Coroncine di fiori
Era da una vera eternità che non facevamo una simile scampagnata. Allora eravamo molto diversi rispetto ad oggi. Ieri sconsiderati e allegri, oggi saggi e tristi anche se in apparenza non si direbbe. Finalmente i più animosi Amrod ed Amras si sono stancati e dopo aver mangiato qualcosa hanno preso sonno e dormono accoccolati l'uno sull'altro. Per essere così stanchi credo sia da tanto tempo che non riposano, essendo noi poco necessitanti di sonno.
"Sono carini non è vero?" Mi chiede Maedhros sopra di me mentre io sono sdraiato con il capo sulla sua gamba destra.
"Già. Però mi chiedo quale sia il motivo di tanto sonno. Forse posso intuirlo." Ammetto.
"È a causa degli incubi. - Risponde Caranthir. - Da quando sono tornati la notte non possiamo mai lasciarli soli. Prima c'era soltanto Maglor ad occuparsene e per un periodo dormivano tutti e tre insieme. Poi hanno preso a condividere soltanto la stanza. Da quando sono tornato mi do il cambio con Maka. Dormono poco lo stesso ed hanno bisogno di storie ed abbracci. Ne parlo ora che finalmente dormono perché non vorrebbero che si sapesse."
"Se tutto dovesse andare per il meglio... Verremmo anche noi ad occuparci di loro." Dice Mae dando delle pacche sulla spalla a Caranthir. Non posso che essere d'accordo.
"Avremmo dovuto ascoltarci di più fin dall'inizio. Ognuno di noi aveva i suoi progetti prima della morte degli Alberi. Perché non abbiamo neanche lontanamente provato a pensare che forse saremmo morti tutti?" Chiede Aredhel appoggiata sdraiata a me.
"Forse dovremmo chiederci perché abbiamo poi perpetuato tutto ciò. La saggezza però si acquista con il dolore e non può essere altrimenti. Avremmo dovuto capirlo già alla Dagor Aglareb." Continua Mae.
Angrod, Aegnor... I miei amici più cari.
"Noi avremmo dovuto tornarcene indietro prima di perdere Elenwe e poi Argon. Nemmeno a Finarfin abbiamo dato ascolto... Tuo padre è stato saggio." Ammetto a Finrod.
"Sì, senza dubbio. Pure noi suoi figli siamo venuti assieme a voi. Solo Galadriel è sopravvissuta e ancora non riesce a trattarmi come se fossi vivo. Ci mancano tutti e due." Riflette Finrod mentre sta aiutando Amarië a fare delle coroncine di fiori. Non credo che comunque Yavanna apprezzerebbe.
"A me più di tutti manca Aegnor. Assieme ad Angrod si è scelto il luogo più pericoloso di tutti e nel Dorthonion è morto." Rifletto.
"Sì, in un certo senso è morto come me." Dice Mae accarezzandomi una guancia con le dita della sinistra.
"Sapete... Io credo di capire il perché Aegnor non ha ancora voluto fare ritorno. Il suo cuore appartiene ad una donna Edain, ad Andreth della stirpe di Beör. L'ho letto tra le righe di una nostra sorprendentemente conversazione. Che finale crudele, alla fine è stata lei a sopravvivergli... Andreth è morta tra il suo popolo ed ha scelto una vita solitaria. Si è fatta Saggia ben prima che noi lo comprendessimo." Ammette Finrod.
"Lo sapevo." Riferisco.
"Ti confidava ogni cosa..." Borbotta Mae.
"E' questo ciò a cui servono gli amici. Beh, lui sapeva anche del nostro primo bacio."
Mae arrossisce all'istante.
Aredhel scoppia a ridere assieme più o meno a tutti, tranne Caranthir che scuote la testa. Troppe smancerie.
"Hai provato a parlarci? E Orodreth ed Eldalotë? Gil-galad e Finduilas?" Chiedo.
"Orodreth avrebbe potuto tornare, ma non ha voluto farlo senza il resto della sua famiglia."
"E così tu, Galadriel e tua nipote Celebrian siete gli unici rimasti a Finarfin ed Earwen." Ammetto.
"Almeno per ora." Sorride Finrod.
"La scelta di Aegnor è stata anche la mia. Come ho amato Haleth. Alla fine però è stata lei ad allontanarmi... Abbiamo sofferto molto entrambi e forse se avessi lasciato tutto per lei sarebbe stato meglio. Per ora l'ho perduta fino a che Arda esisterà così come la conosciamo. Ma non è forse vero che sta scritto che alla fine dei tempi saremmo di nuovo chiamati a cantare di fronte ad Eru assieme anche ai secondogeniti? Ci penso sempre." Le rivelazioni di Caranthir ci spiazzano eppure sono così vere. Chissà se ci ha pensato anche Aegnor...
"Però! Ti ho sempre creduto ottuso." Ammette Finrod rievocando certi antichi attriti.
"Sono cambiato. Merito di Haleth." Dice.
"Che tenero che sei, ti darei un bacio!" Ride Mae.
"No, grazie... Ho parlato." Commenta lui arrossendo.
