Luthien

Aspettiamo che Maedhros oltrepassi la soglia della sala dei banchetti e prima di andarcene gli guardo le spalle un po' più larghe delle mie con apprensione. So che lui ed Eönwë si metteranno certamente a discutere e spero che Mae mantenga un maggior contegno rispetto a quanto ho potuto fare io con Elwing... Ah, avrei dovuto ricordargli di non essere troppo pungente! Non è mai utile cogliere sul vivo Eönwë, anzi può essere del tutto controproducente.

"Convengo con te, mio fratello sa essere fin troppo diretto. Discuteranno di certo, Eönwë è troppo prevenuto su di lui... Spero che possa nascergli almeno qualche dubbio, non vede la questione nella giusta ottica e la mia Signora lo sa. In ogni caso spero che anche tu manterrai un contegno ben più proficuo rispetto ai tuoi ultimi scontri." Commenta Ilmarë.

"Oh, sì. Ho ereditato questa impulsività da mio padre e, di certo, non posso dire che non fosse anche propria di Fëanor." Ammetto.

"Potresti aver ragione. Ci si aspetta quindi che tale raggiunta comprensione ti sia utile ora, per non ripetere gli stessi errori." Dice diretta, al punto da farmi perdere un passo.

Ha perfettamente ragione... Non avevo più agito d'impulso dopo il mio ritorno se non per difendere Maedhros. Ma come avrei potuto non farlo? Sono troppo coinvolto per non dire nulla e restarmene in disparte. Non sarebbe nemmeno giusto, accidenti!

Ilmarë mi invita allora a seguirla dopo avermi fissato un attimo e procediamo affiancati per questi corridoi sempre meno affollati. Da qualche metro il pavimento marino è sostituito via via da una specie di prato di alti fili d'erba e fiori, dai colori caldi.

"Non vorrei che ciò che sto per dirle risultasse un tentativo di scusarsi, perché non è così... Sono stato così impulsivo perché mi sembra che non vedano Maedhros per come lo conosco e l'ho conosciuto io. Ha compiuto delle azioni deplorevoli, lo ammetto, e non mi inganno, pure non c'è in lui solo ciò che tutti hanno visto o credono di aver visto... Nel suo cuore c'è ben altro, solo... avrebbe dovuto rendersene conto un po' prima, accidenti! La durezza della vita nella Terra di Mezzo renderebbe aridi e miseri i cuori dei più valenti, specialmente di coloro che sono soli. Morgoth ha guastato ogni cosa, nobile Ilmarë, e tutto ciò che è buono è destinato là alla fine a perire... In fondo Maedhros ha subito più di tutti la sua sferza, anche mentale, al pari soltanto di quella di Hurin e di tutti gli schiavi delle Thangorodrim. Tutti loro hanno vissuto una vita grama, anche dopo la prigionia, e sono morti altrettanto miseramente. Vogliamo forse parlare di Turin e della povera Nienor? Sappiamo tutti distintamente le loro tragedie, se non vogliamo riferirci in generale ad un'unica grande tragedia." Rifletto.

"Non aveva te al suo fianco, non sempre... Specialmente dopo la tua morte. Ora sono cambiate diverse cose, voi compresi. Certamente dovete migliorare alcuni lati del vostro carattere ed io spero di esservi d'aiuto su questo. La tua riflessione è giusta e, mi duole profondamente dirlo, non avete davvero idea di quanto l'azione di Morgoth abbia imbrattato e deturpato i propositi che Eru ci ha rivelato prima dell'inizio dei tempi. In ogni caso, anche stando così le cose, tieni pur conto che alcuni mali sono però frutto delle vostre azioni soltanto. Devo comunque ammettere che Beren senza Luthien sarebbe stato sconfitto e così pure Earendil senza Elwing. Forse, se la Nirnaeth non ti avesse ucciso, anche la vostra storia si sarebbe conclusa diversamente. Riferirò di certo questo nostro scambio a Varda." Risponde Ilmarë con serietà.

Raggiungiamo finalmente quella che sembra una stanza per gli ospiti e rimangono profondamente colpito da chi vi troviamo in attesa: è Melian assieme ad Elurin. Che cosa ci fanno qui? Che cosa sta succedendo?

