31. Un nuovo inizio (SECONDA PARTE)
(Scusate se troverete errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli)
DIEGO POV
«Bea cerca di resistere, stiamo arrivando» urlo, guidando il più veloce possibile.
«Diego cazzo, non c'è la faccio» risponde, «aaaah Diego. Aaah» urla
«Guarda, stiamo arrivando»
«Dov'e mia madre?» chiede
«Sta arrivando, con la fretta abbiamo dimenticato il borsone della bimba»
Arriviamo all'ospedale, e la aiuto a scendere, «c'e una donna che deve partorire» urlo agli infermieri che corrono con la barella
Dopo due ore e mezza di attesa, fuori da questa porta finalmente mi invitano ad entrare per assistere all'ultimo minuto la nascita della mia principessa.
«Sono qui Bea, sei forte» mormoro correndo verso la mia bellissima Beatrice.
Ha gli occhi rossi, i capelli spettinati e il viso stanco. Sta soffrendo molto, ma ci siamo quasi, tra poco vedremo nostra figlia.
«Aaaah» urla spingendo.
«Ancora un'altra spinta» urla l'ostetrica, facendo un piccolo taglio nella sua entrata, «aaaah, non c'è la faccio più. Aaaaah» urla ancora
«Eccola qui, è una bellissima bambina»
Nei miei occhi si accende un luccichio alla vista della piccola creatura dinanzi a me, mi volto verso una Bea sorridente mentre allarga le braccia per accogliere la nostra piccola Chloe.
«E' stupenda» dico lacrimante mentre accarezzo i capelli di Bea, e con l'altra mano la schiena di Chloe.
«Dobbiamo lavarla e vestirla. Inoltre dobbiamo dare i punti alla signora, lei ci aspetti fuori» dice il dottore invitandomi ad uscire.
Annuisco e tiro l'ultimo sguardo verso Beatrice, la rassicuro con un sorriso e poi esco.
«Diego è nata?» chiede Tiana correndo verso di me.
Annuisco, «e' stupenda»
BEATRICE POV
«Signora come vuole chiamarla?»
«Chloe Martelli»
La dottoressa annuisce e scrive i nostri braccialetti, «complimenti è nata di 3,400 kg»
«Quando posso rivederla?»
«L'infermiera gliel'ha porterà a breve in stanza, intanto saliamo lei, avviseremo anche suo marito»
«Non è mio..» mi blocco mordendomi la lingua, «ok grazie» mormoro
Io e Diego non abbiamo mai pensato al matrimonio, dopo la gravidanza abbiamo pensato a tutto, tranne che a quello.
Dopo mezz'ora di attesa mi portano la mia bimba e con essa arriva anche Diego, la mamma, Ginevra, Maggie e Pablo.
Tutta la famiglia al completo.
«Vedo che ci siete tutti» mormorò sorridente, «dov'e il tuo boy?» chiedo a Maggie in riferimento a Aleandro.
Da poche settimane hanno deciso di frequentarsi, e secondo me stanno troppo bene insieme
«Ci sono anch'io» urla una donna entrando con l'asma, sicuramente se la sarà fatta di corsa.
Sorrido, «Cami»
«Perdonami, volevo assisterti io. Ma ho avuto un cesareo non programmato, la paziente stava perdendo il bambino»
Un groppo mi si ferma in gola, stringo più forte la mia bimba, grata a Dio che sia andata tutto bene.
«La mia bellissima figlia, come stai?» chiede mamma.
«Come se un camion mi avesse passato sopra» scherzo, accarezzando delicatamente la testolina di questa bellissima creatura, «è stata un esperienza bruttissima, ma una volta nata ho dimenticato tutti i dolori»
«Com'e bella» mormora la mamma emozionata
«Signori il turno delle visite è finito, vi prego di uscire» bofonchia la voce dell'infermera
«Lizzie può restare qualcuno per farmi compagnia?»
«Dottoressa non si potrebbe, ma vedrò cosa fare» sorride facendomi un occhiolino
«Rimango io» sbotta mia mamma
«Va bene signora la faccio entrare verso le undici, quando il medico di turno andrà via. L'importante che domani alle sette sia già fuori»
«Grazie mille Lizzie» mormoro rivolgendole in sorriso
Dopo un breve saluto tutti si dirigono all'uscita, lasciandomi da sola con Lizzie.