Amrod ed Amras, che ovviamente ci stanno ascoltando, ridono come matti.
"Dalli a me, i baci." Rispondo io a Mae.
"Ma certo, trecciolino." Dice lui facendolo, sfoggiando prima un sorrisetto complice.
"Oh! Ma quanto siete teneri... Prendi esempio Finr." Esclama Amarië.
"Certamente, splendore del mio cuore." Dice per poi baciarla.
"Non era questo che volevo dire, sciocco." Dice Amarië dandogli un energico buffetto.
Caranthir rotea gli occhi e si alza per poi allontanarsi verso il suo enorme destriero.
"Che bello vedervi così innamorati, per me è stato sempre una disgrazia l'amore. Eöl era ignobile e mi ha obbligato a vivere con lui. Nemmeno un rito matrimoniale abbiamo fatto... Ho tentato di tutto per guidare Maeglin in una strada migliore e invece ha servito la mia amata Gondolin a Morgoth, bramando per di più mia nipote Idril. Che destino becero. Sì, beh, scusatemi..." Dice lei alzandosi veloce e andandosene.
"Feiniel aspetta!" Faccio levandomi e seguendola.
Mae fa per seguirmi, ma lo faccio desistere con uno sguardo. Non è colpa sua, ma non capirebbe e Aredhel non si confiderebbe, ammesso che lo faccia.
"Feini... - Faccio avvicinandomi alla sua cavalcatura come neve. - Non devi sentirti in colpa nel rivelare i tuoi sentimenti. In parte posso capire che cosa tu abbia provato, so che cosa ti tormenta e... so quanto ti costa dirlo apertamente. Io..."
"Se davanti a me non ci fosse il mio fratello adorato ti avrei già riempito di improperi. Vieni qui, non è solo Maedhros ad aver bisogno dei tuoi abbracci." Dice lei abbracciandomi.
Oh! Che stia ancora sognando? Mai Aredhel...
"Lo so che ti ho stupito fratellino. Però ne ho davvero bisogno. In cuor mio volevo aiutare Eöl come anche mio figlio, come anche Celegorm prima di loro. Non hai idea di come mi abbia cacciato l'ultima volta che l'ho visto." Ammette.
"Su, su sorella! Ora hai me di nuovo, hai Argon e... se ci fosse la possibilità ti aiuterò con mio nipote. Quanto agli altri... non puoi salvarli e lo sai. Mi è difficile dirlo ora, ma... Eöl ti ha ucciso e Celegorm ti ha abbandonato con disprezzo. Meriti di meglio Feini e lo sai." Ammetto.
"Credi che non lo sappia o me lo sia scordata? Maeglin ha venduto tutta Gondolin per i suoi desideri e non mi interessa se lo ha fatto sotto tortura o perché Morgoth lo ha traviato. Se lui non avesse contravvenuto a un ordine di nostro fratello Turgon per andare in quelle maledette miniere di ferro non sarebbe accaduto nulla! E poi... Se avesse rivelato e ammesso il suo tradimento forse sarebbero fuggiti tutti! Invece è andato avanti fino in fondo inseguendo la vana e ipocrita speranza di dominare su Gondolin come vassallo di Morgoth!! Nemmeno alla fine ha fatto nulla, anzi è andato a prendersi Idril con l'intento di uccidere il suo di nipote, Eärendil, il tuo pronipote! E poi... Scagliato giù dalle mura, come suo padre, colpendo tre volte la pietra di Amon Gwareth!" Aredhel trema visibilmente e poi si lascia scivolare a terra e io la accompagno sostenendola.
"Ah, sorella, sorella, - Dico poggiando con affetto la mia fronte sulla sua. - mi dispiace. Pure se non fosse stato per Morgoth forse molte di queste tragedie ci sarebbero state risparmiate." Ammetto.
"No, Finno. La vera colpa è solo e soltanto di mio padre e del nostro tre volte maledetto giuramento. Ti chiedo perdono per quanto sia vano." Commenta Maedhros abbracciando me ed Aredhel.
"Hai guadagnato maggior valore ai miei occhi. Pure, perchè nessuno di voi ci è arrivato prima?" Chiede mia sorella con un mezzo sorriso.
"Perchè eravamo soltanto dei poveri stolti e ciò che ci è accaduto ce lo meritiamo del tutto. Ti chiedo perdono anch'io, ho parlato." Dice Caranthir passandoci accanto.
Ci sciogliamo allora dall'abbraccio e ci alziamo.
"Visto che c'è Aredhel a farci da testimone... Vorrei fare una cosa. - Detto ciò Mae si inginocchia davanti a me e non so che aspettarmi. - Prometto di esserti fedele sempre e per l'amore che provo per te desidero divenire tuo vassallo. Chiedi e ti asseconderò. " Dice.
"Ah sì? - Chiedo retorico inginocchiandomi. - Allora anch'io prometto di esserti fedele sempre e per l'amore che provo per te desidero divenire tuo vassallo. Chiedi e ti asseconderò. Ora chi avrà la precedenza?" Rido.
"Sciocco rovina momenti solenni." Brontola Maedhros con falso dispiacere.