"Bentrovato Valente Fingon, scoprirai il motivo del nostro essere qui non appena varcherai questa soglia. Non credere però che vi lasceremo là a discutere liberamente, sarò io a gestire la conversazione, volesse anche dire dovervi legare ed imbavagliare strettamente."

"Legarci, imbavagliarci? Perché mai... Oh, no! Vi prego, tutto ma non questo." Tento, spiazzato dalla rivelazione.

"No, non devi neanche provarci. Tira fuori il coraggio e lotta per Maedhros, ma fallo con criterio, altrimenti ti sarà soltanto controproducente."

Elurin mostra un leggero sorrisetto e Melian lo fulmina con lo sguardo, mentre io arrossisco.

"Nobile Melian, assomiglia a mia sorella, anche lei mi avrebbe detto la stessa cosa. Lei sa?" Chiedo riferendomi alla Doriathrim all'interno.

"Certo che no, altrimenti non avrebbe mai accettato. Beh, sa che siete qui anche voi. Ora è assieme a suo fratello Elured ed aspetta l'arrivo di Elurin." Commenta Ilmarë.

Questa volta non ho alternative, mi dovrò confrontare con Elwing una volta per tutte. E' così difficile! Una parte di me vorrebbe anche comprenderla, ma l'altra... la vorrebbe rispedita su Vingilot! Che nervi! Beh, almeno non lo faremo più con tutta Valinor ad ascoltarci.

"E' proprio questo lo scopo." Ammette Melian con regalità.

Ilmarë allora si fa avanti ed i grandi portali istoriati si aprono da soli. Quando Elwing mi vede entrare il suo sguardo ha la potenza di una stilettata, ma non si può certo dire che il mio sia meno duro. Elurin la saluta allora gioviale, per poi ricongiungersi a loro. Melian ed Ilmarë si siedono su due eleganti seggi, mentre a noi quattro restano degli sgabelli.

"Perché lui è qui? Chiedo una spiegazione..." Tenta Elwing, portando in avanti la sua lunga treccia e dandole dei piccoli strattoni con fare irritato.

"Chiedi od esigi, pronipote? La tua mente non è altrettanto garbata. In ogni caso, Ilmarë, non avevi detto che saresti tornata dai tuoi commensali?" Chiede Melian.

"No, credo rimarrò qui, ci penserà Astaldo a dividerli..." Risponde Ilmarë.

Melian allora sorride appena divertita per poi prendere entrambe a fissarci. Io ed Elwing sussultiamo, mentre i gemelli sono seduti a terra accanto a lei, fuori dalla portata dello sguardo incendiario delle due.

"Vi abbiamo convocato qui perché chiariate una volta per tutte i vostri dissidi, converrete con me che nessuno dei due si è comportato in un gran modo al concilio. Varda ne è profondamente rammaricata ed esige, lei sì, che siate obbiettivi. Lo farete ora, dovesse anche volerci tutto ciò che resta della notte... Comunque, i vostri affetti vi attendono con apprensione, siatene consci." Ci ammonisce Melian.

Mi volto controvoglia ad osservare Elwing, ma lei continua a fissare davanti a sè, poco più in basso degli sguardi delle due, ignorandomi fieramente. Faccio un rumoroso respiro, cercando di impormi la calma.

"Sono ancora del parere che tu voglia fare di tutto per far condannare Maedhros e non..."

"Parla il Noldor che invece vuole redimerlo ad ogni costo. Abbiamo scopi opposti, eppure idee molto simili. E' per questo che non ci sopportiamo." Mi sovrasta lei.

"Come a dire che siete entrambi degli stolti. Pure, è già un passo avanti." Commenta Melian.

"Tu non conosci Maedhros come lo conosco io..." Tento rivolto ad Elwing.

"E tu non hai vissuto ciò che il tuo Maedhros mi ha fatto vivere, anzi ci ha fatto vivere. Come puoi conoscerlo così bene dopo... forse una decina di giorni, da che siete tornati da Mandos?"

Ribatte Elwing.

"Sorella, lui non fece a noi alcun male. Egli non uccise i nostri genitori, tantomeno ci abbandonò nel bosco senza prima cercarci per ore... Non sono corrette le tue parole." Dicono entrambi i gemelli con un'intesa straordinaria, una frase ciascuno.

