Capitolo 43 il giusto posto

Tra una settimana sarà il compleanno di Emma.

E nonostante la Lopez abbia detto che non lo vuole festeggiare.
I suoi amici hanno deciso di organizzarle una festa a sorpresa, tanto è risaputo che non l'ascoltano mai.

Chi però era totalmente all'oscuro, fino ad ora, è Oliver.
Che mentre ascolta Sofia parlare di festoni e torta, rimane silenzioso e con gli occhi spalancati.

Non sapeva minimamente che presto ci sarà il compleanno della Lopez.
E non ha idea di cosa comprarle.

"Tu cosa le hai preso Oliver?"

Le chiede Sofia, mandandolo in tilt.
Se le dice che non le ha preso ancora nulla, la Harley Queen lo distrugge.
O peggio, glielo rinfaccerà fino alla fine dei suoi giorni.

"È una sorpresa.
Lo vedrai."

Certo, lo vedrà dopo che avrà deciso cosa prenderle.
Considerando che fare un regalo a Emma è più difficile di quanto voglia ammettere.

Senza dire nulla si allontana dal gruppo, cercando di trovare una soluzione.
Una idea.

Emma purtroppo non c'è, poiché a una visita, altrimenti lo avrebbe chiesto a lei.

Si picchia la fronte mentalmente,  che idea è chiedere a lei cosa vorrebbe?

Si guarda intorno, cercando un indizio.
Come se la risposta potesse cadergli dal cielo.

Ma succede qualcosa di veramente simile.
Poco lontano vede Scarlett parlare con delle amiche.
Lei non era presente durante la riunione per "la festa segreta".
Perciò potrebbe non saperne nulla.

Si guarda di soppiatto in torno, per poi correre dalla bionda.

"Ciao Scarlett.
Posso parlarti?"

Non fa caso agli sguardi delle ragazze a cuoricini, e alla bava che stanno riversando a terra.

E concentrato su Scarlett, credendola la sua unica speranza.
Anche perché con Isa potrebbe andare peggio che con Sofia.
Quella nana malefica è pericolosa.

Comunque Scarlett saluta le amiche, allontanandosi con Oliver, fino alla panchina vicino al cancello.

"Ho bisogno di un consiglio femminile."

Le dice, portandosi una sigaretta alla bocca.
Cercando di nascondere quanto sia nervoso, sicuro di star fallendo miseramente.

"Si tratta del compleanno di Emma, vero?"

Oliver la guarda confuso, credendo di avere magari scritto in fronte la verità.

Ma invece è molto più semplice.
Pochi secondi prima Sofia le ha scritto che deve  scoprire  cosa Oliver abbia preso per Emma.
E la faccia del ragazzo pare dire che era tutta una cazzata.

"Esatto."

Si limita a sospirare Oliver, sapendo che se vuole il suo aiutare negare è stupido.
Sperando che Scarlett non gli faccia un cazziatone.

Ma Scarlett è molto diversa dalle due amiche.
E sorride, capendo e consolando il suo nervosismo.

"Non saprei davvero consigliarti.
Ma credo che lei da te si aspetta qualcosa di personale.
Secondo me le basterebbe anche un fiore se colto con il cuore."

Continua a sorridere dolce lei, intenerita da quanto Oliver sia nervoso per una ragazza.
Cosa che non ha mai visto prima.

"Non so se ne sarò capace.
Io non sono bravo in queste cose."

Sospira, pensando che nulla potrà essere all'altezza della Lopez.
Sa che con lei non serviranno gioielli o oggetti vistosi.
Lei è più complessa, più piena di emozioni.

Scarlett gli posa una mano sulla sua, cercando di rassicurarlo.

"Vedrai che saprai cosa fare.
La conosci e troverai il regalo giusto per lei."

Lui sorride, stringendo la mano di lei.
Grato di aver trovato in una ex amante una vera amica.

"Grazie Scarlett, sei una amica."

Le sorride ancora, per poi scappare via.
Pronto a trovare il giusto tesoro per la sua Lopez.

E Scarlett lo guarda, con un sorriso dolce, felice di essere stata una buona amica.
Ma anche sorpresa di come l'amore può cambiare le persone.
E infondo, lei ne è la prova.

Ma a volte, quando non si sente una conversazione, i gesti vengono fraintesi.

