Sgattaioliamo fuori allegramente
"Bene ora.... Non pensate a sistemare, sono allegra abbastanza da pensarci da sola! Vai Maedhros, vai a vedere il nostro palazzo."
"Madre, sicura di volerlo fare? Sarei più che felice di darti una, anzi la mano che mi resta per sistemare, non c'è fretta..." Confesso.
"No, no andate. Vi voglio vedere poi di ritorno per raccontare a tutti le vostre impressioni!"
"A tutti?" Chiedo.
"Ci riuniremo prima o poi, non trovi?" Risponde mia madre con un'altra domanda.
Allora si avvicina a me, mi fa abbassare e mi bacia la fronte e gli occhi.
"Apprezzo ciò che sei diventato ora e odio il figlio violento di allora... Amo i due ragazzi che vedo di fronte a me e, se posso dirlo, per me Fingon sei come l'ottavo figlio. Ti sarò sempre riconoscente."
Mia madre si sposta e va a baciare anche lui sulla fronte.
*****
(Finno) Sgattaioliamo fuori da un'uscita segreta, che Russandol mi dice usasse suo padre per andare da Nerdanel durante il loro fidanzamento. Peccato che poi Fëanor sia stato in grado di inaridire anche quella loro unione... Gli sono grato per Maedhros ed al tempo stesso sono furioso con lui per come quel suo giuramento lo aveva guastato. Per fortuna che ora Maitimo non è più di quello stesso stampo. Non lo era mai stato a dire la verità, eppure nel Beleriand avevo l'impressione che nel profondo facesse di tutto per adattarsi a quella forma, o almeno questo era il tentativo.
"Pensavo non volessi più tornare nella tua vecchia casa." Ammetto.
"Neanche io. Eppure ora che ne ho la possibilità ne sono incuriosito." Dice.
"Non ti trasformerai di nuovo nel terribile guerriero spero..." Dico teso.
"No, in nessun modo. Ho te ora." Sorride.
Per quanto mi faccia piacere non posso trattenermi dal dirgli:
"Avresti potuto avermi anche prima..."
"Lo comprendo, hai ragione lo ammetto. Allora non ero pronto, adesso sì... Non riuscirei a tornare indietro nemmeno con tutte le mie forze." Ammette.
"Lo dici ora che non hai più la possibilità di farlo." Continuo.
Maitimo torna allora indietro, verso di me, e mi mette la mano sulla spalla, per poi accarezzarmi il lato del collo. Mi sento correre un brivido lungo la schiena.
"Sono sincero Finno. Come potrei mentirti? - Mi poggia la fronte sulla mia. - Se potessi consegnarti il mio cuore lo farei subito. Ho compreso la vanità del giuramento di mio padre... Se oggi tornasse e pretendesse che lo seguissi di nuovo, per il mio aver giurato un tempo, rifiuterei seduta stante. Ho te, come può interessarmi il beneplacito di mio padre?"
Chiudo allora gli occhi e lo bacio con trasporto e lui mi segue con la stessa intensità.
"Perdonami, avevo bisogno di sentirtelo dire chiaramente." Sorrido riprendendo fiato.
"Non devi chiedermi perdono. Se me lo chiedessi ancora e ancora te lo ripeterei in continuazione... Sono io quello che ti deve chiedere perdono mille e più di mille volte, non tu." Dice.
"Abbracciami." Gli dico stringendolo a me.
"Come sei tenero Trecciolino." Dice arrossendo.
"Sono solo felice Maiti." Ammetto ridendo.
"In ogni caso andiamo, vieni, ci tengo a farti vedere alcune cose a casa e recuperarne altre." Dice sciogliendosi dall'abbraccio senza volerlo fare del tutto.
"Recuperare?" Chiedo senza capire.
"Vedrai, vedrai... Solo cose belle." Dice furbo.
Torniamo furtivi nella zona dei tre quartieri dei figli di Finwë e mi sembra di essere tornati degli elfetti spensierati che fanno scherzetti a tutti. Ne avevamo fatti tanti, io e Maiti, e comprendo solo adesso che l'amicizia di allora era sempre stata commista ad un po' d'amore. Era poi cresciuto senza che ce ne accorgessimo ed era sbocciato troppo tardi... per fortuna che ora abbiamo recuperato.
Mi ritrovo a guardare i quartieri della mia famiglia e quelli di mio zio Finarfin. Guarda caso colgo Finrod a passeggio con Amairë.
"Muoviamoci Maiti, c'è Finrod una strada più in là... Se non vuoi che ci scoprano e vanifichino il nostro proposito, devi correre."
"Davvero? Dove?" Chiede colpito.
"Eh muoviti!" Sbuffo.
"Perché? Di sicuro non mi vieterà di entrare nella mia vecchia casa." Sorride.
"No, no, è che... Poi verranno con noi e non ci molleranno più." Ammetto.
"Oh! Corro, corro." E ride mostrando un sorriso neanche fosse una stella.
Io allora lo seguo veloce e ci ritroviamo a correre allegramente quasi fossimo degli ubriachi.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top