La nuova creazione n°1
Ci addentriamo allora assieme ad Aulë in quella che ricordavo diventare sempre più una caverna. Guardo Maedhros, che ha però lo sguardo basso e concentrato. Gli accarezzo con delicatezza la schiena e lo vedo sussultare. Mi guarda come riscosso e scuote il capo. Non si aspettava di certo una tale reazione e forse neanche la mia premura.
Ci avviamo allora verso una stanza dai portali di bronzo, quadrettati, ed Aulë li apre facilmente, pur essendo grandi tre volte un Eldar e forse quattro un Edain.
Una piccola fiamma si accende all'interno di un ambiente in penombra, proveniente da un camino centrale. Le pareti sono rivestite interamente di tessere d'oro, disposte ad angolazioni che riflettono la luce e fanno da sfondo a figure interamente ritratte a mosaico. Sappiamo tutti chi sono, ma ogni volta, specialmente ora, trafiggono l'animo peggio di quanto si possa pensare. Yavanna ed Aulë stesso stanno al centro, tra i loro fratelli e sorelle Valar e Valier, poi vengono i Maiar suoi aiutanti con a capo Mairon, colui che più non è, Sauron appunto. Appena più retrocesso c'è perfino Curumo, che ho scoperto essere stato Saruman ed essersi alleato con Sauron. Dall'altro lato ci siamo noi Noldor e tra loro campeggia senz'altro Fëanor. Ci sono anche molti altri, tra cui Mahtan, Finarfin, Finrod Felagund... Maedhros guarda suo padre, quasi come se stesse studiando un qualcosa di funesto e non dice nulla. Aulë fa altrettanto, eppure in lui è facilmente coglibile la frustrazione di non essere stato in grado, o meglio di non aver potuto fare nulla per convincere i suoi migliori allievi a non perseguire quella strada terribile che li aveva del tutto irretiti, volgendoli infine al male. Sembra però che nella stanza ci siano nuove creazioni, che sono appunto quelle che Aulë vuole mostrarci.
Il Vala ci fa avvicinare ad una delle pareti, proprio quella su cui svetta Sauron, quando ancora è Mairon, prima che Morgoth lo seduca. In una nicchia rivestita di tessere d'oro c'è quello che pare un portafrutta di cristallo, molto ampio nella parte superiore, con un appoggio che imita un fiore dischiuso al contrario. Penso che al suo interno ci sia un mucchio di sabbia, eppure qualcosa mi fa dire che si tratti di qualcosa d'altro. Aulë vi immerge una mano e si rivolge a noi con quello sguardo furbo ed al tempo stesso innocente di colui che è riuscito a realizzare un progetto che sembra all'inizio irrealizzabile.
Poi prende un solo granello e lo da a Maedhros sorridendo. Maitimo lo mostra a me ed io mi avvicino incuriosito. E' un seme. Ha una forma a goccia, quasi che attorno vi abbiano tessuto un merletto dorato intricatissimo, eppure non contiene dell'acqua. Alla luce della stanza manda bagliori perlacei, ed è una cosa incredibilmente assurda se si pensa che è fatto d'oro, o almeno così mi sembra. Maedhros fa una strana espressione e me lo passa. Quando lo tocco sgrano gli occhi dallo stupore perché lo sento pulsare.
"Che meraviglia è mai questa?" Chiede Maedhros ad Aulë.
"Che cosa vi sembra?" Fa lui guardandoci entrambi.
"Che cos'è?" Chiede Maedhros quasi un giovane elfetto.
"Hai proposte, Findekano?" Continua rivolto a me.
"È chiaramente... No, ehm, forse... Sono confuso. Un momento mi sembra artificiale, l'altro invece un prodotto di Yavanna. Potrebbe essere un seme? Non so che funzione possa avere." Ammetto.
"Non era poi così difficile!" Scoppia a ridere Aulë, quasi simile ad un sisma.
Maedhros aggrotta la fronte e dice: "Che cosa potrebbe nascervi?"
"Dovreste capirlo da voi. In ogni caso... Ho passato molte ere a chiedermi in che modo porre rimedio alle sozzure che attossicano Arda, che Morgoth ed i miei allievi hanno creato. Assieme al mio fiore d'oro siamo arrivati alla conclusione che un seme elaborato da entrambi sia la soluzione. Se piantato nella valle mortifera egli nasce, cresce nutrendosi del male, poi muore creando altri semi e così via fino a che non si sana la terra. Dal seme nasce un giglio d'oro, che alla luce del sole più minimo manda bagliori di perla."
E' sbalordito... Che meraviglia! Eppure...
"Questi semi sono stati pensati prima della caduta del Beleriand, ma non abbiamo potuto usarli a causa del suo inabissamento. Li sto creando ogni qualvolta mi è possibile, nel caso si ritorni nella Terra di mezzo, o forse quando si deciderà di rimettere mano al tutto, completamente." Conclude Aulë.
E' un bel progetto a lungo termine.
"Peccato che sia in attesa di tempi che sembra non giungano mai." Ammette lui.
"È una gran cosa." Commenta Maedhros.
"Sapevo che vi sarebbe piaciuta. Nonostante tutto voi Noldor sapete che cos'è giusto, anche se poi la scelta è un qualcosa di diverso. Non sempre seguite il vostro animo, oppure lo seguite fin troppo. Noto comunque che il tempo vi aiuta a comprendere." Dice riflettendoci su.
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