Twelve | Sensory Disorders

Esistono noti incantesimi che possono curare la sordità, il mutismo, la cecità e così via, ma si tratta di un tipo di magia molto delicata e pericolosa; per questo, molti preferiscono non usufruirne.

Incluso un ragazzo.

Quando, all'età di undici anni, venne ammesso a Hogwarts, fu molto sorpreso. Era consapevole delle sue abilità magiche, in quanto discendeva da una lunga dinastia di Purosangue, ma non si aspettava certo di venir ammesso alla famosa Scuola di Magia e Stregoneria che avevano frequentato i suoi genitori. Credeva che esistessero altri tipi di scuole di magia per ragazzi come lui, con la stessa sordità che aveva lui.

All'epoca, ogni insegnante venne informato della sua condizione, ovviamente, ma era una situazione del tutto nuova, e si dovettero applicare alcune modifiche per accogliere al meglio lo studente.

La maggior parte dei professori e degli studenti Purosangue, si impegnarono nel rendere ogni lezione agevole per tutti.

In particolare, utilizzarono un incantesimo per i sottotitoli: ovvero, una formula magica alquanto complessa che permette di far fluttuare lettere argentee, che i ragazzi con disfunzionalità uditive possono leggere tranquillamente quando qualcuno parla.

Altri studenti – per la maggior parte, Nati Babbani – presero seriamente l'impegno di imparare il linguaggio dei segni, che, dopo un po', diventò divertente da usare per tutti.

Ed andò sempre meglio. Il professor Flitwick, per esempio, passò notti intere a produrre incantesimi come il Muffliato e derivanti, e, con gli anni, ogni studente con problemi di elaborazione uditiva, con misofonia e altri disturbi uditivi gli fu sinceramente grato/a/*.

Inoltre, via via, si andarono sensibilizzando anche altri tipi di disturbi sensoriali. Per esempio, ogni libro venne incantato in modo che, grazie a una semplice richiesta, questo inizi a leggere ad alta voce le proprie pagine, incluse le note, gli appunti e eventuali scarabocchi a piè di pagina, per aiutare gli studenti con cecità e altri tipi di problemi visivi.

Sempre in merito a quest'aspetto, il Ministero cominciò ad avviare un servizio gratuito di Patronus dalle sembianze di cani per accompagnare i maghi o le streghe cechi.

Vennero anche insegnati svariati incantesimi per diminuire o aumentare la temperatura di un luogo, di un oggetto o del vestiario, al fine di supportare gli studenti con sensibilità alla temperatura.

Madama Promfrey diede avvio anche a delle terapie mirate al linguaggio, non solo per aiutare gli studenti balbuzienti o con altre difficoltà nella parola, ma anche per prevenire eventuali danni causati da incantesimi pronunciati male.

















































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Angolo Moony:
Salve! Occupo questo "piè di pagina" per chiarire alcune cose e, eventualmente, aprire una conversazione pacifica e carica di idee con voi (quel tipo di conversazione che smanio di avere ogni giorno).

Bene, ho parlato di disabilità negli ultimi capitoli – sia motoria, che sensoriale, che mentale –, perché credo che la presenza di studenti disabili a Hogwarts sia uno degli aspetti che più la rendono realistica, reale.

Ora, per questo argomento più degli altri, si tratta perlopiù di Headcanons: una teoria Canon sulla disabilità nel mondo di Harry Potter esiste, e risponde al nome di "Illness And Disability" su Pottermore.

In poche parole, si dice che esistono metodi magici per curare malattie "mondane", non create dalla magia, ma, al contrario, non esiste nessun incantesimo per curare malattie procurate dalle bacchette magiche.

Allora, a me sembra un concetto poco carino, onestamente. Non mi piace pensare che la disabilità venga vista in malo modo dal mondo magico, tanto da non esserci nemmeno un mago o una strega che vada sulla sedia a rotelle o cose simili. Insomma, è alquanto restrittivo, dico bene?

Non sono solita criticare la Rowling, ma in questo caso credo si trovi nel torto. Avrei amato leggere di un amico o amica di Harry che usa un incantesimo per i sottotitoli, ad esempio.

Perciò, ne ho parlato lo stesso facendo finta che la Rowling non abbia mai illustrato soluzioni magiche a queste condizioni, perché il mio scopo è sensibilizzare l'uguaglianza di tutti con la metafora della magia, e non è giusto dire "ah, comunque,  capitoli sulla disabilità non li troverete. Sì, perché la si cura con due paroline in latino."

Capire cosa intendo? Voi cosa ne pensate? Date ragione alla Rowling?

Fatemi sapere!

A presto,
Fatto il misfatto

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