𝗦𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 - 𝗩𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝘃𝗶𝘃𝗲𝗿𝘁𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶.
𝘾𝙞𝙣𝙦𝙪𝙚 𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙙𝙤𝙥𝙤...
Sono sdraiata in obliquo sul letto con la testa appoggiata sullo stomaco di James che non smette di fare strani rumori. «James, tesoro, guarda che se hai fame puoi anche scendere in cucina.»
Il mio ragazzo fa una smorfia. «Ma di sotto ci sono i tuoi genitori. Mi imbarazza scendere e fare come se fossi a casa mia.»
Mi appoggio sui gomiti e alzo il busto per guardare James in faccia. «Fai sul serio? Stiamo insieme da più di sette anni. Sette! Ormai hai la residenza qua. Hai anche un gruppo con i miei genitori dove vi scambiate foto imbarazzanti che mi ritraggono, e hai anche il coraggio di imbarazzarti.»
James mi mette una mano in faccia e mi spinge per farmi tornare con la testa appoggiata sul suo stomaco. «Questi sono futili dettagli, Brianna.»
In risposta gli lecco la mano per fargliela togliere. «Vuoi che ti accompagni di sotto tenendoti anche la mano?» lo sfotto.
James fa una smorfia. «No, meglio di no. L'ultima volta sono caduto dalle scale.»
Cerco di trattenere una risata al ricordo. Mi dispiace non essere riuscita a fare un video. Dovrei portarmi il telefono dietro, aprire la fotocamera e spingere James dalle scale, almeno sono sicura di avere un video divertente. «Sei tu che non hai visto il pupazzetto di Jeremy sul gradino.»
«Ero distratto dalla tua bellezza.»
«No, non è vero. Non provare a fare l'adulatore solo perché non vuoi sembrare un idiota.»
James mi colpisce con una cuscinata in faccia. «Sei una pessima fidanzata.»
Mi metto a sedere di scatto e lo fisso oltraggiata. «Se sono così pessima allora ti lascio.» Gli indico la porta. «Vai e divertiti nella tua libertà.»
James alza gli occhi al cielo. «La finirai mai di lasciarmi per ogni cosa?»
Sorrido. «No, mai.» Mi avvicino a lui per baciarlo. Le mie labbra sono a un soffio dalle sue sento la porta d'ingresso aprirsi e una risata che adoro. I miei occhi si illuminano e mi precipito al piano inferiore, rischiando di fare gli ultimi gradini precipitando.
Maledette scale.
Mio padre sta togliendo le scarpe al mio fratellino, così io mi inginocchio sul pavimento e spalanco le braccia, aspettando che Jeremy venga a salutarmi.
Oggi è ricominciata la scuola e mi è mancato avere questa piccola bestia di Satana in giro per casa.
Mio padre non riesce nemmeno a mettergli le calze antiscivolo che lui corre da me. «Bryyy.» Mi circonda il collo con le braccia e io inizio a riempirgli la faccia di baci. «Ecco l'uomo della mia vita.»
«Ehi!» Sia mio padre che James sono offesi, così li guardo male. «Scusate, ma voi chi siete?»
«Tuo padre?»
«Il tuo ragazzo?»
Alzo gli occhi al cielo. «Non persone rilevanti.» Cerco di trattenere una risata mentre vedo le loro facce offese.
«Ma non avevi paura dei bambini tu?» chiede James.
«Jeremy, guadagni venti dollari se inizi a dire a Brianna che vedi anche tu il marito della signora Porter.» Mio padre cerca di corrompere mio fratello.
Lo guardo male. «Vuoi davvero vedere tua figlia che finisce per esorcizzare tuo figlio, papà?»
Mio padre ci riflette su prima di essere scosso da un brivido. «No, meglio di no.»
James si siede vicino a me sul pavimento, lasciandomi un bacio tra i capelli. «Anche perché è già stato battezzato da te e ti ha come sorella. Non pensi che questi siano sufficienti traumi? Ci manca solo l'esorcismo.»
Gli faccio una linguaccia mentre abbraccio più stretto Jeremy. «Non rompere, mi adora. Se si dovesse sposare sarò io a celebrare le nozze.»
James fa una faccia terrorizzata. «Oddio no. Con la sfiga che hai cucita addosso finirai per far divorziare tuo fratello nel giro di qualche ora dal matrimonio.»
«Dici che dovrei cercare qualche corso online per fare questo?»
Mio padre si intromette nella nostra conversazione. «L'unico sito che sembrasse decente alla fine non manda il certificato. Però si frega i soldi. Non affidarti mai a divorzia oggi per avere l'amante domani.»
Io e James scoppiamo a ridere. «Provo a indovinare, l'hai cercato dopo che mamma ti ha chiesto nuovamente il divorzio?»
James mi lancia una lunga occhiata. «Allora il vostro è un vizio di famiglia.»
Lo ignoro e mi concentro sull'unico uomo importante nella mia vita. «Allora piccolo Jeremy, che hai fatto oggi a scuola?»
Mio fratello alza le spalle. «Schifo.»
Lo guardo, orgogliosa e a tratti commossa. «Sei il miglior fratello che potessi avere.» Dopodiché mi alzo in piedi e prendo Jeremy in braccio, portandolo in cucina per la merenda.
