?

Sì ok, passiamo alle cose importanti.
Stavo iniziando a truccarmi, quando Gona è entrata in camera:
-Dunque? Ti ha sfracassato tanto, o si è trattenuta?
-Ha sfracassato, ma non troppo. Mi continuava a chiedere perchè non poteva mettersi un abito bianco, e io lì a spiegarle che il bianco ha creato uno dei miei millemila traumi. E ascolta qua: lei voleva che le raccontassi cosa mi era successo. Secondo te l'ho accontentata?
-Assolutamente no. Ho ragione, Mal tesoro?
-L'hai detto. Mi passi l'eyeliner? Quello di Mulac, che sembra una freccia in miniatura.
-Oh madonna, ma che ne so io... è questo?
-Indovinato-

Le ho levato l'eyeliner di mano e mi sono concentrata, per tirare una riga dritta al primo colpo.
E ci sono riuscita, evvai!

-Lo sai perchè ti amo?
-Me lo sono sempre chiesto, Gona.
-Perchè tu non hai mai preteso nulla di più di quello che sono, ma mi hai reso la versione migliore di me stessa.
-Wow. Questa sì che è una poesia.
-Sul serio, streghetta, mi hai migliorato. E non potrò mai ringraziarti abbastanza.
-Tu invece... mi hai fortificato. Mi hai aiutato a superare situazioni che io da sola non avrei mai affrontato. Perchè ok, essere bella, ok essere un genio, ma ho svariati problemi di salute, e senza di te, ne avrei forse il triplo, rispetto a oggi-
Lei mi ha sorriso, e mi ha baciato, senza smettere di guardarmi negli occhi, totalmente persa.
Non so veramente cosa farei senza di te, rossa...

◇》◇》◇》◇》◇》◇》◇》◇》◇》◇》◇》◇》◇

Quel pomeriggio, sono tornata nella stanza del pensatoio, per cominciare a ricomporre la storia di Panthea per intero, servendomi dei suoi ricordi, ora che li avevo recuperati tutti.
Drakon, per mia fortuna, si era già organizzato e aveva riservato tre piani dello scaffale delle memorie solo ed esclusivamente a Panthea:

-Dunque, dunque... abbiamo esplorato il ricordo della morte del padre, la grande strage del 50, la cancellazione del natale... direi che è arrivata l'ora di scoprire come mai Athena non sia diventata subito regina, ma Walter ha preso il suo posto.
-Se non ricordo male, lei ad un certo punto si è allontanata da Dystopia, per andare ad acchiappare Grindelwald, l'assassino di suo padre. Perciò immagino che questo ricordo mostri una giovane Athena Burke nel mondo magico.
-Adesso scoprirai se hai ragione o meno. Posso accompagnarti, Mal?- mi ha domandato Drakon, prendendomi per mano.
L'ho fulminato con lo sguardo, mi sono liberata dalla sua presa e sono saltata nel ricordo.

Ricordo che è cominciato con una piccola panoramica di Baltimora, una città americana, e a giudicare da quello che vedevo attorno a me, e dallo stile degli abiti delle persone, dovevamo essere nel pieno degli anni sessanta.
E ci ho azzeccato, infatti: dalla data comparsa sul mio Time Bracelet (la mia ultimissima invenzione), era il nove settembre del 1964. Athena era comparsa nel mondo magico, per andare alla ricerca di Grindelwald. O almeno, così aveva promesso alla madre... peccato che i suoi programmi stavano per prendere una piega totalmente diversa.

La giovane Panthea era seduta al tavolo di un bar per maghi (all'epoca esistevano ancora, purtroppo) con un tipo dall'aria sinistra, a occhio più grande di lei, che ho scoperto essere proprio lui, Tom Riddle in persona!
E allora vedi che la stronza aveva davvero lavorato per lui...

