Makalaurë
Vado subito ad aprire e quando mi trovo di fronte a mio fratello Maglor, gli salto letteralmente addosso, abbracciandolo stretto come non ho mai fatto. Anche lui fa altrettanto ed in un attimo ci troviamo in lacrime.
"Ciao fratellino, non sei cambiato per nulla." Faccio io.
"Guarda che sono io il maggiore ora, Russandol." E ride come uno sciocco.
"Forza, vieni dentro! Guarda la mia nuova casa! Ti devo presentare anche il mio cavallo Haboel!"
"Balza-lago? Che nome strano che gli hai dato... Che ha fatto per meritarselo?"
"Esattamente quello che il nome dice!" Rido.
Mio fratello Maglor non è come me, ed anzi aveva lunghi capelli neri ed uno sguardo perennemente pensoso e mesto, anche se oggi straripa di una gioia mai vista, da tutti i pori, letteralmente. E' l'unico di noi fratelli a non essere morto ed il suo corpo eraè quello di quando è nato. Ha con sé la sua solita arpa e la sua voce è quasi musicale, anche quando parla.
"Nostra madre mi ha parlato molto di te, ultimamente... Dopo tanto tempo sta tornando ad essere felice. Sarebbe voluta venire anche lei, ma Mandos non l'ha concesso, per ora, non più del legame del vostro cesto. Invece, nel mio caso, mi sono stati accordati un paio di giorni con te. Avremmo modo di parlare diffusamente e c'è la possibilità che tu possa incontrare il nostro piccolo Elrond, anche se non riusciresti nemmeno tu a chiamarlo più così."
"Avremmo tutto il tempo che sarà necessario allora! Sono così felice che tu sia qui! Questo isolamento non è facile, eppure mi sta aiutando a riflettere..."
"Anche il mio è stato terribile, fratellino. Non sai per quanto tempo ho vagato, solitario, per le coste della Terra di Mezzo, dopo che tu ti eri ucciso e che io avevo gettato l'ultimo Silmaril nell'oceano. Ho vagato molto, qua e là, e per un periodo mi sono poi stabilito ad Imladris, la nuova dimora di Elrond. Poi ho sentito il desiderio di rivedere nostra madre e sono tornato a Valinor e mi sono sottoposto a giudizio, è andata bene come vedi. Non avrei mai creduto di poterti rivedere, in ogni caso, Maitimo." Maglor mi mette una mano sulla spalla destra e me la massaggia con affetto.
Io gli sorrido e continuo:
"Ho sentito di Amrod ed Amras e di Caranthir. Come stanno?" Chiedo con curiosità.
"Beh, ora io sono il maggiore e subito dopo ci sono loro due ed infine Caranthir. I gemelli ti assomigliano molto, anche se loro hanno i capelli a spazzola ora e degli occhi azzurri portentosi, più di prima direi. Anche loro hanno sofferto, come c'è da aspettarsi, ma tutto sommato gli orrori che hanno visto sono morti e sepolti. Sarebbero contenti di riabbracciarti, giovane Russandol. In quanto a Caranthir, beh, si è fatto più ombroso. Se ne sta tutto il tempo a pensare alla sua amica Haleth, suppongo, ma lui non parla mai di lei. Non sappiamo se fosse amore, mi auguro di no, sarebbe straziante un'eternità in solitudine."
"E tu invece, sei sempre per le tue?"
"Certo! Come credevo lo fossi tu, ma questo non mi farà diminuire l'affetto che provo per te. Non vi siete ancora parlati?"
"Con chi?" Voglio vedere se Maglor riesce a nominarlo.
"Fingon."
Sorprendente... Che sollievo!
"Tieni, leggi la sua lettera. Dimmi se è il caso che gli risponda ora, o lo faccio quando lo vedrò, semmai accadrà; nutro buone speranze..."
Gli passo la lettera e lo vedo sorridere in più occasioni.
"Ah fratellino, se solo vi parlaste di persona... Quanti sottintesi che non posso decifrare!"
"Non dipende da me, e lo sai."
"Beh, puoi sempre spiegarmeli." Mi sfida.
"Temo che poi potresti farne un poema."
"Uh, come siamo modesti!" Ride.
"Non ci provare."
"Bah, vediamo... Un amore nato a Valinor, io credo, seppur non ancora creduto fino in fondo da nessuno dei due. I tre silmaril di nostro padre a dividervi, lui nell'Helcaraxë gelido e tu nell'incendio di Losgar. Tu catturato e torturato da Morgoth, e lui che viene a salvarti. Poi il tuo riscatto e voi insieme in molte battaglie. Infine la tragedia nella Nirnaeth e la sua morte tra le tue braccia, poi la tua. E per non essere contenti, il vostro ritorno a Valinor, finalmente a chiudere il ciclo. Mi sembrate quasi Beren e Luthien, solo una versione più marziale e tragica, ugualmente tragica."
"Da dove ti è venuta tutta questa..." Dico spiazzato.