"Come potete dire ciò? E' colpa sua se i suoi fratelli hanno ucciso i nostri genitori..."

"Vorrei ricordare che allora si uccisero a vicenda, gli arazzi di Miriel sono del tutto chiari. Anche tua madre si comportò da guerriera ed uccisero assieme Celegorm, mentre Curufin e Caranthir hanno ucciso loro e sono stati a loro volta uccisi." Ribadisco.

"E con ciò? Come ti spieghi il terzo fratricidio?" Si agita Elwing.

Melian si limita a sorridere d'intesa con Ilmarë.

"Era ciò che ti dicevo, amica mia. Avevo ragione." Dice Melian.

"Vi credevo più intelligenti. Devo forse ricordarvi che avete di fronte la prima regina del Doriath? Qui dovrete chiarirvi sul fratricidio, soltanto su quello, non rinvangare il passato!" Ci ammonisce Ilmarë.

"Come posso discutere con Fingon su una vicenda che lui non ha neanche vissuto?" Chiede Elwing spiazzata.

In effetti avrebbe ragione, non fosse...

"Qual è il motivo per cui avercela tanto con Maedhros?" Chiedo diretto.

"Come se già non lo sapeste tutti. Potrà dire tutto ciò che vuole, ma gli Eldar da lui uccisi, ciò che restava dei Gondolindhrim, Doriathrim ed altri profughi, non posso dimenticarli." Ammette lei.

"Però varrà pur qualcosa il fatto che uno dei vostri due figli sia il nostro difensore. Non posso dire che Maedhros non abbia ucciso nessuno purtroppo, eppure ebbe pietà dei vostri figli e li crebbe assieme a Maglor."

"Oh, bene! Un'ammissione del genere mi varrà la vostra disfatta." Esclama Elwing poco convinta.

"Credi forse che Manwë sia così cieco da non sapere già tutto ciò che è accaduto? Pure, molti Eldar che allora furono uccisi hanno già fatto ritorno." Ammonisce Melian.

Davvero? Non lo sapevo... Pensavo sarebbe stato più... complicato.

"Io non... Pure gli concedo che abbia allevato i nostri figli, però se non ci avesse attaccato lo avrei fatto io stessa."

"Pure, se fosse stato davvero senza pietà li avrebbe uccisi, od usati contro di te per ottenere il Silmarill." Rifletto.

"Non riesco comunque a perdonargli le morti dei molti amici perduti che avevo lì. È un atto vergognoso voltarsi semplicemente dall'altra parte..." Confessa Elwing.

"Sono convinto che Maedhros sia completamente d'accordo con te."

"Non è questo ad interessarmi. D'accordo o meno, le azioni del tuo fidanzato sono state commesse da lui. Ovviamente la sua ammissione potrà ottenergli qualche attenuante, ma non cambia nulla."

"Quali sono allora i tuoi propositi? Continuo a pensare che tu sia troppo coinvolta."

"Continuo a ribadire lo stesso nei tuoi confronti e nulla mi convincerà del contrario."

"Siete di nuovo poco concilianti." Protesta Ilmarë.

Faccio l'ennesimo respiro insofferente. Stare accanto ad Elwing mi fa prurito e non so davvero come prenderla.

"Non hai ancora risposto alla mia domanda." Ammetto.

"Quale?" Chiede lei con finta sincerità.

"Ti prego, non irritarmi ulteriormente."

"Ah ah, più di quanto non abbia fatto già tu?"

"Sì. Così non risolveremo mai nulla." Fremo.

"Ma che cosa vorresti risolvere?" Ribatte.

"Basta! Siete entrambi degli Eldar adulti, per Eru!" Ci redarguisce Melian.

Elured ed Elurin ci guardano con disapprovazione, senza dire nulla. Ilmarë ci fissa con una severità ancora più acuta e non possiamo far altro che guardare a terra il pavimento mosaicato.

Non so come sbloccare la situazione... È davvero straziante! Se solo trovassi il modo di...

"Come sta il mio pronipote?" Chiedo per cambiare argomento.