In realtà la mia è solo una scusa. Quella che ha fame sono io.
Mentre sono concentrata a fare l'aeroplanino a mio fratello con un pezzo di ananas, James si avvicina. «Stasera stiamo da me? Saremo da soli e ti devo dire una cosa.»
Aggrotto le sopracciglia e lo guardo perplessa e infastidita. «Eh no, non puoi dirmi "ti devo dire una cosa" e poi tenermi con la suspence fino a stasera.»
James ride e mi lascia un bacio a stampo, per poi andare a vedere una partita di baseball con mio padre.
Ma certo, ridi pure di me. Tanto io ti ho già lasciato prima.
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«Ti giuro che la prossima volta che i miei nonni verranno a casa ti farò ubriacare così tanto da farti firmare una petizione per abolire il "ho una cosa da dirti ma te la dico dopo".» Guardo male James mentre è impegnato ad aprire la porta di casa.
«Tu non riesci proprio ad avere pazienza, eh?»
«Mi conosci da anni ormai, dovresti conoscere la risposta.»
Appena entro in casa mi tolgo le scarpe e mi butto sul divano.
James si ferma in piedi davanti a me. «Aspettami qui e chiudi gli occhi, okay?»
Lo guardo male. «Ma la smetti di mettermi tutta questa curiosità?»
James alza gli occhi al cielo e si toglie la maglietta. Lo guardo confusa ma di certo non contraria e mi godo la vista. «Guarda che non ho delle banconote dietro da poterti mettere nelle mutande.»
Il mio ragazzo non mi degna neanche di una risposta che usa la maglietta come benda per coprirmi gli occhi.
«Ma ehi! Io la vista me la volevo godere!» protesto.
«Ovviamente.» James si morde il labbro inferiore e poi sento i suoi passi allontanarsi dal salotto.
«Stai andando a prendere un palo per farmi uno spettacolo privato?» gli urlo dietro.
«Ti piacerebbe!» Sento gridare in risposta.
Certo che mi piacerebbe. Parliamo di vedere il mio ragazzo mezzo nudo.
Dopo pochi minuti James torna da me e mi toglie la sua maglia dalla faccia. Lo vedo ancora a petto nudo mentre tiene in mano una chiave.
Lo guardo confusa. «Il tuo è un modo carino per dirmi che ho la chiave del tuo cuore o è un modo come un altro di dire chiavami?»
James scoppia a ridere. «Ti prego, non cambiare mai.» Poi torna serio. «Il mio è un modo per chiederti di venire a vivere con me, Brianna.»
Lo guardo sconvolta. Il mio cervello ha bisogno di più tempo per metabolizzare le cose rispetto alle altre persone. «Cosa?»
James si accovaccia davanti a me e mi stringe le mani tra le sue. «Voglio viverti tutto il giorno e tutti i giorni, Brianna. Voglio vederti la sera prima di andare a dormire e la mattina quando mi sveglio. Voglio venire a bussare alla porta del bagno dopo che ti sei fatta la doccia per dirti di muoverti e di smetterla di vedere video di gatti che si spaventano vedendo un cetriolo. Voglio averti costantemente con me perché così la sfiga è attratta da te e lascia in pace me. Voglio sentirti dire costantemente "ti lascio" perché so che è il tuo modo di dirmi "ti amo", -»
A questo punto lo interrompo. «Non è vero. Se ti dico che ti lascio è perché ti sto lasciando, mica perché ti amo.»
«Ma ti sembra il momento?»
Alzo le spalle. «Sei tu che mi hai detto di non cambiare mai.»
James mi guarda speranzoso. «Allora?»
«Allora ti dico sì, James.» Mi trascino giù dal divano e lo abbraccio, iniziando a baciargli ripetutamente la guancia. Entrambi sorridiamo, felici.
«Ma sei sicuro di volermi sopportare costantemente?» gli chiedo, ridendo.
«Si, ne sono sicuro. Basta che non prendiamo una casa con le scale.»
Rido ancora più forte.
James mi bacia, senza riuscire a smettere di sorridere. Mi bacia a lungo.
«Beh, i nostri genitori saranno felici di non averci più tra i piedi.»
«Oh, tuo padre sicuro. Quando stavamo vedendo la partita pomeriggio gli ho detto cosa avevo intenzione di chiederti e a momenti mi offriva pure dei soldi per non avere ripensamenti.» James scoppia a ridere.
«Siete pessimi» borbotto, prima di tornare a baciarlo.
Sul mio profilo ho pubblicato una novella natalizia su Brianna e James, chiamata "Un Natale da sfigati", la loro storia non è finita qua!
Si, ogni tanto torno a farvi venire qualche infarto.
In questi giorni ho sentito molto la mancanza di questa storia. Leggevo i commenti e alcuni pezzi della storia che nemmeno mi ricordavo più talmente ne è passato di tempo.
Stasera avevo voglia di tornare a scrivere di James e Brianna. Non era programmato e ho scritto di getto. Non so nemmeno se ne è uscito fuori un bel capitolo o meno.
So solo che mi mancavano.
Non so se in futuro ci saranno altri "speciali", però è bello aver ripreso questi due personaggi dopo più di un anno.
Spero vi siano mancanti tanto quanto sono mancati a me.
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