Ciò è successo a Owen, che ha sentito il cuore spezzarsi nel petto nel vedere i due così vicini.

Non ha sentito nulla ma ha visto il sorriso di lei, le mani strette e i loro sguardi sorridenti

E la guarda ora, mentre sorride nell'osservare Oliver che se ne va.

Vede quel sorriso, e in esso sente il proprio cuore spezzarsi.

E no, non stanno ufficialmente insieme.
Ma in questi mesi credeva che finalmente il suo amore fosse corrisposto.
Mille speranze che ora si spezzano nel sorriso che lei rivolge a un altro.
Com'è successo anni prima.

La vede sollevarsi, pronta ad andare via.
La vede guardarlo, sorridergli e salutarlo con la mano avvicinandosi a lui.

Che però gli da le spalle pronto a scappare via
Sicuro che questa volta non cederà.

"Owen."

Urla lei, aumentando il passo ugualmente a lui, che però non si ferma.

Scarlett non capisce cosa sia successo e si limita a correre rischiando di inciampare più volte.
Finche non riesce a superarlo e a pararsi davanti.

"Che succede Owen?
Perché non mi hai aspettato."

Ma lui mantiene lo sguardo basso e i pugni stretti fino a farsi male.
Facendo preoccupare Scarlett che non pensa minimamente che la morsa che lo stringe è proprio lei.

"Owen."

Ripete con tono dolce il suo nome, cercando di posare una mano sulla sua guancia.
Sentendo una fitta al cuore quando lui la scaccia via.

"Lasciami stare Scarlett.
Ho finito di essere il tuo passatempo."

Le parole feriscano l'anima, ma non quanto il suo tono gelido e velenoso.

"Che stai dicendo Owen.
Io..."

Prova di nuovo ad accarezzarlo, mentre una mano è posata sul petto cercando di calmare il cuore che trema.
Ma ancora una volta lui rigetta le sue carezze, mostrando uno sguardo di fuoco che le distrugge definitamente il cuore.

" Ti ho visto con lui Scarlett, non sono cretino.
Tu lo ami ancora, non hai mai smesso.
Mi hai solo usata come una pezza per consolarti.
Nulla di più."

Le sputa addosso lo stesso veleno che lui sente in circolo.
Aspettando che lei sia l'antidoto, che le dica che era tutta una cazzata e che lei lo ama.

Ma lei rimane in silenzio, immobile, iniettando l'ultima dose.

"Ho finito di farmi usare.
E questa volta per sempre."

Le speranze di entrambi muoio tra i passi di lui che si allontana e in quello di lei che rimane immobile.

Con la mano sul petto a raccogliere i cocci del suo cuore.
Le lacrime a segnarle il viso rimanendo sola mentre gli altri si avvicinano al cancello per andare via.

E si chiede perché non la fermato.
Perché ha così paura di aver paura.
Perché e terrorizzata all'idea di perderlo, e che le sue parole non valgano quanto lui vorrebbe.

E la disperazione la spinge a correre verso il cancello, cercando nella folla.
Tra le strade piede che caratterizzano il luogo.
E il vuoto che sente dentro vedendo che lui è già andato via.

Ancora una volta rimane immobile, lasciando che tutto le scorta intorno.
Il traffico, i passanti, i pensieri.

Perché non gli ha detto che lo ama?
Perché non gli ha detto che non prova più nulla per Oliver?
Che l'amore che prova per lui non è paragonabile alla semplice infatuazione che provava per Oliver?

Perché l'ha lasciato andare?
Perché rimane immobile su un marciapiede vuoto, mentre la pioggia si unisce alla sue lacrime?

Ha paura, ecco perché si lascia trascinare dalla pioggia, ecco perché da le spalle alla via che porta a lui, camminando senza una meta.

Lo sguardo lucido e pieno di lacrime, le labbra strette in una morsa dolorosa, il cuore un terremoto nel petto.

Questo soccombere nel dolore che serve solo a ricordarle quanta pace invece sente fra le braccia di lui.
E quant'è volte non glielo ha detto.

Ripensa a quante voleva dirgli ciò che sentiva.
Quanto aveva capito che quello per Oliver era solo ossessione, mentre per lui provava qualcosa di puro e pericoloso.

