XXII

They would yell,
They would screm,
They were fighting it out
She would hope,
She would pray,
She was waiting it out
Holding onto a dream
While she watches
these walls fall down

Luke e Macy erano già entrati da qualche minuto, quando sentirono la porta sbattere.

“Pulcina? Io.. vorrei presentarti una persona.”

La bambina distolse lo sguardo dalla televisione e guardò il padre, che era entrato seguito dalla ragazza che era sul portico.

Luke fece per alzarsi, a disagio, ma quando Macy gli prese la mano non si mosse di un millimetro.

“Lei chi è, papà?”

“Questa è Claire, pulcina. Lei..- Il moro si interruppe, mordendosi il labbro. Nei suoi occhi era evidente la preoccupazione.

“Sono tua madre, tesoro.” Claire intervenne, sorridendo dolcemente alla bambina.

Lo sguardo di Macy era impassibile, si finse confusa. “Io non credo, Luke è qui accanto a me.”

Nella stanza scese il silenzio: Claire era impallidita, Michael sembrava non sapesse se ridere o piangere -anche se alla fine una risatina se l’era fatta scappare- e Luke aveva un piccolo sorriso stampato sulle labbra, mentre le guance gli prendevano fuoco.

“Luke..” Claire indugiò sul nome, guardando gelida il ragazzo. “Lui non è tua madre, Mary.”

“Oh cristo dio" Michael la guardò con gli occhi sgranati, palesemente arrabbiato. “Potevi degnarti di imparare il suo dannato nome almeno!”

“Mi chiamo Macy" Intervenne la diretta interessata. “Questo prova che non sei mia madre. E ovvio che neanche Luke lo è, non sono stupida.”

La bambina la guardò ovvia, scendendo dal divano. “Ma è il mio altro papà.”

Il cuore di Luke batteva all’impazzata, mentre ascoltava quelle parole.

Ormai Macy era come una figlia per lui.

La ragazza era senza parole, alternava lo sguardo tra lei e Michael, come in attesa che il secondo dicesse qualcosa.

“Papà.”

Il moro sembrò riprendersi. “Sì, pulcina?”

“Posso andare in camera? Sono stanca e mi è passata la fame.”

Michael annuì leggermente, ma la guardò serio. “Tra poco però vengo e ci mangiamo una mela, non puoi restare digiuna lo sai.”

Una volta che Macy si fu chiusa in camera, Claire si girò verso Michael con la fronte aggrottata. “Hai lasciato che mi parlasse così? Come l’hai educata?”

“Se permetti, Claire.” Luke si intromise, apparentemente calmo. Affiancò Michael è gli prese dolcemente la mano. “Non hai assolutamente nessun diritto di giudicare. Oltretutto" Fece un’altra piccola pausa. “Macy è la bambina più educata che io conosca. Evidentemente non gradiva la tua presenza.”

Il moro accanto a lui sorrise appena, intrecciando le loro dita. “Che ci fai qui, Claire? Che cosa vuoi?”

“Voglio far parte della sua vita, Michael.” La ragazza lo supplicò con lo sguardo. “Mi sono già persa sette anni, non voglio perdere altro.”

“Perchè adesso?” Gli occhi di Michael brillarono di rabbia. “Perchè? Non ti sei interessata di lei fino ad adesso. Cosa è cambiato?”

“Eravamo ragazzi, Michael! Cosa ti aspettavi?” La ragazza lo guardò con rabbia. “Avevo diciotto anni, non potevo crescere una figlia. Non ero pronta.”

“ANCHE IO AVEVO DICIOTTO ANNI, CLAIRE! ANCHE IO NON ERO PRONTO MA GUARDA UN PO’, ECCOMI QUA!”

“Avevamo un accordo.” La voce della ragazza tremò appena.

“CHE TU HAI INFRANTO PRESENTANDOTI QUI DAL NIENTE, CLAIRE!” Strinse la mano a Luke e sembrò calmarsi leggermente. “Ho fatto un ottimo lavoro con lei, Claire. È una bambina bellissima, bravissima. Sai che il suo nome completo è Macy Rae Clifford? Sai che il suo colore preferito è l'azzurro? Sai che sa parlare sia l'inglese che lo spagnolo? Che suona il pianoforte, l'ukulele e adesso sta imparando a suonare il basso grazie a suo zio Calum? Sai che a scuola viene presa in giro perché io sono suo padre? Vengo considerato un dannato fallito, un frocio fallito che non farà mai niente nella vita. Ma sai cosa? Io una certezza ce l’ho. Ho fatto qualcosa nella vita, qualcosa di meraviglioso.” Ingoiò il groppo che gli si era creato in gola. “Ed è quella bambina. È il mio fottuto capolavoro e tu non hai nessun diritto a presentarti qui all'improvviso, senza sapere una singola cosa su di lei e sconvolgere le nostre vite. Non hai nessun diritto.”

Claire fece per parlare, sembrava avesse gli occhi lucidi, ma Michael continuò.

