~La Calma~
-Ludwing! Quanto ci metti per del tè!?
Maire si stava innervosendo, e si avviò in cucina ticchettando con le sue scarpe.
-È incredibile che ogni volta devo fare tutto da sola! Non sei nemmeno in cucina! Indisciplinato! Inappropriato! Disgraz...
Maire ribaltò tutta la casa, Ludwing la poteva sentire benissimo dal giardino con le sue lunghe orecchie. Sospirò è rientrò in casa.
-Dove diavolo eri finito!? Ti ho chiamato non so quante volte...
-Era finito il tè allo zenzero, ero andata a comprarlo.- disse calmo e pacato.
-Ah...
Ludwing posò le compere in cucina, salutò Danfilio e si diedero una sorta di cambio. Preparò l'acqua per il tè ed aspettò.
10 anni... Erano passati dieci anni e la calma era come se li avesse invasi, quasi soffocati... Solo Maire era quella irruenta, l'incognita che poteva cambiare ogni cosa con i suoi capricci.
Lei non era cambiata affatto, mentre Ludwing era cresciuto, superandola perfino d'altezza, ma lei... Era come il primo giorno.
Ludwing era diventato bravo nel suo lavoro... Qualunque esso sia in realtà.
-Quanto tempo per del tè, che servizio scarso. Non ho nemmeno trovato Altea, dove diavolo è finita?
-È incinta, mia signora, è al nono mese di gravidanza e ha predetto che fra una settimana partorirà.
-Ah... È vero... Quindi stai facendo tutto da solo, Ludwing?
-Ci provo, mia signora.
Maire sorseggiò il suo tè, e Ludwing aveva imparato che quando faceva degli impercettibili si con la testa voleva dire che le piaceva quello che stava mangiando o bevendo.
-Credo di non pagarti abbastanza per quello che fai.
-Veramente... Lei non mi paga.
-Ah... Credevo di farlo... D'altronde se sei venuto su così bene è perché io ho fatto un ottimo lavoro... Dov'è la mia parte?
Ludwing sorrise.
Doveva molto alla strega. L'ha preso con sé senza un reale motivo, forse perché ha notato una somiglianza con Godwing, ma fondamentalmente non gli aveva mai chiesto niente.
Gli aveva dato una casa, una sorta di famiglia, un'istruzione fuori dalla norma, ed un lavoro, sia da maggiordomo che aiutante al negozio.
Era una bella vita, fatta alle volte di fatica, ma era contento. Era calmo.
La sua parte demoniaca, alle volte, ribolliva quando meno se lo aspettava, e Maire gli dava da bere precotti per tranquillizzarlo
Non aveva mai accennato al diario, nemmeno che lo avesse letto. Non aveva più chiesto dell'origine della sua razza, né di Vikram.
Si limitava solamente a dar da mangiare delle succulenti bistecche al povero e maltrattato Chip.
-Lascia perdere quel pennuto Ludwing, devi prepararti.
Disse la strega sbucano all'improvviso dalla porta.
-Sta arrivando un ospite, dobbiamo prepararci ad accoglierlo.
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