Capitolo 6

"Ti posso fare una domanda?".

"Non mi hai dato un grande risultato per cui posso svelarti ancora qualcosa su di me".

"Non è su di te. Una persona come ottiene la magia? Nel senso, è ereditario? È legato a qualche gemma particolare? O altri modi, non so".

Alex osservò oltre il libro che stava leggendo Diego, seduto alla scrivania. Jennifer non si era svegliata al giorno prestabilito, così avevano deciso di attendere nello studio, l'unico posto abbastanza ampio da poter permettere di allenare i poteri e abbastanza vicino all'infermeria da poter correre là all'occorrenza. In quei giorni il più giovane aveva comunque provato a soffocare il proprio potere e a controllare il suo urlo, creando almeno le basi su cui lavorare in futuro.

"È complicato rispondere, perché è una domanda che molti si sono posti, ma nessuno è mai riuscito a rispondere davvero. Per come la vedo io, tutti potrebbero acquisire qualche tipo di potere, tuttavia è più facile acquisirlo se nella propria linea di sangue c'è almeno una persona che possedeva la magia, che fosse un umano che l'ha sviluppata o che fosse una sirena o chissà chi. Questo vuol dire che tu puoi gestire i poteri di sirena, ma puoi anche svilupparne di altri, come controllare il fuoco, per dire", spiegò con un sospiro il Fantasma. Da quando Alex aveva affermato di non potersi innamorare, lo aveva sentito mettere in mezzo a loro un muro emotivo. Un muro che Alex voleva abbattere; non lo sopportava.

"Quindi potrei imparare anche io a leggere le menti come fai tu".

"Non ti permetterò di leggere la mia mente, Dey".

"Allora posso imparare a schermare i miei pensieri".

La risposta di Diego nascondeva un dolore che lo fece rabbrividire: "Se ti dà fastidio che io ti legga la mente basta che me lo dici".

"Non è a me che dà fastidio, Diego. Dà fastidio a te".

Alex non era stupido. Sapeva che l'uomo aveva letto tutti i suoi pensieri, sapeva che il giovane era al corrente della sua cotta.

E sapeva che lo aveva capito. Guardò i libri che aveva di fronte mentre Alex diceva: "Senti, non ti odio, se è questo che ti preoccupa. Non mi sembra... strano o altro. O meglio, è strano ma solo perché in teoria sei mio nemico e perché ci conosciamo sul serio da tipo... una settimana? Ma non mi dà problemi il resto, semmai sono io ad essere sbagliato".

Probabilmente Diego si aspettava che pensasse altro, ma il più giovane aveva detto ciò che davvero pensava. Lo guardò in attesa di una risposta, e il Fantasma sospirò. "Sapere che dici il vero è... consolatorio. Questo è un segreto che nessuno avrebbe mai dovuto scoprire, perché chi lo scopre mai mi tratta come prima. Alcuni mi hanno trattato come uno problematico, altri come un mostro, altri mi hanno trattato meglio di prima, nascondendo però il loro disgusto. Non sei l'unico ad aver sofferto per ciò che sei".

Alex gli fu davanti così velocemente che Diego sussultò. Gli prese la mano con gentilezza e disse: "Io ho trovato la forza di condividere con te il mio passato. Lo puoi fare anche tu".

L'uomo guardò le loro mani unite, indeciso sul da farsi, poi chiuse gli occhi.

Alex sentì un dolore psicologico che conosceva molto bene di persona, ancora prima di vedere alcune scene. Una donna su d'età con una cinghia in mano, china sul corpicino nudo di un bambino, legato ad un palo.

Se ti vedo ancora abbracciare un maschio, te ne do il doppio.

Un'altra scena, alcuni anni dopo. Un giovane Diego con quello che sembrava essere un amico.

Will, devo dirti una cosa. A me piacciono i maschi.

Una smorfia sul volto di Will.

Quello che temevo. Non parlarmi più.

Lo vide addirittura in una prigione. Alex sapeva che tempo prima si poteva essere puniti per aver amato qualcuno dello stesso sesso, ma non avrebbe mai pensato di vedere lui li.

Come posso uscire di qui?, stava chiedendo Diego ad una guardia.

Devi dimostrare di non amare gli uomini.

E come?

Devi fare sesso con una donna. Dimostrare che sei un vero uomo.

"Stronzate".

Alex si rese conto che era stato lui a parlare solo quando le visioni si interruppero e incontrò lo sguardo sorpreso di Diego. Del vero Diego.

"Sono stronzate. Non devi dimostrare a nessuno di essere un vero uomo, lo sei e basta. Sono autentiche stronzate". Non ci credeva che quello che aveva appena visto fosse successo davvero

"Non per loro. Fui costretto a farlo per non finire sul patibolo, quello che non sapevo era che la donna in questione era lì per il mio stesso motivo. Ho dovuto incantarla e nascondere l'incantesimo con tutte le mie forze mentre cercavo di scagionare entrambi. Ha funzionato, quelli che controllavano dovevano essere piuttosto stupidi, per fortuna. A lei poi ho chiesto scusa per quel che era successo, ma visto che non ricordava l'evento non ha avuto problemi a perdonarmi, più o meno. Diventare il tiranno mi ha permesso di vendicarmi, sai? Di tutti quelli che mi hanno bollato come un rifiuto. E quando li ho visti morti, allora mi sono sentito veramente felice".

Alex gli strinse più forte la mano e disse: "Non meriti uno come me che non può neanche ricambiare un amore che meriti di avere".

"Preferisco non essere ricambiato ma essere capito... e tu mi capisci più di chiunque altro".

"Meriti qualcuno che ti ami, Diego".

"Sei uno sciocco se credi che ti ho lasciato indifferente in questi giorni. Non mi ami, ma ti ho visto e sentito felice come non lo eri da tempo. Da sempre, forse. Questo non è niente, io so che ti sei affezionato a me. So che se te lo chiedessi, tu resteresti. So che non torneresti nella ribellione, che la distruggeresti, anche. Perché hai trovato quella terza via che cercavi da tanto, quella via di fuga che potesse salvarti. Quella via dove non devi nascondere chi sei, dove puoi essere te stesso senza essere fustigato per la magia o torturato per un errore. Forse non lo hai realizzato, ma tu hai trovato la tua terza via qui con me... e sapere che con me sei felice, questo riesce a rendere anche me felice, Alex Dey. Forse non mi ami, ma se ne fossi capace, sono convinto che potresti anche ricambiarmi. Sono convinto di piacerti più di quanto realizzi, in modi non legati all'amore, forse, ma in modi che ti permetterebbero di restare... e a me questo basterebbe".

Alex non seppe che rispondere. Stava ancora cercando di assimilare quel che aveva detto, accorgendosi con lentezza che aveva probabilmente ragione.

Rimasero a guardarsi per un lungo momento in silenzio, finché una donna non comparve sulla porta.

"La ragazza si sveglierà a minuti, mio signore", disse andandosene immediatamente dopo.

Alex sorrise. Sua sorella si stava svegliando.

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