La risposta nel cesto

In ogni caso a metà pomeriggio la pioggia è passata e l'ultimo Anar già fa capolino dalle fessure tra le nuvole. L'aria è umida e fresca e certamente la natura ne ha già tratto giovamento... non che prima ne abisognasse comunque. Ci ho pensato solo ora, ma di solito la mia destra monca duole all'arrivo delle piogge, ma in questo caso non è stato così... Forse perché non ho perduto la mano, stavolta, ma così sono stato rinformato, se si può pensarla in questi termini.

In ogni caso decido che avrei fatto un po' di pulizia, almeno finché c'è ancora luce.

La stalla di Haboel è certamente più ardua da pulire, ma anche la mia casa è una cosa incredibile, a ben guardare... mentre pulisco mi domando se quella casa sia esistita anche prima o sia stata costruita solo per me, ma non lo credo. Seppur non sia vecchia, comunque non sa di nuovo, se non mi inganno... Forse è di un Vala, ma non posso saperlo. Ad un certo punto osservo il cesto al centro del mio tavolo e lo vedo letteralmente riempirsi! Vado subito a vedere che cosa è arrivato e rido alla vista di un quarto di formaggio, di capra forse, e di ortaggi che non vedo da una vita.

Mia madre è davvero una meraviglia e nulla ha cambiato il suo amore per noi. Chissà che cosa ha fatto in tutte queste ere! Poi trovo all'interno l'impensabile! Mi ha scritto una lettera e c'è persino un anello! E' un esile cerchietto su cui si attorciglia un racema vegetale a fogliette in oro bianco. Come fiori aveva zaffiri e rubini, tagliati piccolissimi... E' certamente un suo lavoro, riesco a riconoscere la sua mano e devo dire che, se prima è già una sopraffina scultrice, ora è divenuta anche un'eccezionale orefice! Lo ammiro per un po' e poi me lo metto all'indice della sinistra, facendo un po' di fatica. Infine spiego la lettera e facendomi coraggio mi metto a leggere.

"Maitimo, per molto tempo ho maledetto mille e mille volte la mia saggezza, dote che tu hai lodato. Che cosa mi ha procurato se non una ingiusta solitudine? Sono rimasta sola, del tutto, e senza tuo nonno Mahtan e Findis, mia cara amica, seconda sposa di Finwë, avrei fatto la fine di Miriel, tua nonna. I primi tempi sono stati i più duri, trascorsi in una furiosa lotta contro la mia memoria, per scolpirvi come vi ricordavo l'ultima volta che vi ho visto. Alla fine mi sono addirittura trovata ad inveire contro ciò che avevo fatto, chiedendo pazza che mi parlaste, voi statue di marmo, eppure vi avevo fatti così vivi da potermi illudere di vedervi respirare! La pazzia poi se n'è andata con il tempo e con un briciolo di illuminazione ho chiesto di prestare servizio come ancella di Nienna ed infine divenni persino sua dama delegata. Lei ed Olorin sono dotati di una sensibilità profonda e capirono subito la mia sofferenza e seppero rinfrancarmi. Devo dire che alla fine quel lavoro mi aiutò e visitai molte volte, assieme a lei, le aule di Mandos, per portare conforto ai nostri poveri Noldor. Vidi anche i vostri fëa, i vostri spiriti, ma voi mi eravate del tutto estranei, non so se ne eravate nemmeno consapevoli.... Devo dire che vedervi lì, tutti, assieme a Feanor, mi straziò l'animo. Non puoi capire quanto terribile fosse vedere sei dei miei sette figli in quel terribile stato. Egli, come vi sottrasse a me in vita, così fece anche dopo la morte. Nienna mi raccontò di come ognuno di voi era morto e quando e sembrò che la follia volesse prendermi di nuovo, ma per fortuna Maglor tornò e seppe risollevare un poco il mio animo. Dopo parecchio altro tempo Nienna andò da Mandos e lo pregò che mi restituisse almeno Amrod ed Amras, che poca parte avevano avuto coi vostri cruenti massacri e poi riuscimmo ad ottenere il consenso per Caranthir. Infine, quasi fosse una grazia che solo la sorella di Mandos ed Irmo poteva concedermi, fu permesso anche il tuo ritorno. Non fu certo solo a mio motivo, sai che cosa intendo, ma quando sarà il momento me lo spiegherai. Ho gradito il tuo, sempre breve, messaggio e chissà che un giorno non ci si possa incontrare di nuovo. In ogni caso saperti tornato davvero a Valinor mi da una pace maggiore di prima. Ora avrai il tempo di continuare ciò avevi prima rimandato. La grandezza di Valinor abbisogna anche della vostra peculiarità, ne sono del tutto certa. Con estremo affetto, Tua madre, Nerdanel."

Rileggo più e più volte le parole di mia madre e le trovo profondissime e molto attente. Non c'è in lei quasi nessun giudizio negativo, se non constatazioni e memorie del suo tempo passato a Valinor senza di noi. E' straziante pensare alla follia di mia madre e mi sembra particolarmente toccante il fatto che Nienna sia stata di sostegno a lei, come per altro la Valar avrebbe fatto per chiunque, addirittura per lo stesso Melkor, anche se poi egli ha tradito la sua accorata difesa. Nienna alla fine piange per tutto quello che in Arda non è stato fatto, o è stato guastato rispetto al disegno originario di Eru. Sempre il pianto solca il suo viso e la sua casa ha finestre che guardavano nel vuoto, fuori i confini di Arda. Credo in fondo che ella da là controlli Morgoth, sorvegliandolo come Earendil, in attesa che ritorni per la sua definitiva sconfitta... Un giorno avrei visto anche io la disfatta del Vala decaduto e mi sarei sentito in pace... Credo che in tutto ciò avrebbero avuto una parte i Silmarill, ma anche che mio padre sarebbe ritornato solo allora. Non sò dire però il motivo di questa mia affermazione.

Sono colpito da così tante emozioni che quasi dimentico di cenare. In più il mio stomaco è in subbuglio e così mangio solo una fettina di formaggio con del pane e poi mi sdraio a letto continuando a leggere quel testo così particolare, che racconta anche di me. Eppure è divertente vedere come il suo autore non sapesse proprio tutto. In fin dei conti non mi ha di certo interpellato in merito alle mie azioni. L'arazzo di Vairë e Miriel è cento volte più approfondito, eppure questo testo ha una musicalità così strabiliante che non riesco ad allontanarmene. Dopo molto tempo me lo metto sotto al cuscino e mi addormento, col mio ultimo pensiero rivolto a Fingon. Riesco quasi ad immaginarmelo, là, sul tetto del palazzo di suo padre Fingolfin, mentre guarda il cielo notturno... Ora si vede così tanto bene la notte!

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