Non glielo ha detto, perché era più semplice così.
Rimanere fermi in una fase di passione, lontano da promesse che potrebbero essere infrante.
Lontani da etichette strette, comodi nel loro amore segreto.

Doveva aspettarsi che lui avrebbe voluto di più, perché infondo è ciò che vuole anche lei.

Ma rimane la paura, di dire quelle due parole che sono una doppia lama.
Un veleno senza cura.

Poiché una volta dette non tornano indietro.
E una volta che si spezzano, rilasciano fumi tossici che fanno male.

Si ferma in mezzo alla via, non sentendo la pioggia che ormai la resa fradicia.
Ma solo i suoi pensieri insistenti e il suo cuore che è un tamburo con tutta l'orchestra.

La paura vale la perdita di lui?

Si volta verso la giusta direzione, guardando un punto più lontano
Asciugandosi gli occhi appannati dall'acqua e dalle lacrime.

No, non ne vale la pena.

E comincia a correre, tra le pozzanghere di lacrime e gli sguardi confusi della gente.

Corre, non sentendo il traffico delle macchine che la seguono o i bisbigli di chi la guarda come se fosse una pazza.
Ma la verità è che forse lo è.

Perché corre stringendo tra le dita il coraggio per avere lui.
Perché lui vale il suo coraggio e non le sue paure.

E ride correndo più veloce, ricordando ogni bacio, ogni notte passata a ridere, ogni volta che hanno fatto l'amore.

E si quello era fare l'amore, lo è sempre stato.
Perché lui è amore.

Arrivata davanti  a casa sua, lascia che la borsa cadi a terra, avvicinando le dita tremanti al citofono.
Sa che è da solo a casa, e  anche che se gli dirà che è lei, lui non scenderà.

Così suona facendo scena muta.
Suonando ancora, ancora.
Finché lui non uscirà di casa.

"Senti stronzo del cazzo se non la smetti esco fuori e ti spacco il culo."

Risponde per la terza volta Owen al citofono.
Irritato già di suo, se non bastasse che qualche cretino sta suonando interrottamente al citofono.

Alla quinta volta di scena muta, si infila di corsa le scarpe, pronto a fargliela pagare chiunque sia.
Quasi felice di poter sfogare su qualcuno la rabbia che sente.

Ma quando esce di casa, la rabbia sfuma di colpo.
Lasciando sorpresa, confusione e pena verso la ragazza bagnata dalla testa ai piedi.

Sta per dirle qualcosa, ma lei è più veloce.

"Io ti amo.
E fa fottutamente paura."

La pioggia è incessante al contrario dei loro cuori che si fermano.
Owen non riuscendo a distinguere le lacrime da le gocce di pioggia, cerca di farla entrare in casa.

Ma lei arretra, ora coraggiosa come non lo sarà tra le sue braccia.

"Ho capito che ti amo, quando ho capito che ciò che provavo per Oliver è nulla.
Quando ho capito che il mio posto giusto è vicino a te."

Le labbra che tremano, gli occhi lucidi, le sue parole sono un incantesimo che spezza il respiro a Owen.
Che rimane immobile.

"Ma dirtelo ad alta voce lo rende reale.
E rende reale anche la paura di perderti un giorno.
La paura che un giorno ti stancherai.
E rimarrà solo la cenere del mio cuore.
E fa fottutamente paura."

Ce l'ha fatta, finalmente glielo ha detto.
Finalmente il macigno che aveva sul cuore se tolto, posandosi però sul suo respiro.
Sull'attesa che lui dica qualcosa e la paura che possa mandarla via.

Il silenzio è opprimente, e più freddo delle gocce che continuano a scendere.
Più doloroso delle lacrime che continuano a macchiarle il viso.

Ormai Scarlett ha scoperto le sue carte, giocando tutto.
Sapendo che se perderà, lascerà il cuore sul pianerottolo di casa di lui.

Un respiro, poi un'altro che viene rubato.
Dalla bocca di lui.

Le braccia di lui che la stringono a sé, fregandosene di bagnarsi.
Le bocche che si cercano con un sorriso disperato.
Volendo solo rubare un pezzo di cuore che aggiusti il proprio.

Il punto che dichiara la fine dei segreti.
La parola che dichiara l'inizio della loro storia.

