Chiome rosse e lentiggini

"If I joined the circus I would be a clown
I would, if I could
I'd wear a ragged coat with patches all around
I would, if I could
I'd paint my cheeks with bright red rosy polka dots
And wear a purple bow tie with a giant knot
I'd flop around with flattened shoes upon my feet
I would, if I could
Then suddenly trip and land right on my padded seat"

Era il primo giorno di lezioni e Lucy percepiva le mani tremare dal momento in cui aveva messo piede giù dal letto.
Assieme a Ginny si era vestita, indossando ancora una volta l'uniforme della scuola, ovvero una camicia bianca, un maglione grigio con lo stemma della casata e una gonna nera, con sotto un paio di calze abbastanza pesanti, dato che a breve avrebbe avuto inizio la stagione autunnale. Poi entrambe avevano fatto una sosta al bagno del secondo piano, prima di dirigersi a fare colazione. Romilda e Demelza avevano preferito trascorrere qualche minuto in più tra le coperte e avevano dunque deciso di non disturbarle.
Una volta che Lucy si soffermò davanti allo specchio del bagno, riuscì a malapena a riconoscersi dietro lo sguardo pallido e le occhiaie scure. I capelli ricci erano ancora tutti arruffati e la ragazza cerco di sistemarli come meglio poteva, per poi lavarsi rapidamente il viso e optare per un po' di trucco, in modo tale da non essere scambiata per uno zombie.
Terminati i preparativi, lei e Ginny si diressero giù dalle scale, iniziando a percepire un certo languorino. Mentre aspettavano che la scalinata su cui si trovavano si fermasse nella direzione giusta, in modo tale da imboccare il corridoio centrale e dirigersi verso la Sala Grande, due figure apparvero al loro fianco, e le due ragazze fecero un balzo per lo spavento.
"Di solito le ragazze urlano di piacere nel vederci arrivare..."
"...Non siamo certo tipi da incutere timore"
Lucy guardò i due ragazzi al loro fianco con espressione confusa, finché non udì Ginny sbuffare sonoramente: "La smetterete mai di darvi tante arie?"
"Mai e poi mai!" esclamarono in coro i due ragazzi, che sembravano godere nel vedere la rossa perdere pian piano la pazienza.
"A proposito sorellina, non ci presenti la tua amica?" aggiunse uno dei due poco dopo, ammiccando nella direzione di Lucy, che in tutta risposta diventò paonazza e lo guardò stranita.
"Nemmeno per idea. Non voglio che anche lei diventi vittima del vostro fare esasperante" ribatté Ginny.
Lucy colse l'occasione per osservare meglio i due ragazzi piombati lì in quel momento: erano due gemelli completamente identici tra loro, a tal punto da terminare le frasi l'uno dell'altro ogni qual volta aprissero bocca. Erano piuttosto alti e spigliati ed il loro sguardo era altrettanto vivace. Tuttavia, nel momento in cui Lucy posò lo sguardo sulla loro chioma rossiccia e i loro occhi castano chiaro, comprese subito la situazione: dovevano essere dei Weasley.
"Benissimo, dato che tu ci privi di quest'onore..."
"...vorrà dire che ci penseremo noi!"
Alle parole dei due fratelli, Ginny volse gli occhi al cielo in maniera enfatica. Poi, prima che i gemelli potessero aprire bocca per presentarsi alla nuova grifondoro, le li anticipò: "Lucy, questi sono gli scemi dei miei fratelli, Fred e George"
I due rimasero in contemplazione della sorella, nell'attesa che continuasse. Lei, sempre più stufa, li guardò sottecchi per poi aggiungere: "Questa è Lucy, la mia nuova compagna di stanza"
A quel punto, Fred e George si sporsero verso l'amica della sorella, con la loro solita espressione burlesca: "Dobbiamo farti i miei complimenti, Lucy" iniziò uno.
"Non dev'essere facile convivere con nostra sorella" concluse l'altro.
Lucy sogghignò appena, non per quanto affermato dai due fratelli – per cui Ginny gli lanciò ai due un'occhiataccia – ma per il loro buffo modo di completare le frasi a vicenda. Tuttavia non aggiunse altro, ma lasciò i tre fratelli continuare il loro battibecco, mentre lei scendeva gli ultimi gradini in direzione della sala dove si sarebbe svolta la colazione.
