Bonus (3)

I want to breathe you
In like a vapor
I want to be
The one you remember
I want to feel
Your love like the water
All over me
All over me

“Allora Mac, sei emozionata? Tua madre si sposa!”

La ragazza sbuffò leggermente, lasciandosi cadere sul divano accanto a Harry e quasi calpestando Petunia che dormiva sul tappeto. “Non me ne frega un cazzo, preferirei mille volte andare a fare da turtlesitter a Zelda!” Sbuffò ancora e si piegò accarezzando dolcemente il muso al cane. “Scusa Petunia.”

Petunia si lasciò coccolare mugolando leggermente e tornando a russare poco dopo.

L’avevano adottata quasi sei anni prima, era stato il regalo dei dodici anni di Macy e sfortunatamente durante l’estrazione dei nomi aveva vinto Luke.

“MACY RAE CLIFFORD-HEMMINGS!” Michael entrò nella stanza finendo di abbottonarsi la camicia e facendo sobbalzare di nuovo il povero cane. “NON SI DICONO LE PAROLACCE! TE L'HO DETTO UN MILIONE DI VOLTE!”

Macy sbuffò divertita, alzando gli occhi al cielo. “Tu sei peggio di uno scaricatore di porto, papà.”

“Non è assolutamente vero!” L'uomo la guardò indignato, prima di iniziare ad annodare la cravatta intorno al suo collo. “Non dovevamo levare la regola di quel cazzo di barattolo.”

“Ma l'hai levata tu perchè perdevi troppi sol-”

Michael assottigliò gli occhi guardando la figlia. “Non è assolutamente vero.” Borbottò offeso abbassando lo sguardo sulle proprie mani che armeggiavano con il pezzo di stoffa. “COME CAZZO SI LEGA QUESTA MERDA?!”

Macy scoppiò a ridere e appoggiò la testa sulla spalla di Harry, che rideva silenziosamente. “Hai ragione papà, tu non imprechi mai.”

Luke entrò aggiustandosi un ricciolo dietro l'orecchio e si avvicinò al marito, attirandolo a sé per il colletto della camicia. “Vieni qui, ci penso io.” Sorrise divertito facendogli un nodo perfetto alla cravatta. “E smettetela di imprecare, voi due. Diamine, siete due camionisti.”

“Effettivamente mangi anche come un camionista.” Scherzò Harry guadagnandosi un'occhiataccia dalla ragazza.

“Non mangerà di sicuro quanto quella grassona di Pet-”

“PETUNIA NON E’ GRASSA!” Ringhiò irritato Luke accarezzando dolcemente il muso alla diretta interessata. “E’ SOLO FACILE DA VEDERE!”

Michael scoppiò a ridere e si piegò, lasciando un tenero bacio sulle labbra del marito. “Hai assolutamente ragione amore, non è grassa. E’... facile da abbracciare.” All’ennesima occhiataccia dell’altro alzò le mani con un sorriso innocente. “Siete pronti? Andiamo?”

Macy annuì leggermente trattenendo una risata e si alzò, aggiustando la gonna del vestito azzurro che indossava. “Andiamo a questo matrimonio di cui non frega niente a nessuno.”

“Pulcina..” Il padre la guardò severo, passandosi una mano tra i capelli neri.

La ragazza sospirò e incrociò le braccia al petto. “Lo so papà, non farò o dirò niente di male. Ve l'ho promesso. Claire avrà il suo giorno speciale.” Non riuscì a non alzare gli occhi al cielo mentre diceva le ultime due parole.

Harry la affiancò e le porse la giacca, guardandola con un sorriso gentile stampato sulle labbra. “Dai, magari sarà divertente!” Le disse in modo convincente, aiutandola a infilarla.

Macy arricciò il naso, poco convinta. “Spero almeno che il cibo sia buono.”
Luke scoppiò a ridere e si girò verso il marito. “È proprio tua figlia.”

L'uomo sorrise soddisfatto in risposta e fece l'occhiolino alla figlia, prima di invitare tutti a ‘muovere il culo e salire in macchina’, non prima di aver salutato per bene Petunia e averle dato il suo biscotto giornaliero.

Forse Michael aveva un po’ ragione.

