42. Bacio voluto

(Scusate se troverete errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli)

RAFAEL POV

«Aspetta.. non possiamo» mugolo, «ci può vedere tuo fratello»

«Sh» mormora, «non mi importa nulla»

«Gin» mormoro, continuando a baciarla, «mh» risponde mentre le nostre lingue si intrecciano, «credo di essermi innamorato di te» confesso.

Si stacca dalle mie labbra, guardandomi fissa negli occhi, e solo allora mi rendo conto della grande minchiata che ho combinato.
Evidentemente lei non prova lo stesso per me, e con questa confessione l'ho semplicemente spaventata, addio a tutte le opportunità che avrei potuto avere con lei, sono certo che adesso scapperà a gambe elevate.

Chi vorrebbe come fidanzato un uomo che dice di essere innamorato di te, solo dopo un bacio?

Di certo non Ginevra.

«Rafael io...» si riprende dal suo stato di trance, metto un dito sulle sue labbra «va bene così non dire nulla» morde il mio dito facendomi urlare dal dolore, «io ti amo da sempre» conclude.

E improvvisamente il dolore al dito è sparito per magia, e cosa fondamentale il mio cuore ha ripreso a battere di nuovo regolarmente, «ripetilo all'infinito» mormoro avvicinandomi più vicino a lei.

I nostri sessi si sfiorano, provocandomi dei brividi di piacere.

Il mio cazzo vorrebbe prenderla qui, su questo lavandino, vorrebbe farla gridare forte e farle provare il suo primo orgasmo.

Questi pensieri non fanno altro che accrescere la mia voglia per lei e il mio cazzo non fa altro che aumentare di dimensioni fino a provocarmi un leggero fastidio per la troppa durezza.

Sorride, e cazzo se non è il sorriso più bello che abbia mai visto, «ti amo sin da quando ero piccola» momora, «tu sei ancora piccola» dico dolcemente, sgrana gli occhi fissandomi nelle mie iridi, «la mia piccola» concludo abbracciandola stretta a me come se fosse l'ultima cosa che vorrei perdere, e in effetti lo è.

Non ho nessuna intenzione di perderla, non ora che sono riuscito a trovarla.

«Perché non mi hai mai dato un segnale?» chiedo inarcando il sopracciglio destro, «perché pensavo che mi considerassi solo come una sorella e non volevo illudermi più di tanto» prende una pausa, «al tuo fidanzamento con Bea il mio cuore si era fermato, ma Bea si è accorta del mio cambio d'umore e ha capito tutto, cosi mi ha confessato che era solo una falsa» conclude scrollando le spalle, «speravo che fosse una falsa anche il vostro bacio»

Sorrido, «Gin anch'io ti amo da sempre, ma ho sempre avuto paura di rovinare l'amicizia con tuo fratello, inoltre ho sempre pensato che tu mi vedessi come un fratello maggiore e nient'altro»

Ci abbracciamo nuovamente ma veniamo interrotti dal bussare fuori dalla porta, «Gin sei li?» dice la voce di Diego.

«Soni qui» risponde semplicemente, «con il mio nuovo fidanzato»

Sgrano gli occhi, e scatto verso di lei, «cazzo dici Gin? Apri subito la porta» sentiamo urlare, «lo farò solo a una condizione. Che tu stia calmo»

«Apri, cazzo»

Apre lentamente la porta e un Diego furioso ci accoglie entrando in bagno, sgrana gli occhi vedendomi li con sua sorella, «voi due?» chiede, puntando il dito prima su Gin e poi su di me.

Io rimango paralizzato, «noi stiamo insieme» osa dire Ginevra.

Io e Diego avevamo già parlato di questa storia, lui non era in disaccordo per questa relazione, e molte volte ho immaginato il giorno in cui mi fidanzassi con Gin e lo avremmo detto a Diego, l'ho immaginato come il giorno più bello.

Ma viverlo davvero è tutta un'altra cosa.

Si avvicina lentamente a me, ed io inizio a sudare freddo «sono cosi contento per voi» mormora con un sorriso abbracciandoci come una famiglia.

Il mio sorriso si allarga alle sue parole, per fortuna questa volta l'ho scampata, ho temuto il peggio.

«Mi fido di te, so che non la feriresti mai» bofonchia, «ma da bravo fratello devo comunque farti la ramanzina» dice, mettendo una mano sulla mia spalla, «noi due parleremo in privato, tu vai dalle altre» mormora riferendosi alla sorella.

