Twenty-Seven | Multi-Cultural School

Ciao a tutti! Come va?

Non mi prendevo un po' di tempo per parlarvi a cuore aperto da un po', ormai, e ho deciso di farlo ora.

Allora, che dire? Innanzitutto, vi voglio ringraziare per il sostegno che, come sempre, dimostrate. Ve ne sono grata. Spero davvero che questa raccolta vi stia piacendo.

In secondo luogo, volevo fare una breve introduzione sull'argomento che tratterò in questo capitolo, se me lo consentite.

Non è un argomento – almeno, finora – che mi è stato richiesto, bensì qualcosa che sono stata decisa a fare da un po' di settimane e, avendo qualche richiesta in sospeso, ho pensato di farlo ora.

Allora, quest'estate io e altri ragazzi siamo stati accompagnati da una docente in Inghilterra per un viaggio studio.

Un giorno, eravamo in un centrocommerciale, e stavamo parlando tra di noi in italiano, quando un gruppo di ragazzi più o meno della nostra età ci si avvicina.

Tutti entusiasti, iniziano a dire: «Ah, che bello! Siete italiani anche voi! È piccolo il mondo!» e roba varia.

Finché non arriva la fatidica domanda.

«Di che parte dell'Italia siete?»

«Siamo del Sud» rispondiamo noi.

A quel punto, ve lo giuro, mi si è gelato il sangue nelle vene, perché questi ragazzi si sono ammutoliti, ci hanno squadrato e, dopo un secco e (mi pare) deluso: «Ah», si sono voltati e se ne sono andati.

Mi sono sentita come schiaffeggiata sulla faccia. Non ci potevo credere. C'è ancora gente, nel 2018, che giudica le persone dalla la loro provenienza? Tra l'altro, c'è ancora questo pregiudizio infondato contro la gente del Sud?

Io non potevo crederci. Siamo ancora a questo punto?

Poi, sempre in merito a questo, c'è un altro annedoto: nel college, c'era un altro gruppo di ragazzi italiani che si è unito al nostro.

Stavamo conversando tra noi, quando si apre l'argomento "gite scolastiche".
Un ragazzo del mio gruppo si mette a raccontare di come, in una gita scolastica in una delle province della nostra regione, delle persone anziane del centro storico avessero insultato in dialetto lui e i suoi compagni per via del troppo rumore che stavano causando.

A quel punto, un ragazzo dell'altro gruppo si mette a ridere e dice: «Ah! Come si vede che siete del Sud! Mi stupisco che non abbiano uscito le pistole!»

Altro colpo allo stomaco. Io e miei compagni ci guardiamo, tutti sconcertati e – posso dirlo? – feriti.

Perché non è possibile che ci siano ancora pregiudizi del genere.

A prescindere dal fatto che dovremmo tutti considerarci cittadini del mondo, e non catalogarci per provenienza, vorrei aggiungere una cosa: io sono italiana proprio come lo sono tutti gli altri; non sono una specie di burina ignorante e violenta solo perché sono nata al Sud.

Le brave persone e le cattive persone sono ovunque, Nord o Sud, Italia o Non Italia.

Il che mi ha fatto riflettere: quanto sarebbe bello se, invece di discrimanarci a vicenda per la provenienza, non provassimo a imparare gli uni dagli altri i costumi, le tradizioni, le culture dei territori diversi dal nostro?

Ci sono esattamente tre giorni in tutto l'anno che Fred e George amano, e sono: il Purim, Il Primo Aprile e Halloween. In quest'ordine.

Il Purim è il loro preferito in assoluto da quando frequentano Hogwarts.

E a loro non importa un Bolide che non sono ebraici.

Insomma, ogni anno, quando arriva il giorno del Purim fanno irruzione in Sala Grande e si uniscono agli studenti ebraici che, a loro volta, li aspettano pazientemente per festeggiare con loro, perché è tutto più spassoso quando ci sono i gemelli Weasley.

Voglio dire, un giorno per mangiare biscotti, fare baldoria e organizzare scherzi? Fred e George approvano completamente.

I Tiri Vispi Weasley fanno un sconto speciale in occasione del Purim ogni anno, e i maghi e le streghe ebraici da tutto il Regno Unito (e oltre!) si reca al negozio e compra tutto ciò di cui ha bisogno.

Fred e George Weasley, i migliori Shabbos Goyim che la Comunità Magica abbia mai visto!

*

A partire dal terzo anno, Luna Lovegood e Seamus Finnigan presero seriamente l'impegno di insegnare le tradizioni irlandesi a loro compagni. Si sentirono particolarmente fieri quando un gruppo di primini decise di travestirsi da Lepricani per Halloween.

*

Molti studenti provenienti dalla Comunità Magica Latina conoscono molti degli incantesimi perché sono stati insegnati loro a casa dalla famiglia.

Sono quegli studenti che scrivono le ricette di Pozioni come fa l'abuela (ad esempio, un calderone non è semplicemente "un calderone", è il "calderone che mi habuela ha usato per tutta la sua vita per preparare churros").

Un giorno, durante Difesa Contro le Arti Oscure, alcuni studenti trasformarono i loro Mollicci in personaggi di note telenovelas, e metà della classe iniziò a voler sapere a tutti costi cosa fossero le telenovelas.

Per non parlare degli studenti argentini che insegnano le leggende e le canzoni tipiche dei loro Paesi, raccontandole con tale orgoglio che nessuno avrebbe mai l'idea di dire qualcosa di negativo a riguardo.

E gli Incantesimi Quechua? Se non sai cosa sono, ci sono degli studenti peruviani che saranno sempre disponibili a insegnarteli.

*

Il martedì sera è serata del sushi, a Hogwarts. Gli studenti giapponesi insegnano volentieri come usare le bacchette.

E nessuno più, al castello, crea un cuore con le mani: ormai si esprime amore con le dita, ovvero, il "segno V" che gli studenti coreani smaniano di insegnare a chiunque.

Cho Chang fornisce lezioni di cinese gratuite la domenica; Padma e Parvati Patil insegnano la danza indiana il sabato.

*

E vogliamo parlare degli studenti italiani, che sono scesi giù nelle Cucine per preparare la pizza con gli Elfi?

Il giovedì sera è la serata della pizza, da allora.

Annedoto divertente: gran parte degli studenti, oggiorno, usa il gesto del polso e della mano, il cosiddetto "Ma che vuoi?!". Una volta, un ragazzo poté giurare di aver visto la McGranitt rivolgerlo a Piton.

*

Hogwarts è fiera di poter essere una scuola multi-culturale, e lo sono anche i suoi studenti.



































































Fatto il misfatto

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top