Da quando Macy le aveva dato una seconda possibilità Claire aveva fatto qualsiasi cosa per guardagnarsi la sua fiducia e farsi volere bene. Certo, non era stato facile e la ragazza le aveva reso le cose decisamente difficili, ma alla fine erano giunte ad uno stato di tranquillità.

Stato che consisteva nell'ignorarsi nel tempo che correva tra una festività e l'altra.

Crescendo Macy era diventata la fotocopia di Michael -non che prima non lo fosse- e il suo carattere non era per niente compatibile con quello della donna, cosa che le portava a litigare per ogni singola cosa.

Così avevano stipulato questo tacito accordo che ad entrambe sembrava andare bene.

Macy si faceva sentire per le occasioni speciali e Claire stava lontana dalla famiglia Clifford.

Michael era un po’ contrariato da questa cosa ma lui e Luke accettavano la decisione della figlia senza intromettersi.

Claire si sposava una villa elegante appena fuori città, immersa nel verde e nemmeno troppo distante dalla spiaggia, dove effettivamente si sarebbe svolto il ricevimento.

Macy si guardò intorno appena uscita dalla macchina e storse leggermente il naso. “Tutto questo rosa mi fa vomitare.”

Harry trattenne a stento una risata e le cinse i fianchi con un braccio. “Forza brontolona, concentrati sul buffet che ci sarà dopo!”

La ragazza sospirò e si appoggiò al suo petto mentre seguivano i genitori all’interno della struttura. “Okay, ma giuro che se si tratta di roba vegana o stronzate varie me ne vado a gambe levate.”

“Se ci sarà roba vegana corriamo al Mc, promesso.”

Macy sorrise e si alzò sulle punte dei piedi baciando la guancia al suo migliore amico. “Sei il migliore, Harry Irwin.”

Presero posto tutti e quattro tra le ultime file, Macy aveva incontrato solo una volta quello che stava per diventare il marito di Claire e lei lo aveva trovato solo incredibilmente stupido.

Certo, stupido ma anche estremamente ricco.

Ci aveva pensato abbastanza su e questo le aveva fatto capire tante cose su che tipo di persona fosse sua madre.

Quando Claire entrò in chiesa Macy dovette ammettere a sè stessa che era veramente bellissima, ma che poteva decisamente risparmiarsi il vestito da principessa rosa.

La cerimonia fu abbastanza veloce e ben presto si ritrovarono tutti in una terrazza che dava sulla spiaggia, pronti a sistemarsi ai tavoli per mangiare finalmente qualcosa.

Macy stava parlando tranquillamente con i suoi genitori quando i neosposi si avvicinarono a loro.

“Macy tesoro sono felice che tu sia qui! Sei davvero bellissima.”

La ragazza sorrise leggermente ricambiando a fatica l’abbraccio. “Grazie Claire, anche tu. Congratulazioni.”

La donna fece una piccola smorfia sentendosi chiamare per nome, aveva detto più volte alla ragazza di chiamarla ‘mamma’ ma lei non ne voleva proprio sapere.

“Michael, Luke! Sono felice di vedere anche voi! Questo è Christopher, mio marito. Chris, questi sono Michael e Luke.”

I due uomini gli strinsero la mano a turno, forzando un piccolo sorriso.
“E’ un piacere conoscerla.” Aggiunse Luke prima di riprendere la mano al marito.

Christopher gli sorrise, per poi spostare la sua attenzione su Michael. “Il Dottor Clifford, no? Si sente parlare molto di lei in giro ultimamente! Per caso conosce il dottor Stenfield? E’ il miglior psicologo dei nostri tempi!”

Michael schioccò la lingua sul palato e gli sorrise affabile. “Mi occupo della mia carriera, non di quella degli altri.”

La leggera risatina di Macy non sfuggì a nessuno, ma non venne detto niente a riguardo.

“Ma certo.” Sorrise imbarazzato l’uomo in risposta. “Dobbiamo fare il giro degli invitati, ma accomodatevi pure al vostro tavolo.”

Michael si era laureato con il massimo dei voti e adesso possedeva uno studio in piena città, aveva una bella dose di pazienti e ci sapeva decisamente fare nel suo lavoro.

Macy e i ragazzi erano tremendamente fieri di lui.

