Risvolti inaspettati
"The only thing I love
In your creation: man
That's he can dream every night, like kids
Whatever we're old, young, bad
Nice, or also ugly
We've the right of dreaming, without even anything in the pockets"
Risalendo la scalinata principale del castello fino al corridoio del primo piano, si incontrava l'ufficio della Direttrice Grifondoro; la stanza non era grande nemmeno la metà dell'ufficio del preside, constatò Lucy, ma la ragazza rimase comunque impressionata dal modo in cui la professoressa McGranitt aveva deciso di decorarla. Le pareti erano ricoperte di arazzi raffiguranti il volto dei grandi maghi che avevano occupato quel ruolo prima di lei, accanto all'ingresso invece era collocato un camino, di fronte al quale erano state posizionate due poltrone, sulle quali Lucy immaginò che la professoressa dovesse passare diverso tempo a consultare i manuali che si trovavano nell'ampia libreria nell'angolo della stanza.
Quando Lucy entrò scortata dal capitano della squadra – che per tutto il tragitto non aveva aperto bocca, dando l'idea di essere più adirato che mai – la professoressa sedeva presso la sua scrivania, collocata di fronte all'unica finestra presente nella stanza, da cui s'intravedeva il campo da Quidditch in lontananza e, alle spalle di quello, tutta la distesa di alberi che costituiva la Foresta Proibita.
Lucy aveva sentito il preside pronunciare quel nome il primo giorno, in occasione del discorso di inizio anno; com'era intuibile dall'appellativo affibbiatogli, quel luogo era inaccessibile per tutti gli studenti del castello, ed era sorvegliato giorno e notte dal guardiacaccia della scuola. Nonostante ciò, la giovane grifondoro percepiva un forte stimolo attirarla verso quegli alberi, e non se ne spiegava il motivo.
"Baston, c'è qualche problema?"
Il tono voce della professoressa McGranitt dava sempre l'idea di essere perentorio, ma al tempo stesso la donna osservava sempre i suoi studenti con sguardo comprensivo; quando Lucy la percepì rivolgere la sua attenzione su di lei, abbassò il capo senza pronunciare una parola. Nel frattempo, teneva ancora saldo tra le mani il suo manico di scopa.
"Professoressa, vorrei chiederle il permesso di allenare Potter per permetterle di entrare a far parte della squadra in vista del nuovo campionato"
Lucy alzò il capo con un'espressione sbalordita e notò che la direttrice della loro casata era rimasta spiazzata tanto quanto lei dalle parole del capitano.
"Dì un po' Baston, hai forse scordato quali sono le regole? Gli studenti del primo anno non possono partecipare alle partite di Quidditch, dopo che a mala pena sanno impugnare un manico di scopa" sentenziò la McGranitt, osservando poi la giovane che per tutto quel tempo non aveva fatto altro che cercare di metabolizzare quanto stava succedendo: "E tu, che cosa fai con quella scopa? Non dovresti essere in classe?"
Dato l'evidente stato di disorientamento in cui si trovava la professoressa, Baston si affrettò a spiegarle quanto accaduto sul campo da Quidditch e Lucy si meravigliò di come il ragazzo descrisse ogni sua singola azione nel minimo dettaglio; ciò voleva dire che aveva assistito a tutto l'accaduto e doveva esserne rimasto veramente impressionato.
"Ho visto pochi con queste capacità, mi creda" concluse il capitano, rivolgendo uno sguardo speranzoso alla donna di fronte a lui, che si era alzata in piedi per avvicinarsi ai due studenti, "sono sicuro che con qualche lezione di volo extra e partecipando agli allenamenti, potrebbe essere davvero un buon acquisto per la squadra"
Lucy dovette trattenere la gioia che percepì nell'udire il ragazzo esprimere la fiducia che nutriva per le sue capacità; da quel che ricordava, nessuno aveva mai creduto in lei a tal punto da prendere posizione come stava facendo Baston in quel momento. Al contrario, la professoressa non sembrava molto convinta dalle intenzioni del capitano della squadra.
"Così avresti usato un Incantesimo di Appello?" domandò alla giovane grifondoro, ignorando per un attimo l'iniziativa propostale dal ragazzo.
