21. Una nottata movimentata

(Scusate se troverete errori appena concluderò la storia, farò un'accurata revisione di tutti i capitoli)

DIEGO POV

«E' pronta la mia principessa?» mormoro entrando nella stanza della mia ragazza.

Mi accoglie sorridente, in uno dei suoi vestiti più sexy, «non mi hai ancora detto dove andiamo» mormora afferrandomi la mano.

«E' una sorpresa»

Ci incamminiamo verso la meta e dopo mezz'ora circa arriviamo al luna park, voglio passare una serata senza pensieri, e Bea è l'unica che riesce in questo

«Oddio, non venivo da quando ero piccola. E' stupendo, grazie mille» urla eccitata guardando le diverse attrazioni dinanzi a noi.

«Da dove iniziamo?»

«Panoramica, ovviamente» mormora trascinandomi verso la ruota panoramica, «o hai paura?» mi istiga.

Divento bianco, «io paura?» sorrido, nascondendo il terrore che mi provoca la ruota, «sarai tu a fartela sotto» mormoro.

Scuote la testa prendendomi in giro e dopo ci avviamo verso la nostra casella.

«Cazzo, ho il vomito» mormoro uscendo da quella tortura, come fanno a salire le persone e divertirsi pure, in quell'ammasso di ferro?

«Montagne russe?» mormora eccitata, «non credevo di avere una ragazza così spericolata» ridacchio, «e montagne russe siano» replico ingoiando il groppo in gola.

Quando l'ho portata al luna park avevo in mente di fare delle attrazioni tranquille per creare un atmosfera romantica, e queste che mi provocano solo vomito non erano nella lista.

Non sono le giostre a provocarmi paura, bensì l'altezza.

Uccidere uomini e essere torturato mi fa meno paura dell'altezza, ma non posso mostrarlo. Io sono un uomo che tutti temono, non posso mostrare debolezza per le altezze.

«E' stato bellissimo» mormora.

«Hai fame?»

Annuisce, «queste giostre mi hanno stancata»

«Se queste ti hanno stancata, allora aspetta di salire sulla mia giostra. Ti distruggerà» sogghigno malizioso, scoppiando a ridere notando il suo cambio di colore.

«Ne dubito» mormora istigandomi.

«Andiamo, conosco un posticino per ingozzarci di hamburger»

«Mh» mugola, «se continui con questi versi la gente penserà male. Inoltre con questi versi mi stai facendo alzare il cazzo» rido, «mh, ma è troppo buono» mormora, beccandosi uno sguardo curioso da parte mia.

Sgrana gli occhi, «cioè, il panino è buono, non l'altra cosa che hai detto» mormora arrossata.

Rido divertito, «andiamo a casa?»

Annuisce, «Maggie lavora di notte e sarò sola, puoi rimanere con me?»

Lancio uno sguardo malizioso, «casa tutta per noi, aspettavo questo momento da troppo tempo» mormorò beccandomi un pugnetto sulla spalla da parte sua.

BEATRICE POV

Mi sono divertita così tanto oggi, non sorridevo in quel modo da tanto tempo.

Ho scoperto che Diego ha paura delle giostre, ma non lo dà a vedere.

Ma io lo vedevo come diventava bianco ogni volta che una giostra saliva in alto, e scoppiavo a ridere. Chi l'avrebbe mai detto che un uomo così profondo e pericoloso come lui avesse paura delle altezze?

Non preoccuparti Diego, manterrò la bocca chiusa.

Sorrido tra me e me, mentre giro la chiave nella fessura del mio appartamento, «di cosa ridi?»

«Nulla, vecchi ricordi che mi sono tornati in mente» mento.

«Ho una richiesta per te. So che oggi dovevamo parlare con i nostri genitori, ma possiamo aspettare ancora un po'?» chiedo quasi come una supplica.

Non sono ancora pronta ad affrontare la mamma.

Annuisce rassegnato

Sorrido felice, «entra» mormoro appoggiando le chiavi sul mobiletto alla mia destra, «puoi accendere le luci? L'interruttore è alla tua destra»

«Cosa vogliamo fare?» chiede tra un mix di malizia e curiosità.

«Io vado a fare una doccia, tu sentiti libero di sentirti a casa tua. Fai ciò che vuoi» mormoro, dirigendomi nella stanza per prendere tutto l'occorrente.