Quando ce n’era bisogno dava una mano al bar, ma ormai erano Luke -anche lui laureatosi anni prima in economia-, Calum e Ashton -che aveva mollato il lavoro da gelataio una settimana dopo l’apertura del bar dopo l’incidente- ad occuparsi del Cocktail.

Fortunatamente il pranzo non fu a base di cibi vegani e Michael e Macy potettero buttarsi su ogni portata ingozzandosi come solo i Clifford sapevano fare.

“E poi dite che è Petunia a mangiare tanto.” Borbottò Luke, nella pausa che precedeva il fatidico taglio della torta.

Macy ridacchiò piano accarezzandosi la pancia e alzò lo sguardo su Harry. “Ti va una passeggiata? Sto per esplodere.”

Il ragazzo ridacchiò divertito e annuì, così insieme scesero dalla terrazza in cui si stava svolgendo il ricevimento.

Macy si levò i tacchi che stava indossando e prese a camminare accanto a lui. “Hai mangiato pochissimo.”

“Ho mangiato come una persona normale, Mac. E’ un mistero come un ragazza minuta come te riesca a ingurgitare tutto cibo e restare comunque bellissima.”

La ragazza ghignò leggermente in risposta. “Mi trovi bellissima, Har?”
Harry sbuffò divertito in risposta, arrossendo leggermente. “Sai che lo faccio.”

Macy ridacchiò e si attaccò al suo braccio camminando verso il mare. “Secondo te l’acqua è fredda?”

“Considerando che è luglio e che siamo in Australia penso proprio d- MACY RAE CLIFFORD-HEMMINGS!” La ragazza lo aveva appena schizzato, bagnandolo da capo a piedi. “SE TI PRENDO TI AFFOGO!”

La ragazza rise e sollevò leggermente l’orlo del vestito, iniziando a correre nell’acqua.

Harry, che grazie al fatto di avere le gambe decisamente più lunghe delle sue la raggiunse in poco tempo,la afferrò per i fianchi stringendola al suo petto.

La schizzò anche lui ridendo, quando la sentì lamentarsi.

“Mi ero truccata così bene stamattina.”

Il ragazzo ridacchiò e le permise di girarsi tra le sue braccia, senza però lasciarla. “Ops, colpa mia.”

Macy non trattenne un sorriso e appoggiò le mani sul suo petto, in modo da tenersi in equilibrio. “Sai Har, è da un po’ che mi chiedo una cosa.”

“Ovvero?” La guardò curioso, facendo scivolare le mani sui suoi fianchi.

“Quanto tempo ancora ci metterai a baciarmi.” La ragazza arricciò le labbra, pensierosa. “I miei genitori hanno scommesso, sai?”

Harry spalancò gli occhi, il suo cuore prese a battere furiosamente. “M-Mac io..”

“Harry, va bene.” Macy sorrise, portando una mano ad accarezzargli dolcemente la guancia. “Ti sto letteralmente dando il permesso di farlo.”

“Ma sei sicur-”

“Oh diamine!” La ragazza rise, portando entrambe le mani ad accarezzargli il viso. “Sei peggio di zio Ashton che ci ha messo cinque mesi per chiedere a zio Cal di sposarlo! Agisci, Irwin. Giuro che non ti mangio. A meno che tu non lo voglia.” Ammiccò leggermente facendo arrossire l’altro.

I geni Clifford non mentono mai.

Harry si limitò a guardarla negli occhi e a sorridere per qualche secondo, appoggiando con dolcezza le labbra sulle sue.

Restarono a baciarsi sulla riva del mare finchè le loro labbra non diventarono rosse, o comunque finchè Luke non andò a cercarli, beccandoli in fragrante.

Quando tornarono si dovettero subire un interrogatorio di mezz’ora dai due uomini e poi una volta a casa uno il doppio più lungo dagli altri due impiccioni, ma andava benissimo così.

Quel giorno nacque qualcosa di importante, successe qualcosa di meraviglioso che segnò a vita due persone, ma di sicuro non sto parlando di Claire e Christian.

A volte, la fine di un racconto è solo l’inizio di un’altra storia.

Spazio autrice
Non dirò praticamente niente, tra pochissimo arriveranno i ringraziamenti.
Non so davvero cosa dire.
A tra poco,

Arey

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