Lucy si sentì rabbrividire mentre lo sguardo della professoressa la esaminava da capo a piedi, in attesa di una sua risposta. C'era da aspettarselo, pensò il in quel momento; di certo non avrebbe potuto passarla liscia.
"Le assicuro che non era voluto, ho solo pensato che se non avessi fatto nient-"
"Basta così!" esclamò l'insegnante, interrompendola bruscamente e rivolgendo ai due alunni un'occhiata severa: "Ora tornate immediatamente tutti e due ai vostri impegni scolastici"
Baston sospirò sconsolato e rivolse a Lucy uno sguardo colmo di rammarico. Tuttavia, prima che i due potessero lasciare definitivamente l'ufficio, Lucy sentì il suo nome pronunciato dalla professoressa e si voltò in attesa dell'ennesima ramanzina.
"Potter"
"Mi dica, professoressa"
"Venerdì pomeriggio è in programma un nuovo allenamento della squadra. Presentati sul campo e vedremo cosa sai fare"
Lucy rivolse uno sguardo rapido al ragazzo al suo fianco, per capire se la professoressa facesse sul serio, e lo vide scambiarle un ampio sorriso. A quel punto spostò la sua attenzione verso la McGranitt, che era tornata a sedere presso la sua scrivania, incurante delle reazioni dei due studenti: "La ringrazio, professoressa McGranitt"
Una volta abbandonato l'ufficio, Lucy iniziò a saltellare di gioia: "Non ci credo! Pensi davvero che ne sarò all'altezza?" domandò, rivolgendosi a Baston. Il ragazzo sorrideva compiaciuto, mantenendo un atteggiamento più moderato rispetto alla giovane grifondoro, che invece riusciva a malapena a contenere l'esaltazione.
"Ho visto come sei saltata su quella scopa e di come hai volato senza difficoltà. Non avrei fatto una simile richiesta alla professoressa McGranitt se non ne fossi stato talmente certo"
Lucy dovette trattenere l'impulso di correre ad abbracciarlo e si limitò a ringraziarlo repentinamente. Dopodiché, il capitano le diede alcune direttive per l'allenamento di quel venerdì, esortandola a prestare estrema attenzione alle lezioni di volo che avrebbe seguito quella settimana, così da non presentarsi completamente impreparata. Infine i due si divisero e Lucy fece ritorno al suo dormitorio, in attesa dell'arrivo della sua compagna di stanza e per comunicarle quella notizia inaspettata.
Ginny non fece ritorno nella loro stanza dopo gli allenamenti, ma le due si incontrarono in occasione del pasto di metà giornata, dove la rossa per poco non si soffocò con gli arrosticini che stava masticando voracemente quando l'amica le comunicò quanto successo nell'ufficio della McGranitt.
"Stai scherzando?!"
Lucy scosse il capo freneticamente, cercando di trattenere delle urla di gioia. Ginny invece fece tutt'altro che trattenersi.
"Oliver Baston ti ha fatto entrare nella squadra di Quidditch! Per le mutande di Merlino, Lucy, sarai la studentessa più giovane della squadra!"
Lucy cercò di esortare l'amica ad abbassare la voce, ma ormai diversi sguardi curiosi si erano rivolti nella loro direzione e l'intera casata ascoltava il loro discorso con estrema curiosità.
Lucy diventò paonazza e cercò di nascondere il suo sguardo imbarazzato dietro un bicchiere di succo di zucca; nel frattempo però due delle persone più propense a non tenere la bocca chiusa si erano unite al discorso dall'altra parte del tavolo: "Anche io l'avrei fatta volare subito dopo il modo in cui ha salvato il didietro a quell'imbranato di Jean Thomas..."
"...ti ricordi la scena, George? A malapena riusciva a tenersi aggrappato alla scopa"
I due gemelli si lasciarono scappare una risata, mentre Ginny rifletté che non le era mai successo di vedere i due fare dei complimenti ad una persona a loro quasi estranea. Ignorando i commenti dei gemelli, che continuarono a prendersi gioco del malcapitato che doveva trovarsi ancora in infermeria, Ginny tornò a guardare l'amica, che sembrava persa nei suoi pensieri.
"Sarà fenomenale, verrò a fare il tifo per te ad ogni partita!"
Lucy alzò gli occhi al cielo: "È solo un allenamento, Ginny! E poi la McGranitt non era molto convinta di volermi all'interno della squadra... Piuttosto, tu come te la sei cavata?"
