Il processo che ha permesso agli studenti neurotipici di esser accettati a Hogwarts è stato lungo e graduale e, man mano, ha condotto ogni individuo appartenente alla Comunità Magica a conoscere condizioni quali l'autismo, il deficit d'attenzione, la dislessia, il disturbo post traumatico da stress, gli attacchi di panico e tanto altro.

La prima studentessa con deficit d'attenzione ammessa a Hogwarts era brillante e attiva. Purtroppo, non le venne diagnosticata la sua condizione prima di frequentare la scuola. Lì, venne definita " una combinaguai con un'inconsueta mancanza di senso della responsabilità", nonostante fosse una delle studentesse più studiose in merito a determinate materie; le materie che riuscivano a catturare la sua attenzione.

Passava molte delle sue serate in punizione; tuttavia, un'insegnante, che aveva notato quanto fosse brillante quando si dedicava sul serio a qualcosa, si offrì di aiutarla a colmare le lacune nelle materie che non sembrava comprendere, sostenendola nel trovare un modo tutto suo per recepire al meglio i concetti. Fu uno dei giorni più gloriosi dell'intera carriera della professoressa McGranitt, quando questa studentessa iniziò a diventare una delle migliori menti del suo anno.

Uno studente affetto da autismo non conosceva ancora il nome della sua condizione, fin quando una sua compagna di Casa, che era una Nata Babbana, riuscì a trovare il modo di spiegarglielo.

Insieme, trovarono diversi incantesimi che permettono di non autorizzare qualcuno al contatto fisico e di non percepire la confusione eccessiva di un luogo. Quando questa condizione venne man mano riconosciuta da tutti, gli studenti autistici iniziarono ad essere autorizzati a portare con sé i propri animali da servizio e furono mostrate loro le Cucine, nel caso in cui avessero bisogno urgente di un bicchiere d'acqua per alleviare una situazione di collasso. Inoltre, si iniziarono a distribuire svariate mappe che indicavano con chiarezza alcuni punti troppo affollati o stretti (o, in generale, potenzialmente pericolosi) così che gli studenti autistici potessero ignorare queste zone del castello.

Durante il suo primo anno, nel 1993, uno studente chiese al professor Lupin come mai le lettere sul libro si ingarbugliassero da sole. Era forse un incantesimo? Lupin, che esaminò il libro con attenzione e si rese conto che era un libro-non-incantato, chiese al ragazzo di leggere ad alta voce. Fu allora che si rese conto che quello studente era dislessico, e gli stette vicino sin dall'inizio, organizzando lezioni extra-curriculari per imparare insieme ad affrontare il problema. Settimane dopo settimane, il numero di iscritti a questo corso aumentò, così come aumentò l'aiuto generale nei confronti della dislessia e il riconoscimento effettivo di questa condizione.

Una studentessa con la Sindrome di Tourette si rese conto da sola della sua condizione, perché continuare a produrre incantesimi contro la sua volontà era diventata una situazione insostenibile. Perciò, imparò per bene l'incantesimo Reparo, che le serviva in modo particolare quando, senza volerlo, distruggeva qualche oggetto. Gli insegnanti, che notarono questi tic e li collegarono anche ad altri studenti, le chiesero di cosa si trattasse. Fu d'allora, che agli studenti questa sindrome vennero insegnanti incantesimi che riuscirono sempre a prevenire eventuali danni involontari.

Dopo la Seconda Guerra Magica, il professor Longbottom si prese personalmente il compito di diffondere sostegno a tutti i ragazzi con disturbo post traumatico da stress. Fu lui, ad esempio, a mostrare come usare il Pensatorio per rivedere i loro ricordi da una prospettiva esterna, al fine di superarli con più facilità. Oggetti in vendita da Borgin&Burkes, come l'Avversaspecchio e lo Spioscopio, vennero autorizzati a Hogwarts per scopi curativi, al fine di alleviare i sintomi peggiore della paranoia.

Il gruppo di sostegno creato dal professor Longbottom, inoltre, si occupò (e si occupa tutt'ora) di andare alla ricerca di Mollicci per aiutare gli studenti che si sentono pronti a fronteggiare le loro paure e sconfiggerle.

Fatto il misfatto