Ti faccio le trecce!

Quando ci svegliamo è ormai mattina ed una lieve brezza spande dentro la stanza un profumo di fiori che non sentivo da molto tempo e che... mi ricorda il bucato che si faceva nel palazzo della mia famiglia.

"Ora Maedhros vedi di prepararti, perchè avremmo visite già di prima mattina. Elenwë ti ha gentilmente fatto confezionare degli abiti nuovi che sono già nel guardaroba. Vatti a lavare, ci si vede dopo." Dice Fingon sbrigativo, alzandosi dal letto ed andando a prepararsi nelle sue stanze.

Sorrido pensando a come gli Edain siano così frettolosi in queste cose, mentre noi prima di condividere gli ambienti ci mettiamo del tempo davvero lunghissimo. Dobbiamo in un certo senso abituarci a vivere insieme... Se fosse stato per me l'avrei già fatto, ma a quanto pare non è così per Trecciolino... Forse è dovuto al fatto che io ho vissuto per più tempo di lui ad Arda. In ogni caso non è un problema ed ora che l'ho ritrovato può metterci tutto il tempo che vuole.

In ogni caso vado velocemente a lavarmi e ringrazio Ulmo per quella straordinaria invenzione che ci ha dato la possibilità di farci un bagno senza il bisogno di andare alla fonte o di mandarci qualcuno ad attingere l'acqua.

"Quanto ci metterai ancora? Abbiamo una tabella di marcia molto ricca sai?" Commenta Finno, che deve essere appena entrato di soppiatto. Si è cambiato anche lui ed ora indossa un completo color bronzo che ne fa risaltare gli occhi, mentre ai capelli sono questa volta intrecciati lapislazzuli ed acquamarine. Io sono vestito per metà e lo guardo con un certo imbarazzo mentre concludo.

"Accidenti se sei diventato lento Russandol! E io che pensavo di trovarti già pronto... abbiamo delle trecce da fare!" Dice guardandomi furbescamente.

"Mi ero dimenticato di quanto fossi infantile."

"Non infantile, soltanto, mi piace vederti imbarazzato come un elfetto e... farti le trecce." Sorride divertito.

Io sollevo le braccia, sconfitto, e semplicemente mi lascio alle sue cure. Finno lavora per un po' in silenzio con una delicatezza che ricordo quasi a pelle e mi sento mancare le forze e... nulla, sono davvero un elfetto.

"Che succede Maitimo?" Chiede lui con affetto accarezzandomi le spalle.

"Non sai da quante ere sconfinate desideravo sentire di nuovo le tue mani tra i miei... Oh accidenti com'è imbarazzante!"

"Tu invece mi sei mancato da ben più ere, da quando ci baciammo qui la prima volta. Mi piaceva di te il fatto che ridessimo sempre insieme e mi mancava stare qui come stiamo facendo ora. Comunque sì, anche a me mancava farti le trecce e... ora la trovo la cosa più bella di Arda."

Sento Fingon che cerca di piangere senza che me ne accorga e me lo stringo facendo una torsione.

"Ehi, non fare l'elfetto in questo modo, che fai piangere anche me." Rido già piangendo alle sue lacrime.

"Sei tu che hai iniziato." Brontola lui.

Io sospiro dopo averci pianto insieme un pochino e gli faccio il solletico.

"Che cosa direbbero i nostri padri se ci vedessero in questo momento?" Ride.

"Quella sì che sarebbe la cosa più imbarazzante di tutte... anche perché mio padre non so come potrebbe reagire." Dico io Scettico.

"Mio padre sa già di noi e... a dirti la verità la sua reazione è stata meno terribile di quanto potessi aver pensato."

"Sai che tuo padre è sempre stato più comprensivo del mio. Non credo avrebbe reagito bonariamente, anche se in ogni caso non ci sarà l'occasione per dirglielo. Comunque non ho bisogno del suo permesso ora, benché meno della sua approvazione: dovrà abituarsi all'idea se mai ritornerà."

"Ecco, ho terminato. Spero che l'argento ti piaccia perché ho usato solo quello."

"Mi fido del tuo giudizio, sei tu l'esperto." Dico.

"Eravamo così duri con noi in passato che... sarebbe stato impossibile stare così tanto insieme come ora. Sono stato così cieco!" Continuo io.

"Non rimurginarci troppo e vieni con me. Non siamo più del tutto quegli Eldar e loro dovrebbero soltanto far parte del nostro passato. Possiamo almeno provarci." Tenta lui.

"Posso farlo... Eppure mi piacevano i tuoi modi." Ammetto alzandomi e seguendolo.

"Tu invece eri diventato un vero ghiacciolo, Russandol mio. Però mi hanno detto che per un periodo eri tornato come sei ora, con Elrond ed Elros e tuo fratello." Commenta lui.

"Sì, una delle poche cose buone che sono riuscito a fare..."

"Ah, non ci pensare, recupereremo."

"L'hai detto."

Seguo allora Fingon nella sala dove è più consono avere degli ospiti e mi colpisce chi vi trovo all'interno.


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