Una volta fatto il suo ingresso nella Sala Grande, prese posto alla tavolata grifondoro mentre i tre Weasley ancora si punzecchiavano animatamente tra di loro.
"E così vuoi giocare nella squadra di Quidditch..."
"A dirla tutta cara sorellina non saresti in grado di convicere nemmeno un troll delle tue abilità sportive..."
"...Figuriamoci Oliver Baston, il migliore dei capitani!"
Dopo essersi seduta di fianco all'amica, Lucy si versò del succo di zucca, ignorando le parole dei fratelli: "Mi sono allenata tutta l'estate insieme a Ron e Bill, sarò all'altezza". Tuttavia non sembrava sicura nemmeno lei di quelle parole.
"In effetti ci sarebbe un ruolo adatto per te" esordì uno dei gemelli poco dopo, catturando l'attenzione della sorella minore, che spostò lo sguardo verso di lui improvvisamente interessata.
"Davvero?"
"Certo" proseguì l'altro ragazzo, che intanto aveva preso posto insieme al fratello sulla panca di fronte a quella delle due grifondoro: "Potresti essere la nuova Pluffa!"
Dopo quell'ennesima presa in giro seguita da una fragorosa risata da parte dei due fratelli, Ginny afferrò il primo oggetto che le capitò a tiro – che si dà il caso fossero dei Cioccoli Giganti presenti su un vassoio lì vicino – e lo scagliò in direzione dei gemelli, che riuscirono a scansarsi prima che i due dolcetti di cioccolato li colpissero in pieno viso. A quel punto i due si scambiarono il cinque, scatenando un'ilarità generale al tavolo della casata.
Persino Lucy dovette cercare di trattenere le risate, alla vista dell'amica che ormai era su tutte le furie: "Siete così pestiferi! Quando inizierete a crescere un po', per Merlino"
I due non sembrarono dare molto peso alle parole della sorella, iniziando piuttosto a racimolare qualche pallotto cioccocremoso nei loro piatti, ed addentandoli senza ritegno.
Nel frattempo Lucy si era accorta che altri studenti avevano fatto il loro ingresso nella sala, e tra questi vi era la ragazza che aveva notato la sera prima, mentre parlava con Lee Jordan; era in compagnia di altre due ragazze che dovevano avere all'incirca la sua stessa età e, nel momento in cui le tre si avvicinarono alla tavolata, gli sguardi dei presenti si spostarono su di loro. Persino uno dei gemelli abbandonò le crostatine canarine che aveva addocchiato da un pezzo, per concentrarsi invece sulle tre ragazze.
"Dimmi Freddie, non ti sembra che Angelina si sia fatta ancora più carina?"
"Ormai i gorgosprizzi ti avranno divorato il cervello Georgie... È tutta l'estate che non parli d'altro"
Nell'udire la conversazione tra i gemelli, Lucy intese che i due stavano parlando proprio della ragazza senza nome: si era seduta a qualche posto di distanza da lei, eppure era in grado di udire il suo tono di voce sin da lì. Lei e le amiche chiacchieravano come se nulla fosse, consapevoli di avere mezza casata intenta ad osservarle ammaliata.
"Andrò a parlarle" esordì improvvisamente George, alzandosi dal suo posto senza distogliere lo sguardo dalla fonte del suo interesse.
"Non mi sembra la migliore delle idee, fratello", cercò di convincerlo Fred, "ti ricordo che potrebbe essere ancora arrabbiata per quel filtro d'amore che le hai somministrato tramite i nostri cioccocalderoni..."
"Ormai le sarà passata", ribatté il gemello, iniziando a muovere qualche passo in direzione della ragazza, "e poi è palese che non possa resistere al mio fascino"
Alla risposta del fratello, Fred accennò un sorriso, rivolgendo l'attenzione sul proprio piatto. Lucy allora ne approfittò per chiedere ulteriori spiegazioni.
"Chi è Angelina?"
Ginny le rivolse un'espressione annoiata: "È una delle cacciatrici della squadra di Quidditch. George le fa la corte da quando ha messo piede ad Hogwarts"
"Sembra una tipa tosta"
"Lo è, ed ha pure un bel caratterino..." spiegò Ginny, rivolgendo un'occhiata fugace alla ragazza in questione, che in quel momento stava facendo il possibile perché George la lasciasse in pace.
