Indis

Finno mi strattona appena e procediamo all'interno del palazzo. Comincio a guardarmi attorno preoccupato, temo in qualche incursione, anche se so quanto sia assurdo il mio pensiero.

"Sta calmo... Sono qui con te." Dice Finno.

"Non pensavo... Non pensavo... No." Non so che devo dire, il mio pensiero si sta facendo lento.

Raggiungiamo allora il grande salone, dove si trova il trono vuoto di nostro nonno Finwë. L'ambiente è circolare e sulla volta si slancia l'altissima Mindon, la torre splendente. Esili colonne ad imitazione di alberi rendono poi il salone simile una radura nei boschi, mentre il resto del soffitto è tempestato di gemme ad imitazione del cielo stellato.

Indis siede sul trono che un tempo era stato di mia nonna Miriel, ma io non sapevo nulla di lei, tranne quello che mio padre e mio nonno mi avevano narrato. È un'alta Vanyar ed i suoi capelli sono del tutto intessuti d'oro pari ad Arien la fanciulla-sole. So che con mio nonno si erano incontrati alle pendici del Taniquetil e dopo i suoi patimenti con Miriel si erano amati nel profondo, eppure mio padre l'aveva sempre segretamente odiata ed avrebbe voluto che lo facessimo anche noi ed in parte era stato così per alcuni... Eppure se non fosse per lei non ci sarebbero i miei zii, non ci sarebbe Fingon e nemmeno molti altri miei cugini di così vitale importanza per la Terra di Mezzo. Le mie zie Findis ed Irime le sono accanto, così simili a nostro nonno.

Con loro c'è anche mio... nonno Mahtan e si avvicina a me con fare allegro. La sua barba riccia è una vera meraviglia ed io gliel'avevo sempre invidiata da piccoletto.

"Ecco i miei nipoti! Oh beh, i nostri nipoti!" Dice mettendomi entrambe le mani sulle spalle.

"Si vede lontano un miglio che sei teso... Su, su animo, forza. Sei pronto?"

"Sento di potercela fare." Ammetto.

So che non posso nascondergli nulla, è sempre stato così... Ricordo ancora il suo sguardo furente quando ce ne siamo andati. Allora non sono riuscito a guardarlo negli occhi per più di un attimo. Non so perché adesso mi sia più facile, ma in parte lo intuisco, lo sento accanto a me. Indis si schiarisce la voce, richiamando la nostra attenzione, e ci invita ad avvicinarci. In effetti ci siamo lasciati un po' troppo andare, in casa sua per di più.

"Vostro nonno Finwë sarebbe davvero molto lieto di vedervi qui, come ora lo sono io. Vi accolgo nella nostra casa, che è anche la vostra. Non desidero repliche al momento... Vai Fingon, prosegui con il tuo proposito, ci si riunirà ancora in seguito."

"Le chiedo perdono..." Tento di dire.

"Ah, no. Non ci provare! Ci sarà del tempo in seguito, anche se non posso dire di non gradire il tentativo. Ora andate, avanti." Indis sorride con cipiglio fiero tra quella chioma di fiammante oro.

"Voi quattro venite con me invece, lasciamoli soli." Dice Mahtan ai miei fratelli.

"Quante cerimonie..." Sento Maglor protestare allegramente e con poca convinzione, mentre mi lascio guidare da Finno.

"Non so se riuscirò nemmeno a parlarle, mi sento un nodo alla gola terribile." Confesso.

"Ci sono passato anch'io. Ci vuole più coraggio ad avanzare ora che non quando le sarai davanti. E' questo il vero coraggio, non quello della guerra." Commenta con una dolcezza disarmante.

"Mi salvi sempre tu." Sorrido baciandogli le labbra di sorpresa.

Non riusciamo a dire più nulla, entrambi. 

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top