"Ah! Quanto siete infantili..." Ride Aredhel rincuorata.
Detto ciò torniamo dagli altri e Amarië ci offre le coroncine che ha appena finito. Non possiamo dirle di no, anche se Mae è un po' recalcitrante. Però... ha di certo il suo fascino.
Lei e mia sorella se la ridono ed è meglio che non approfondisca. Finrod pare che stia facendo delle gare di atletica con i gemelli sotto il vigile sguardo torvo di Caranthir.
Non ho intenzione di unirmi a loro, ma forse lo farà Maedhros.
"Ti dispiace se..." Tenta Mae.
Ecco appunto.
"Vai, vai non ti preoccupare. Se però mi vedrai minacciato da Amarië e mia sorella non esitare a salvarmi. Non esagerare però che poi sai che cosa ci aspetta questa notte. E non ridere." Commento.
"Farà bene ai miei fratelli. Potrebbe far bene anche a te." Risponde Mae.
"Nah, non oggi. Lo sai che non ne vado proprio pazzo. Se fosse una galoppata non ti direi di no, ma non mi va di dare sfoggio della mia agilità." Dico.
Bene, l'ho fatto ridere...
"Beh, io però le tue doti e grazie le vorrei vedere un giorno." Dice Mae andandosene per lasciarmi del tutto paonazzo.
Davvero ha detto... Prima o poi mi sentirà.
"Dovrai farti perdonare." Commento.
"Lo so." Ride lui da lontano.
Aredhel e Amarië hanno fatto comunella e così vado a prendere l'arpa che Finrod ha lasciato sul prato e suono svogliato qualche nota mentre osservo Mae balzare qua e là come uno scoiattolo.
"Possiamo farti compagnia?" Chiede Amarië cordialmente.
Chissà che pensa di me...
"Sì, certo, venite pure. Tra Finrod e Maedhros chi vincerà?" Chiedo mentre i due lottano alla maniera di Tulkas, ovviamente senza farsi del male.
"Tu fratellino di certo non ti abbasseresti a fare una cosa tanto rude." Commenta Aredhel.
"Esattamente. Però è fin troppo chiaro che Mae ha bisogno di sfogarsi." Dico.
"Che fossi il più riflessivo tra i due era già evidente. - Rivela Amarië. - Però non posso che patteggiare per il mio Finr, anche se sono entrambi degli sciocchi."
Ridiamo tutti e tre di cuore.
"Avremmo dovuto parlarci di più già prima. Ci capiamo fin troppo bene direi." Ammetto.
"Amarië è sempre stata molto saggia e gentile, ma pochi sanno del suo acume e del suo spirito." Conviene Aredhel.
"Probabilmente avrei fatto ingelosire Finrod."
Ammetto.
"Sì come no. Si vedeva già lontano un miglio a chi apparteneva il tuo cuore. Eravate solo voi a non accorgervene." Riflette lei.
"Quindi... lo sapevi anche tu?" Chiedo a mia sorella.
"In un certo senso sì anche se non mi andava di ammetterlo apertamente. Però ora sono contenta per te, vi vedo felici. Avreste dovuto capirlo prima... Non vi rendete conto che tutto quello che di straordinario avete fatto lo dovete ad entrambi?" Dice Aredhel.
"Mi hai tolto le parole di bocca... In ogni caso mi piace vedere che Maedhros è felice." Continua Amarië.
"Anche a me... È la cosa migliore che sia mai riuscito a fare." Rifletto suonando alcune note.
"Gli hai sempre offerto molte seconde possibilità. Alcune gli hanno ridato la vita. E lui in fondo ti ha ripagato con delle azioni altrettanto sagge. Ha rinunciato al titolo che hai poi ereditato e vi ha riunito durante la Battaglia delle innumerevoli lacrime." Ammette Aredhel.
"Sì certo, tutte cose encomiabili... Peccato che abbia capito tardi della vanità del giuramento." Commenta Amarië.
"È esattamente quello che penso anche io. Mio zio li ha rovinati tutti e il loro carattere ha fatto il resto. Forse se non fossi morto sarebbe stato diverso? Credo di no, eppure alcune atrocità magari sarebbero state lenite." Ammetto.
"Lenire... Mi è cara questa parola. Il riposo lenisce ogni ferita se avviene in presenza delle persone che amiamo. Esse ci rendono più forti e più reattivi alla guarigione. Per Maedhros tu sei come un balsamo e lo stesso equivale per te." Dice Estë.
Detto ciò non mi serve voltarmi per capire che è lei. Non so perchè sia qui, ma la sua sola presenza unita alla voce lieve sono rinfrancanti come la fragranza di erbe e fiori curativi. Le sue vesti grigie fluttuano lievi e sembra scivolare sul prato invece che calcarlo.
Maedhros e Finrod si fermano e si rivestono assieme ai gemelli per poi avvicinarsi.
"Salute a te, Estë Signora del ristoro. A cosa dobbiamo la sua visita?" Chiedo alzandomi.
"Fingon figlio di Fingolfin figlio di Finwë, Manwë e Varda hanno convocato te e il tuo promesso sul Taniquetil per questa notte."
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