23. La verità

TANTE LACRIMEE

(Scusate se troverete errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli)

BEATRICE POV

«Cazzo, Bea. Pensavo che non venissi più» mormora Diego correndo nella mia direzione, «Bea stai bene? Sei troppo pallida»

Annuisco, «st-sto bene» balbettò tremando.

«Cosa è successo? Non mi nascondi nulla, vero?»

Sgrano gli occhi, incapace di rispondere. Cosa dovrei fare?

Scuoto la testa e lo abbraccio forte a me, «non voglio perderti Diego» mormoro in lacrime.

Mi stringe forte a sé, «Bea non ti lascerò mai»

«E se un giorno ti mentissi?»

«Dipende quanto grande sia stata la bugia» mormora inarcando il sopracciglio.

«Se la bugia è grande cosa faresti?»

«Non ti lascerei comunque, forse smetterei di fidarmi di te. Ma tu resterai sempre la mia piccola»

Annuisco, «cos'è l'amore senza fiducia?»

«Bea mi stai facendo il terzo grado? Perché tutte queste domande?» chiede ancora più curioso.

Scrollo le spalle, «delle domande innocue, dovremmo conoscerci meglio»

«Domande innocue? Ed è per questo che piangi?» chiede, asciugandomi dolcemente le lacrime col il pollice.

«Bea, sono felice che sei qui» mormora la mamma dietro le spalle di Diego.

«Non ci vediamo da diversi giorni» dice abbracciandomi stretta a lei.

Ricambio l'abbraccio, «Diego mi ha detto che ti mancavo, e sono venuta a trovarti» mormoro prendendola in giro.

«Dai entrate, Pablo sta facendo le crepes. Non vorrei facesse saltare la cucina all'aria» dice ridendo di gusto

Entrambi annuiamo sorridenti e ci dirigiamo all'entrata.

«Santo Cielo, ma cosa hai combinato?» sbotta la mamma, mettendosi la mano nei capelli, guardandosi attorno.

«Amore non e colpa mia, questo frullatore ha schizzato tutto l'impasto fuori dal piatto. Non riuscivo a fermarlo, l'ho dovuto staccare dalla corrente» dice Pablo disperato.

Io e Diego scoppiamo a ridere dal disastro che abbiamo trovato in cucina, l'impasto e volato in tutta la stanza. Non c'è un solo angolo in cui non ci sia sporcizia.

«Pulisci subito, mi occupo io delle crepes» mormora la mamma afferrando il frullatore.

«Ragazzi, siete così favolosi e anche» viene interrotto da Diego, «dicci cosa vuoi papà» sbuffa divertito.

«Dai per favore, aiutatemi. Altrimenti Tiana me la farà pagare, come sistemo tutto questo bordello da solo?»

«Sai che esistono le domestiche?» chiede Diego

«Tuo padre ha avuto la grande idea di darle il giorno libero. Ero così contenta che anche loro potessero uscire un po', ma dopo aver visto questo disastro vorrei tanto che fossero qui» urla la mamma in sottofondo del frullatore.

«Prendi scopa e paletta, ti aiuto io» dico divertita.

«Vedi? Dovevo prendere lei come mia figlia, non te» mormora Pablo, riferendosi a Diego.

Diego scoppia a ridere e poi afferra un panno per aiutarci a pulire.

Un ora e mezza dopo ci troviamo seduti al tavolo a gustarci delle meravigliose crepes, «che poi non capisco come mai le crepes a quest'ora del pomeriggio» mormora Diego, mangiando l'ultimo boccone di questa delizia.

«Per mangiare delle crepes non c'è mai un orario» mugolo gustandomi lentamente il sapore dolce e amaro in bocca.

«Prendi esempio da lei» sbotta Pablo.

«Dobbiamo dirvi una cosa» sbotta Diego dal nulla, mi strozzo con la crepes in bocca e inizio a tossire freneticamente.

Diego mi colpisce alla schiena per farmi riprendere, «stai bene?» mormora, dopo aver smesso di tossire.

Annuisco, «bene»

«Di cosa volete parlarci?» chiede la mamma preoccupata, «è successo qualcosa di brutto?» inizia a farsi prendere dal panico.

«Dipende dal punto di vista in cui voi lo guarderete» aggiunge Diego, «io e Bea, noi...»

Sgrano gli occhi, ingoiando il groppo in gola e soprattutto stando in un silenzio tombale.

«Ci stiamo frequentando» sbotta tutto d'un fiato.

«Divertente» dicono in coro mamma e Pablo.

«Sono serio, qualsiasi cosa pensiate non cambieremo idea»

«Bea dì qualcosa figliola» mormora la mamma.

«E' come dice Diego» dico solamente, le parole che tanto mi ero preparata sono rimaste chiuse in un angolo del mio cervello, e non hanno la minima intenzione di uscire fuori.

«Noi, beh... non sappiamo cosa dire» mormora Pablo guardando la mamma, «se è ciò che volete, saremo contenti della vostra decisione. Non vi ostacoleremo, vero tesoro?»

