Non me lo merito.

Sapete quella vocina che riecheggia di continuo nella testa che ripete a cadenza giornaliera/settimanale/mensile: «Tu non te lo meriti» ?
Dentro di me, c'è sempre. Ormai ha preso dimora fissa e non se ne va, qualsiasi cosa io faccia, lei rimane lì; pronta a ricordarmi che la vita mi sta offrendo troppo rispetto a quanto potrei chiedere.
Si tratta di un auto sabotaggio, di una spasmodica voglia (che deriva da un atteggiamento quasi masochista) di dire che qualsiasi cosa capiti nella mia vita, per un motivo o per un altro, io non me lo merito.

Non merito di ricevere amore perché non sono capace di darne altrettanto, perché non sono all'altezza, perché deluderò sicuramente qualcuno.

O anche...

Non merito di prendere un bel voto all'esame perché avrei potuto studiare di più, perché non ho seguito abbastanza le lezioni, perché i miei appunti non erano dettagliati e con tutte le informazioni necessarie.

O ancora...

Non merito di avere amici che mi vogliono bene perché potrei commettere errori nei loro confronti o, se questo non succedesse, se ne andrebbero comunque da me.

Ecco, questi sono solo tre dei mille esempi che potrei farvi, ma la chiudo qui, perché l'obiettivo di questo diario comune è quello di darci sostegno e non addentrarci in una valle di disperazione.

Se ti ritrovi anche tu in una situazione simile o ti è capitato di vivere la stessa cosa, quello che scriverò qui sotto potrebbe - spero - aiutarti:

Vorrei conoscere il motivo per cui si attiva dentro di un me un meccanismo tanto orribile. Vi dirò, se proprio dovessi darmi una risposta da sola, direi che tutto questo rimuginare deriva da tutte le insicurezze che ho accumulato negli anni, ma anche da una grande mancanza di autostima (argomento di cui, più avanti, parleremo). Purtroppo le ragioni non sono mai facili da trovare, ma l'importante è capire come risolvere il problema, o almeno credo.

Riprendiamo i tre esempi sopra e rileggiamoli.

La formula di quei pensieri potrebbe essere riassunta così: Non merito "X" perchè "Y".

Non sono brava in matematica, ma penso che il discorso che andrò a fare sia molto semplice per chiunque.

All'inizio della frase, abbiamo una X. La X indica quella cosa che crediamo di non meritare che, in genere, è un qualcosa che ci regala emozioni positive, gioie o soddisfazioni. La X, per noi, o almeno per me, è sempre qualcosa di fondamentale, da cui derivano gran parte dei successi di vita.

Nella seconda parte della frase, invece, abbiamo una Y. La Y indica il motivo per cui ci rifiutiamo di credere che la X (successo, gioia) si possa avverare.

Avete letto cosa ho scritto? Ci rifiutiamo.

Sì, ci rifiutiamo.

Ci rifiutiamo perché quella Y è data da motivazioni che o non esistono o fanno parte di azioni passate (quindi, di azioni già messe in atto che non possiamo cambiare) o ancora peggio, di cose che POTREBBERO accadere, ma che non è detto che accadano. Anzi, nella maggior parte dei casi, le nostre visioni catastrofiste occupano il tempo che trovano.


Cosa possiamo fare per superare lo stato del "non me lo merito"?

Non sono un guru e non sono capace di fornirvi delle risposte che risolvano tutti i vostri problemi di vita (anche perché, come vi ho detto, il problema è anche il mio), però, posso dire quello che possiamo iniziare a fare INSIEME.

1. Prendere consapevolezza del fatto che il "non me lo merito" è uno stato mentale basato sul niente di sicuro, ma solo sulle nostre PERCEZIONI SOGGETTIVE.

2. Focalizzarci su tutti i motivi per cui, invece, pensiamo di meritare quella determinata cosa e sforzarci di trovare almeno una ragione VALIDA.

3. Essere meno severi con noi stessi.

Infine...

Condividere le nostre esperienze:

Caro lettore,

se sei arrivato fin qui è perché anche tu, come me, ti sei ritrovato qualche volta nella stessa situazione, ad affrontare i miei stessi problemi.

Ti andrebbe di condividere con un commento la tua esperienza?

Ti è mai capitato di dire a te stesso che non te lo meritavi?

Come ne sei uscito?

Che consiglio daresti a te stesso e agli altri?


Con la speranza che questo primo racconto aiuti o sia di sostegno per qualcuno,

vi abbraccio e vi auguro una buona giornata.

Federica

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