Quale sorriso avrebbe indossato oggi?
Non più quello politico di quando sembra dominare Okinawa, né quello spavaldo e teatrale di quando è Adam: il dio della S.
Oggi avrebbe indossato un sorriso sincero, di chi - seppure fosse ancora impantanato in una poco consolante realtà di cui prega solo la fine - ancora vede uno skateboard da riparare anche se fu gettato in un inceneritore.
Anni di equivoci che li hanno portati a cosa sono oggi.
Anni ingiusti che avevano l'odore acre del fumo e quello polveroso della terra di infiniti giri di tango in una piscina vuota.
Perché lui è l'unico che sa accettare i suoi scatti: da quelli innocui a quelli violenti.
Perché lui non lo trova né raccapricciante per i suo attimi da esaltato; né affascinante per il suo nome e la sua posizione né tantomeno è terrorizzato ma intrigato dalla sua psicopatia.
Perché lui gli è fedele più che alla famiglia Shindo.
Perché lui è uno shiba inu a cui manca la statua in qualche luogo alla moda di Okinawa.
Perché lui è Tadashi Kikuchi e la fede che porta all'anulare sinistro ha il colore della cenere come la fenice del loro amore che rinasce brillante nonostante tutte le avversità.