Sono fortunatamente riuscita a captare uno sprazzo di conversazione, tra i due, ve lo riporto qua:
-Scusami, forse ho capito male io, Athena... stai cercando proprio QUEL Gellert Grindelwald?
-Esatto. Quel pezzo di idiota ha ucciso mio padre, vent'anni fa, rovinandomi l'infanzia. Dimmi dove sta, e gliela farò pagare.
-Potrei rivelartelo... ma fidati, è meglio di no.
-Fallo, non ho paura di niente-

Tom ha sogghignato, e ha tirato fuori una sigaretta da un pacchetto bianco con tre fiamme arancioni. Non l'ha accesa, ma l'ha sventolata davanti agli occhi di Athena.
-La vedi questa? È una sigaretta, ciò che i babbani credono che sia l'oggetto più pericoloso del mondo. Pfui, cretini.
-Eh. E con ciò?
-Il posto dove è rinchiuso Grindelwald è cinquanta volte peggio che il fumo di questa sigaretta.
-Di cosa parli? Che posto sarebbe?
-La prigione di Azkaban. Chiunque ne entri, non ne esce più. A meno che qualche parente non paghi la cauzione.
-Grindelwald è stato imprigionato lì, quindi?
-Proprio così. E non c'è verso di smaterializzarsi senza essere notati dai dissennatori di guardia. Dunque, cosa preferisci? Farti risucchiare l'anima per aver fatto irruzione ad Azkaban, o fumarti questa ed entrare nel mio gruppo di maghi oscuri? Ci chiamiamo "i mangiamorte", e preserviamo la razza purosangue dalla sporcizia babbana-

L'aveva intortata per bene, dal mio punto di vista, ma tenendo conto di ciò che era accaduto dopo, Panthea aveva accettato di diventare una mangiamorte, perchè aveva incontrato qualcuno coi suoi stessi ideali, all'infuori della madre.
Il ricordo, purtroppo, è terminato lì, e sono ritornata nella stanza del pensatoio, senza aprire bocca, siccome ero parecchio scioccata, da quello che avevo visto.
Drakon non mi ha nemmeno fermato, questa volta. Oh, è già un piccolo passo avanti, non credete?
Vabbè...

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Quella sera, a cena, mio padre ha approfittato per chiedermi se ci fossero novità, sulla boccetta:
-Ce ne sono, sì. Nel senso che quando stamattina sono stata in camera vostra per la prima prova abito di mamma, la boccetta era stata completamente ripulita. E addio tracce azzurrine.
-Diavolo... ecco perchè l'altra sera è arrivata a letto tardi... si era intrufolata in camera vostra, per sottrarti la fiala!
-Cosa? Ma è uscita di cervello, proprio...
-Ah, e come se non bastasse, tesoro mio, ha... sbiancato... l'abito... che avevi lasciato in camera...-

Ho avuto l'impressione che dentro di me fossero scoppiate una serie di bombe a orologeria.
Aveva finto di essersi aggiornata alle tendenze di Dystopia, quando in realtà non gliene fregava un cazzo e lo ha fatto solo per non litigare ancora. Peccato che se mi nascondi le cose... prima o poi ti becco, e sono guai.

E prima di addormentarmi, dato che non riuscivo a calmarmi, ho canticchiato tra me e me:

🎶 There's only two types of people in the world
The ones that entertain, and the ones that observe
Well, baby, I'm a put-on-a-show kind of girl
Don't like the back seat, gotta be first (oh-oh)
I'm like the ring leader, I call the shots (call the shots)
I'm like a firecracker, I make it hot

When I put on a show
I feel the adrenaline moving through my veins
Spotlight on me and I'm ready to break
I'm like a performer, the dance floor is my stage
Better be ready, hope that you feel the same

All eyes on me in the center of the ring just like a circus
When I crack that whip everybody gon' trip just like a circus
Don't stand there watching me, follow me, show me what you can do
Everybody let go, we can make a dance floor just like a circus 🎶

Mi sono addormentata così, mentre la rabbia scivolava via e la rossa mi teneva stretta a sè.
Qualcuno mi salvi da mia madre, vi prego...

Vi sta piacendo questo sequel? 🧡

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