06. Mr. Bobinsky

Rassegnatosi alla totale indifferenza del compagno, Magnus si preparò velocemente indossando l'impermeabile e gli stivali, dato il tempo perennemente piovoso in quella zona, e uscì di casa.

Si diresse per iniziare verso la macchina del compagno, con un sospiro ne osservò l'aspetto, un po' malandato, vecchio e logoro, doveva ammetterlo, per quanto odiasse quella situazione di continuo stress che gli procurava certe volte il lavoro, gli mancava da impazzire la sua Ferrari viola.

Con le forbici da giardinaggio tagliò la corda che ancora teneva legati alcuni bauli, per lo più pieni di vecchi soprammobili o vestiti che non aveva ancora avuto voglia di sistemare negli armadi o sugli scaffali, prese una cappelliera tirando fuori uno dei suoi cappelli preferiti, che indossava raramente dato che non ne aveva mai l'occasione.

Essendo ormai fuori dalla casa, e non avendo ancora neanche la minima voglia di entrare a deprimersi in quelle dannate, vecchie, mura, ne approfittò per controllare la cassetta della posta dove evidentemente il postino aveva inserito quella di uno degli altri inquilini di pink palace.

Erano circa dieci pacchetti con una forma piuttosto strana e una puzza terrificante, tutti con lo stesso destinatario: Mr. Bobinsky, Magnus allora si lasciò guidare da uno dei cartelli con su quel nome che indicava la parte più alta della casa, probabilmente un tempo adibita a mansarda prima che la struttura venisse divisa in appartamenti.

Una volta davanti a quell'appartamento bussò educatamente, ma nessuno rispose, con suo grande stupore invece la porta si aprì da sola, ipotizzò che non fosse stata chiusa bene e che il proprietario fosse uscito, l'interno, così come aveva ipotizzato, era quello di una mansarda, piuttosto disordinata e malmessa.

"segreto!!"

Urlò una voce alle sue spalle facendolo sobbalzare con un piccolo urlo sorpreso, un uomo decisamente alto e imponente, dalla pelle tanto chiara da sembrare bluastra, se ne stava a penzolare a testa in giù proprio davanti alla porta, mentre si sporgeva per chiuderla, Magnus ebbe quasi paura che volesse picchiarlo.

"famoso circo di topi salterini no pronto"

Con queste parole, continuando a restare in quella, secondo il moro, terribile posizione, l'uomo iniziò a sgranocchiare quella che aveva tutte le fattezze di una cipolla, mentre lo osservava e con voce quasi disgustata borbottava un "ragazzino".

"circo? Oh emm.. Le avevo portato questi"

Allungò le braccia dove ancora teneva quei pacchetti puzzolenti, neanche il tempo di finire la frase che l'uomo afferrò questi ultimi annusandoli soddisfatto, borbottando chissà cosa in una lingua che Magnus ipotizzò potesse essere russo, mentre il vicino, con un balzo da olimpiadi, gli si parò davanti, era decisamente più alto di lui, almeno di una ventina di centimetri, e dire che Magnus era piuttosto alto rispetto alla norma.

"nuovi assagi di formagio, molto astuto...di errore approfitti per sgusciare in mia casa a spiare muskell!"

"m-mouskell?"
Prima che potesse effettivamente porre qualsiasi domanda riguardo a quella parola, che al suono gli sembrava una qualsiasi genere di tortura tipica dei paesi nordici, l'uomo lo interruppe bruscamente:

"i topi!"

E con un ulteriore balzo felino, tornò a pavoneggiare la propria atletica corporatura, iniziando a fare delle flessioni reggendosi alla ringhiera, che al moro sembrava piuttosto pericolante, e non capiva davvero come ancora non si fosse staccata.

"oh...scusi, sono Magnus Bane..."

"e io sono l'incredibile Bobinsky, ma tu, chiamami Mr.B, perché incredibile io già lo so, che lo sono"

Con questa presentazione decisamente particolare, il suddetto Mr.B si era lanciato dalla ringhiera giù nel vuoto, facendo correre preoccupato Magnus, che si spaventò molto di più non appena si ritrovò l'uomo alle spalle, come se nulla fosse accaduto.

"vedi Magnus* il problema è, mie canzoni fanno umpa! Umpa! Ma topi salterini fanno solo turutu, che dire, simpatico, ma non tanto incredibile, così ora ho preso di più forte formagio e presto, vedrai!"

Finito il suo monologo, piuttosto particolare per non dire incomprensibile, tirò fuori da una delle tasche dei pantaloncini quella che Magnus aveva scambiato per una cipolla, invitandolo ad afferrarla.

"tieni...barbabietola, rende forti...dasvidania, MaGNus"

"è MaGnus..."

Borbottò alla porta che ormai si era chiusa alle spalle dell'atleta, lanciò la barbabietola dietro di se, e scese le scale, iniziando a camminare verso la casa delle vicine, alla fine aveva deciso davvero di andarci, quando l'incredibile Mr.B urlò dal suo balcone:

"hey! Magnus! Aspetta!"

Senza neanche il tempo di dire una qualsiasi protesta, si ritrovò l'uomo davanti, si era nuovamente lanciato dal suo balcone, facendo nuovamente venire un quasi infarto al moro, il russo si abbassò per arrivare alla sua altezza, mentre si guardava intorno schivo, come a voler essere certo che nessuno potesse vederli o ascoltarli,
assicuratosi che fossero davvero soli, iniziò a sussurrare:

"i topi...vogliono che ti dia mesagio! Mesagio è: non attraversare picola puorta...qualcosa ti dice?"

Non seppe perché, ma sentì la schiena riempirsi di brividi di terrore, mentre si allontanava un po' dal vicino abbassando lo sguardo, quell'uomo effettivamente sembrava non essere del tutto normale, ma quell'ammonizione gli gelò il sangue.

"la porticina dietro la tappezzeria?...ma è stata murata!"

"bah...scusa tanto, non è niente, a volte topi sono un poco...confusi...ti chiamano Magnus, invece che MaGNUs...è MaGNUs no?! Forse li facio lavorare tropo..."

E con questo suo ultimo sproloquio, risalì le scale, rintanandosi in casa, lasciando Magnus più confuso di quanto non fosse mai stato.


*come già ho spiegato Magnus viene chiamato allo stesso modo ma con un accento diverso che cambia completamente il nome.

Ciao a tutti, si, so di essere sparita, ma sto perdendo completamente la voglia die crivere, mi sento demotivata, come se a nessuno importasse di ciò che faccio, un tempo me ne sarei fregata, ma ora sento do aver bisogno di certezze... Di più sostegno, quindi niente, scusate il ritardo.

Cupido

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