DIEGO POV

Improvvisamente ho voglia di fare una doccia, mi dirigo in bagno dove la trovo mezza nuda.

«Cosa fai?» chiede cercando mi coprirsi, allontano le sue mani dal corpo e slaccio lentamente il suo reggiseno «non hai bisogno di questo» bisbiglio togliendolo completamente, mi avvio verso il basso afferrando anche il suo tanga, abbassandolo lentamente, mantenendo lo sguardo fisso su di lei, «non hai bisogno nemmeno di questi» sussurro scaraventando le sue mutandine dalla parte opposta, sotto il suo guardo, mentre si morde le labbra.

«Vuoi ancora vedermi lavare da sola?» chiede.

«No, stavolta ci laveremo assieme» mormoro nel suo orecchio, mentre mi spoglio del tutto anch'io.

Il suo sguardo si posa sul mio cazzo, arrossisce di colpo e rialza subito lo sguardo sui miei occhi, «puoi guardare, non devi vergognarti».

Entriamo in doccia e iniziamo a baciarci, afferro la spugna facendo dei piccoli cerchi sulla sua schiena e la inizio a lavare accuratamente fino a quando non arrivo nella sua fessura, «non sai quanto ti vorrei» replico, entrando la spugna al centro delle sue gambe sfregandola lentamente.

Si morde nuovamente il labbro mantenendo lo sguardo fisso su di me, e io mi fiondo sui suoi capezzoli che mordo e massaggio disperatamente sotto le sue urla di piacere.

«Vuoi che entro dentro di te?» mormoro, continuando a stuzzicare i suoi capezzoli, «lo- lo voglio Diego» ansima, distruggendosi le labbra.

Entro un dito e inizio a muoverlo, poi e il turno del secondo, aumento la velocità, mentre l'altra mano si occupa dei suoi capezzoli.

La sento gemere sotto il mio tocco, si avvinghia a me graffiandomi la schiena, «liberati dei tuoi umori amore mio» mormoro, e l'attimo dopo la mia mano si riempie di lei.

Sorrido malizioso e riprendo la spugna, entrambi ci continuiamo a lavare fino a giungere sul letto, «perchè non mi parli mai di tuo padre?» oso chiedere.

La vedo diventare bianca, «non c'è molto da sapere, e meglio che non entri in questa storia. È l'uomo più crudele che io conosca»

«Pensavo fossi io quell'uomo» mormoro rompendo il ghiaccio, «credimi, lui è molto peggio di te» dice triste.

«Sei molto importante per me Bea»

Si alza fissandomi negli occhi, mi regala un sorriso e si rimette a cavalcioni su di me.

«Quanto importante?» mormora dondolandosi sul mio cazzo, mentre mi bacia lentamente naso, occhi, fronte, guancia e labbra.

«Cosa stai cercando di fare?» chiedo divertito assecondando i suoi movimenti con il bacino.

Scende lentamente fino ad arrivare hai miei boxer, «Bea, non devi» mormora ansimando non appena lo afferra con le mani.

E come se mi causasse delle scosse elettriche in tutto il corpo, ad ogni suo tocco.

Lecca lentamente la punta del mio cazzo, muovendo su e giù le mani.

«Bea mi farai impazzire» mormoro eccitato, si fionda sul mio cazzo entrandone la metà nella sua bocca, mentre all'altra metà ci pensa la sua mano.
Mantiene lo sguardo fisso sui miei occhi, e questo mi fa impazzire ancora di più, afferro i suoi capelli e la aiuto a fare su e giù con la bocca.
Si stacca e lecca delicatamente le palle per poi risalire sulla lunghezza del mio glande, mantenendo ancora lo sguardo su di me.

Le afferro le cosce e la capovolgo, cosicché mi dia il culo in faccia, alzo le sue gambe all'altezza delle mie spalle e un gemito sfugge dalle sue labbra, affondo la mia lingua nella sua entrata, mentre lei continua il suo lavoretto sul mio cazzo.

Gemo piano aumentando la velocità della lingua dentro di lei, il suo sapore e così dolce che mi andrebbe di mangiarlo a tutte le ore della giornata.

Anche lei aumenta il ritmo della sua bocca, facendomi gemere forte fino a farmi arrivare alle stelle.

Tra urla e gemiti entrambi veniamo nello stesso tempo, liberandoci dei nostri umori.

Ci buttiamo sul letto esausti, abbracciandoci.

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