"Lasciamo perdere, Angelina mi avrà detestata per tutte le volte che ho fatto cadere a terra la Pluffa ed è stata costretta a correre a recuperarla"
Lucy rivolse uno sguardo apprensivo all'amica: "Vedrai che Baston darà anche a te una possibilità, venerdì gli dimostreremo veramente di che pasta siamo fatte!"
Le due continuarono a ridere e scherzare, finché non si accorsero della presenza di Romilda e Demelza a qualche metro di distanza.
"Dimmi un po'" esordì Lucy, abbassando il tono di voce, "Demelza non aveva detto di far parte della squadra? Oggi non l'ho vista agli allenamenti"
"A quanto pare non scorre buon sangue tra lei e Baston" le spiegò Ginny in un bisbiglio: "da quel che so, si sono frequentati per tutta l'estate scorsa, ma la cosa non è andata a finire bene ed ora lui non vuole ridarle il suo ruolo all'interno della squadra... è un gran peccato, era veramente un fenomeno ad evitare i Bolidi l'anno scorso..."
Lucy rivolse uno sguardo rattristito all'amica, per poi sospirare afflitta: "La vita senza ragazzi sarebbe di gran lunga migliore"
"Puoi dirlo forte"
Poco prima di cena, Lucy avrebbe avuto il suo secondo incontro con Percy Weasley e, a pochi minuti dal dover incontrare il ragazzo in biblioteca come aveva fatto il giorno prima, le sue mani incominciarono a tremare e la gola a farsi secca.
Cosa la mettesse così a disagio del ragazzo era ancora un mistero per lei, ma non riusciva a stare calma ogni qualvolta il caposcuola era nei paraggi. Ginny le aveva spiegato che era normale, il fratello incuteva timore a tutti – tranne a Fred e George ovviamente, che non perdevano l'occasione per schernirlo, anche di fronte al resto degli studenti della loro casata.
Quando Lucy arrivò trafelata dinanzi all'ingresso della biblioteca – aveva cercato in tutti i modi di evitare di fare ritardo, ma la scalinata della Torre di Astronomia l'aveva lasciata senza fiato – trovò il ragazzo fuori ad aspettarla con impazienza.
"Sei in ritardo, Potter"
"Lo so, mi dispiace"
"Non mi interessano le tue scuse, mi interessa solo che tu non mi faccia perdere tempo. Come sai, sono Caposcuola e sono pure all'ultimo anno, avrei cose migliori da fare che stare qui ad aiutare te"
Con quella premessa, i due si avviarono poi all'interno della biblioteca, mentre Lucy rifletteva che il ragazzo doveva odiarla sul serio.
Quando presero posto ad uno dei tavoli rimasti liberi, la ragazza vi posò tutti i libri e le pergamene che aveva portato con sé, illustrandole a Percy che iniziò subito a porle qualche domanda.
"La professoressa Sinistra ha iniziato ad illustrarci la volta celeste e una mappa stellare" spiegò Lucy, iniziando a passare in rassegna tutti i materiali: "La professoressa Sprite invece ha cominciato a parlare di pozioni rigeneratrici e la McGranitt ci ha illustrato qualche formula di Trasfigurazione, tra cui l'Avifors"
Percy ascoltò tutto con molta attenzione, finché non fermò la ragazza per porle una domanda: "Cosa ne pensi di iniziare con pozioni? Molti studenti hanno difficoltà in questa materia"
Lucy sbiancò, ricordandosi improvvisamente del compito assegnatole da Piton per la settimana successiva e si affrettò a spiegarlo al ragazzo, che sorrise appena.
"Piton è sempre il solito, cerca di mettere tutti in difficoltà. Vedrò di darti una mano, ma prima dovrai studiare gli ingredienti base di un Antidoto ai veleni comuni dal manuale di Erbologia e ricordarteli la prossima volta che ci incontriamo. Siamo intesi?"
Lucy annuì, poi si affrettò a ringraziare il ragazzo, che d'improvviso le sembrò quasi premuroso nei suoi confronti. Quando infine i due iniziarono a studiare il manuale di "Mille erbe e funghi magici" e Percy cominciò a spiegarle con precisione cosa fosse un Bezoar, Lucy si accorse che ormai le sue mani non tremavano più.
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