“Ho un lavoro stabile, un lavoro che mi piace. Ho un ragazzo meraviglioso che mi ama, una famiglia che mi sta accanto e due migliori amici che farebbero di tutto per la mia bambina. Grazie a questa stabilità ho deciso di riscrivermi all’università e tra due mesi darò gli esami di ammissione.” Adesso la sua voce era calma, ma Luke sapeva tutta la rabbia che cercava di nascondere. “Tutte queste cose, tutte le cose che Macy ama e che tu dovresti sapere, le sa questo meraviglioso ragazzo accanto a me che ho l’onore di chiamare compagno. Conosce me, conosce Macy in ogni piccolo dettaglio e ci ama incondizionatamente.”

Adesso la ragazza piangeva apertamente, con la testa leggermente piegata in avanti. “Mi dispiace così tanto, Michael. Mi dispiace. Lasciarvi è stato un errore enorme, mi dispiace.” Singhiozzò, a Luke fece quasi pena.
Quasi.
Non parlò, non doveva intromettersi.

“Ascolta” Michael sospirò, abbassando il tono della voce. “Vuoi davvero per parte della sua vita? Davvero davvero? Devi esserne sicura al cento per cento Claire perché per nessuna ragione al mondo ti permetterò di ferire la mia bambina. Se ne sei totalmente sicura possiamo parlarne, ma Claire se Macy mi dice che non vuole più vederti, devi sparire dalle nostre vite. Sono stato chiaro?”

Claire scoppiò a piangere ancora più forte, buttandosi addosso a Michael e abbracciandolo. “Grazie. Grazie Michael grazie. Voglio solo iniziare ad esserci per lei, voglio conoscerla. Sono sicura che sia una bambina meravigliosa.”

Il moro non ricambiò l'abbraccio, rimase totalmente rigido ma accennò un sorriso. “Lo è.” La allontanò delicatamente, guardandola negli occhi. “Ti chiamo io dopo che avrò parlato con Macy. Non avere fretta.”

La ragazza annuì freneticamente, poi sorrise asciugandosi le lacrime. “Ha i tuoi occhi, speravo li prendesse da te, sono bellissimi.”

Luke si schiarì leggermente la voce alzando un sopracciglio, ma non disse niente.

Il sorriso della ragazza si spense quando posò lo sguardo su di lui.

“È meglio che tu vada, Claire. Abbiamo da fare." Michael la spinse gentilmente verso la porta. “Io.. Mi farò sentire.”

Claire annuì e lanciò ad entrambi un ultima occhiata, prima di uscire. “Salutami Macy.”

Una volta chiusa la porta, Luke si fondò ad abbracciarlo.

Michael affondò la testa nel suo collo, sospirando. “Grazie per essere rimasto, grazie per non essertene andato ma grazie anche per non essere intervenuto.” Fece una piccola pausa, seguita da un altro sospiro. “Non l’avrei superato senza di te.”

“Non ti avrei mai lasciato solo, Mike" Sussurrò al suo orecchio, lasciandogli un bacio tra i capelli. “Andiamo da Macy, sarà scossa. Ha bisogno di te.”

Il moro annuì e lo seguì fino alla camera della bambina, ma lo fermò quando stava per aprire la porta. “Luke.” Quando il biondo lo guardò, continuò a parlare. “Doveva essere una sorpresa. L'università dico, non volevo dirtelo così.”

Il più piccolo sorrise, dandogli un leggero bacio sulle labbra. “Sono felice che tu abbia cambiato idea, Mike. Ti meriti di inseguire il tuo sogno e di realizzarlo.”

Michael sorrise, prima di aprire la porta e entrare nella stanza. “Pulcina? Siamo noi.”

Macy era seduta sul letto, abbracciata a Rosie - il pulcino azzurro che lei è Luke avevano vinto alla bancarella- e li guardò mordendosi il labbro. “Se n’è andata?”

“Si Rae" Luke si sedette con Michael ai bordi del letto. “Se n’è andata.”

“Bene.” Borbottò la bambina alzando lo sguardo sul padre.

“Pulcina, lei..” sospirò leggermente, cercando di usare le parole giuste. “Claire vorrebbe davvero conoscerti, ci tiene davvero tanto. Io però le ho detto che senza il tuo permesso non si fa niente.”

“Siamo sempre stati io e te, papà” Macy lo guardò, i grandi occhioni verdi ora lucidi. “Io, te e zio Calum. Poi è arrivato Luke, con Ashton, e.. adesso siamo davvero davvero felici. Che cosa vuole da noi?”

Michael sospirò, accarezzando dolcemente i capelli alla figlia. “Vuole rimediare ai suoi errori, pulcina. Si è accorta di quanto abbia sbagliato a.. Non cercare di farlo prima.”

“Se ti fa felice, posso incontrarla, papà.” La bambina si accoccolò al suo petto, chiudendo gli occhi.

Il moro sorrise leggermente, stringendola a sé e baciandole la testa. “Deve rendere felice anche te, pulcina.”

Macy annuì, ma non rispose. Non era ancora pronta per parlarne.

I minuti di silenzio successivi furono interrotti dallo stomaco della bionda, che prese a brontolare.

“Beh" Luke rise, alzandosi dal letto. “Che ne dite di mangiare finalmente quella pasta fredda?”

Spazio autrice
Duemila. Duemila visualizzazioni cazzo non ci credo mai.
Ho pubblicato perchè volevo ringraziarvi, non pensavo avrei mai raggiunto questo traguardo.
Vi adoro infinitamente.

P.s. Secondo voi sarebbe stupido un character ask? Se vi piace come idea ditemelo e agisco di conseguenza.

Arey

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