👗2. Aria di... Cambiamenti

Swami

📍 Luogo: Milano, Italia IT


Rientro nella mia stanza con i miei nuovi acquisti. Da quando vivo a Milano la mia vita è diventata sin troppo tranquilla. Sono ancora all'Excelsior Hotel Gallia, un posto fin troppo lussuoso per una ragazzina di poco più di vent'anni ma non posso farci nulla essendo abituata così, d'altronde cosa ci si può aspettare dalla famiglia dei Le Clark?
Le persone che alloggiano qui, il direttore e gli stessi dipendenti, iniziano a guardarmi con altri occhi rispetto a quando sono arrivata, passando dalla normale cortesia alla venerazione, ben sapendo che pochi sono gli ospiti che potrebbero vivere qui a tempo indefinito. Qualcuno mi ha scambiata per un'attrice francese, c'è chi ha pensato che io sia la figlia ricca di qualche potente uomo politico che trascorre le sue giornate senza far nulla. Forse qualcun altro avrà ricollegato il mio cognome alla mia nota famiglia, ma nessuno sa quanto in realtà io mi stia annoiando. Pensavo che con la mia laurea in "Design e discipline della moda" e il tirocinio in un famoso atelier di Parigi, ospitata dalla madre di Arlette, la mia migliore amica, io potessi avere le porte aperte in Italia. Invece trovare un lavoro nel campo della moda come mi piacerebbe fare, sembra impossibile se non si hanno conoscenze. Non voglio chiamare i miei genitori ed ammettere che ho bisogno della loro influenza, né tantomeno che ho bisogno di liquidità. Lo shopping mi piace, e al centro di Milano le boutique non fanno altro che richiamare la mia attenzione. So che dovrei evitare di spendere, soprattutto ora, ma a volte non riesco a farne a meno, soprattutto quando sono stressata.
Mi lascio cadere sull'enorme letto matrimoniale, beandomi tra le candide lenzuola bianche e accendo il pc. Smisto la posta, rispondendo velocemente a mia madre, assicurandole che sto bene e che la grande città è molto ospitale, e invio ad Arlette la foto del mio nuovo acquisto: una nuova borsa nera firmata Chanel. Sorrido pensando a come impazzirà vedendola. Sto per richiudere tutto, quando mi accorgo di un annuncio. Una pubblicità che cita: "CERCHI UN LAVORO? VIENI DA NOI". Ecco cosa mi serve, un lavoro! Come ho fatto a non pensarci? Posso trovare un qualsiasi lavoro mentre aspetto che qualche casa di moda risponda al mio curriculum.
Riprendo la mia borsa ed esco. Sono caparbia e testarda e sono più che certa che entro stasera avrò il mio lavoro.


Quando torno in camera è sera inoltrata. I miei piedi nelle ballerine blu di Gucci, bruciano e chiedono riposo. Ho camminato per tutta Milano e non sono riuscita a trovare nulla, nemmeno un misero posto come cameriera. Mi mordo un labbro, mentre la disperazione mi assale e vengo presa dallo sconforto. Se non risolvo il problema dei soldi sarò costretta a chiedere aiuto ai miei genitori.
Senza più forze, chiamo la hall per disdire la cena in camera di questa sera. Non sento la receptionist salutarmi, perché mi affretto a chiudere la conversazione. Mi getto sotto la doccia cercando di rilassare i muscoli e dopo venti minuti sono sul letto con le lacrime che mi pungono gli occhi e un senso di vuoto nello stomaco.

«Buongiorno signorina Swami, ha passato una bella nottata?». Con gli occhi mezzi chiusi apro la porta a Lucinda, la cameriera assegnata al mio piano, l'unica persona che qui dentro mi parla come se fossi semplicemente una ragazza, e di sicuro non per la mancia che le posso lasciare. La sento parlottare ma stamattina sono più nervosa di ieri sera così le faccio solo un segno con la testa e la lascio entrare.

«Non sono in vena di scherzare oggi», borbotto sperando non abbia voglia di indagare. Non voglio essere antipatica soprattutto con lei, è solo che è capitata nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.
«Come mai è nervosa signorina Swami?» mi domanda piuttosto preoccupata. So di non avere una bell'aspetto oggi e indosso ancora l'accappatoio con il quale mi sono sdraiata ieri notte, ma il suo viso sembra colto dall'apprensione.

«Sto cercando un lavoro. Voglio sempre diventare una stilista, ma non voglio dipendere dai miei genitori. Ieri ho cercato ovunque, ma non ho trovato nulla». La mia voce si affievolisce e di nuovo vengo presa dall'ansia.
«Allora questo potrà esserle d'aiuto credo!».
«Cos'è?», chiedo mentre mi porge un biglietto.
«Il direttore ha detto che era urgente e glielo dovevo portare subito» risponde sorridendo.
Apro il foglio e leggo le poche righe scritte. «Ma è un lavoro in un atelier in piazza Duomo! È la signora Sterling stessa che mi prega di raggiungerla!».
«Chi è questa signora?», mi domanda ma non la sto più ascoltando. Riguardo quell'inchiostro completamente affascinata.
Questa è la mia grande opportunità. Presa dalla felicità abbraccio la signora che ho di fronte e vado a prepararmi per il pomeriggio. Deve essere tutto perfetto per la mia assunzione al suo famoso atelier!

S/A:
Buon pomeriggio a tutti cari readers! (d'ora in poi vi chiamerò così) e quello che avete appena letto è il capitolo 2 di Mademoiselle Rouge! Che ne pensate?
A presto
Firmato:
-Allison K. Baker ✨

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