"La solitudine fa brutti scherzi, Maitimo." Confessa.
Maglor si siede al mio tavolo, poggiandovi sopra tutta una serie di sacche che fino ad adesso teneva in spalla.
"In ogni caso io e Fingon ci eravamo già baciati, qui, una volta, prima del nostro maledetto giuramento." Ammetto.
"Avevo ragione... Stai forse cercando di incoraggiarmi? Guarda che la compongo davvero quest'opera, a vostro imbarazzo!" E ride come un matto.
"Da quand'è che non ridevamo così tanto?" Chiedo.
"Da quando eravamo degli elfetti spensierati. Comunque, guarda qui! - Dice indicando tutta una serie di involti. - Nostra madre avrebbe potuto nutrire un esercito con tutto questo cibo che ti manda! Allora... Qui c'è la tua torta di erbe salate che amavi tanto da elfetto. Poi qui miele, lievito, lembas, mele, sidro e dolcetti di ogni tipo. Di sicuro non rimarremo a digiuno!"
Subito dopo gli presento Haboel e poi mi metto a preparare qualcosa per cena, anche perché non avrei mai potuto mettere Maglor, un mio ospite, a cucinare con me! Lui infatti accetta di buon grado e prende ad allietare quella tersa serata boschiva con la sua musica e subito quel suono fa vibrare in me delle corde segrete, che vanno in risonanza con i miei ricordi passati e quell'antica quotidianità perduta mi ritorna, scuotendomi nell'intimo e piango, tremando, senza che mi veda. Se ne accorge, perché cambia melodia e per farmi sciogliere ancora di più canta un canto che non sentivo da una vita ed è così dolce e pacifico e rasserenante che... mi parla nuovamente dell'antica festa della riconciliazione.
Baluginano di candore i rami di quei luminosi
d'argenteo lucore e sfavillante oro contesti
Viventi splendori in tremule foglie gioiello
Che cantano insieme un canto silente.
Il decaduto tale radianza distrusse
Con atrore vano e male ingiurioso
Ottenebrando assieme al loro splendore
Anche il valore della nostra concordia.
Baluginano di candore i rami di quei luminosi
d'argenteo lucore e sfavillante oro contesti
Viventi splendori in tremule foglie gioiello
Che cantano insieme un canto silente.
Eppure essi vivono ancora nel ricordo perfetti
La nostra memoria è quasi sentinella vibrante
Che fissa in un mondo in cui tutto declina
l'anima bella e ridente di Telperion e Laurelin
Baluginano di candore i rami di quei luminosi
d'argenteo lucore e sfavillante oro contesti
Viventi splendori in tremule foglie gioiello
Che cantano insieme un canto silente.
Il ricordo danzante nello scambio delle luci
Non è flebile fumo, che scema indistinto,
Chè se noi siamo riuniti loro rivivono
a patto che tale concordia non venga piùi meno
Baluginano di candore i rami di quei luminosi
d'argenteo lucore e sfavillante oro contesti
Viventi splendori in tremule foglie gioiello
Che cantano insieme un canto silente
"Era da un'eternità che non sentivo più questa meraviglia!" Esclamo deliziato, con un certo sollievo e rilassatezza che ancora non avevo avvertito da quando sono ritornato, anzi... da quando Fingon è morto nella Terra di Mezzo.
Quelle emozioni mi sorprendono, tornando in un attimo in me, ma una nuova risoluzione si sta facendo strada nel mio animo e mi sono finalmente deciso.
"Grazie fratellino. Non sai quanto mi mancassi!"
Maglor ride come un matto.
"Il tuo ritorno ti ha reso più affettuoso di quanto non fossi prima! Comunque ti apprezzo di più così. Anche io, in ogni caso, ho sentito la tua mancanza."
"Sai, ho preso una decisione. Gli scriverò. Ed ora che ho anche te, qui con me..."
"Non vorrai farla scrivere a me?!" Esclama lui.
"Ma no! Però prima di mandargliela potrei fartela leggere."
"Davvero? Che delusione!" Sbuffa.
"Credo che nevicherà domani. Non sei mai stato allegro così tanto a lungo." Dico guardandolo fisso.
"Sono stato triste più che a sufficienza, anche se sempre piangerò per ciò che abbiamo perduto, Beleriand compreso." Mi sorride appena più mesto, con occhi appena un po' lucidi.
Alla fine mio fratello Maglor è sempre lo stesso.
Dopo poco ceniamo e mi sembra che Maglor abbia apprezzato ciò che gli ho preparato. Sono riuscito a far una zuppa di legumi, con i miei tempi, certo, ma mi è riuscita molto bene, o forse è solo a causa della presenza di Maglor. Poi ci ingozziamo allegramente di dolcetti, alla gloria dell'abilità culinaria di nostra madre!
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Come avrete capito sono per Haleth/Caranthir. So che Carathir avrebbe una moglie, ma essendo innominata ho preferito semplificare, idem per Maglor. Il canto poetico è di mia ispirazione, spero di aver fatto cosa gradita.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top