12. Addio?
Ancora una volta, al suo risveglio, Magnus si era ritrovato solo con i suoi pensieri, quasi non gli vennero le lacrime agli occhi, era così doloroso doversi allontanare da tutto ciò che, in quel periodo, era riuscito a donargli felicità.
Differentemente dal solito quella giornata il moro non l'avrebbe trascorsa da solo fra le mura di casa, ma, stranamente, aveva in programma un'uscita col compagno, nulla di romantico purtroppo, lo avrebbe accompagnato in centrale a consegnare il suo lavoro e poi, se tutto fosse andato bene, sarebbero andati a dare un occhiata in qualche negozietto.
Alla fine, una volta arrivati in città, i piani erano decisamente cambiati, erano passati dagli uffici della polizia ma, evidentemente, era stato un viaggio inutile dato che avevano detto loro di tornare la settimana successiva.
La delusione aveva reso Alec decisamente di pessimo umore, tanto che, una volta entrati nell'unico negozio di abbigliamento, adocchiato dal moro, il corvino aveva iniziato a controllare qualche maglioncino, uno di quelli che Magnus detestava, rispondendo sgarbatamente anche alle povere commesse che cercavano solo di aiutarlo.
Il moro invece, aveva adocchiato una camicia a dir poco stupenda, era un modello probabilmente femminile, di un adorabile lilla, in chiffon, il prezzo non era neanche così alto dopo tutto, costava solo cinquanta dollari, allora, pensando che si stesse avvicinando il loro anniversario, Magnus provò a sfruttare l'occasione, si presentò così davanti al suo ragazzo indossando quella camicia che, a giudicare dagli sguardi di ammirazione che gli rivolgevano le commesse, doveva stargli divinamente.
“toglitela”
si era limitato a dirgli il compagno, senza neanche alzare lo sguardo dal vecchio maglioncino grigio che sembrava tentato di voler acquistare, il moro si imbronciò ma non demorse.
“non ti piace? È così bella! E non costa neanche tanto io avevo pensato ch-”
“tu avevi pensato un corno Magnus, non ho intenzione di sprecare soldi per un tuo sciocco capriccio, sei pieno di camicie quella sarebbe solo un altro capo della collezione che compri e non metti mai, quindi valla a posare”
il corvino non lo aveva neanche fatto finire di parlare che gli si era inveito contro con quel suo sguardo glaciale che, ogni volta che mostrava, feriva un po' di più il cuore già abbastanza rotto del moro.
“il mio altro fidanzato me la comprerebbe...”
aveva sussurrato con quasi le lacrime agli occhi, odiava quelle scenate in pubblico, e si sentiva umiliato e giudicato anche dalle mura, nonostante nessuno dei due avesse effettivamente urlato, e nessuno li stava guardando, forse solo alcune commesse che speravano in un qualsiasi acquisto da parte loro.
“potrebbe comprarti anche tutto il negozio se volesse, ora cambiati e andiamo, è già abbastanza tardi”
con un sospiro rassegnato, il moro si era andato a cambiare, ritrovandosi poco dopo seduto al lato passeggero, mentre il compagno guidava verso pink palace, in un rigoroso silenzio, che a Magnus sembrava essere assordante.
Neanche il tempo di rientrare in casa, controllare il poco cibo rimasto in frigo per la cena, che i due ripresero a discutere animatamente, come se stessero reprimendo da troppo tempo quella insana rabbia che opprimeva i loro cuori.
“mi farò perdonare ok? Potrei...organizzare una cena speciale...magari in un ristorante o qualcosa del genere”
aveva borbottato il corvino, senza neanche ricevere una vera risposta, dato che il moro si limitava ad un'alzata di spalle, mentre Alec stilava una breve lista della spesa, Magnus corse nel piccolo salottino, sperando con tutto il cuore che quel passaggio fosse aperto, ma, con suo sommo stupore, trovò la porticina chiusa a chiave, e questo lo mandò su tutte le furie.
“perché diamine hai chiuso la porticina?!”
avevano urlato piombando davanti al compagno che si stava nuovamente vestendo per uscire a fare la spesa, in risposta alla sua domanda, aveva ottenuto un alzata di occhi al cielo e un sospiro frustrato.
“ho trovato escrementi di ratto, così ho pensato che sarebbe stato opportuno chiuderla visto che al momento non possiamo permetterci la disinfestazione”
neanche il tempo di rispondergli, che il corvino si era sbattuto la porta in faccia, lasciando Magnus da solo, coi suoi pensieri carichi di rabbia, finché, come la luce in fondo al tunnel, non l'aveva vista, appesa allo stipite della porta, la chiave che lo avrebbe portato alla felicità, e, questa volta si disse il moro, sarebbe stato per sempre
A domani <3
Cupido
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