Il concilio si chiude

"Dimentichi forse che stiamo parlando di Fëanor? Quel suo furore è stato un incendio che divampando, coadiuvato da Morgoth, ha dato fuoco a tutti i cuori dei Noldor. E poi sia Maedhros che Fingon erano giovani e l'ardore giovanile che avevano in corpo era indomabile... Pure non si sono dimostrati saggi, te lo concedo." Dice Ossë.

"Disse il Maiar che mi ha ostacolato nel trasporto dei Teleri." Rise Ulmo bonariamente.

"Certamente non agirei avventatamente due volte, come non lo farebbero loro!" Rimbecca l'altro.

"Pace vuoi due, se volete la lotta facciamolo come si deve, ma fate partecipare anche me!" Ride Tulkas di gusto.

Varda sospira e si rivolge di nuovo a Vairë:

"Come ti è sembrato l'animo di Maedhros, anche dopo che è ritornato ad abitare nel suo corpo ricreato? E Fingon, che cosa disse di Maedhros non appena ti rivolgesti a lui?"

"Devo dire che la sua non è stata una richiesta che voi potreste definire diretta, ma è sorta a poco a poco e mano a mano che il suo pensiero si faceva razionale l'idea si è fatta strada nella narrazione della sua vita. Alla fine della sua narrazione mi sono sentita sorpresa e commossa, come se avessi la consapevolezza che la sua vicenda fosse mancante di una parte, ma non una qualsiasi, bensì della fase essenziale ed ho avvertito con certezza la flebile traccia della musica che noi cantammo guidati da Eru. C'era con me anche Miriel e mi implorò con tutto il suo animo di tentare questa strada che Fingon aveva fatto sorgere, per la salvezza di uno dei suoi nipoti. Non ho potuto opporle nulla ed in cuor mio non l'avrei mai fatto." Ammette Vairë.

"Ha del poetico questa tua commozione e sì, questo è l'animo di Eru, ne ho la certezza." Risponde Manwë.

"Solo perché lo sappiate... Mahtan mi contattò poco prima del ritorno di questi due ragazzi e mi chiese di fabbricare assieme una mano artificiale per Maedhros. Abbiamo fatto un lavoro sopraffino, anche se non mi piace ammetterlo così apertamente, eppure sapevamo che non se ne sarebbe fatto nulla. Maedhros ha gentilmente rifiutato e questo non può che piacermi! Si è comportato da vero uomo! Ehm, Eldar." Sorride Aulë con cavernosa voce.

"Si accetta per quello che è, ora perfino nel suo profondo." Dice Mandos.

"È una sensazione molto liberatoria, come correre dietro al vento assieme alla fauna dei boschi." Ammette Nessa.

"Il disegno di Eru non può che ridere gioioso di questo suo proposito che si sta realizzando. Rimango sempre stupita nel pensare che anche quando sembra che tutto sia stato rivelato, ecco che qualcosa si palesa inaspettato, come un guizzo che increspa le acque." Dice Vana.

"Questo nostro riunirsi per ora può sciogliersi, perché ci occorre del tempo per riflettere su quanto abbiamo condiviso ed in tutta sincerità desidero scoprire quale piega prenderanno le loro azioni prima di riunirsi ancora." Dice Manwë.

"Così sia." Conclude Mandos.

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