Alla festa

"Fratello, vogliono anche te, anzi dovrei dire soprattutto te." Dice mio fratello Argon entrando in quel momento.

"Allora eri ancora fuori dalla porta." Dico avvicinandomi ridendo.

"Pensavo che dopo questa conversazione con nostro padre ti saresti precipitato da Maedhros." Dice sogghignando.

"Mio caro origliatore, sarebbe controproducente e sarei inseguito dai nostri invitati inferociti."

Argon ride di cuore avvicinandosi.

"Mi sei mancato, fratello." Dice lui abbracciandomi.

"Tutti ad abbracciarmi, oggi?" Faccio ricambiando.

"Tranquillo, non si ripeterà." Dice Argon precedendomi per il corridoio e poi giù per la scalinata fino al portale del salone.

C'è già un grande viavai di Eldar, nostri collaboratori durante questo tipo di eventi.

Noi due rimaniamo nascosti in un angolo da cui gli ospiti non possono vederci, anche se ciò non vale per noi, e sbirciamo curiosi dentro la sala. Subito noto mio zio Finarfin e mia zia Earwen, che dialogano pacati con mio nonna Indis e le mie zie, nella terrazza. Poi intravedo Galadriel, sulla destra, ed ho un brivido per la regalità che ella emana e per quella sua terribilità gentile, che ancora non avevo mai visto. C'è come in lei una nuova e più profonda saggezza, che non ricordavo così profonda in mia cugina, non l'ultima volta che l'ho vista. Aredhel è con lei e discute allegramente, mentre Celeborn conversa con mio padre.

"Che fate voi due? Ancora a curiosare, come quando eravamo dei piccoli elfetti?" Ride Finrod Felagund, scuotendo i suoi capelli fluenti quasi come una criniera. Al suo fianco Amarie sorride.

Tutti nella sala si voltano e sono molti quelli che ridono, mettendo me ed Argon in imbarazzo.

"Finrod! Non sei cambiato di una virgola, a quanto vedo." Sorrido, dandogli una pacca sulla spalla. Amarie allora ride e la saluto con un piccolo inchino.

"Siete rimasti tutti i soliti elfetti, in effetti." Ci dice.

Insomma noi quattro entrammo insieme nel salone e senza che me ne accorga chiacchiero molto, questa sera, un po' con tutti, e ci ritroviamo a parlare quasi con nostalgia del Beleriand e di ciò che abbiamo perduto ed infine, forse, recuperato. Scambio qualche parola anche con Galadriel e fatico a sostenere in parte il suo sguardo, che mai prima d'ora mi era sembrato così magnetico e penetrante. La vedo perfino sorridere ed in un attimo so in cuor mio che lei sa di Maedhros. Sono convinto che le sia bastato uno sguardo per capirlo, anche se non so come abbia potuto farlo. Infine la sera si fa tarda e giungono finalmente molti menestrelli che sanno narrare e commuovere, far ridere e piangere con la nostalgia delle azioni passate, coi nostri errori, soprattutto, e quanto di buono eravamo riusciti a fare.

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In questo clima festoso per i nostri amici Noldor voglio fare gli auguri di un sereno Natale a tutti, con la speranza che l'anno prossimo possa andar meglio. Per fortuna però che il Natale viene lo stesso , ogni anno.

Auguri a tutti coloro che leggeranno, auguri loatennis 

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