Ora libera di camminare sotto la luce del sole.
Queste mani che si sfiorano, ora libere di farlo sempre.
Questo amore, libero di essere vissuto.

"Mi ami ancora?"

Gli chiede con sofferenza lei sussurrando sulla bocca di lui.
Che si piega lentamente in un sorriso.

"Non ho mai smesso."

La bacia ancora, tirandola dentro casa.
Senza il bisogno di dirsi altro.

Lei lo ama, lui lo ama.
Ciò che è successo oggi potrà spiegarglielo dopo.
Ora vuole solo averla, e chiamarla amore mentre si baciano nudi di qualunque bugia, tra le lenzuola che sono sempre state testimoni del loro amore solo ora finalmente sbocciato.

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Sofia sbuffa servendo l'ennesima birra della serata.
Sentendosi esausta di un turno che pare non finire mai.

Da quando Emma non lavora più al pub, per ovvie ragioni, il lavoro per Sofia è aumentato come anche la noia.
Lavorare senza la sua migliore amica non è la stessa cosa.

Posa il vassoio sul bancone, asspttando che Al le dia il conto da consegnare al tavolo 6.

Quando due mano si posano, da dietro, suo suoi fianchi.
E un respiro dolce le accarezza la guancia.

Sa chi è, e si lascia cullare dai baci sul collo, felice che il suo bad boy sia arrivato per portarla via.

"Ti porto nella mia follia my Harley Queen."

Sofia sordide girandosi verso Rayan, baciandolo come se nessuno li stesse guardando, senza pudore.

Il loro amore è vero quanto passionale.
A volte ad occhio sconosciuto anche volgare.
Ma perfetto per il loro rapporto, per come sono loro.

"Ho ancora un paio di tavoli poi potrai portarmi via."

Sussurra lei, portando le braccia intorno al collo di lui, sorridendo vedendolo sbirciare nella scollatura.

"Un rapimento non funziona così, ma vedrò cosa posso fare."

Lascia che lei torni al suo lavoro, lasciandole però una pacca sul sedere.
Un po' perché non può resistere alla tentazione di quel bel culetto.
E anche per segnare il territorio, da buon alfa che è, nonostante sappia che tra i due il capo è lei.

Come succedeva spesso, Rayan rimase fino alla chiusura al bancone, a parlare con Al, aspettando che la su ragazza finisse io turno.

Più volte l'ha guardata, controllando che nessuno si avvicinasse.
Per gelosia ma anche per una fiducia di lei ancora non completa.

È brutto fa dire, ma Rayan ha molti problemi con la fiducia.
Soprattutto verso la sua donna.

E non che Sofia gli abbia mai dato da diffidare.
Io suo problema ha radici molto più profonde.

La prima persona a tradirlo è stata sua madre, quando scopri che aveva una relazione con un uomo che non era suo padre.
Portando il matrimonio al divorzio e alla scomparsa della donna dalla vita del figlio.

E si che lei tradì il padre, ma Rayan senti anche sulla sua pelle quelle bugie, quella mancanza di fedeltà.
Che si fece da riflesso su tutte le relazioni del figlio.

Ecco perché Rayan non ha mai voluto relazioni serie, non si è mai fidato di una donna.
Una difficoltà che sente forte nei confronti di Sofia.

Vivendo nella paura che lei lo tradisca.
Portandolo spesso a paranoie, a scenate di gelosie, a litigate con la sua Harley Queen.
Che la sempre perdonato perché conosce il suo passato.

Poi la sorpreso, quasi togliendogli il respiro.
Non dicendogli che lui si doveva fidare.
Ma che lei avrebbe fatto in modo che lui potesse fidarsi di lei.
Che ha un senso diverso e più dolce.

"Finalmente l'ultima testa di cazzo se n'è andata.
Non ci speravo più."

Sbuffa Sofia, togliendosi il grambiule felice di aver finalmente concluso il turno.

Al si limita a sorridere, finendo di fare il conto di chiusura cassa.
Guardando con ammirazione e orgoglio la piccola ribelle, ma sempre presente e puntuale ad ogni turno.

Rayan la tira a sé, spingendola a sedersi sulle sue ginocchia.
Dandogli le coccole che merita la sua donna, dopo una serata faticosa.

Intanto il campanello sulla porta suona, facendo alzare lo sguardo ai tre rimasti al bancone.