"Mi auguro che tu non debba mai averci a che fare" concluse la rossa, mentre si accingeva a terminare il suo pasto.
Qualche istante più tardi, le due ragazze camminavano a passo sostenuto per i corridoi del castello in direzione dell'aula di Trasfigurazione, dove Lucy avrebbe assistito alla prima lezione della professoressa McGranitt.
"La Trasfigurazione è una delle materie più complesse e pericolose che apprenderete a Hogwarts" cinguettò la ragazza, imitando la voce della professoressa, "chiunque faccia confusione nella mia aula verrà espulso e non sarà più riammesso, siete avvisati..."
Lucy scoppiò a ridere, un po' intimorita però da quelle parole.
"Lo ripete ogni anno, ma in fin dei conti nessuno viene cacciato" le spiegò la rossa, svoltando a sinistra ed imboccando un corridoio che conduceva all'ala est del terzo piano. "La materia non è certo semplice, ma con un po' di pratica persino Fred e George ce l'hanno fatta a prendere un Accettabile"
Una volta giunte nei pressi dell'aula, le due si affrettarono a salutarsi, ripromettendosi di incontrarsi per il pranzo, una volta terminate le lezioni.
"Ti aspetto davanti all'aula di Pozioni, nel caso non ti ricordassi la strada" propose Ginny all'amica, mentre si avviava nella direzione opposta.
Lucy ci pensò un attimo, per poi portarsi una mano alla fronte: "Quasi dimenticavo! Oggi dovrò incontrare il tutor che mi aiuterà con lo studio, dovremmo trovarci in biblioteca... penso arriverò un po' in ritardo a pranzo"
"Non ti preoccupare", la rassicurò Ginny, "ti terrò da parte un po' di torta di melassa!"
Detto questo, si avviò a capofitto giù per le scale verso l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Per la prima volta, Lucy realizzò di trovarsi completamente sola.

Come le aveva già anticipato Ginny, la McGranitt iniziò il suo preambolo allo stesso modo dell'anno precedente, mettendo in ogni caso in agitazione tutti i nuovi arrivati.
Nonostante inizialmente Lucy si sentisse un po' a disagio nel dover frequentare una classe con studenti due anni più piccoli, iniziò ben presto a non darci troppo peso. Come lei, nessuno lì dentro aveva la minima idea di come si utilizzasse una bacchetta e in che cosa consistesse la Trasfigurazione.
Al termine della lezione, Lucy si precipitò fuori dall'aula, intenzionata a guadagnare un po' di tempo per dirigersi a Pozioni, consapevole che si sarebbe sicuramente persa nella miriade di corridoi e scale che la separavano dall'altra ala del castello.
Ginny le aveva già spiegato di come il professore di Pozioni fosse severo e rigoroso, e pretendesse altrettanta serietà da parte dei suoi studenti. Arrivare in ritardo sarebbe dunque stato il peggior modo per inaugurare il suo primo giorno.
Nel bel mezzo del tragitto, ormai persa nei suoi pensieri e con la visibilità ridotta per via della montagna di libri che portava con sé, Lucy si scontrò con un'altra figura, che procedeva nella direzione opposta alla sua.
"Fai attenzione, mocciosa!"
Lucy si voltò verso la fonte di quella voce, riconoscendo la ragazza a cui George aveva rivolto la parola a colazione. Angelina.
"Scusami, non stavo guardando dove stavo andando" cercò di spiegarsi Lucy, mentre Angelina si massaggiava la spalla dolorante.
"Era ovvio che non stessi guardando, a meno che tu non abbia due Snasi al posto degli occhi!" esclamò l'altra ragazza, in preda all'ira, "se non potrò partecipare agli allenamenti di Quidditch dopo che mi hai quasi distrutto il braccio, verrò a cercarti e ti farò pentire di essere stata smistata in questa casata!"
In seguito, Angelina la abbandonò lì nel bel mezzo del corridoio, frastornata per le parole appena udite da parte della sua compagna di casata.
Lucy dovette riconoscere che Ginny aveva ragione: quella ragazza aveva proprio un bel caratterino.

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