Vairë

Dopo che la convocazione di Mandos ha avuto fine, vengo avvolto in un arazzo da Vairë che tutta contiene la mia storia. Non so spiegare come, ma in un istante ho ripercorso tutta la mia vita con disarmante vividezza ed accasciandomi al suolo piango disperatamente come non ho mai fatto, neanche un bambino avrebbe saputo fare di meglio. In fondo mi avevano detto sarebbe stato come un nuovo parto e sono stati accurati, solo che la prima venuta al mondo io non la ricordavo. Lentamente tutte quelle forti emozioni scemano assieme al dolore e vengo condotto in un'aula della reggia di Mandos dove trovo vesti da indossare, semplici e rudi, ed una mano artificiale forgiata nelle fucine di Aulë. Scure brache di lana grezza ed una veste chiara a maniche lunghe dello stesso materiale sono lì accanto. Lascio gli stivali di cuoio, per camminare a piedi nudi, la mano artificiale, per essere me stesso, e mi faccio aiutare a raccogliere i capelli in una specie di treccia con un laccio di pelle, per ricordarmi di essere ora qualcosa di nuovo rispetto a prima. Ovviamente ad Aman le armi sono state bandite, ma io mi trovo inconsciamente a tastarmi nei punti dove di solito tengo dei pugnali, in caso di bisogno. Rido subito per questa vecchia abitudine ora del tutto inutile. Faccio un sospiro di sollievo e mi dico che dopotutto non è così male questa nuova vita senza la guerra. Mi guardo allora attorno per vedere se ho dimenticato qualcosa e con mia sorpresa trovo una collana vicino alla mano artificiale, già annodata e soltanto da appendermi al collo, con tre ciondoli: uno a forma di cavallo al galoppo, un altro con una piuma d'aquila e l'ultimo con una stella, che mi ricorda fin troppo un Silmaril. So già con certezza chi me l'ha lasciato e lo indosso sotto la veste armeggiando un po' con una sola mano, infine esco da lì. Devo dire che non sono per nulla turbato, anzi mi ha fatto piacere, specialmente che sia già annodato, tralasciando quel contatto freddo sulla pelle che mi ha fatto rabbrividire. Se molti sapessero di me e Fingon ne sarebbero turbati fino alle punte dei loro capelli, ma non mi interessa per nulla ora ed i pregiudizi non mi tangono più. Che se ne facciano una ragione. Non è disdicevole ed è frutto d'amore...

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