La mamma deglutisce a fatica, «i-io.. pensavo che... ho fatto un grosso errore. Scusatemi» confessa.

Tutti la guardiamo confusa, «a cosa ti riferisci, cara?» chiede Pablo

Si avvicina a me, afferrando la mia mano, «pensavo che eri ancora innamorata di Dario. Quando è andato via, sei stata molto male» mormora, «due settimane fa mi ha contattato dicendomi che si sarebbe trasferito qui, ed io gli ho detto che poteva rimanere qui a casa con noi finché non si sarebbe sistemato»

«Santo Cielo, era quell'amico di Bea di cui mi parlavi?» chiede Pablo.

«Già, proprio lui. Lui verrà domattina, si è trasferito per te. Adesso chi gliela dà questa notizia?» chiede guardandoci entrambi.

Rimando paralizzata, il mio sguardo va da un Pablo sbalordito, a una mamma preoccupata e a un Diego furioso.

«Scordatelo Tiana. Non posso vivere sotto lo stesso tetto in cui abita l'ex di Beatrice» mormora Diego mantenendo la calma.

La mamma annuisce, «cosa faremo? Non posso infrangere la mia promessa, anche io ho un po' di onore. Ti prego di capirmi»

«Bea dì qualcosa» mormora Diego.

«I-io... non sono ancora pronta ad affrontare Dario» mormoro scappando fuori.

Esco di corsa, respirando irregolarmente, «Bea» sento chiamate da dietro, «cosa significa questo?»

Inarco un sopracciglio non capendo a cosa si riferisce.

«Cosa significa che non sei pronta ad affrontarlo?» mormora calmo, «Bea dimmi la verità. Sei ancora innamorata di lui?»

Scuoto la testa, facendo lunghi respiri per tranquillizzarmi.

Devo confessare ciò che è successo all'ospedale, altrimenti i rimorsi mi divoreranno dentro.

«Devo dirti una cosa» mormoro tutto d'un fiato, «Bea non farmi preoccupare»

«Leonardi» bofonchio, «l'ho trovato di nuovo all'ospedale, mi ha detto che è innamorato di me»

Le iridi di Diego iniziano a scurirsi, e i suoi pugni iniziano a prendere forma, «non è una novità che sia innamorato di te, io l'ho sempre saputo, eri tu a non capirlo» mormora furioso facendo avanti e indietro.

«C'è dell'altro» replico abbassando lo sguardo, si ferma sul posto e si avvicina velocemente a me, «parla».

«M...mi ha baciata» sbotto veloce.

La sua faccia diventa qualcosa di inspiegabile, uno sguardo così freddo da metterti i brividi. Non l'avevo mai visto così.

Annuisce e fugge dentro.

«Diego dimmi qualcosa» urlo correndogli dietro.

«Bea non seguirmi» urla fermandomi, «quando sei arrivata ti ho chiesto se mi nascondevi qualcosa. Mi hai guardato negli occhi e mi hai detto no, cazzo. Mi hai detto no, quando volevi dirmelo?» urla voltandosi di nuovo senza aspettate una mia risposta

Afferra il telefono e fa una chiamata: Marianne dobbiamo vederci urgentemente. Sento in lontananza.

Il mondo mi cade addosso, l'ho perso.

Ho perso Diego ancor prima di trovarlo.

Sta andando da lei per rilassarsi, per dimenticarmi, per farmi un dispetto.

Sta scegliendo lei anziché chiarire con me.

Lui sta andando da lei!

Mi accascio per terra con le lacrime che rigano il mio volto e con gli occhi ormai rossi.

Inizio a prendere a pugni il cemento in cui giacio accasciata, fino a provocarmi delle ferite alle nocche.

Sono ritornata hai vecchi tempi.

Hai tempi in cui facevo del male a me stessa, solo per sopportare tutto il dolore accumulato dentro di me.

Il sangue che scorge dalle mie nocche non è abbastanza, così colpisco ancora più forte provocandomi tanto dolore, affinché il dolore interno sparisca.

Ma non funziona, non più. Non è più come una volta, nonostante il dolore inferto su di me, il dolore interno continua a mangiarmi l'anima.

Diego Ciro Martelli ti farò pentire di essere corso da lei.

Mi asciugo le lacrime ed entro in casa trovando mamma, Pablo e Diego a parlare nel salotto.

Non appena notano la mia presenza smettono subito di parlare, «Bea, le tue mani» mormora la mamma preoccupata e disperata, cercando di avvicinarsi a me.

Faccio un passo indietro e nascondo le mani dietro le spalle, «ho deciso. Dì a Dario che lo ospiteremo da Maggie, mi farebbe bene incontrare un vecchio amico» mormoro uscendo nuovamente dalla porta per tornare a casa da Maggie.

«Bea curati le mani, non fare altre pazzie te ne prego» sento urlare in lacrime mia madre da dietro.

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