~Pagine Strappate~
Ogni giorno imparavo qualcosa di nuovo, diventavo sempre più forte.
Illy era paziente, comprensiva, mi insegnava tutto ciò che sapeva, mentre Tiresio sembrava come se mi odiasse, facendomi dispetti e spostando alcune delle mie cose.
Imparai l'importanza delle stelle e della loro, quasi, infinita potenza.
-Vedi questo anello? È ricavato da un meteorite, è una vera e propria stella, riesci a vedere il bagliore?
Accennai di sì, molti oggetti in quella casa brillavano.
-E bene, ci aiutano ad influenzare l'empatia, grazie ad essa riusciamo a toccare le corde di quello che ci circonda. Grazie alla manipolazione dell'empatia, si può utilizzare la magia... È come suonare. Si, la magia è come una melodia.
Illy sorrideva ogni volta che mi insegnava qualcosa. -Può rendere giovani, più vitali, più belle. Può aiutarti con le faccende di casa ed addirittura... Ora ti faccio vedere una cosa.
Mi mostrò Titock, una sua creazione, una sua bambola. Aveva le sembianze di un umano dalle grandi orecchie, ma la sua pelle era fatta di una strana sostanza, e si potevano vedere i suoi organi che erano parti metalliche.
L'aiutai a finirlo, a completarlo, e da allora Titock non ha mai smesso di sorridere.
-È alimentato da una piccola stella nel suo cuore; non potrà mai morire, vivrà per sempre, ed ogni volta che si romperà si riparerà da solo... Credo che sarete ottimi amici.
Per la prima volta guardai Titock, mi sorrise, doveva ancora imparare a parlare... Ricordava molto una me stessa di tanto, troppo tempo fa.
Le camere, magicamente aumentavano in quella casa, l'albero che ci faceva anche da tetto era cresciuto ancora, come se fosse alimentato dai suoi ospiti.
Tiresio, quel ragazzino, era arrogante, scostante, mi guardava con sospetto... Poi capii il perché.
Non sopportava la mia simpatia verso i demoni. Essendo un orfano di guerra, aveva riservato tutto il suo odio e rancore verso il primo che lo guardava... Finché non fu trovato in una strada buia da Illy. Da allora divenne suo apprendista, di quarta generazione.
-Che vuol dire di quarta generazione?- Chiesi un giorno seduti tutti intorno ad un tavolo a mangiare.
-Vuol dire che siamo la quarta generazione di maghi, non mi sembra così difficile.
-Sii più gentile Tiresio, era una domanda più che leggittima. Io sono una strega di terza generazione, il mio maestro era di seconda e addestrò tre apprendisti, i suoi figli... Ora sta a me addestrare tre persone, quelle tre persone addestreranno altre tre persone. Così i maghi proliferano sempre di più.
Il sogno di Illy era semplice, un mondo fatto di pace, conoscenza, altruismo ed altri futili e dolci pensieri.
Io, invece, avevo una sola cosa in mente... E forse anche Tiresio. Potevamo essere alleati, in fondo avevamo lo stesso desiderio, fermare i demoni.
E solamente quando incontrammo per caso il mercante dai.....
...
Il piccolo Ludwing girò per leggere ancora quando si accorse che delle pagine mancavano. Erano come staccate, strappate violentemente, e poteva cogliere solamente alcune parole slegate fra di loro.
Patto, legame, ricchezza, abbandono... Dolore.
Non era la solita censura dalle pagine bianche, quella vita era stata proprio tagliata via.
Le ultime pagine del diario, invece, raccontavano della strega di come era in quel momento. Maire non era più un'apprendista, era più potente di chiunque altro. Intelligente, arrogante, viziata ed egoista, soprattutto molto ricca. Non aveva mai preso apprendisti come aveva promesso alla sua maestra. Insieme a Tiresio avevano riportato la pace, avevano creato quel continente fatto di scienza e magia, soprattutto di uguaglianza fra le razze, come aveva predetto in parte Illy.
Tiresio addestrò più di tre apprendisti, essendo il mago più richiesto. Migliaia di studenti andavano da lui per il suo sapere. Morì a 500 anni, le pietre potevano tenerlo in vita, ma non renderlo immortale. Della maestra Illy non se ne seppe più nulla, sparita come la sua casa e le sue cose.
L'unica ad essere rimasta in quel mondo fu Maire, destinata a vivere per sempre in quella casa.
Ludwing chiuse il diario, lo rimise dove l'aveva trovato, riportò Chip nella sua stanza e l'accarezzò. I demoni ormai venivano controllati dagli stessi umani, o maghi; non erano più liberi, non potevano più provare l'ambizione o la collera che li contraddistingueva...
Ma Ludwing cosa si sentiva? Dopo aver scoperto così tanto, lui era più demone o umano? A chi doveva la sua fedeltà?
-Ah, Ludwing sei qui.
La strega entrò nella stanza e con disappunto sgridò Ludwing.
-Hai messo a soqquadro la biblioteca, vedi di sistemare il macello che hai lasciato.
Ludwing la guardò per parecchio tempo. Come aveva fatto una persona semplice, che aveva fatto della sua vita un'avventura, a diventare viziata e frivola? Sicuramente la sua maestra non avrebbe approvato il suo nuovo atteggiamento.
-Va bene, sistemerò subito...
-Buon per te. E comunque... Hai trovato da leggere qualcosa di interessante? Hai altre domande per caso?
Ludwing ci pensò su... Sembrava come una domanda a trabocchetto.
-Per il momento no, non ho altre domande.
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