"Earendil? Che cosa vuoi sapere che già non sanno tutti? Guida Vingilot, ha il Silmarill sulla fronte. L'unica sua compagnia sono io... Chiacchieriamo molto, di ogni cosa e lui adora essere informato su ciò che accade. Non è il caso di starsene in silenzio lassù, non con Morgoth che infuria con urla di sdegno e maledizioni indicibili."

"Oh, io non... credevo non potesse parlare." Ammetto colpito.

"Parlare? No! Non ha voce, ma la sua mente urla ugualmente, con anzi ancora più intensità... Alle volte osa anche avvicinarsi, ma il Silmarill gli da un terrore così indicibile che fugge muto." Ride allegramente.

"Ed ora, se tu sei qui, con chi parla Earendil?" Chiedo.

"Se è per questo... che fa il tuo Maedhros? In ogni caso Earendil canta di tutte le peripezie dei figli di Eru, di noi, dei nostri parenti o antenati, specialmente ciò che può essere di scorno al Vala decaduto."

"Finalmente siete riusciti a parlarvi civilmente." Commenta Melian.

"Raccontaci Fingon del vostro ritorno a Valinor." Chiedono assieme i due gemelli dai capelli argentei.

Elwing li guarda innervosita, ma stranamente non dice nulla, quasi non sapesse che cosa ribattere.

"Che cosa potrei dirvi? Mandos venne da me per comunicarmi che sarei potuto ritornare, lo aveva concesso Manwë in persona. Però in cuor mio ero molto dubbioso ed il mio no si fece sempre più fermo. In poche parole riuscii a spazientire perfino Mandos, tanto che se ne andò a chiedere consiglio a Vairë, lamentadosi di come solo Luthien fosse stata altrettanto ostinata." Ammetto.

"So anche questo e ti posso dire di essermi interessata, se non affezionata a voi proprio allora." Ammette Melian stupendo tutti.

"La ringrazio, ma... vorrei dire dell'altro. Alla fine sono stato mandato da Vairë, la quale mi chiese quale fosse stato il pensiero che mi ha condotto ad una tale contrarietà. Una domanda assurda, con una risposta altrettanto sorpendente... Maedhros. Questo mi fece ripensare a molte cose e... Accidenti quanto presero a mancarmi le sue mani, i suoi occhi, il suo sguardo, la sua risata... Ricordai allora i tempi felici prima del Beleriand e pensai assurdamente a cosa sarebbe successo se ciò che allora avevamo sospeso fosse proseguito. In quell'istante mi tornò in mente con estrema vividezza il nostro primo bacio e... Mi imbarazza dirlo, ma era stata per me la sensazione più bella che avessi mai vissuto in tutta la mia vita. Ho capito di amarlo e piansi allora come un elfetto all'idea che avessi perduto ogni possibilità di gioia futura con lui, per l'eternità. Dissi allora a Vairë che piuttosto avrei voluto condividere il fardello di Maedhros, assieme a lui nelle aule di Mandos. Forse così avrei potuto lenire qualche sua sofferenza. Vairë non disse nulla per lungo tempo, per poi dirmi che aveva trovato una soluzione migliore: saremmo tornati entrambi, il nostro destino si sarebbe riunito ed avremmo condiviso il Giudizio. Ovviamente ciò sarebbe stato possibile se anche Maedhros avesse provato gli stessi sentimenti e ciò è avvenuto e..." Mi ritrovo a malcelare le lacrime che scendono dai miei occhi.

Elwing mi pare abbia accennato un sorriso, pure non ne sono del tutto certo perchè ho la vista annebbiata.

I gemelli invece si mettono a ridere senza motivo, assieme a Melian.

"Ora capisco... vogliate scusarmi, Earendil mi aspetta." Dice Elwing con una durezza forse appena addolcita.

"Finalmente." Commenta Ilmarë, lasciandola andare con lo stupore di entrambi.

Rimaniamo per un attimo colpiti, tanto che Melian ci dice: "Forza, su! La vostre metà vi attendono, ammesso che non abbiate da discutere ancora."

Io ed Elwing ci guardiamo per qualche attimo e, dopo un gesto d'intesa col capo, ce ne andiamo assieme ad Elured ed Elurin. Elwing dopo poco se ne va per un altro corridoio, presumibilmente per raggiungere l'esterno, mentre invece noi raggiungiamo il salone dei banchetti.

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