"Siamo chiusi ragazzo."

Lo avvisa Al, non conoscendo il ragazzo.
Che invece la coppia conosce bene e mostra due emozioni diverse.

Rayan stringendo la sua donna con possessività, guardando l'ex rivale.
Sofia con sorpresa nel vedere Dimitri dopo mesi di assenza.

"Ciao Sofia."

Lui evita senza problemi la presenza dei due uomini, concentrandosi sulla sua vecchia fiamma.
Che rimane sorpresa, limitandosi a salutare con la mano.

"Ho bisogno di parlarti."

Rayan stringe con più forza la presa, soprattutto quando Sofia fa segno al soldato di aspettarla al tavolo in fondo.

Non ha nessuno voglia di lasciarla andare da quello.
Non vuole e non può.

Sofia si gira verso il proprio ragazzo, guardandolo dritto negli occhi.

"Vuoi venire anche tu?"

Rayan sa che peso ha questa domanda.
Gli sta offrendo di andare con lei, di essere presente e sentire con le proprie orecchie.
Ma lui cosa le offre in cambio?
Sfiducia.

Rayan nega con il capo, facendole segno di andare da sola.
Sofia a fatto tanto per avere un po' di fiducia.
E nonostante sia difficile, deve fidarsi, altrimenti il suo amore non sarebbe puro come deve essere.

Sofia gli sorridere, baciandolo con una felicità che sente fino alle punte rosa e blu dei suoi capelli.
Sentendo la fiducia di lui, finalmente.

Carica e felice, si siede davanti a Dimitri.
Pronta a difendere il suo amore con spada tratta, sicura che lui sia qua per dissuaderla.

"Sono qua per dirti addio."

E invece no, lui non è qua per quello.
E ciò scombussola un po' Sofia.

"Mi hanno chiamato in una caserma negli Stati Uniti, parto tra due giorni."

Sofia si chiede cosa l'abbia spinto ad accettare.
Eppure mesi prima era pronto a comprare casa, mentre ora sta preparando la valigia per andare via.

"Non è solo per te Sofia, anche se ammetto che tu sei stata una bella battosta.
Ci speravo davvero, ma ora ti guardo e capisco molte cose."

Lui le prende le mani, senza però malizia, con dolcezza.
Scena che fa un po' tremare Rayan, ma che rimane immobile, stringendo tra le dita il bancone nella speranza di rimanere fermo.

"Capisco che il tuo posto è con lui.
Che lo ami come non potresti mai amare me.
Ed io non potrei mai accontentarmi di un amore incompleto."

Sofia finalmente sospira, felice che anche questo tassello sia tornato al suo posto.
Anche se un po' si sente in colpa.

"Sappi che non ti ho mai usato Dimitri.
Speravo davvero che potesse esserci qualcosa tra noi, ma al cuore non si comanda.
E il mio preferisce il bad boy al soldato."

Dimitri deve ammettere che sentire di nuovo quel nomignolo, gli fa battere il cuore.
Ma poi vede i suoi brillanti e lo sa che non è dedicata a lui quella luce.

Si alza dalla sedia, pronto a partire.
A dire addio questa avventura che ha vissuto con la bionda.

"Ti auguro tutta la felicità che meriti bionda."

Gli porge la mano, asspttando una stretta.
Ma in vece Sofia si alza, tirandolo a sé in un abbraccio.

"Troverai la donna che saprà amarti.
Perché sei un uomo straordinario."

Si stacca da lui, camminando insieme fino al bancone.
Dove poi si appoggia al suo ragazzo che subito la stringe a sé possessivo.

"Sei davvero fortunato amico.
Abbi cura di lei."

Rayan si limita ad annuire, dicendo addio al soldato che ha cambiato le loro vite.
Poiché è anche grazie a Dimitri se loro si sono finalmente dichiarati, quella folle notte del ballo.

"Non è successo nulla."

Sussurra Sofia tra le braccia del suo uomo, lasciandosi cullare dai piccoli baci sul collo.

"Mi fido."

E queste due parole valgono più di mille ti amo per Sofia.
Perché sa che fidarsi per Rayan è più difficile che amare.

Intanto Dimitri è fuori dal locale, a osservare il cielo.
A sperare che anche lui un giorno troverà il posto giusto per lui...

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