Mi vuole uccidere, mi prende col buono e poi mi ucciderà.

Oh, cazzo!

«Sono contento che sei riuscito finalmente a dichiararti, avevo paura che quel pezzo di merda si prendesse mia sorella» mormora mentre apre la porta del suo ufficio.

Sgrano gli occhi confuso, «di chi parli?»

«Ivan Dimitri» dice, «mi ha chiesto la mano di Gin, ma io l'ho negata e lui non l'ha presa bene. Adesso ti affido mia sorella, se proverà a farle del male dovrai esserci per lei, sarai la sua ombra»

Non ci vedo più dalla rabbia, un'altro ragazzo ha chiesto la mano del mio più grande amore?

Non lascerò mai che qualcuno si avvicini a ciò che è mio.

E Ginevra è mia!

(IVAN)

«Farei di tutto per lei» dico incazzato nero, «se solo si avvicina lo uccido»

Sorride, «siamo soci con il padre, non voglio che tu faccia qualche cavolata. Altrimenti la nostra collaborazione salterà, e a me serve suo padre, ma puoi darle qualche lezione se sarà necessario. Sappiamo che è un uomo che non si arrende facilmente» dice, «e sono certo che non si arrenderà a lasciare in pace mia sorella»

«Hanno avuto una storia?» oso chiedere, terrorizzato dalla risposta.

«Una storiella tanti tempo fa, è stato il suo primo ragazzo, ma poi non so perché Ginevra ha troncato la loro relazione» mormora, «ma a lui non è piaciuto, e da allora che gli corre ancora dietro. Più volte Ginevra mi ha avvertito che lui la inseguiva, così ho parlato con il padre che gli ha proibito di lasciarla stare» continua, «ma una settimana fa è tornato da me. Non gli importa del parere di suo padre, lei vuole Ginevra e la avrà, almeno così disse»

Rimango paralizzato, non sapevo che Ginevra avesse avuto un ragazzo, né tanto meno che fosse quel pezzo di merda che consideravo un amico.

Pochi giorni fa ci siamo incontrati, siamo andati in una discoteca a bere e ballare. Ma non mi ha mai parlato del suo amore per Ginevra.

Se lo avesse fatto gli avrei fatto cadere tutti i denti che quella bocca di fogna contiene.

«Cosa gli hai risposto?»

«Che era promessa a un'altro»

«A me?»

«Esattamente, sapevo che anche Ginevra provava qualcosa per te. Ma non ho voluto intromettermi tra di voi»

Annuisco ed entrambi ci dirigiamo dalle nostre ragazze.

Le troviamo a ballare dinamicamente, e i miei occhi diventano fuoco quando vedi un uomo che si gira attorno a Ginevra.

Quando si dice "parli del diavolo e spuntano le corna", se non si allontana subito dalla mia ragazza me ne fregherò della collaborazione tra Diego e suo padre.

«Ivan» dico sorridente, «come stai?» chiedo allontanandolo dalla pista da ballo, portandolo al bancone.

«Fratello sto letteralmente impazzendo per una ragazza»

Le mie iridi iniziamo a scurirsi, «chi?» chiedo fingendo di non sapere nulla, «la sorella del boss, Diego»

Mi volto verso Ginevra che sta ancora ballando in modo sensuale insieme a Beatrice e Maggie. Sfoggia un sorriso verso la mia direzione, ed io mi sono perso nei suoi occhi, e sciolto nel suo sorriso.

Faccio un sorriso ammiccante e mi volto nuovamente verso Ivan, «oh, parli della mia ragazza?» dico malizioso.

Lo vedo sgranare gli occhi, «come scusa?» chiede, «sei tu il suo promesso?»

Allargo il sorriso, «io in persona» rispondo, «e se ti vedo avvicinarti a lei, o sfiorarla o anche solo a guardarla, ti rompo tutte le ossa» mormoro, dandogli una pacca sulla spalla per poi lasciarlo solo e dirigermi verso la dea che mi sorride con sguardo malizioso.

Oh, Ginevra! Come mi fa impazzire.

Se solo usasse quello sguardo accattivante in un'altra situazione e soprattutto in un'altro luogo, tipo sotto di me, nel mio letto mentre affondo dentro di lei facendogli urlare il mio nome dal piacere che gli provocherò.




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