Si avvicina a me, «è bellissima dottoressa»
«Non siamo a lavoro chiamami Bea, comunque grazie» mormoro gentilmente
Io e Lizzie ci conosciamo da due mesetti circa, ossia da quando lei si è trasferita qui, l'ho aiutata ad ambientarsi ed è un ottima infermiera.
«Io vado a fare il giro nelle stanze, ci vediamo dopo»
Adesso che anche lei è andata via sono completamente sola e al buio.
Decido di cambiare la bimba e di chiamare qualcuno per portare il latte.
La appoggio delicatamente nella culla datomi dall'ospedale e prendo il borsone, esco tutto il necessario e inizio a lavarla.
Dopo averla lavata e vestita la avvolgo nelle mie braccia, aspettando l'arrivo del latte.
A me purtroppo il latte non mi è sceso, è troppo poco, impossibile da saziare questo piccolo esserino.
Altrimenti sarebbe stato bellissimo poterla allattare, mentre quegli occhioni azzurri mi fissa
no e quelle sue labbra carnose e rosee succhiavano il mio capezzolo per divorarsi tutto il latte.
È molto pacioccona e anche molto alta fortunatamente.
I suoi capelli sono neri e ricci, e la sua pelle è così bianca che sembra una bambola di porcellana, per me è la bimba più bella del mondo.
Sono grata a Lizzie che farà rimanere mia madre, di norma non si potrebbe per questioni di sicurezza per i bimbi
In questo momento i neonati sono come delle spugne, assorbono tutte le malattie che circolano, quindi hanno ragione a prendere provvedimenti.
Mancano ancora due ore per far entrare la mamma.
Ripenso al sorriso di Diego, al suo volto sorridente quando ha visto Chloe per la prima volta.
«Ciao Bea, come stai?» chiede il dottore entrando per il suo turno seriale.
«Alex ciao, sto molto meglio grazie mille. Non potrebbe entrare qualcuno per farmi compagnia?»
Ho voluto comunque dirglielo non mi va a genio mentire hai miei colleghi.
Arriccia le labbra, «solo perché sei tu, altrimenti non si potrebbe
Sorrido, «lo dico che sei il miglior medico del mondo» scherzo prendendolo in giro.
«Sei proprio una ruffiana, fai pure entrare qualcuno anche subito. Io continuo le visite della sera e vado a casa, oggi abbiamo avuto tanto da fare»
Annuisco, «grazie mille Alex» lo saluto mentre esce, «ah e auguri, è bellissima» mormora prima di uscire.
Sento il telefono vibrare e lo afferro con la mano libera, e leggo il mittente.
Diego mi sta chiamando : -Amore mio come stai?-
-Sto bene-
-Non vedo l'ora che vi rilasciano, ho una sorpresa per voi-
-Che sorpresa? Adesso sono curiosa-
-Che sorpresa sarebbe altrimenti?-
-Non fare lo stronzo-
-Mi manchi tanto, lo sai?-
Sorrido quando vengo interrotta dal pianto di Chloe
-Ci sentiamo dopo, Chloe piange-
Cerco di tranquillizzarla, e una volta addormentata nuovamente, afferro di nuovo il telefono per chiamare la mamma.
-Tesoro dimmi-
-Ho parlato con il dottore, puoi venire ora-
-Arrivo-
Fisso la mia bambina, ancora incredula che sia finalmente tra le mie braccia, «dottoressa come va?» chiede una voce maschile entrando dalla porta.
Accendo di scatto le luci dall'interruttore alla mia destra e sgrano gli occhi, «cosa ci fai qui?»
«Mi chiedo cosa ci fai tu qui, ho saputo che hai avuto una bambina. Dovevo accertarmi se fosse vero» mormora con un finto interesse
«Vai via, non ti voglio qui in un momento bello della mia vita» sbraito prendendo di nascosto il pulsante per le emergenze.
In caso di pericolo non ritarderò a premere.
«E da anni che non ci vediamo e mi mandi già via? Non ti ricordavo così maleducata»
«Avrò preso da te, papà»
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